Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
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giovedì 4 ottobre 2012
Le primizie del Concilio: Enzo Bianchi e la comunità di Bose
Quando so di aver commesso qualche peccato un po’ troppo grosso – come atto di dolore – sfoglio il Corriere della sera, sperando di trovare qualche articolo scritto da Enzo Bianchi. Così – il 24 settembre scorso, aprendo il Corriere a pagina 37 – ho letto: Il
balzo in avanti di papa Giovanni nell’annuncio del Vangelo eterno. Con
il Vaticano II una nuova pentecoste per la Chiesa cattolica. Ecco ciò di cui avevo bisogno per rimettere in regola – almeno in parte – la mia anima col buon Dio.
Più
che analizzare l’articolo nella sua completezza (i miei peccati sono
gravi, ma non così tanto da dover commentare per intero un articolo del
priore di Bose), mi soffermerò sul lunghissimo titolo celebrativo.
Partiamo
un po’ da lontano, precisamente dal 7 dicembre 1965. Si è appena
concluso il Concilio Vaticano II ed Enzo Bianchi – autonominatosi di
fresco Fratel Enzo – si ritira (l’8 dicembre) in una cascina del piccolo
paese di Bose. Ben presto, giungono uomini e donne di diverse
confessioni per vivere assieme una vita di comunione – puramente umana –
e di preghiera.
Arrivati
a questo punto, è necessario aprire una parentesi: abbiamo cercato di
raccogliere informazioni precise su come si svolgano le preghiere
interreligiose della comunità di Bose, ma non abbiamo ottenuto risposte
soddisfacenti. Abbiamo quindi formulato due ipotesi che proponiamo al
lettore. Ipotesi 1: a Bose si prega a targhe alterne per evitare
l’inquinamento religioso: nei giorni pari pregano i cattolici mentre, in
quelli dispari, i protestanti. Ipotesi 2: non esiste più alcuna
differenza tra cattolici e protestanti e, quindi, si prega assieme senza
alcuna difficoltà. Personalmente, propendiamo maggiormente per
l’ipotesi numero 2. Chiusa la parentesi, torniamo ad analizzare il
titolo di Enzo Bianchi.
Su
tre concetti esposti, il priore di Bose ne sbaglia quattro e, in parte,
capiamo anche il perché: per Enzo Bianchi, il periodo 1962 – 1965
rientra sotto la categoria “formidabili quegli anni” dove tutto è soffio
dello spirito profetico (mai che si parli di Spirito Santo), apertura
al mondo e novità.
Più
che un salto in avanti, quello del Vaticano II fu un salto nel vuoto.
Si cercò, per la prima volta nella storia della Chiesa, di confezionare
una religione adatta alle esigenze dell’uomo moderno. Ma l’uomo moderno,
lo sanno anche le patate, ha bisogno di una via sicura da seguire e non
di una “teologia del dubbio” capace di far impallidire perfino
Cartesio; ha bisogno di verità a cui aggrapparsi mentre il mondo che lo
circonda non riconosce più alcuna verità e, infine, ha bisogno della
certezza che la vita dell’uomo non può finire con la morte, che deve per
forza esistere un’altra vita. L’uomo moderno, insomma, ha bisogno di
Gesù Cristo, il Figlio di Dio, incarnato e morto sulla Croce per noi.
Questa verità la può comprendere chiunque non scriva sul Corrierone e sia dotato di un cervello regolarmente fabbricato dal Creatore.
In
questi giorni cade la festa degli Angeli Custodi: innalziamo al buon
Dio una vecchia preghiera – un pochino aggiornata (non preoccupatevi: è
un sano aggiornamento) – per proteggerci dalle calamità moderne: a fame, a peste, a bello, a Boselibera nos, Domine!
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