Dall'intervista
di Mons. Ratko Peric, Vescovo di Mostar-Duvno, pubblicato da “Crkva na
kamenu” (La Chiesa sulla roccia), bollettino pastorale mensile delle
diocesi di Mostar-Duvno e Trebinje-Mrkan, sul nr. 4/2006, pp 22-24, dopo
la sua "visitatio Ad Limina" tra il 23 ed il 28 febbraio 2006. Cnak: Quali sono state le sue impressioni dopo la sua prima riunione con il Papa? Vescovo Peric:
- E’ stato il mio primo incontro con lui come Papa ma non il primo con
Joseph Ratzinger che precedentemente era il Cardinale Prefetto della
Congregazione per la Dottrina della Fede. Ci sono stati precedenti
incontri, particolarmente con il Vescovo Zanic per quanto riguarda i
problemi che ancora gravano su questa diocesi. Uno dei Prelati
dell'Anti-Camera o degli Assistenti Papali per le udienze private del
Papa è il nostro sacerdote Mons. Petar Rajic, di cui i genitori sono
originari di Doljani, la parrocchia di Dracevo, nella diocesi di
Trebinje-Mrkan....
... Guida gli ospiti attraverso l'intero protocollo:
entrata, saluto, fotografie, conclusione e partenza. Ad ogni vescovo è
dato un tempo di circa 15 minuti per il suo incontro personale. Ho
cosegnato personalmente al Santo Padre un “pro memoria" scritto in una
singola pagina dal contenuto di 3 gioiosi e 3 meno gioiosi fino a tristi
fatti o eventi. Ha letto il testo originale e si è fermato su
determinati punti facendo domande e commenti.
Cnak: Che cosa Lei ha accennato fra gli eventi gioiosi?
Vescovo: Gli eventi gioiosi sono in
primo luogo la vita pastorale e liturgica nelle diocesi
dell’Herzegovina, particolarmente la partecipazione alla Santa Messa,
Confessioni sacramentali e Sante Comunioni, specialmente fra i giovani.
Si, che pecchiamo, ma ci pentiamo!
Secondo, il numero di coloro che partecipano al
catechismo nelle classi delle scuole e nelle parrocchie. Il catechismo è
insegnato nelle scuole da 45 sacerdoti diocesani, da 53 sacerdoti
francescani, da 53 religiose e da 58 laici, che danno un numero
impressionante di oltre di 200 insegnanti di catechismo per circa 30.000
scolari.
In terzo luogo, vocazioni diocesane religiose sia
maschili che femminili. Ci sono 105 sacerdoti diocesani nelle nostre
diocesi, di cui 30 sono in servizio fuori dall’ Herzegovina. Ci sono
inoltre circa 115 sacerdoti religiosi e 160 religiose all'interno del
territorio delle diocesi. Per il momento non stiamo avvertendo una
mancanza di personale per le nostre funzioni ecclesiastiche, uffici o
doveri della parrocchia. Inoltre abbiamo certi candidati (15 diocesani e
20 francescani) in seminari (certamente non i numeri che abbiamo avuto
nel passato) ma per il momento ed nel futuro non lontano non dobbiamo
preoccuparci.
In quarto luogo, ristrutturazione e costruzione di
nuove chiese. L'assistenza ricevuta dai nostri benefattori sia
localmente che all'estero genera vera gioia e gratitudine. Si è potuto
inoltre vedere la gioia sul viso del Papa per questa Chiesa fiorente.
Cnak: E che cosa ha accennato fra gli eventi meno gioiosi?
Vescovo: Qui anche c’erano alcuni
punti da accennare. Poiché stiamo passando molte tribolazioni, le nostre
croci sono pure fiorenti. Prima di tutti abbiamo tuttora l'affare
doloroso dell’Herzegovina, comunque diminuito in confronto alla
situazione passata. Ho accennato al Santo Padre, alla Segretaria di
Stato ed alle Congregazioni (per i Vescovi, per il Clero, per
l’Evangelizzazione dei Popoli, per l’Educazione Cattolica...) che
abbiamo tre categorie "di Frati minori": la prima è quella valida,
legale, normale e cooperativa di religiosi che hanno il consenso
completo e le facoltà canoniche per servire pastoralmente nel territorio
della Diocesi di Mostar-Duvno. Ringraziando Dio, oltre novanta entrano
in questa categoria. La seconda categoria è quel gruppo che ha rifiutato
di firmare la “Dichiarazione di obbedienza" che è stata preparata dalla
Curia Generalizia dei Francescani OFM (Ordo Fratrum Minorum) a Roma e
dalla Cancelleria Diocesana di Mostar ed approvata dalla Congregazione
per l’Evangelizzazione dei Popoli. Ce ne sono 25 all'interno del
territorio dell’Herzegovina che entrano in questa categoria e non hanno
le facoltà di confessare né insegnare, tutto torna sulla loro
responsabilità. Speriamo che seguano l'esempio della maggior parte dei
loro fratelli religiosi e firmino la Dichiarazione. La terza categoria
corrisponde a nove membri che sono non soltanto disobbedienti, ma che
inoltre sono stati espulsi dall'Ordine Francescano e sono stati sospesi
da tutte le attività liturgiche, sempre sulla loro colpa e
responsabilità. Si comportano comunque, come se nulla fosse accaduto ed
hanno usurpato cinque parrocchie e continuano a generare disordine e
caos ecclesiastico anche in alcune altre parrocchie. Con gli aderenti
che hanno riunito per se stessi, hanno generato uno scisma, una
divisione, che non è tanto uno scisma di intelletto quanto piuttosto di
affetto. Questi fedeli per esempio, non accettano "don Luka" ma soltanto
“fra Luka", non importa quanto dichiari il Generale dell'Ordine
Francescano che questo “fra Luka” non è più un francescano cattolico e
malgrado il fatto che sia stato espulso dall'Ordine dovuto alla sua
disobbedienza ostinata ed atteggiamento scismatico nei confronti del
Papa, della Curia Generalizia dell'Ordine e della Chiesa locale.
Qualunque cosa questi nove facciano è fatto illegalmente o contro la
Chiesa, mentre i sacramenti delle confessioni, cresime e matrimoni a cui
assistono non sono validi. Tutti i documenti ecclesiastici che
pubblicano sono illegali e invalidi, poiché non sono autorizzati a
farlo. Hanno persino stabilito la loro propria associazione, con cui
mirano a pressionare i responsabili nella Chiesa a comportarsi secondo
la loro disobbedienza e scisma.
Cnak: Come hanno risposto in
Vaticano? Come si può risolvere questa crisi? Si parla di un accordo fra
la Santa Sede e la Bosnia-Herzegovina. Un tal accordo aiuterà la
soluzione di queste anomalie?
Vescovo: Crediamo che questa
anomalia non duri per sempre. Un punto molto importante verso la
soluzione di questo è stata la risolutezza della Curia Generalizia e
Provinciale OFM che pubblicamente e dichiarativamente si "dissociano" da
questi sacerdoti, che sono stati espulsi dall'Ordine, che non
considerano più loro membri, né di appartenere all'Ordine in nussun
senso, malgrado il fatto che essi portino l’abito drancescano ed
affermino la loro aderenza all’Ordine francescano, mentre approfittano
delle chiese della parrocchia e dei registri parrocchiali usurpati. La
Legge sulla libertà della religione e sulla condizione giuridica della
Chiesa e delle Comunità religiose, come pure l'Accordo futuro con la
Santa Sede, certamente aiuterà in questa materia, poiché nessuno
desidera l'organismo vivente della Chiesa ad essere mangiato via da un
virus che dovrebbe essere guarito ed eliminato.
Cnak: Alcuni giornali hanno scritto
che questo Papa ha visitato Medjugorje in incognito mentre era Cardinale
e che sta preparandosi per riconoscere Medjugorje come santuario, ecc.
Avete toccato questo argomento?
Vescovo: L’abbiamo
fatto e ne ho scritto e parlato al Santo Padre. Ha soltanto riso
sorprendentemente. Per quanto riguarda gli eventi di Medjugorje la
nostra posizione è ben nota: non esiste una singola prova che si tratti
delle apparizioni e rivelazioni soprannaturali. Di conseguenza dal punto
di vista della Chiesa nessun pellegrinaggio è permesso che
attribuirebbe l'autenticità a queste presunte apparizioni. Il Santo
Padre mi ha detto: Alla Congregazione ci siamo sempre chiesti come mai
che un credente possa accettare come credibili le apparizioni che si
presentano ogni giorno e per tanti anni? Stanno ancora accadendo ogni
giorno? Ho risposto: Ogni giorno, Santo Padre, ad uno di loro a Boston,
ad un’ altra vicino Milano ed ancora ad un’ altra in Krehin Gradac
(Herzegovina) ed il tutto è fatto sotto il protocollo delle “apparizioni
di Medjugorje". Finora ci sono state circa 35.000 "apparizioni" e non
se ne vede fine!
Il Papa allora ha continuato: La Conferenza dei
Vescovi precedenti dell’ex Jugoslavia ha pubblicato una dichiarazione di
non “constat de supernaturalitate" (benchè la Conferenza non abbia
usato proprio questa formula specifica, la frase "secondo le indagini fatte finora, non si può affermare che si tratti delle apparizioni o rivelazioni soprannaturali",
corrisponde alla formula tradizionale in questi argomenti). La
Conferenza degli attuali Vescovi della Bosnia-Herzegovina o la
Conferenza dei Vescovi Croati ha riconfermato la dichiarazione
precedente?
Ho risposto: Non c’è stata una riconferma unita ma
ogni singolo Vescovo quando parla su questo argomento si riferisce alla
Dichiarazione. Ho aggiunto che sono stato inviato a Mostar nel 1992 e
che sto seguendo gli eventi dall'inizio e dall'ultima Dichiarazione dei
Vescovi del 1991 finora, niente
di significativo è cambiato, niente di nuovo è accaduto, né ci sono
nuovi elementi che cambierebbero il significato degli eventi. A mio
parere, dai numerosi fatti locali, è evidente che questi eventi possano
essere definiti non soltanto "non constat de supernaturalitate" cioè:
non è certo che si tratti delle apparizioni soprannaturali, ma anche
“constat de non supernaturalitate" cioè: è certo che non si tratti delle
apparizioni soprannaturali. I numerosi assurdi messaggi, insincerità,
falsità e disobbedienza associati con gli eventi e le “apparizioni" di
Medjugorje fin dall'inizio, tutto confuta qualunque reclamo
dell'autenticità. Sotto tante petizioni si dovrebbe strappare il
riconoscimento dell'autenticità delle rivelazioni private, non con la
persuasione della verità, ma con il vanto delle conversioni personali e
con il fatto che uno si “senta bene". Come può questo essere mai preso
come prova dell'autenticità delle apparizioni?
Infine il Santo Padre ha detto: Noi alla
Congregazione abbiamo ritenuto che i sacerdoti dovrebbero essere al
servizio di quei fedeli che chiedono la confessione e la Santa
Comunione, "a prescindere dall’autenticità delle apparizioni".
Alla
Congregazione per la Dottrina della Fede, sono specialmente preoccupati
per lo scisma nella nostra Chiesa locale. Un gruppo locale di
ex-francescani sta presentandosi come veri francescani, seducono i
fedeli, li insegnano in uno spirito non ecclesiastico, amministrano loro
i sacramenti non validi e distruggono l'unità di dottrina, di liturgia e
di amministrazione. E tutto questo in una lotta per i loro propri
diritti contro i diritti universali della Chiesa. È stato suggerito alla
Congregazione che il vescovo locale segua gli eventi di Medjugorje ed
invii i rapporti occasionalmente come è stato fatto finora. Dal mio
incontro, ho avuto l'impressione che queste "apparizioni private" sono
veramente considerate come una cosa privata ed un affare privato per
meritare una considerazione più grande da parte della Santa Sede, come
vorrebbero i persistenti promotori e giornalisti alla ricerca del
sensazionale.
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