ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 18 dicembre 2012

Dal nostro inviato a Betlemme


«Il Papa ci ha tradito, non siamo personaggi di serie B»

Intervista esclusiva al bue e all’asinello



Non dovreste stare ai vostri posti nel presepe?
«Siamo stati cacciati in malo mondo. Licenziati, scriva licenziati. E non abbiamo avuto nemmeno il tfr. È irriguardoso verso la nostra storia bimillenaria. Siamo stati sempre fedeli in tanti anni di onorato servizio».
Colpa dell’Imu?
«No, non è stato Mario Monti. Lui ha problemi meno seri di cui occuparsi. È stato Benedetto XVI».

Il Papa?
«Sì, ha capito bene proprio lui che avrebbe dovuto tutelarci. E invece eccoci qua al freddo e al gelo in questi giorni in cui dovremmo riscaldare la Madonna e san Giuseppe nella grotta di Betlemme».
E il bambino Gesù?
«Per lui c’è ancora tempo, deve ancora nascere. Vorrà dire che quest’anno nascerà al freddo. E nel silenzio».
Come mai?
«I pastori sono arrabbiatissimi. Il Papa nel suo ultimo libro dedicato ai Vangeli dell’infanzia di Gesù di Nazaret dice che non cantarono la notte di Natale. Hanno deciso di protestare. Quest’anno faranno scena muta».
Canteranno gli angeli però.
«Sì, loro sì. Del resto sono molto legati al datore di lavoro del Papa. Sa com’è in tempi di crisi meglio non dare fastidio a nessuno».
Insomma gli unici ad aver perso il posto siete voi due.
«Ha capito? Noi che non abbiamo chiesto nulla. Siamo sempre stati nella grotta tutti e due fedeli e silenziosi a fare il nostro lavoro. Pensi che molto spesso tanti sacerdoti e vescovi si sono ispirati al nostro umile e concreto servizio per le loro omelie».
Davvero?
«Certo. Cosa crede che siamo personaggi di serie B»?
No, non mi permetterei mai. E cosa hanno detto su di voi?
«Bisogna imparare dal bue e dall’asinello: stanno lì nella grotta di Betlemme muti testimoni dell’avvento prodigioso dell’incarnazione del figlio Dio, compimento dell’antica promessa del Signore al popolo d’Israele, fanno il loro servizio senza aspettarsi nemmeno un ringraziamento. Ha sentito che belle parole?»
Ma siete proprio sicuri che il Papa vi ha eliminato dal presepe?
«Senta abbiamo il testo. Legga lei se non ci crede. Dice così: "La mangiatoia rimanda ad animali, per i quali essa è il luogo del nutrimento. Nel Vangelo non si parla qui di animali. Ma la meditazione guidata dalla fede, leggendo l’Antico e il Nuovo Testamento collegati tra loro, ha ben presto colmato questa lacuna, rinviando a Isaia 1,3: "Il bue conosce il suo proprietario e l’asino la greppia del suo padrone, ma Israele non conosce, il mio popolo non comprende". Peter Stuhlmacher - scrive ancora Benedetto XVI - annota che probabilmente anche la versione greca di Abacuc 3,2 ebbe un certo influsso: "In mezzo ai due essere viventi [...] tu sarai conosciuto; quando sarà venuto il tempo, tu apparirai". Con i due esseri viventi si intendono evidentemente i due cherubini che, secondo Esodo 25,18-20, sul coperchio dell’arca dell’alleanza indicano e insieme nascondono la misteriosa presenza di Dio. Così la mangiatoia diventerebbe in certo qual modo l’arca dell’alleanza in cui Dio, misteriosamente custodito, è in mezzo agli uomini, e davanti alla quale per "il bue e l’asino", per l’umanità composta di Giudei e gentili, è giunta l’ora della conoscenza di Dio. Nella singolare connessione - sottolinea ancora il Papa - tra Isaia 1,3; Abacuc 3,2; Esodo 25,18-20 e la mangiatoia appaiono quindi i due animali come rappresentazione dell’umanità, di per sé priva di comprensione, che, davanti al bambino, davanti all’umile comparsa di Dio nella stalla, arriva alla conoscenza e, nella povertà di tale nascita, riceve l’epifania che ora a tutti insegna a vedere. L’iconografia cristiana già ben presto ha colto questo motivo". Ha visto? Cosa le avevamo detto?»
Aspettate. Qui c’è scritto dell’altro: "Nessuna raffigurazione del presepe - sottolinea il Papa - rinuncerà al bue e all’asino". Quindi non avete perso il posto!
«Cosa dice? Non avevamo letto quest’ultimo rigo. Maronna mia, chi so sente mo a San Giuseppe…»

Francesco Grana



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.