«Gli universi infiniti? Non sono in contrasto con la creazione»
Parla padre Funes, direttore della Specola vaticana: «Il nostro privilegio non è cosmologico, ma deriva dal fatto che Dio si è fatto uomo»
La teoria del multiverso secondo cui esisterebbero altri universi oltre al nostro, è possibile anche per la Chiesa cattolica e non mette in discussione il tema della Creazione. Lo afferma padre Josè Funes, direttore dal 2006 del Specola vaticana, l’Osservatorio astronomico del Vaticano.
Funes ha rilasciato una lunga intervista a «ScienzeFanpage» ripresa, in alcuni passaggi oggi dall’Osservatore romano. Fra l’altro il gesuita accredita a pieno titolo la teoria del Big Bang per l’origine dell’universo e ricorda che, dal punto di vista teologico, il nostro «privilegio» non è cosmologico ma deriva dal fatto che «Dio si è fatto uomo».
A proposito della teoria del multiverso, Funes afferma: «Un famoso cosmologo, Martin Rees, membro dell’Accademia Pontificia, che non credo sia credente, sostiene insieme ad altri suoi colleghi che la sintonia fine può portare a pensare che esistano infiniti universi». «Questo - aggiunge - è un universo in cui la velocità della luce ha questo valore, dove la massa del protone e quella dell’elettrone hanno questi particolari valori, ma tali costanti possono avere altri valori in altri universi. Io dicevo ai miei studenti che in un universo parallelo padre Funes è alto e magari parla l’inglese senza accento!».
«La cosmologia - spiega ancora Funes -ci ha spiegato che non esiste un posto privilegiato nell’universo. Il nostro posto privilegiato viene dato dal fatto che Dio si è fatto uomo».
«La Chiesa - afferma ancora lo scienziato-gesuita - non sostiene nessuna teoria scientifica nè ha una posizione riguardo il principio antropico. Siamo aperti a quello che la scienza può scoprire. Oggi sappiamo che la migliore spiegazione per l’origine dell’universo è la teoria del Big Bang». Ancora sul multiverso e il fatto che la possibilità di altri universi metta in discussione la Creazione, padre Funes, risponde: «L’idea di cento miliardi di galassie crea qualche problema? Perchè non potere avere allora , invece di un solo universo, infiniti universi? È solo un altro livello».
«La presenza di Dio nella creazione - spiega a Fanpage - è a un altro livello, a livello dell’essere. Leggevo in questi giorni un testo molto bello, non solo perchè lo ha scritto il Papa, quando era Joseph Ratzinger, Introduzione al cristianesimo. Come spiegare Dio, la fede in Dio? Dio è qualcosa molto più di quanto possiamo immaginare, ci sostiene nell’esistere».
«Molte volte - aggiunge - pensiamo a Dio come l’orologiaio, l’architetto che è lì a manovrare gli elementi e gli atomi. Dio non è questo: Lui ci sostiene nel nostro esistere, e se per qualche motivo viene a mancare questa volontà di Dio di sostenerci crolla tutto. Ma non a livello di un pianeta che comincia a cadere a spirale sulla sua stella, non è questo tipo di crollo. È un crollo esistenziale».
REDAZIONEROMA
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