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Luca dello Iacovo per "Il Sole 24 Ore.com"
L’arcivescovo Zollitsch: “Oggi Gesù sarebbe su Twitter e Fb"
In un’intervista a un quotidiano tedesco l’autorità religiosa di Friburgo ha spezzato una lancia in favore di un mondo più connesso
«Gesù sarebbe sicuramente su Facebook e Twitter, se vivesse al giorno d’oggi»: lo ha detto, in un’intervista al quotidiano Ruhr Nachrichten, l’arcivescovo di Friburgo Robert Zollitsch, presidente della Conferenza episcopale tedesca.
Secondo Zollitsch Gesù «è sempre andato alla ricerca del contatto con le persone, e per questo scopo si è servito anche di mezzi insoliti». Fondamentalmente, ha continuato l’arcivescovo, «tutti i mezzi sono appropriati per portare la parola di dio agli uomini»: l’uso dei social-network «non è una nuova moda civettuola, ma una possibilità di raggiungere persone che altrimenti non avremmo mai raggiunto».
Resta importante però coltivare il contatto con il prossimo. Alla domanda su cosa pensa delle messe online l’arcivescovo Zollitsch ha risposto: «Celebrare la messa significa in primo luogo incontrarsi, soprattutto a Natale. La comunità crea una connessione. Per il culto è essenziale che vi sia una presenza personale. Chi non può partecipare per motivi di salute può però avere molte altre opzioni: ad esempio, le trasmissioni televisive o su internet». Lo stress legato alle compere e agli acquisti non deve farci dimenticare l’essenza della festa natalizia, ha ricordato Zollitsch senza retorica: «Sono lieto che le nostre strade siano addobbate a festa e la gente si prepari per il Natale. Non c’è niente di male nel fatto che questa festa sia un’occasione per farsi dei doni e che abbia un aspetto commerciale. Ma il commercio naturalmente non è tutto. Non dimentichiamo il vero significato del Natale : Dio si è fatto uomo!
Oltre al papa, che recentemente ha aperto il suo account su Twitter, anche l’arcivescovo Zollitsch usa lo stesso social-network per i messaggi dell’arcidiocesi: «Forse mi farò aprire un account personale», ha aggiunto il religioso 74enne.
REDAZIONEROMA
Sepe: «Se Gesù nascesse oggi, si iscriverebbe a Facebook»
L’arcivescovo di Napoli lo ha detto agli studenti durante un convegno sulla comunicazione
«Se Gesù nascesse oggi, si iscriverebbe a Facebook». Usa una frase a effetto l'arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, rivolgendosi alla platea degli studenti presenti in sala per il convegno `Valori e disvalori. Importanza e responsabilità della comunicazione´, organizzato dall'Unione cattolica stampa italiana della Campania e dall'arcidiocesi in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono degli operatori dell'informazione. «Non potrebbe essere altrimenti», aggiunge il cardinale, sottolineando che «si costruisce sulla comunicazione l'identità stessa della Chiesa, chiamata ad annunciare la grande notizia. Non avrebbe avuto senso la venuta di Gesù se non avesse detto e fatto le cose che oggi narriamo».
Sepe ammette che «in alcuni periodi della storia la Chiesa non è stata all'altezza di questo compito» e che «nell'ultimo periodo non sempre è riuscita a stare al passo con i tempi, facendosi travolgere dal tecnicismo che avanza».
Gli fa eco il giornalista e autore televisivo Giovanni Minoli, che ricorda come durante il pontificato di Karol Wojtyla la Chiesa abbia raccontato «soprattutto la figura del Papa, perdendo il rapporto con l'evoluzione dei media e le opportunità che offrono».
Il punto fondamentale resta «la modalità con la quale ci si pone di fronte alle nuove tecnologie - spiega Sepe - è importante che la Chiesa prenda coscienza del fatto che bisogna essere parte attiva e non solo subirle».
A tal proposito cita un aneddoto personale, relativo alla sua decisione di iscriversi a Facebook. «Una scelta che allora suscitò tanto clamore in Vaticano - ricorda - mentre oggi lo stesso Papa comunica attraverso Twitter». L'appello del cardinale ai ragazzi è di «restare sempre liberi da chi cerca di condizionarvi».
Minoli evidenzia poi le «potenzialità offerte dai nuovi media», ai quali i giovani devono accostarsi investendo «sulla preparazione e sulle competenze, comportandosi come i pionieri del Far West, che andavano verso l'ignoto, ma con la speranza di scoprire un nuovo mondo». Lo studio e la verifica dei fatti diventano gli unici antidoti agli effetti distorsivi della comunicazione, come è accaduto con il caso Tortora, che per Minoli è «l'episodio simbolo di come il potentissimo mondo dell'informazione possa distruggere vite senza responsabilità per distrarre l'attenzione dell'opinione pubblica da altre vicende».
REDAZIONEROMA
http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/web-social-network-redes-sociales-21470/
Dopo il Papa su Twitter, dopo i corsi di Facebook e Youtube per
cardinali e vescovi, dopo l’incontro promosso con i blogger di tutto il
mondo, il Vaticano continua con convinzione il suo cammino verso i nuovi
media. E alla Pontificia Università Lateranense sbarca un master in
“Digital Journalism” per formare i nuovi comunicatori digitali. I
professori d’Oltretevere? Tutti d’eccezione: da Mentana a Zambardino,
passando per Lucia Annunziata.
Il corso avrà inizio il prossimo 14 febbraio (ma ci si potrà iscrivere fino al 29 gennaio) e sarà riservato a 35 studenti che potranno sviluppare tutte quelle competenze necessarie per lavorare nel mondo del giornalismo online. “Questo corso”, spiega il rettore della PUL, il vescovo Enrico dal Covolo, “pone la nostra Università all’avanguardia nel settore degli studi in questo campo e conferma la volontà della Chiesa di essere presente con il massimo impegno in questo settore”.
Per gli studenti saranno previsti ovviamente degli stage formativi in importanti testate giornalistiche nazionali e non solo (Huffington post Italia, YoUniversalMedia, Tgcom24, SkyTg24 e Google Italia).
Per info e iscrizioni: www.pul.it – 06.69895607
http://stanzevaticane.tgcom24.it/2013/01/18/alluniversita-del-papa-arriva-un-master-in-giornalismo-con-mentana-e-zambardino/
Il corso avrà inizio il prossimo 14 febbraio (ma ci si potrà iscrivere fino al 29 gennaio) e sarà riservato a 35 studenti che potranno sviluppare tutte quelle competenze necessarie per lavorare nel mondo del giornalismo online. “Questo corso”, spiega il rettore della PUL, il vescovo Enrico dal Covolo, “pone la nostra Università all’avanguardia nel settore degli studi in questo campo e conferma la volontà della Chiesa di essere presente con il massimo impegno in questo settore”.
Un impegno costante e senza precedenti, tanto che
persino il Papa, com’è ormai noto, ha deciso di esser presente su
Twitter (da ieri Benedetto XVI twitta anche in lingua latina) per
incontrare il popolo della rete e poter dialogare con uomini e donne di
ogni età.
Un ennesimo passo in avanti della Chiesa verso il
futuro è proprio questo master, promosso del Centro Lateranense Alti
Studi, che permetterà ai partecipanti di apprendere al meglio il
mestiere del giornalista digitale, saper progettare un social media
planning e prodotti multimediali o mettere in atto competenze
imprenditoriali per un’eventuale start-up.
I trucchi del mestiere saranno svelati dai direttori del master, Emilio Carelli (già direttore di SkyTg24) e Dario Edoardo Viganò (Professore di Comunicazione al Laterano). Insieme a loro, terranno corsi e seminari molti professionisti del settore: Lucia Annunziata (direttore di Huffington Post Italia), Enrico Mentana (direttore del Tg La7), Mario Giordano (direttore di Tgcom24), Giulio Anselmi (Presidente dell’ANSA), Greg Burke (media advisor della Segreteria di Stato Vaticana), Marcello Sorgi (editorialista de La Stampa) e Vittorio Zambardino (blogger e scrittore).Per gli studenti saranno previsti ovviamente degli stage formativi in importanti testate giornalistiche nazionali e non solo (Huffington post Italia, YoUniversalMedia, Tgcom24, SkyTg24 e Google Italia).
Per info e iscrizioni: www.pul.it – 06.69895607
http://stanzevaticane.tgcom24.it/2013/01/18/alluniversita-del-papa-arriva-un-master-in-giornalismo-con-mentana-e-zambardino/
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