L.C.
Articolo di Paolo Spoladore | Link [2]
Lo stato è un ordinamento giuridico-politico che si regge su tre poteri: il potere legislativo, il potere esecutivo, il potere giudiziario.
Il potere legislativo fa le leggi, corregge o abroga quelle già esistenti, stabilisce in pratica ciò che è lecito e ciò che non è lecito, ciò che è legale e ciò che non è legale. Il potere esecutivo, detto anche governo, consiste nel far applicare le leggi e fare in modo che tutti le rispettino ed è questo il potere che può decidere, per un popolo, il tempo della pace e il tempo della guerra. Il terzo potere, il potere giudiziario, appartiene alla magistratura e consiste nel fare rispettare le leggi, nel disporre sanzioni per chi non le rispetta e stabilire i risarcimenti per le parti lese. Questi tre poteri hanno il loro braccio armato nelle forze dell’ordine e nell’esercito.
Quando il potere legislativo è unito al potere esecutivo, si parla di tirannia.
Quando il potere legislativo è unito al potere esecutivo, e quello esecutivo è unito a quello giudiziario, si parla di dispotismo dittatoriale, oppressivo e schiavizzante. Quando poi i tre poteri dello stato sono imbrigliati e messi a servizio delle multinazionali, che hanno in mano banche, mercato economico, mezzi di comunicazione di massa, e, attraverso i governi, gestiscono gli eserciti e le forze dell’ordine, anche la democrazia diventa una forma perversa di sottomissione alla tirannia della maggioranza, e, per quanto riguarda la dignità, la libertà, il vero benessere dell’uomo, tutto è perduto. E quando i tre poteri dello stato si uniscono al potere della religione, dei signori del tempio, allora per l’uomo è l’abisso, è la devastazione totale.
Quando i tre poteri e la religione sono nelle stesse mani, chi legifera lo fa guadagnando e chi guadagna lo fa legiferando, in questo modo la legge è fatta esclusivamente per losfruttamento, la spogliazione, la sottomissione di coloro che sono troppo ignoranti per comprendere la legge o troppo disumanamente occupati a sopravvivere per poterla rispettare. In questo modo la legge diventa una forma di efferato dispotismo sociale, di letale tirannia intellettuale e spirituale, che si erge sopra i popoli come una divinità salvifica e benevola.
Dopo migliaia di anni che i tre poteri dello stato condividono il loro regno con i principi della religione, anche se in modi differenti e sotto vesti diverse, la legge non ha nessuna possibilità di derivare da sapienza e da intelletto, ma esclusivamente da interesse personale e sete di dominio, e potrà difendere solo se stessa e i suoi creatori. In questo senso l’abuso della legge è intrinseco alla legge stessa, perché la legge si applica freddamente suipoveri, s’interpreta e si raggira in modo speculativo per i ricchi, si elude completamente per i potenti. In questo sistema di vita, irrazionale e disumano, l’uomo non si sente intelligente quando usa l’intelligenza per leggere la vita nella sua perfezione e grandezza, ma quando, attraverso la legge, riesce a scriverla.
Questo è il paradosso allucinante e invisibile con cui l’inganno di Satana ha umiliato l’intelligenza dell’uomo. Anche solo per il significato del termine, l’intelligenza dovrebbe essere utilizzata esclusivamente per leggere dentro, dentro le cose, e invece è usata dall’uomo per riscrivere la vita attraverso leggi, convinzioni e convenzioni. La legge, dal significato evidente, non legge, ma scrive. Questo stato di cose comporta un danno psichico, intellettuale, spirituale per l’uomo che nasce su questa terra, un danno dalle proporzioni incalcolabili. In pratica, per ogni bambino che nasce su questo pianeta, la legge e tutti i suoi derivati, come senso del dovere, senso di colpa, senso d’inadeguatezza, giudizio, condanna, paura, arrivano sempre prima della percezione di se stesso, della percezione del cosmo, della natura, della vita, della percezione di Dio.
In questo sistema perverso, nella vita di un uomo, la legge arriva sempre prima di qualsiasi altra realtà, prima dell’affetto, dell’amore, dell’amicizia, delle relazioni. Fin da piccolo, l’uomo è costretto a fare cose contro la percezione di se stesso, le leggi della natura, la propria felicità. Il senso del dovere precede la ricerca della felicità, l’indispensabilità del sacrificio precede il desiderio di benessere, le leggi del comportamento precedono i comportamenti, le leggi sulle relazioni precedono le relazioni, le leggi sull’amore e sull’innamoramento precedono l’amore e l’innamoramento, le leggi di Dio e su Dio precedono la conoscenza di Dio. Per esempio, attraverso il potere delle leggi dello stato, che si trasformano facilmente in tasse e coercizione, e attraverso le leggi della religione, che si trasformano immediatamente in sensi di colpa, senso del peccato, è semplicissimo convincere i popoli che vivere nella miseria e nell’indigenza sianell’ordine della giustizia e della necessità sociale, e parte di un preciso desiderio di Dio, della sua amorevole e divina volontà per l’uomo.
Per questo è vantaggiosissimo per il potere politico e religioso non dire mai alle masse che le leggi non sono giuste, perché le masse obbediscono alle leggi proprio perché le credono giuste e necessarie, obbediscono alle leggi perché sono leggi, come obbediscono ai superiori, non perché giusti e nella verità ma perché sono superiori.
In tutto questo meccanismo altamente satanico, Satana gode a dismisura alle spalle dell’umanità, quando fa affermare agli uomini di legge che la legge non ammette ignoranza, ben sapendo che nulla nel mondo si fonda e genera tanta ignoranza e mantiene i popoli nell’ignoranza come la legge.
I figli di Satana, i potenti della terra, hanno ben compreso che dentro la legge c’è infinitamente più spazio per compiere ogni sorta di ingiustizia e sopraffazione ai danni dell’uomo di quanto ce ne sia fuori dalla legge.
Quello che i popoli non hanno ancora compreso è che nessuna legge può donare la felicità e impedire l’infelicità.
I tre poteri del potere umano si sono auto costituiti signori e padroni dell’umanità e del pianeta ed esercitano la loro signoria tanto violenta quanto indisturbata, ma due verità sono certe e inconfutabili. Primo, i potenti della terra non vogliono la felicità e il benessere dell’uomo, non vogliono proteggerlo né guidarlo alla pace. Secondo, i potenti della terra non possono dare la felicità e il benessere all’uomo, non possono proteggerlo, né guidarlo alla pace. Gesù è chiaro: Il sabato – indicando tutte le leggi di Dio – è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato. Di Signore ce n’è uno solo, e solo lui può donare felicità salute, benessere e pace all’uomo.
Quando i tre poteri e la religione sono nelle stesse mani, chi legifera lo fa guadagnando e chi guadagna lo fa legiferando, in questo modo la legge è fatta esclusivamente per lo sfruttamento, la spogliazione, la sottomissione di coloro che sono troppo ignoranti per comprendere la legge o troppo disumanamente occupati a sopravvivere per poterla rispettare.[1]
Articolo di Paolo Spoladore | Link [2]
Lo stato è un ordinamento giuridico-politico che si regge su tre poteri: il potere legislativo, il potere esecutivo, il potere giudiziario.
Il potere legislativo fa le leggi, corregge o abroga quelle già esistenti, stabilisce in pratica ciò che è lecito e ciò che non è lecito, ciò che è legale e ciò che non è legale. Il potere esecutivo, detto anche governo, consiste nel far applicare le leggi e fare in modo che tutti le rispettino ed è questo il potere che può decidere, per un popolo, il tempo della pace e il tempo della guerra. Il terzo potere, il potere giudiziario, appartiene alla magistratura e consiste nel fare rispettare le leggi, nel disporre sanzioni per chi non le rispetta e stabilire i risarcimenti per le parti lese. Questi tre poteri hanno il loro braccio armato nelle forze dell’ordine e nell’esercito.
Quando il potere legislativo è unito al potere esecutivo, si parla di tirannia.
Quando il potere legislativo è unito al potere esecutivo, e quello esecutivo è unito a quello giudiziario, si parla di dispotismo dittatoriale, oppressivo e schiavizzante. Quando poi i tre poteri dello stato sono imbrigliati e messi a servizio delle multinazionali, che hanno in mano banche, mercato economico, mezzi di comunicazione di massa, e, attraverso i governi, gestiscono gli eserciti e le forze dell’ordine, anche la democrazia diventa una forma perversa di sottomissione alla tirannia della maggioranza, e, per quanto riguarda la dignità, la libertà, il vero benessere dell’uomo, tutto è perduto. E quando i tre poteri dello stato si uniscono al potere della religione, dei signori del tempio, allora per l’uomo è l’abisso, è la devastazione totale.
Quando i tre poteri e la religione sono nelle stesse mani, chi legifera lo fa guadagnando e chi guadagna lo fa legiferando, in questo modo la legge è fatta esclusivamente per losfruttamento, la spogliazione, la sottomissione di coloro che sono troppo ignoranti per comprendere la legge o troppo disumanamente occupati a sopravvivere per poterla rispettare. In questo modo la legge diventa una forma di efferato dispotismo sociale, di letale tirannia intellettuale e spirituale, che si erge sopra i popoli come una divinità salvifica e benevola.
Dopo migliaia di anni che i tre poteri dello stato condividono il loro regno con i principi della religione, anche se in modi differenti e sotto vesti diverse, la legge non ha nessuna possibilità di derivare da sapienza e da intelletto, ma esclusivamente da interesse personale e sete di dominio, e potrà difendere solo se stessa e i suoi creatori. In questo senso l’abuso della legge è intrinseco alla legge stessa, perché la legge si applica freddamente suipoveri, s’interpreta e si raggira in modo speculativo per i ricchi, si elude completamente per i potenti. In questo sistema di vita, irrazionale e disumano, l’uomo non si sente intelligente quando usa l’intelligenza per leggere la vita nella sua perfezione e grandezza, ma quando, attraverso la legge, riesce a scriverla.
Questo è il paradosso allucinante e invisibile con cui l’inganno di Satana ha umiliato l’intelligenza dell’uomo. Anche solo per il significato del termine, l’intelligenza dovrebbe essere utilizzata esclusivamente per leggere dentro, dentro le cose, e invece è usata dall’uomo per riscrivere la vita attraverso leggi, convinzioni e convenzioni. La legge, dal significato evidente, non legge, ma scrive. Questo stato di cose comporta un danno psichico, intellettuale, spirituale per l’uomo che nasce su questa terra, un danno dalle proporzioni incalcolabili. In pratica, per ogni bambino che nasce su questo pianeta, la legge e tutti i suoi derivati, come senso del dovere, senso di colpa, senso d’inadeguatezza, giudizio, condanna, paura, arrivano sempre prima della percezione di se stesso, della percezione del cosmo, della natura, della vita, della percezione di Dio.
In questo sistema perverso, nella vita di un uomo, la legge arriva sempre prima di qualsiasi altra realtà, prima dell’affetto, dell’amore, dell’amicizia, delle relazioni. Fin da piccolo, l’uomo è costretto a fare cose contro la percezione di se stesso, le leggi della natura, la propria felicità. Il senso del dovere precede la ricerca della felicità, l’indispensabilità del sacrificio precede il desiderio di benessere, le leggi del comportamento precedono i comportamenti, le leggi sulle relazioni precedono le relazioni, le leggi sull’amore e sull’innamoramento precedono l’amore e l’innamoramento, le leggi di Dio e su Dio precedono la conoscenza di Dio. Per esempio, attraverso il potere delle leggi dello stato, che si trasformano facilmente in tasse e coercizione, e attraverso le leggi della religione, che si trasformano immediatamente in sensi di colpa, senso del peccato, è semplicissimo convincere i popoli che vivere nella miseria e nell’indigenza sianell’ordine della giustizia e della necessità sociale, e parte di un preciso desiderio di Dio, della sua amorevole e divina volontà per l’uomo.
Per questo è vantaggiosissimo per il potere politico e religioso non dire mai alle masse che le leggi non sono giuste, perché le masse obbediscono alle leggi proprio perché le credono giuste e necessarie, obbediscono alle leggi perché sono leggi, come obbediscono ai superiori, non perché giusti e nella verità ma perché sono superiori.
In tutto questo meccanismo altamente satanico, Satana gode a dismisura alle spalle dell’umanità, quando fa affermare agli uomini di legge che la legge non ammette ignoranza, ben sapendo che nulla nel mondo si fonda e genera tanta ignoranza e mantiene i popoli nell’ignoranza come la legge.
I figli di Satana, i potenti della terra, hanno ben compreso che dentro la legge c’è infinitamente più spazio per compiere ogni sorta di ingiustizia e sopraffazione ai danni dell’uomo di quanto ce ne sia fuori dalla legge.
Quello che i popoli non hanno ancora compreso è che nessuna legge può donare la felicità e impedire l’infelicità.
I tre poteri del potere umano si sono auto costituiti signori e padroni dell’umanità e del pianeta ed esercitano la loro signoria tanto violenta quanto indisturbata, ma due verità sono certe e inconfutabili. Primo, i potenti della terra non vogliono la felicità e il benessere dell’uomo, non vogliono proteggerlo né guidarlo alla pace. Secondo, i potenti della terra non possono dare la felicità e il benessere all’uomo, non possono proteggerlo, né guidarlo alla pace. Gesù è chiaro: Il sabato – indicando tutte le leggi di Dio – è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato. Di Signore ce n’è uno solo, e solo lui può donare felicità salute, benessere e pace all’uomo.
Vangelo di Marco 2,23-28
In quel tempo, 23 di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. 24 I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?» 25 Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? 26Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!»
27 E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! 28 Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
Posted By Laura Callegaro Ringrazio Rita per la segnalazione.
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