Scrisse
una volta Giuseppe Prezzolini (“ateo con un gran desiderio di credere”)
che la Chiesa non ha mai impedito a nessuno di farsi santo. L’aveva
scritto in uno dei tanti momenti in cui fervevano polemiche sulla realtà
del cattolicesimo, con critiche più o meno forti ad esponenti della
gerarchia, a movimenti e a ipotesi di riforme.
Ci è
tornata alla mente, questa espressione, proprio in questi giorni nei
quali in quella sorta di “totopapa” in atto nei media, si sente e si
legge che i compiti del nuovo eletto dovranno essere questi e/o questi
altri, e che la Chiesa di qua, la Chiesa di là, in un chiacchiericcio
spesso sterile.
Che
qualcuno abbia detto, nelle molte e articolate preghiere e liturgie
ricorrenti in cattedrali o semplici chiese: preghiamo il Signore perché
ci dia dei santi; preghiamo il Signore perché i nostri pastori seguano
il Suo insegnamento e portino la buona novella a tutte le genti;
preghiamo il Signore per la salvezza delle nostre anime e di quelle dei
peccatori; preghiamo il Signore per i perseguitati a causa della fede – e
ce ne sono tanti: dal Pakistan alla Nigeria, ci sono fratelli che
pagano con la vita la fedeltà a Cristo e alla Sua Chiesa, e da noi,
invece?…
Da noi si
parla di riforme. Sì, se ci dobbiamo aspettare cambiamenti come quello
postconciliare della liturgia, meglio non riformare un bel nulla,
piuttosto star fermi, saldi… nella fede!
Noi,
piuttosto che nei riformatori, speriamo infatti nei santi, anche se,
ovviamente, di riformatori la Chiesa ha sempre avuto bisogno. Tuttavia…
vengano prima i santi, esempi di vita cristiana, maestri di fede, di
carità, di speranza (non è poi detto che non ci possano essere santi-
riformatori, come in passato la storia ci ha mostrato). Perché di questo
abbiamo bisogno: di esempi innanzitutto.
E torniamo
al Conclave alle previsioni, sul nuovo successore di Pietro. Con media
che si comportano (l’abbiamo visto) come tifosi di una squadra di calcio
o come sostenitori di un partito politico.
Un
religioso rettore di un celebre santuario veneto, al quale ci si era
rivolti ironicamente chiedendo per quale cardinale facesse il tifo, ha
risposto in maniera altrettanto ironica, ma esemplare: faccio il tifo
per lo Spirito Santo!…
La Chiesa
Cattolica non vi ha dubbio attraversi un momento drammatico, per certi
versi sconvolgente, violentemente attaccata da più parti dall’esterno,
minata al suo interno da sottili, subdoli nemici, nei quali è operante
uno spirito diabolico come quello a suo tempo denunciato con lucidità da
Paolo VI: “il fumo di Satana”!
Che il
Signore ci dia un Papa con capacità di governo, certo; con mano salda
nel reggere il timone della barca, ovviamente; con intelligenza, se non
con acutezza d’ingegno, d’accordo. Ma ci dia soprattutto e prima di
tutto un uomo di fede e di carità, perché così soltanto potrà dare
quella speranza che all’uomo d’oggi pare scarseggiare, se non mancare
del tutto, sbattuto come è in un mare in burrasca chiamato mondo, sempre
più privo di principi, di valori, di ideali. Un mondo dove mammona va
alla grande e dove pare che tutto sia… uguale a tutto, senza distinzioni
fra bene e male, lecito e proibito, buono e cattivo.
Torna il
discorso di Prezzolini di quarant’anni fa: “… Secondo me, che non sono
un credente, la Chiesa Cattolica (ndr, maiuscole sue!) è la più
straordinaria e meravigliosa organizzazione del mondo occidentale; ma
che non dovrebbe inframettersi la politica. Molte delle sue funzioni
sono finite o sostituite da altri organismi. C’è un compito al quale
soltanto la Chiesa può soddisfare ed è la scelta e la preparazione di uomini buoni
(ndr, corsivo dell’autore). Nel mio pessimismo (che va d’accordo
perfettamente con il dogma del peccato originale) credo che la bontà
umana sia rara, e che sia l’ultima e sola consolazione che gli uomini
possano avere. Senza fede si vive disperatamente…”.
Ecco
perché c’è bisogno di santi che testimonino, nella loro persona, con le
loro opere, quella fede che ci può aiutare, sorreggere nelle burrasche
dell’esistenza e riempire un vuoto esistenziale sempre più diffuso.
questo articolo è stato pubblicato anche su:
La Voce di Romagna, 12 marzo 2013
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