Comunione senza fede comune?
Nell'ottica
del modernismo la fede non è più da trasmettere, è da adattare. È così
che la si modulerà, la si definirà la si trasformerà perché diventi
gradevole alla mondanità. Non è più l'uomo che si lascia modellare dalla
fede, è la dottrina che si trasforma per adattarsi ai desideri
dell'Uomo "moderno".
Non possiamo prescindere dalla Chiesa-visibile. Ed è chiaro che la
nostra "comunione" non può che essere quella creata dal Signore e non
dalle volontà umane, cioè quella dei "Suoi" in Lui. Riprendo qui le
parole di Juan de San Mattia: "Il concetto di obbedienza - e dunque
quello della comunione -, va visto alla luce della tradizione e non va
vissuto infantilmente sulla scia dell'imitazione". Riconoscere
l'autorità, implica anche la comunione. E tuttavia "dire: questo
comportamento è in conflitto con la tradizione e quindi io mi riservo di
non assecondarlo in coscienza e magari criticarlo, è cosa da persone
ubbidienti in modo saggio. Tutto bisogna vagliare in questi tempi di
crisi". Ovviamente quando questo comportamento non impegna
l'infallibilità, cosa che il ricorso indiscriminato alla 'pastorale'
sembra aver escluso da tempo. E questo resta il nostro discrimine che
implica: resistere quando è necessario e pregare, partendo sempre dalla
nostra conversione e fedeltà ...
Una delle grandi preoccupazioni dei cattolici sentimentali - o liberali -
è di sapersi "in comunione". È un presupposto elementare, direbbero
alcuni, ad ogni cattolico essere in comunione col Papa e con la Chiesa
intera.
Però quanto spesso in molti utilizziamo un termine che acquista un
significato diverso e la parola "comunione" nel suo concetto è un
esempio della rivoluzione teologica moderna: alcuni teologi progressisti
vi vedono il nodo centrale della nuova ecclesiologia.
Il Concilio ha voluto mettere l'Uomo al centro
delle sue preoccupazioni, al centro della Chiesa, al centro della
liturgia. Dio è causa e fine di ogni cosa, mentre la Chiesa è il mezzo
che Dio dà all'umanità per realizzare la sua salvezza affidandole il
deposito della Fede, Fede necessaria per la salvezza. Questo è il solo e unico scopo della Chiesa: trasmettere la Fede.
Tutte le leggi, tutte le strutture, tutte le decisioni della Chiesa sono al servizio di questo unico scopo: donare la fede. Qui prende senso il ruolo del Papa, come servo dei servi di Dio, Papa che non detiene un'autorità ordinata per se stessa, ma per la salvaguardia del patrimonio ricevuto.
Ed è qui tutto il senso della "comunione della Chiesa", i battezzati che
condividono una stessa fede e le grazie che ne scaturiscono.
L'appartenenza alla Chiesa non è che conseguenza data dal Battesimo, e
da questa appartenenza traiamo il grande beneficio della Comunione dei
santi, magnifica realtà dell'economia della salvezza che permette questa
grande carità tra i membri della Chiesa.
L'ottica del modernismo è tutt'altra. La fede non è più da trasmettere, è da adattare. È così che la si modulerà, la si definirà la
si trasformerà perché diventi ammissibile per coloro che non la
condividono. Non è più l'uomo che si lascia modellare dalla fede, è la
dottrina che si trasforma per adattarsi ai desideri dell'Uomo "moderno".
Diventa allora difficile parlare di unità quando le credenze divergono.
Quale avvenire per la Chiesa garante di questa unità nella fede? Si
è introdotto il concetto di "comunione", della "chiesa comunione", in
cui l'appartenenza ad una struttura ecclesiale diviene la causa di
appartenenza alla Chiesa e non più la conseguenza.
È così che la rivoluzione progressista si è imposta: sotto copertura
dell'autorità, sotto copertura dell' importanza della "comunione", si è
assistito ai deliri più stravaganti.
Quid della fede? Questo non è più l'oggetto. Qualunque sia l'argomento, vi si ritorcerà che bisogna "essere in comunione". È così che la "comunione" si fa senza il presupposto della condivisione della stessa fede.
È importante essere in comunione con la Chiesa? Tutto dipende dal senso dato a questa parola.
Se comunione per voi significa adesione alla fede cattolica piena e
intera senza intralci, senza ambiguità, senza alterazioni, con la
sottomissione della vostra volontà e della vostra intelligenza al dono
di Dio ricevuto al momento del Battesimo, allora di fatto la questione
non si pone più perché voi siete in piena comunione con la Chiesa
militante, purgante e gloriosa, siete nella Comunione dei santi.
Se comunione per voi significa riconoscimento visibile che ha come
oggetto primario essere riconosciuti in una struttura mettendo in
secondo piano il deposito della fede, accettandone all'occorrenza
qualche ostacolo, ambiguità o alterazione, il vostro spirito si è già
lasciato corrompere dal veleno.
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