Don Luigi Verzè
|
Ora dovrebbero uscire discretamente di scena
Era stato facile profeta don Luigi Verzé nel vergare il suo
testamento: «Io di mio non lascio niente, perché di mio non ho mai avuto
niente. Lascio problemi».
Sull'eredità materiale sta ancora indagando la
magistratura, su quella spirituale vegliano le Sigille. Le quali devono aver
preso alla lettera il testamento perché hanno creato un problema grosso come
una casa, anzi come un'università.
Da mesi c'è un braccio di ferro tra le accolite
di don Verzé, le Sigille Raffaella Voltolini e Gianna Zoppei, e i nuovi vertici
dell'ospedale, tenuti fuori dal cda dell'ateneo. Un contrasto che ha portato la
proprietà del San Raffaele a non rinnovare la convenzione con l'università. Il
Miur ha bloccato nuove immatricolazioni e nuovi contratti di formazione
specialistica. Venerdì è dovuto intervenire il ministro Maria Chiara Carrozza
per trovare una soluzione per l'università Vita-Salute San Raffaele di Milano e
scongiurare la paralisi.
Ma chi sono le Sigille? Gli studenti in sciopero
le hanno soprannominate le «vedove di don Verzé», le «sconsolate», ma al
vertice dell'università ci sono ancora loro. La confraternita gnostica del
suggello ricorda più le storie di Il Trono di Spade o di Da Vinci's Demons che
i sette sigilli dell'Apocalisse. Come spesso succede, quando il guru («il
guardasigille») scompare gli affiliati non praticano la carità in cui credono,
ma la carità in cui credono di dover credere.
Don Verzé aveva fondato l'Associazione Sigilli,
racchiusa nel motto evangelico «Andate, insegnate, guarite!», reclutando
persone interamente dedite all'Opera. L'obbligo era quello del celibato, meglio
del nubilato, visto che erano soprattutto donne quelle che vivevano con lui in
Cascina.
Se il San Raffaele resta un ospedale di
prim'ordine, frutto della generosa, straordinaria visionarietà del sacerdote, i
drammi che hanno accompagnato la sua morte (ammanchi, tangenti, debiti,
suicidi) avrebbero dovuto consigliare alle Sigille un'uscita di scena più
discreta, più cristiana. La carità non cerca mai il suo interesse. «Andate,
insegnate, guarite!». Andate, soprattutto. Prima che qualcuno metta i sigilli
all'università del San Raffaele.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.