- VITTORIO MESSORI CONTRO LA “DIARCHIA” BERGOGLIO-RATZINGER
“Ricordo sempre il motto di Casa Savoia: “Qui si governa uno alla volta”. L’impressione che si può ricavare dall’esterno è che il Papa emerito possa in qualche modo influenzare, il successore. Se Ratzinger vuole rimanere “nascosto al mondo” forse non dovrebbe abitare in Vaticano”…
Andrea Tornielli per "la Stampa"
RATZINGER E BERGOGLIO JPEG
«Lo dico con tutta la stima e l'affetto che ho per Benedetto XVI: aveva detto di voler rimanere nascosto al mondo dopo la sua rinuncia. Ho qualche dubbio che il Vaticano sia il luogo migliore perché questo proposito si avveri...».
Lo scrittore Vittorio Messori, autore di best-seller e intervistatore di due Papi commenta così l'inedita situazione che da ieri vive il Vaticano, dove risiedono a poca distanza uno dall'altro il Pontefice regnante Francesco e il suo predecessore Benedetto XVI.
BERGOGLIO RATZINGER
Vede all'orizzonte problemi di coabitazione?
«Non è questo che mi lascia dubbioso, sia Bergoglio che Ratzinger sono due persone umili. Ciò che già a suo tempo mi aveva sorpreso è stata la decisione di Benedetto XVI di rimanere nel "recinto di San Pietro". Se il Papa emerito vuole rimanere "nascosto al mondo" forse non dovrebbe abitare nel luogo più visibile del mondo, cioè il Vaticano...».
BERGOGLIO SALUTA RATZINGER AL SUO ARRIVO AL CONVENTO MATER ECCLESIAE DIETRO GEORG GANSWEIN«Non è questo che mi lascia dubbioso, sia Bergoglio che Ratzinger sono due persone umili. Ciò che già a suo tempo mi aveva sorpreso è stata la decisione di Benedetto XVI di rimanere nel "recinto di San Pietro". Se il Papa emerito vuole rimanere "nascosto al mondo" forse non dovrebbe abitare nel luogo più visibile del mondo, cioè il Vaticano...».
È stato spiegato che c'erano ragioni di sicurezza, che così viene garantita al Papa emerito la privacy.
«Forse si poteva garantire la stessa privacy in qualche monastero lontano da Roma, con una normale sorveglianza. Ora, vista l'abitudine di Francesco di muoversi a piedi, capiterà che il Papa e il suo predecessore si incontrino, magari nei giardini vaticani».
VITTORIO MESSORI«Forse si poteva garantire la stessa privacy in qualche monastero lontano da Roma, con una normale sorveglianza. Ora, vista l'abitudine di Francesco di muoversi a piedi, capiterà che il Papa e il suo predecessore si incontrino, magari nei giardini vaticani».
E che problema c'è se si incontrano? Le immagini della visita di Francesco a Benedetto a Castel Gandolfo hanno mostrato due uomini a loro agio l'uno con l'altro.
«Ricordo sempre questo motto di Casa Savoia. "Qui si governa uno alla volta". L'impressione che si può ricavare dall'esterno è che l'emerito possa in qualche modo influenzare, suo malgrado, il successore».
VITTORIO MESSORI«Ricordo sempre questo motto di Casa Savoia. "Qui si governa uno alla volta". L'impressione che si può ricavare dall'esterno è che l'emerito possa in qualche modo influenzare, suo malgrado, il successore».
Non crede che Ratzinger sarà assolutamente discreto per evitare questo rischio?
«La situazione è assolutamente inedita e l'idea dell'emerito che viene considerato come il "consigliere" non mi piace, anche se so che non è nello stile di Ratzinger».
«La situazione è assolutamente inedita e l'idea dell'emerito che viene considerato come il "consigliere" non mi piace, anche se so che non è nello stile di Ratzinger».
Non pensa che proprio la sistemazione nell'ex monastero in Vaticano sia garanzia di isolamento?
«Quel monastero di clausura fu voluto da Giovanni Paolo II, che desiderava avere accanto a sé delle suore che pregassero per le intenzioni del Papa, che considerava importante il loro essere lì, a due passi dall'appartamento papale. Ora, la decisione di accogliere Benedetto XVI e la sua "famiglia" in questo luogo, mettendo fine al succedersi di diverse comunità monastiche, non vorrei che facesse passare l'idea che le suore di clausura sono state fatte sloggiare per far spazio al Papa emerito».
«Quel monastero di clausura fu voluto da Giovanni Paolo II, che desiderava avere accanto a sé delle suore che pregassero per le intenzioni del Papa, che considerava importante il loro essere lì, a due passi dall'appartamento papale. Ora, la decisione di accogliere Benedetto XVI e la sua "famiglia" in questo luogo, mettendo fine al succedersi di diverse comunità monastiche, non vorrei che facesse passare l'idea che le suore di clausura sono state fatte sloggiare per far spazio al Papa emerito».
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/-55152.htm
Francesco continua a snobbare l’appartamento nel palazzo apostolico: ha paura di essere spiato e controllato? - Nella nuova residenza del monastero Mater Ecclesiae, Benedetto XVI abiterà con la legione dei fedelissimi: padre Gänswein e le quattro “memores Domini” di Comunione & Liberazione…
Andrea Tornielli per "la Stampa"
RATZINGER E BERGOGLIO JPEG
Dalle 16.49 di ieri il Vaticano ha due Papi. Francesco, felicemente regnante, e il suo predecessore, l'emerito Benedetto XVI, primo Pontefice in duemila anni della storia della Chiesa a rinunciare per vecchiaia. Ratzinger, che aveva lasciato il Vaticano lo scorso 28 febbraio, poche ore prima della scadenza del suo mandato, data da lui stesso fissata, ha fatto ritorno Oltretevere, in elicottero.
Un viaggio ben diverso da quello di 62 giorni fa. Allora ogni istante era stato seguito in diretta, con un sapiente regia. L'uscita dall'appartamento, le lacrime del segretario monsignor Georg Gänswein, il commiato nel cortile di San Damaso, il volo sulla Città Eterna, l'ultimo saluto con la folla nella piazza di Castel Gandolfo.
BERGOGLIO SALUTA RATZINGER AL SUO ARRIVO AL CONVENTO MATER ECCLESIAE DIETRO GEORG GANSWEIN
Ieri, invece, non sono state divulgate sequenze video. Era stato preannunciato che il Centro Televisivo Vaticano avrebbe fornito le immagini dell'arrivo e dell'accoglienza da parte di Francesco. Le telecamere della Tv vaticana hanno filmato tutto, ma i protagonisti hanno stabilito che si divulgasse soltanto una fotografia dell'incontro tra i due.
Una decisione che inizialmente aveva alimentato i dubbi sulle condizioni di salute del Papa emerito, che dopo essersi ritirato aveva avuto un crollo psico-fisico e durante il precedente incontro con Francesco, lo scorso 23 marzo, era apparso notevolmente indebolito e gracile.
Ma chi ieri era presente al momento dell'arrivo attesta invece che le condizioni di Ratzinger sono apparse migliori: «Aveva un buon colorito, camminava senza particolari problemi, anche se con il bastone e ha scambiato battute con quanti sono andati a riceverlo».
BENEDETTO XVI RATZINGER TORNA IN VATICANO
È probabile dunque che la decisione di non diffondere le sequenze sia legata alla decisione di Ratzinger di rimanere «nascosto al mondo», e dunque alla volontà di non rendere anche il suo ritorno dentro le mura vaticane, un «evento» mediatico.
Con Benedetto XVI, nell'elicottero, c'era il Prefetto della Casa Pontificia, l'arcivescovo Gänswein, che da oggi non dovrà più fare la spola tra il Vaticano e Castel Gandolfo, come negli ultimi due mesi. All'eliporto, Ratzinger è stato accolto da tre porporati, il Segretario di Stato Tarcisio Bertone, il decano Angelo Sodano e il presidente del Governatorato Giuseppe Bertello; e da tre vescovi, il Sostituto Angelo Becciu, il «ministro degli esteri» Dominique Mamberti e il segretario del Governatorato Giuseppe Sciacca.
Quindi è salito in auto per compiere un tragitto di alcune centinaia di metri. Nell'ex monastero è stato accolto da Francesco, che «gli ha dato il benvenuto con grande e fraterna cordialità».
LELICOTTERO CHE RIPORTA RATZINGER IN VATICANO
I due si sono abbracciati. Insieme si sono recati nella cappella del monastero per una breve preghiera. Benedetto XVI, che vedendo la sua nuova casa ha commentato: «è accogliente, qui si può lavorare bene», secondo quanto riferisce la sala stampa della Santa Sede «è lieto di rientrare in Vaticano, nel luogo in cui intende dedicarsi, come da lui stesso annunciato l'11 febbraio scorso, al servizio della Chiesa anzitutto con la preghiera».
Nella nuova residenza abiteranno con lui, oltre a Gänswein, le quattro «memores Domini» di CL che negli ultimi otto anni lo hanno accudito e hanno gestito l'appartamento papale. Un appartamento, quello ufficiale nel palazzo apostolico, che continua a rimanere vuoto anche ora che Oltretevere i Papi sono due, visto che Francesco ha scelto di rimanere a vivere nella Casa Santa Marta, dove si sente meno isolato.
Il monastero, la nuova e definitiva residenza di Ratzinger, ha subito una profonda trasformazione: alcune celle sono state accorpate ed è stata realizzata una biblioteca per i libri del Papa emerito. Sono state ricavate stanze per ospitare il fratello di Ratzinger, Georg. È stato ricavato anche uno studio per suor Birgit, la segretaria di Benedetto XVI che pur non risiedendo in Vaticano continuerà a collaborare con lui, e a decifrarne la calligrafia minuta trascrivendo al computer i suoi scritti.
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