a cura di Colin Ward e Critical Mess (Special Guest: Pippo il Patriota)
VATICANO AVATICANO
1 - SESSO, SOLDI E SANTA SEDE
"E' necessario che avvengano gli scandali", dice Gesù nel vangelo di Matteo. "Ma guai all'uomo per colpa del quale lo scandalo avviene!" (XVIII,7). Ecco, guai. Grandi guai sono in arrivo in Vaticano sul fronte dei denari e del sesso libero tra maschietti, con e senza tonaca.
Il Corriere prevede il botto dall'inchiesta su quei 23 milioni di euro bloccati su un conto dello Ior e il Cetriolo Quotidiano svela un'indagine della procura di Savona su un presunto giro di orge in Vaticano, con tanto di registrazioni. Dicono che papa Francesco non abbia paura degli scandali e che non si farà ricattare, ma anzi, farà piazza pulita. L'occasione per dimostrarlo sta arrivando. Allacciate le cinture che Bergoglio prepara la santa ramazza!"E' necessario che avvengano gli scandali", dice Gesù nel vangelo di Matteo. "Ma guai all'uomo per colpa del quale lo scandalo avviene!" (XVIII,7). Ecco, guai. Grandi guai sono in arrivo in Vaticano sul fronte dei denari e del sesso libero tra maschietti, con e senza tonaca.
PAPA FRANCESCO JORGE BERGOGLIO
Cominciamo dai soldi. Il Corriere in prima pagina: "Il Papa pronto a cambiare lo Ior. L'ipotesi di un commissario. Gelo con i vertici, mossa forse entro luglio. Bergoglio convinto che l'istituto tolga alla Chiesa più di quanto non dia". Scrive il pezzo Massimo Franco, buon amico di Ettore Gotti Tedeschi, defenestrato malamente dalla presidenza dello Ior. Ed è molto informato, anche dalle parti della procura di Roma. Franco sostiene che la storia del sequestro di 23 milioni di euro nel 2010 per un tentativo di trasferimento sospetto da parte dello Ior "potrebbe riservare sorprese a giorni".
IOR ISTITUTO PER LE OPERE DI RELIGIONE
Sorprese giudiziarie. "E se anche la magistratura italiana probabilmente dovrà prendere atto del muro di segretezza alzato di fronte alle indagini da uno Stato estero quale è il Vaticano, l'attenzione sull'operato di alcuni personaggi dello Ior rimane altissima".
La novità, prosegue il giornalista, "è che stavolta si ha la sensazione di avere dall'altra parte del Tevere un Papa deciso a fare radicalmente pulizia". Insomma, non solo la presidenza Von Freyberg sarebbe già in bilico dopo appena 100 giorni, ma tutto il sistema di potere dello Ior sarebbe alla vigilia di una indimenticabile "ristrutturazione" papale.
E ora vai con le sante mutande. Pezzone del Cetriolo Quotidiano, a firma Marco Lillo e Ferruccio Sansa: "Inchiesta sul sesso in Vaticano. Racconti di orge gay con minori e di un alto prelato.
BASTIONE NICCOLO' V - SEDE DELLO IORE ora vai con le sante mutande. Pezzone del Cetriolo Quotidiano, a firma Marco Lillo e Ferruccio Sansa: "Inchiesta sul sesso in Vaticano. Racconti di orge gay con minori e di un alto prelato.
Verifiche sull'attendibilità. Alla procura di Savona Zanardi, attivista anti-molestie, consegna le testimonianze di un top manager che avrebbe assistito ai festini dentro la Santa Sede. Le parole dell'uomo, anche su episodi di corruzione, sono al vaglio degli inquirenti: da capire se è tutto vero o se si tratta di un mitomane". Stando al racconto del manager, "tra i ragazzi c'era qualcuno che portava con sé il telefonino: scattò fotografie e girò filmati in cui un alto prelato compariva mentre aveva un rapporto sessuale, durante un'orgia" (p. 2).
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/1-allacciate-le-cinture-che-bergoglio-prepara-la-santa-ramazza-grandi-guai-in-arrivo-57569.htm
Lobby gay in Vaticano tra nomi, sorprese e critiche
13 - 06 - 2013Matteo Matzuzzi
Un leak più grande di questo forse non c’è, tenta di sdrammatizzare con un sorriso un monsignore che frequenta i Sacri palazzi. Due giorni dopo la divulgazione delle frasi del Papa su lobby gay, riforma della curia, rapporto degli ordini religiosi con la congregazione della dottrina della fede e critica al pelagianesimo, l’imbarazzo non accenna a diminuire.
Innanzitutto perché non si tratta più di ricostruzioni giornalistiche, fughe di notizie sulla cui veridicità si poteva avanzare dubbi o sospetti. Questa volta le frasi, chiare e inequivocabili, arrivano direttamente dalla voce del Pontefice, “anche se forse non proprio in quei termini”, osserva uno sconsolato monsignore interpellato da Andrea Tornielli per La Stampa. E’ vero altresì che, come sostiene il vaticanista dell’Espresso Sandro Magister, “non bisogna sottovalutare il contesto. Dopotutto, parlava con persone che conosceva e si limitava a rispondere su domande che gli venivano poste”. Ma è certamente corretto dire che “Francesco ha usato quell’espressione sulla lobby gay per denunciare un problema che esiste realmente”, aggiunge Magister. “Era quindi scontato che si scatenasse un pandemonio”, precisa.
La lobby esiste
Il problema denunciato da Bergoglio nella conversazione – che si voleva privata – del 6 giugno scorso con i vertici della Conferenza latinoamericana del religiosi è noto da tempo, in Vaticano. Molto si era detto nei mesi scorsi, dopo lo scoppio del caso Vatileaks e nelle settimane successive alla rinuncia di Benedetto XVI. Storie di ricatti, di gruppi organizzati che lavoravano di concerto per ottenere avanzamenti di carriera negli uffici della curia. Secondo indiscrezioni, poi, i nomi dei presunti lobbisti erano stati inseriti nella relatio presentata dalla commissione cardinalizia d’inchiesta voluta da Ratzinger e a quest’ultimo consegnata lo scorso dicembre. Faldoni che Benedetto XVI lesse e poi secretò, disponendo che solo il successore, una volta eletto dal Conclave, potesse avervi accesso. “Le correnti, le ripicche e la corruzione interna esistono da tempo ed estirparle non è facile”, sottolinea Gianfranco Girotti, reggente emerito della Penitenzieria apostolica, intervistato da Paolo Rodari per Repubblica. D’altronde, già l’allora decano del collegio cardinalizio, Joseph Ratzinger, denunciò la “sporcizia interna” alla chiesa durante la Via Crucis al Colosseo nel 2005.
Il problema denunciato da Bergoglio nella conversazione – che si voleva privata – del 6 giugno scorso con i vertici della Conferenza latinoamericana del religiosi è noto da tempo, in Vaticano. Molto si era detto nei mesi scorsi, dopo lo scoppio del caso Vatileaks e nelle settimane successive alla rinuncia di Benedetto XVI. Storie di ricatti, di gruppi organizzati che lavoravano di concerto per ottenere avanzamenti di carriera negli uffici della curia. Secondo indiscrezioni, poi, i nomi dei presunti lobbisti erano stati inseriti nella relatio presentata dalla commissione cardinalizia d’inchiesta voluta da Ratzinger e a quest’ultimo consegnata lo scorso dicembre. Faldoni che Benedetto XVI lesse e poi secretò, disponendo che solo il successore, una volta eletto dal Conclave, potesse avervi accesso. “Le correnti, le ripicche e la corruzione interna esistono da tempo ed estirparle non è facile”, sottolinea Gianfranco Girotti, reggente emerito della Penitenzieria apostolica, intervistato da Paolo Rodari per Repubblica. D’altronde, già l’allora decano del collegio cardinalizio, Joseph Ratzinger, denunciò la “sporcizia interna” alla chiesa durante la Via Crucis al Colosseo nel 2005.
L’imbarazzo in Curia
Il Papa ha quindi solamente scoperchiato un vaso di Pandora, sottolineano da più parti, anche se non si aspettava che un sito cileno vicino alla Teologia della Liberazione, “Reflexión y Liberación”pubblicasse la trascrizione pressoché integrale delle parole da lui pronunciate. “Fino a oggi il contenuto delle conversazioni private tra il Pontefice e i suoi interlocutori è rimasto quasi sempre segreto”, dice Magister, che aggiunge: “Francesco parla liberamente, ma chiede agli ospiti che quanto detto non esca da quella stanza”. Era dunque abbastanza scontato che prima o poi si creassero delle difficoltà. Naturale è anche l’imbarazzo della Sala stampa vaticana, che nella persona del suo direttore, padre Federico Lombardi, si è limitata a “non commentare il contenuto di un incontro privato”. Un silenzio che sa tanto di conferma.
Il Papa ha quindi solamente scoperchiato un vaso di Pandora, sottolineano da più parti, anche se non si aspettava che un sito cileno vicino alla Teologia della Liberazione, “Reflexión y Liberación”pubblicasse la trascrizione pressoché integrale delle parole da lui pronunciate. “Fino a oggi il contenuto delle conversazioni private tra il Pontefice e i suoi interlocutori è rimasto quasi sempre segreto”, dice Magister, che aggiunge: “Francesco parla liberamente, ma chiede agli ospiti che quanto detto non esca da quella stanza”. Era dunque abbastanza scontato che prima o poi si creassero delle difficoltà. Naturale è anche l’imbarazzo della Sala stampa vaticana, che nella persona del suo direttore, padre Federico Lombardi, si è limitata a “non commentare il contenuto di un incontro privato”. Un silenzio che sa tanto di conferma.
Come intervenire per estirpare la corruzione
Secondo quanto riportato dal sito cileno, Bergoglio ha anche spiegato che è all’ordine del giorno l’analisi di come intervenire per estirpare quella “corrente di corruzione” che lo preoccupa. Sempre a Repubblica, il cardinale Georges Cottier si dice certo che “a tempo debito” il Papa prenderà le giuste decisioni. Seppure a conoscenza dei problemi e delle lotte di potere interne, fino a oggi Francesco ha preferito non decidere. Nessuna nomina di rilievo, nessuno spostamento, nessun trasferimento. Non ha sostituito neppure il segretario di stato, al centro di polemiche e accuse nei giorni dell’interregno. Bertone sarà rimpiazzato, Oltretevere danno per certo il cambio ai vertici della curia entro l’anno. Ma al momento Bergoglio è ancora nella fase in cui valuta, ascolta, esamina e medita. Alla fine, quel che è certo, è che deciderà lui. Ascolterà gli otto cardinali che compongono la commissione che lo consiglierà “nel governo della chiesa” , ma le scelte più delicate spetteranno al Papa. Anche nella Compagnia di Gesù funziona così (e Bergoglio è stato superiore provinciale in Argentina).
Secondo quanto riportato dal sito cileno, Bergoglio ha anche spiegato che è all’ordine del giorno l’analisi di come intervenire per estirpare quella “corrente di corruzione” che lo preoccupa. Sempre a Repubblica, il cardinale Georges Cottier si dice certo che “a tempo debito” il Papa prenderà le giuste decisioni. Seppure a conoscenza dei problemi e delle lotte di potere interne, fino a oggi Francesco ha preferito non decidere. Nessuna nomina di rilievo, nessuno spostamento, nessun trasferimento. Non ha sostituito neppure il segretario di stato, al centro di polemiche e accuse nei giorni dell’interregno. Bertone sarà rimpiazzato, Oltretevere danno per certo il cambio ai vertici della curia entro l’anno. Ma al momento Bergoglio è ancora nella fase in cui valuta, ascolta, esamina e medita. Alla fine, quel che è certo, è che deciderà lui. Ascolterà gli otto cardinali che compongono la commissione che lo consiglierà “nel governo della chiesa” , ma le scelte più delicate spetteranno al Papa. Anche nella Compagnia di Gesù funziona così (e Bergoglio è stato superiore provinciale in Argentina).
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