Lettera a Papa Francesco: noi abbiamo bisogno di un Papa pronto al martirio per salvare i cristiani perseguitati nel mondo, non dedito alla ricerca della popolarità persino tra i tifosi del calcio
Carissimo Papa Francesco,
mi rivolgo a lei in maniera così familiare perché ormai mi sono resa conto di quanto lei ami essere una persona comune, senza orpelli, senza ori e senza ermellini, una persona comune, come tante.
Una persona comune che come tante guarda il calcio.
Una persona comune che come tante chiacchiera amenamente in aeroplano.
Una persona comune come tante.
Noi abbiamo bisogno di un Papa.
Mi perdoni caro Papa Francesco, non viene nemmeno di chiamarla Santità, credo che Lei sia una persona deliziosa, il vicino di casa ideale, ma noi abbiamo bisogno di un Papa.
Ammazzano i cristiani come cani, Santità, tra una partita di calcio l’altra, tra un bacio a un bimbo disabile e l’altro, potrebbe fare qualcosa di un po’ più in tinta col suo ruolo? Solo nelle ultime ore sono 10 le chiese bruciate in Egitto. Lei potrebbe fare qualcosa? Potrebbe mettersi addosso i suoi orpelli, gli ori e gli ermellini, che non sono spazzatura Santità, sono simboli di 2000 anni di storia e con quella roba addosso andare in Egitto invece che guardare il calcio? Non c’è solo Balotelli che desidera tanto parlare con Lei, ci sono anche i parroci delle chiese cattoliche in Nigeria che avrebbero qualcosa da raccontarle, quelli sopravvissuti voglio dire, quelli già defunti a Lei non hanno più niente da dire.
In un momento in cui la cristianità è sotto attacco come non mai, noi Santità abbiamo bisogno di un Papa. Abbiamo bisogno di qualcuno che come primo problema nomini i cristiani massacrati Nigeria e i cristiani massacrati in Pakistan nell’omelia di Pasqua, perché quei morti Santità erano uomini e perché nell’ucciderli è stata uccisa la libertà alla dignità dell’uomo. Santità non vorrei insegnarle il mestiere, capisco che Lei sia un professionista in fatto di cristianesimo e io un implume dilettante, ma a volte capita che dilettanti siano più lucidi nel giudizio. L’arca di Noè, per esempio, è stata costruita e guidata da dilettanti, il Titanic costruito guidato da professionisti. Non vorrei portare iella con il paragone, ma la cristianità mi dà l’impressione del Titanic. L’iceberg si chiama islam, lei dice che è tanto buono e spirituale, se lo dice lei che è un esperto, sarà anche così, ma, insisto, era tanto esperto, uno dei migliori, anche il capitano del Titanic. Chi era un dilettante invece era San Pietro, per metà della sua vita aveva fatto il pescatore, studi teologici zero, un anatroccolo se paragonato a lei. San Pietro ai romani ha detto che loro, in quanto esseri umani, certo, erano fratelli, figli dello stesso Dio, ma che la loro religione era falsa. Il suo compito era convertirli o morire nel tentativo di convertirli all’unica vera fede, non trovare pregi a una fede falsa così che coloro che ci sono nati dentro non la abbandonino mai. E’ morto nel tentativo, ma alla fine li ha convertiti. Non dovrebbe essere questo il Suo ruolo? Convertire al cristianesimo. O morire nel tentativo.
A Lampedusa lei doveva pronunciare una sola frase
Vi porto l’amore di Dio.
In tutto il Corano la parola amore non è nominata una sola volta. Sarebbe bastato.
Lei a Lampedusa si è inchinato davanti alla “spiritualità” del Ramadan, Lei si è inchinato all’islam, e lei rappresenta Cristo. Chi rappresenta Cristo non si inchina davanti a nessuno.
Io sono la Vita, la Verità e la Via.
Io sono la Vita, la Verità e la Via, ma non importa che vi diate da fare per evangelizzare, anzi per fare proseliti, perché tanto tutte le religioni sono uguali, Santità, sul mio Vangelo non c’è scritto. O lei ne ha uno diverso, o c’è un eccesso di professionalità che la sta schiacciando.
San Pietro ai romani aveva detto che loro, certo, erano fratelli, ma che la loro religione era falsa. Si è fatto uccidere pur di dirlo.
Santità la gente muore. La gente muore ammazzata. La gente muore ammazzati maniera orrenda. Lei va a guardare il calcio.
Abbiamo bisogno di un Papa. Qualcuno che sia l’erede di Gesù Cristo e San Pietro, qualcuno che sia disposto a farsi odiare. Perché è tutto qui. Gesù Cristo è stato ucciso da gente che lo odiava. San Pietro è stato ucciso da gente che lo odiava. Chi si batte per una causa, sarà odiato. Odiati sono stati Martin Luther King e Gandhi, talmente odiati che li hanno uccisi. Profeti disarmati certo, non leader tolleranti. Chi tollera tutto il contrario di tutto con il solito lieto sulla faccia è un connivente. Non possiamo essere amati da tutti, se ci battiamo per qualcosa. Se non ricordo male è scritto anche sui Vangeli. Non abbiate paura di essere odiati. Il suo predecessore è stato parecchio odiato. Anche condannato a morte, da una fatwa dopo il discorso di Ratisbona, Osama Bin Laden ne aveva decretato la morte.
Lei è amato da tutti, Santità. È sicuro che sia un pregio? Credo che il momento sia venuto di farsi detestare. Si metta addosso tutti i suoi orpelli, non sono spazzatura ma simbolo di 2000 anni di storia, danno il peso di quei 2000 anni, e vada al Cairo, e al Cairo si batta per i cristiani copti, e pianga sulle loro chiese bruciate e poi vada in Siria e poi in Pakistan. Poi, se avanza tempo, può anche andare alla partita ma non credo che il tempo le avanzerà. È il momento più buio della cristianità dall’inizio dei tempi. Noi abbiamo bisogno di un Papa.
Carissimo Papa Francesco,
mi rivolgo a lei in maniera così familiare perché ormai mi sono resa conto di quanto lei ami essere una persona comune, senza orpelli, senza ori e senza ermellini, una persona comune, come tante.
Una persona comune che come tante guarda il calcio.
Una persona comune che come tante chiacchiera amenamente in aeroplano.
Una persona comune come tante.
Noi abbiamo bisogno di un Papa.
Mi perdoni caro Papa Francesco, non viene nemmeno di chiamarla Santità, credo che Lei sia una persona deliziosa, il vicino di casa ideale, ma noi abbiamo bisogno di un Papa.
Ammazzano i cristiani come cani, Santità, tra una partita di calcio l’altra, tra un bacio a un bimbo disabile e l’altro, potrebbe fare qualcosa di un po’ più in tinta col suo ruolo? Solo nelle ultime ore sono 10 le chiese bruciate in Egitto. Lei potrebbe fare qualcosa? Potrebbe mettersi addosso i suoi orpelli, gli ori e gli ermellini, che non sono spazzatura Santità, sono simboli di 2000 anni di storia e con quella roba addosso andare in Egitto invece che guardare il calcio? Non c’è solo Balotelli che desidera tanto parlare con Lei, ci sono anche i parroci delle chiese cattoliche in Nigeria che avrebbero qualcosa da raccontarle, quelli sopravvissuti voglio dire, quelli già defunti a Lei non hanno più niente da dire.
In un momento in cui la cristianità è sotto attacco come non mai, noi Santità abbiamo bisogno di un Papa. Abbiamo bisogno di qualcuno che come primo problema nomini i cristiani massacrati Nigeria e i cristiani massacrati in Pakistan nell’omelia di Pasqua, perché quei morti Santità erano uomini e perché nell’ucciderli è stata uccisa la libertà alla dignità dell’uomo. Santità non vorrei insegnarle il mestiere, capisco che Lei sia un professionista in fatto di cristianesimo e io un implume dilettante, ma a volte capita che dilettanti siano più lucidi nel giudizio. L’arca di Noè, per esempio, è stata costruita e guidata da dilettanti, il Titanic costruito guidato da professionisti. Non vorrei portare iella con il paragone, ma la cristianità mi dà l’impressione del Titanic. L’iceberg si chiama islam, lei dice che è tanto buono e spirituale, se lo dice lei che è un esperto, sarà anche così, ma, insisto, era tanto esperto, uno dei migliori, anche il capitano del Titanic. Chi era un dilettante invece era San Pietro, per metà della sua vita aveva fatto il pescatore, studi teologici zero, un anatroccolo se paragonato a lei. San Pietro ai romani ha detto che loro, in quanto esseri umani, certo, erano fratelli, figli dello stesso Dio, ma che la loro religione era falsa. Il suo compito era convertirli o morire nel tentativo di convertirli all’unica vera fede, non trovare pregi a una fede falsa così che coloro che ci sono nati dentro non la abbandonino mai. E’ morto nel tentativo, ma alla fine li ha convertiti. Non dovrebbe essere questo il Suo ruolo? Convertire al cristianesimo. O morire nel tentativo.
A Lampedusa lei doveva pronunciare una sola frase
Vi porto l’amore di Dio.
In tutto il Corano la parola amore non è nominata una sola volta. Sarebbe bastato.
Lei a Lampedusa si è inchinato davanti alla “spiritualità” del Ramadan, Lei si è inchinato all’islam, e lei rappresenta Cristo. Chi rappresenta Cristo non si inchina davanti a nessuno.
Io sono la Vita, la Verità e la Via.
Io sono la Vita, la Verità e la Via, ma non importa che vi diate da fare per evangelizzare, anzi per fare proseliti, perché tanto tutte le religioni sono uguali, Santità, sul mio Vangelo non c’è scritto. O lei ne ha uno diverso, o c’è un eccesso di professionalità che la sta schiacciando.
San Pietro ai romani aveva detto che loro, certo, erano fratelli, ma che la loro religione era falsa. Si è fatto uccidere pur di dirlo.
Santità la gente muore. La gente muore ammazzata. La gente muore ammazzati maniera orrenda. Lei va a guardare il calcio.
Abbiamo bisogno di un Papa. Qualcuno che sia l’erede di Gesù Cristo e San Pietro, qualcuno che sia disposto a farsi odiare. Perché è tutto qui. Gesù Cristo è stato ucciso da gente che lo odiava. San Pietro è stato ucciso da gente che lo odiava. Chi si batte per una causa, sarà odiato. Odiati sono stati Martin Luther King e Gandhi, talmente odiati che li hanno uccisi. Profeti disarmati certo, non leader tolleranti. Chi tollera tutto il contrario di tutto con il solito lieto sulla faccia è un connivente. Non possiamo essere amati da tutti, se ci battiamo per qualcosa. Se non ricordo male è scritto anche sui Vangeli. Non abbiate paura di essere odiati. Il suo predecessore è stato parecchio odiato. Anche condannato a morte, da una fatwa dopo il discorso di Ratisbona, Osama Bin Laden ne aveva decretato la morte.
Lei è amato da tutti, Santità. È sicuro che sia un pregio? Credo che il momento sia venuto di farsi detestare. Si metta addosso tutti i suoi orpelli, non sono spazzatura ma simbolo di 2000 anni di storia, danno il peso di quei 2000 anni, e vada al Cairo, e al Cairo si batta per i cristiani copti, e pianga sulle loro chiese bruciate e poi vada in Siria e poi in Pakistan. Poi, se avanza tempo, può anche andare alla partita ma non credo che il tempo le avanzerà. È il momento più buio della cristianità dall’inizio dei tempi. Noi abbiamo bisogno di un Papa.
di Silvana De Mari
14/08/2013 15:54:23
14/08/2013 15:54:23
sinetimore 19/08/2013 20:00:51
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.