L’arcivescovo Zollitsch, capo dei porporati tedeschi e arcivescovo di Friburgo (Reuters) |
DIBATTITO IN VATICANO
Germania, la diocesi di Friburgo:
«Sì ai sacramenti per i divorziati»
«Sì ai sacramenti per i divorziati»
L’apertura dei religiosi tedeschi ai fedeli con un matrimonio fallito alle spalle. A settembre le parole di Papa Francesco
Dopo anni di discussioni, e di recente una parziale apertura anche da parte di Papa Francesco, la Chiesa cattolica in Germania tende una mano ai fedeli divorziati che si sono risposati, esclusi finora dai sacramenti. Un documento della diocesi di Friburgo, la seconda maggiore delle 27 in Germania, diretto ai sacerdoti, sarà pubblicato in settimana e ha carattere simbolico per tutto il Paese. La notizia, confermata all’agenzia Dpa dalla stessa diocesi, è ripresa anche da altri media come Spiegel online e il tg della seconda rete pubblica Zdf.
«NON ESCLUDERE LA GENTE» - In Germania le comunità cattolica e protestante sono le due principali e hanno all’incirca lo stesso numero di fedeli. L’obiettivo del documento è migliorare la situazione dei credenti divorziati che desiderano avvicinarsi alla Chiesa, ai suoi uffici e ai sacramenti finora loro interdetti, come la comunione, la confessione, il battesimo, la cresima e l’estrema unzione. I cattolici divorziati e risposati sono esclusi da questi sacramenti poiché la dottrina cattolica considera peccato risposarsi. Principio questo da tempo oggetto di critiche, tanto che lo stesso Papa ha accennato a delle riforme. «In caso di fallimento di un matrimonio vogliamo essere aperti verso le persone colpite, vogliamo dare loro ascolto e avvicinarle», ha detto il responsabile della Ufficio per la cura delle anime di Friburgo, il decano Andreas Moehrle, aggiungendo che alla luce dell’elevato numero di divorzi la Chiesa non si può più permettere di escludere la gente. Ai divorziati risposati saranno offerti colloqui nei quali potranno raccontare le ragioni del fallimento del loro matrimonio e confrontarsi con la loro fede: questa è la base per poter poi partecipare pienamente alla vita della Chiesa e ai sacramenti.
SEI MESI DI DIALOGO - «Da una parte ci rendiamo conto che gli interessati spesso si sentono esclusi e soffrono, e dall’altra siamo consapevoli delle regole della dottrina della Chiesa e del diritto ecclesiastico», ha aggiunto Moehrle. Per le persone sposatesi una seconda volta sono previste anche particolari preghiere di festeggiamento anche se, in nessun caso, feste di benedizione come per i matrimoni in Chiesa. Si tratta piuttosto di pregare per queste coppie. Il documento della diocesi di Friburgo è il risultato di un processo di dialogo all’interno della Chiesa cattolica tedesca e di una assemblea diocesana tenutasi circa sei mesi fa. Durante la visita di Papa Benedetto XVI due anni fa in Germania, l’allora presidente Christian Wulff (divorziato) aveva perorato un atteggiamento più comprensivo della Chiesa verso queste persone.
Divorziati, la prudenza del Vaticano: “Per ora non cambia nulla”
Si teme l’effetto contagio dopo la decisione della diocesi di Friburgo. Il Papa deciderà nei prossimi mesi
Formalmente la «breccia di Friburgo» viene richiusa in tutta fretta dalla Santa Sede. O almeno questa è la voce ufficiale nei Sacri Palazzi. Dietro le quinte, invece, si invita alla prudenza perché la questione è tra quelle affrontate dal «G8» dei cardinali-consiglieri, è in preparazione un Sinodo dei vescovi sulla pastorale familiare e non si escludono sviluppi sorprendenti.
Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi getta acqua sul fuoco: «Non cambia nulla, non c’è nessuna novità per i divorziati risposati». Il documento, infatti, «proviene da un ufficio pastorale locale e non investe la responsabilità vescovo». Insomma si sarebbe trattato di una «fuga in avanti» che fa rumore ma «non è ufficialmente espressione dell’autorità diocesana».
Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi getta acqua sul fuoco: «Non cambia nulla, non c’è nessuna novità per i divorziati risposati». Il documento, infatti, «proviene da un ufficio pastorale locale e non investe la responsabilità vescovo». Insomma si sarebbe trattato di una «fuga in avanti» che fa rumore ma «non è ufficialmente espressione dell’autorità diocesana».
L’arcivescovo Robert Zoellisch, in uscita per raggiunti limiti d’età ma ancora al comando come amministratore apostolico di Friburgo e saldamente alla guida della Chiesa tedesca fino al marzo 2014, «non è stato consultato e non ha avallato il documento». Insomma «in chiaro» Oltretevere la parola d’ordine è «ridimensionare» quanto accaduto in Germania, come a scongiurare un «effetto contagio» su una materia incandescente.
«È stupefacente che una proposta del genere arrivi da una diocesi di grande rilevanza come Friburgo, guidata dal presidente della conferenza episcopale tedesca». Il cardinale canonista Velasio De Paolis, commissario papale dei Legionari di Cristo, membro della Cassazione vaticana e giurista di fiducia della Curia non nasconde la propria sorpresa per lo «strappo» sui divorziati risposati. Precisa il porporato: «Nel tempo sono stati richiamati vari vescovi per aver emanato disposizioni contrarie ai capisaldi dottrinari più volte ribaditi dall’ex Sant’Uffizio negli anni di Joseph Ratzinger».
Quindi «le norme in vigore continuano a proibire i sacramenti ai divorziati risposati». Infatti, «per ottenere l’assoluzione nella confessione e quindi accedere all’eucarestia occorre essere in grazia di Dio», mentre «i divorziati risposati sono in una situazione che contrasta con la legge di Dio sul matrimonio». Perciò, evidenzia De Paolis, «il sacerdote deve negare l’ostia».
Le recenti parole di Francesco nell’intervista a Civiltà Cattolica («Sono figlio della Chiesa») confermano che «il Papa agisce all’interno di una comunità e ne accetta le acquisizioni», dunque, «il Pontefice sta sì compiendo un cammino di ricerca di possibili soluzioni ma finora le regole sui divorziati risposati non sono cambiate e comunque anche le prese di posizione del Papa vanno interpretate alla luce posizione del Papa vanno interpretate alla luce del magistero già acquisito».
Ma con un Papa innovatore come Francesco non è più tempo di toni ultimativi da crociata. Il Sinodo sulla famiglia discuterà delle nullità matrimoniali, dei divorziati risposati, delle coppie conviventi e del loro accoglimento nella Chiesa. In Curia non si escludono progressi, ma «la sede per mutare le norme non è certo un ufficio pastorale locale». Nei prossimi mesi si capirà se il «caso Friburgo» sia etichettabile come scivolone in una diocesi o «profezia» di cambiamento per la Chiesa universale.
Le recenti parole di Francesco nell’intervista a Civiltà Cattolica («Sono figlio della Chiesa») confermano che «il Papa agisce all’interno di una comunità e ne accetta le acquisizioni», dunque, «il Pontefice sta sì compiendo un cammino di ricerca di possibili soluzioni ma finora le regole sui divorziati risposati non sono cambiate e comunque anche le prese di posizione del Papa vanno interpretate alla luce posizione del Papa vanno interpretate alla luce del magistero già acquisito».
Ma con un Papa innovatore come Francesco non è più tempo di toni ultimativi da crociata. Il Sinodo sulla famiglia discuterà delle nullità matrimoniali, dei divorziati risposati, delle coppie conviventi e del loro accoglimento nella Chiesa. In Curia non si escludono progressi, ma «la sede per mutare le norme non è certo un ufficio pastorale locale». Nei prossimi mesi si capirà se il «caso Friburgo» sia etichettabile come scivolone in una diocesi o «profezia» di cambiamento per la Chiesa universale.
GIACOMO GALEAZZICITTÀ DEL VATICANO
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/divorzio-divorce-chiesa-iglesia-church-28418/
SVOLTA
Germania, la Chiesa apre ai divorziati
L'arcidiocesi di Friburgo ai suoi presuli: «Riammettete ai sacramenti chi si è risposato». Vaticano irritato.
Per ora sono solo parole, intenzioni. Ma il messaggio lanciato dall'arcidiocesi di Friburgo, la seconda in Germania per importanza, ha un sapore nuovo, di cambiamento.
Robert Zollitsch, amministratore della diocesi e presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha infatti inviato una circolare a tutti i presuli della città, invitandoli a riammettere ai sacramenti i cattolici divorziati e risposati.
UNA PORTA APERTA. «Vogliamo aprire una porta a chi ha alle spalle un matrimonio fallito, ha ricominciato un'altra vita sentimentale e vuole restare parte della comunità dei fedeli», ha detto alloSpiegel online il decano Andreas Moehrle, responsabile della cura delle anime per l'arcidiocesi di Friburgo. «Da un lato dobbiamo prendere atto che queste persone si sentono escluse dalla Chiesa, e ne soffrono profondamente, dall'altro dobbiamo tenere conto della dottrina e del diritto canonico».
MESSAGGIO CONTROCORRENTE. L'arcidiocesi di Friburgo non è nuova a uscite controcorrente sul tema. A fine settembre, in occasione dell'ultima riunione della Conferenza episcopale tedesca, era stato proprio Zollitsch a far discutere: i divorziati risposati, aveva detto, «appartengono alla Chiesa, per cui dobbiamo trovare soluzioni per loro nel più vasto ambito ecclesiastico».
Da secoli, la Chiesa cattolica apostolica romana considera i divorziati risposati persone che vivono nel peccato. E ne vieta la riammissione ai sacramenti, come la comunione, la confessione, il battesimo, la cresima e l'estrema unzione.
«INIZIATIVA AUTONOMA». La circolare di Friburgo, che punta ad avere carattere simbolico per tutto il Paese, non è stata accolta con favore dalle alte sfere del Vaticano. «Il documento non ha autorevolezza», ha tuonato padre Ciro Benedettini, numero due della sala stampa vaticana. «Non ci risulta, infatti, sia stato avallato dall’amministratore apostolico della diocesi, nonché capo della conferenza episcopale Robert Zollitsch. È un’iniziativa autonoma di un ufficio interno della diocesi». Chissà cosa ne penserà papa Francesco.
Robert Zollitsch, amministratore della diocesi e presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha infatti inviato una circolare a tutti i presuli della città, invitandoli a riammettere ai sacramenti i cattolici divorziati e risposati.
UNA PORTA APERTA. «Vogliamo aprire una porta a chi ha alle spalle un matrimonio fallito, ha ricominciato un'altra vita sentimentale e vuole restare parte della comunità dei fedeli», ha detto alloSpiegel online il decano Andreas Moehrle, responsabile della cura delle anime per l'arcidiocesi di Friburgo. «Da un lato dobbiamo prendere atto che queste persone si sentono escluse dalla Chiesa, e ne soffrono profondamente, dall'altro dobbiamo tenere conto della dottrina e del diritto canonico».
MESSAGGIO CONTROCORRENTE. L'arcidiocesi di Friburgo non è nuova a uscite controcorrente sul tema. A fine settembre, in occasione dell'ultima riunione della Conferenza episcopale tedesca, era stato proprio Zollitsch a far discutere: i divorziati risposati, aveva detto, «appartengono alla Chiesa, per cui dobbiamo trovare soluzioni per loro nel più vasto ambito ecclesiastico».
Da secoli, la Chiesa cattolica apostolica romana considera i divorziati risposati persone che vivono nel peccato. E ne vieta la riammissione ai sacramenti, come la comunione, la confessione, il battesimo, la cresima e l'estrema unzione.
«INIZIATIVA AUTONOMA». La circolare di Friburgo, che punta ad avere carattere simbolico per tutto il Paese, non è stata accolta con favore dalle alte sfere del Vaticano. «Il documento non ha autorevolezza», ha tuonato padre Ciro Benedettini, numero due della sala stampa vaticana. «Non ci risulta, infatti, sia stato avallato dall’amministratore apostolico della diocesi, nonché capo della conferenza episcopale Robert Zollitsch. È un’iniziativa autonoma di un ufficio interno della diocesi». Chissà cosa ne penserà papa Francesco.
http://www.lettera43.it/cultura/germania-la-chiesa-apre-ai-divorziati_43675110381.htm
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/friburgo-sacramenti-divorziati#ixzz2h7FEfBVc
BERGOGLIO LO SA? - LA CHIESA TEDESCA APRE ALLA COMUNIONE PER I DIVORZIATI CHE SI RISPOSANO – L’IRA DEL VATICANO: "NESSUNA AUTOREVOLEZZA"
Sacramenti ai divorziati, Chiesa cattolica tedesca dice sì. Vaticano irritato
BERLINO – Sacramenti anche ai divorziati erisposati. La diocesi di Friburgo, in Germania, lancia il suo messaggio alla Chiesa: “Sia capace di accoglierli”. Già qualche anno fa l’arcivescovo Robert Zollitschprovò a lanciare questo messaggio, subito ritirato dopo le ire dell’allora Papa Benedetto XVI. Ora ci riprova, con il Vaticano irritato e la reazione di Papa Francesco che si fa attendere.
La Chiesa cattolica non prevede i sacramenti ai divorziati risposati, considerati “quasi scomunicati”, scrive Andrea Tarquini sul Repubblica, ma Friburgo apre il dibattito indirizzandolo a Papa Francesco:
“La circolare, nota lo Spiegel online, punta ad avere un carattere di segnale valido per tutta la Chiesa cattolica tedesca, e poi anche oltre le frontiere federali. «Vogliamo aprire una porta a chi ha alle spalle un matrimonio fallito, ha ricominciato un’altra vita sentimentale, e vuole restare parte della comunità dei fedeli», ha detto al settimanale di Amburgo il decano Andreas Moehrle, responsabile della cura delle anime per l’arcidiocesi della prospera e super- ecologica città nel sudovest tedesco. «Da un lato — prosegue — dobbiamo prendere atto che queste persone si sentono escluse dalla Chiesa, e ne soffrono profondamente, dall’altro dobbiamo tenere conto della dottrina e del diritto canonico».
Oltre la metà dei matrimoni finisce in divorzio, spiega Tarquini, e sono molti i divorziati risposati in Germania:
“Già a fine settembre, all’ultima riunione della Conferenza episcopale tedesca, l’arcivescovo Zollitsch aveva detto che i divorziati risposati «appartengono alla Chiesa, per cui dobbiamo trovare soluzioni per loro nel più vasto ambito ecclesiastico». I vescovi tedeschi in realtà un passo a favore della riammissione ai sacramenti dei divorziati risposati lo avevano già tentato, con Zollitsch e con il suo predecessore cardinale Lehmann. Ma la richiesta fu ritirata, dopo che Ratzinger l’aveva severamente criticata”.
La lettera della diocesi di Friburgo è chiarissima, scrive Tarquini:
“Chiede ai sacerdoti di riammetterei divorziati risposati ai sacramenti, prima di tutto la comunione ma anche la confessione e l’estrema unzione, di concedere ai loro nuovi figli il battesimo, la cresima e la prima comunione e tutti gli altri sacramenti. E raccomanda di non bandire più i divorziati risposati dai consigli dei fedeli nelle parrocchie o da altri incarichi ecclesiastici affidati a laici. Friburgo inoltre affiderà a religiosi ben preparati l’incarico di darsi cura delle anime dei divorziati risposati, in colloqui tra fedeli, ascoltando le loro drammatiche situazioni e aiutandoli a trovare di nuovo un posto, nei sacramenti e nel quotidiano, nella vita della Chiesa”.
Riforme nella Chiesa cattolica tedesca
La Germania di Ratzinger farà risposare i divorziati
La seconda maggiore diocesi tedesca risponde a Papa Bergoglio con i fatti e apre ai risposati
La cancelliera Angela Merkel con Papa Francesco (Gregorio Borgia/Afp)
È un piccolo gesto che è apparso da subito l’inizio di una grande rivoluzione. Le Chiesa tedesca si apre a coloro che hanno trovato nella vita un secondo amore. La diocesi di Friburgo, la seconda maggiore tra le 27 della Germania, tenderà una mano ai divorziati risposati. Secondo direttive che la Chiesa locale ha inviato a tutti i suoi sacertoti, d’ora in avanti coloro che hanno messo fine a un matrimonio e si sono sposati in seconde nozze, potranno di nuovo sposarsi in chiesa, battezzarsi, ricevere la comunione e la cresima ed avranno allo stesso modo diritto all’estrema unzione. Allo stesso modo potranno teoricamente essere ordinati diaconi.
L’iniziativa di Friburgo fa seguito alle parole di Papa Francesco su questo punto. Il Pontefice argentino si è espresso a favore dell’inclusione all’interno della Chiesa dei cattolici che vivono in situazioni fino ad ora considerate “irregolari”. «Dobbiamo annunciare il Vangelo su ogni strada, predicando la buona notizia del Regno e curando, anche con la nostra predicazione, ogni tipo di malattia e di ferita. A Buenos Aires ricevevo lettere di persone omosessuali, che sono “feriti sociali” perché mi dicono che sentono come la Chiesa li abbia sempre condannati. Ma la Chiesa non vuole fare questo», così Francesco rispondeva alla domanda esplicita del direttore di Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro sulla situazione di «divorziati risposati, coppie omosessuali e altre situazioni difficili».
Il Papa chiama, Friburgo risponde. In Germania il dibattito sui sacramenti per i divorziati risposati, così come quello del celibato, occupa da anni buona parte dei teologi cattolici che in più occasioni hanno firmato manifesti e raccolte di firme con il fine di aprire la chiesa su una serie di punti. Le nuove linee guida saranno recapitate ai parroci della diocesi di Friburgo nel corso di questa settimana e «sono un segnale per tutta la Germania», assicura Spiegel Online che dava ampio risalto alla notizia. Il gesto di Friburgo ha lo scopo di migliorare la situazione dei cattolici che decidono di divorziarsi e sposarsi in seconde nozze, a cui fino ad ora la Chiesa precludeva la possibilità di praticare pienamente la propria fede. Per anni questo punto è stato oggetto di infinite critiche.
«Nei casi di matrimoni finiti male vogliamo offrire una seconda possibilità agli interessati, li vogliamo ascoltare ed accompagnare», ha spiegato alla stampa tedesca Andreas Möhrle, decano della cattedrale di Friburgo. È anche una questione pratica: la Chiesa non può più permettersi di escludere i divorziati di fronte all’alta percentuale di matrimoni che vengono interrotti. Ai divorziati che si sposano in seconde nozze verranno offerte consulenze e colloqui all’interno dei quali potranno fare i conti con la fede e il fallimento del primo matrimonio. Sarà questa la base su cui costruire un ritorno alla fede praticata. «Dobbiamo prendere atto che molti divorziati si sentono esclusi dalla Chiesa e soffrono per questo», ha aggiunto Möhrle.
Nel corso della Assemblea plenaria dei vescovi tedeschi che si è tenuta a Fulda a fine settembre, il presidente uscente della Conferenza episcopale tedesca e amministratore apostolico di Friburgo, mons. Robert Zollitsch — che di recente ha presentato le sue dimissioni al Papa per limiti d’età — aveva annunciato che tra i temi discussi c’era il celibato, la situazione dei divorziati e il ruolo della donna. In particolare per quanto riguarda i divorziati aveva detto: «Essi appartengono alla Chiesa».
Twitter: @NenaDarling
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/friburgo-sacramenti-divorziati#ixzz2h7FEfBVc
L’arcivescovo di Friburgo Robert Zollitsch, presidente della conferenza episcopale tedesca, scrive una lettera “storica”: presto sarà possibile per i divorziati che si risposano ricevere i sacramenti (a determinate condizioni) e occupare incarichi nei consigli parrocchiali…
Matteo Alviti per La Stampa
MONSIGNOR ROBERT ZOLLITSCHCOMUNIONE DIVORZIATO
In Germania la chiesa cattolica fa un passo verso i fedeli divorziati che hanno scelto di risposarsi, cui presto concederà, nel rispetto di alcune condizioni, la possibilità di ricevere i sacramenti e occupare incarichi nei consigli parrocchiali. Il cambio di rotta arriva dalla diocesi di Friburgo, guidata dall'arcivescovo Robert Zollitsch, presidente della conferenza episcopale tedesca.
«Si tratta di rendere visibile l'atteggiamento umano e rispettoso di Gesù nel contatto con le persone divorziate e con chi ha deciso di risposarsi con rito civile», ha spiegato il responsabile dell'ufficio per la cura delle anime di Friburgo, il decano Andreas Möhrle. «La fiducia e la misericordia di Dio vale anche per coloro il cui progetto di vita è fallito», ha chiosato Möhrle: «Vogliamo offrire un luogo aperto alle persone coinvolte, dove le si possa ascoltare e accompagnare».
La svolta arriva tramite una lettera che ha il carattere di una direttiva valida per tutto il Paese, e che sarà inviata questa settimana ai religiosi della diocesi di Friburgo, la seconda per estensione in Germania. Non si tratta di una rivoluzione, l'indissolubilità del matrimonio non è in discussione. Ma la porta è aperta e la mano tesa verso chi, finora, era tenuto fuori. Fuori da incarichi nella chiesa; lontano dai sacramenti.
Il nuovo corso arriva alla fine di un dialogo interno alla chiesa, circa sei mesi dopo il consiglio delle diocesi in cui si era discusso un ripensamento dell'atteggiamento nei confronti dei fedeli risposati. Era stata una lettera firmata da oltre 300 preti della diocesi di Friburgo ad aprire la questione: i religiosi, che hanno ottenuto molto sostegno dai fedeli, avevano chiesto di cambiare la disposizione di chiusura della chiesa.
L’ARCIVESCOVO ROBERT ZOLLITSCHPAPA FRANCESCO BERGOGLIO CON LEO MESSI IN VATICANO«Si tratta di rendere visibile l'atteggiamento umano e rispettoso di Gesù nel contatto con le persone divorziate e con chi ha deciso di risposarsi con rito civile», ha spiegato il responsabile dell'ufficio per la cura delle anime di Friburgo, il decano Andreas Möhrle. «La fiducia e la misericordia di Dio vale anche per coloro il cui progetto di vita è fallito», ha chiosato Möhrle: «Vogliamo offrire un luogo aperto alle persone coinvolte, dove le si possa ascoltare e accompagnare».
La svolta arriva tramite una lettera che ha il carattere di una direttiva valida per tutto il Paese, e che sarà inviata questa settimana ai religiosi della diocesi di Friburgo, la seconda per estensione in Germania. Non si tratta di una rivoluzione, l'indissolubilità del matrimonio non è in discussione. Ma la porta è aperta e la mano tesa verso chi, finora, era tenuto fuori. Fuori da incarichi nella chiesa; lontano dai sacramenti.
Il nuovo corso arriva alla fine di un dialogo interno alla chiesa, circa sei mesi dopo il consiglio delle diocesi in cui si era discusso un ripensamento dell'atteggiamento nei confronti dei fedeli risposati. Era stata una lettera firmata da oltre 300 preti della diocesi di Friburgo ad aprire la questione: i religiosi, che hanno ottenuto molto sostegno dai fedeli, avevano chiesto di cambiare la disposizione di chiusura della chiesa.
«Appartengono alla chiesa», aveva già detto Zollitsch alla fine di settembre a Fulda, in occasione della conferenza episcopale. La chiesa tedesca si muove dunque nella direzione indicata da papa Francesco nell'intervista a «La civiltà cattolica», che Zollitsch aveva definito «un'impressionante testimonianza di fede».
L'arcivescovo di Friburgo, dal 2008 al vertice della conferenza episcopale tedesca, è considerato un liberale, disposto alla mediazione, un religioso vicino alla gente. È noto il suo impegno per un avvicinamento tra la chiesa cattolica e quella evangelica in Germania. Nel 2008, in un'intervista allo «Spiegel», Zollitsch aveva anche invitato a non accostarsi al tema del celibato per i religiosi con un atteggiamento di divieto assoluto: la relazione tra il sacerdozio e il celibato, aveva detto, non è «una necessità teologica».
COMUNIONE BERLUSCONIL'arcivescovo di Friburgo, dal 2008 al vertice della conferenza episcopale tedesca, è considerato un liberale, disposto alla mediazione, un religioso vicino alla gente. È noto il suo impegno per un avvicinamento tra la chiesa cattolica e quella evangelica in Germania. Nel 2008, in un'intervista allo «Spiegel», Zollitsch aveva anche invitato a non accostarsi al tema del celibato per i religiosi con un atteggiamento di divieto assoluto: la relazione tra il sacerdozio e il celibato, aveva detto, non è «una necessità teologica».
2. "NESSUNA AUTOREVOLEZZA"
Paolo Rodari per La Repubblica
VATICANO MAGESPaolo Rodari per La Repubblica
La notizia dell'apertura della diocesi di Friburgo ai divorziati risposati arriva in un Vaticano dove le nuove parole d'ordine sono «collegialità » e «confronto» a tutto campo. Il cardinale Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, guida del consiglio degli otto cardinali che con Francesco sta riformando la curia romana, lo dice chiaramente: «L'autorità del Papa nella Chiesa non è la monarchia assoluta. Non dice "qui comando io", ma è un autore che scrive ogni giorno una nuova pagina che si aggiunge a una Chiesa che è viva». E ancora: «Non dobbiamo avere paura di perdere nulla. Dobbiamo essere tutti autori di vita, servizio e amore ». Certo, un conto è il confronto, un altro è sancire aperture storiche, come sarebbe la concessione dei sacramenti ai divorziati risposati.
VERZE COMUNIONE BERLUSCONISTATI MENO POPOLATI AL MONDO VATICANO
Non a caso, circa le notizie che arrivano da Friburgo, è padre Ciro Benedettini, numero due della sala stampa vaticana, a invitare alla cautela. E a dire: «Il documento della diocesi non ha autorevolezza. Non ci risulta, infatti, sia stato avallato dall'amministratore apostolico della diocesi (l'incarico di vescovo è scaduto lo scorso settembre), nonché capo della conferenza episcopale Robert Zollitsch. È un'iniziativa autonoma di un ufficio interno della diocesi ». Mentre è il portavoce della stessa Conferenza Matthias Kopp a trincerarsi dietro in un secco «no comment». «Se volete spiegazioni - dice - chiamate i responsabili del vademecum, ovvero gli uffici della diocesi di Friburgo».
PADRE FEDERICO LOMBARDI
Il Papa ha comunque chiesto a più riprese una seria riflessione sui divorziati risposati. Dice padre Federico Lombardi, portavoce
vaticano, che Francesco ha chiesto al nuovo segretario generale del Sinodo dei vescovi, l'arcivescovo Lorenzo Baldisseri, celerità per arrivare con «una certa urgenza » a «precisare e avviare la preparazione del prossimo Sinodo », a proposito del quale lo stesso Pontefice pensa a «un tema antropologico: la persona e la famiglia alla luce del Vangelo». In questo, ha aggiunto Lombardi, rientra il tema della «pastorale familiare, inglobando in questo anche i divorziati risposati». Ma fino a dove si spingerà il Sinodo nessuno può dirlo.
TEOLOGO GIANNI GENNARI GIUSEPPE SCIACCA DON GIUSEPPE COSTAvaticano, che Francesco ha chiesto al nuovo segretario generale del Sinodo dei vescovi, l'arcivescovo Lorenzo Baldisseri, celerità per arrivare con «una certa urgenza » a «precisare e avviare la preparazione del prossimo Sinodo », a proposito del quale lo stesso Pontefice pensa a «un tema antropologico: la persona e la famiglia alla luce del Vangelo». In questo, ha aggiunto Lombardi, rientra il tema della «pastorale familiare, inglobando in questo anche i divorziati risposati». Ma fino a dove si spingerà il Sinodo nessuno può dirlo.
Gianni Gennari, teologo, negli anni Settanta docente di teologia morale alla Lateranense, dice: «Mi pare un pessimo servizio mettere in campo aperture dottrinali importanti sulla base di parole di Francesco messe fuori del loro contesto. Il Papa ha detto che occorre ripensare la disciplina anche nel merito della norma circa i divorziati risposati, e non che allora fa lo stesso, "primo" o "secondo" matrimonio che sia.
GIANNI GENNARI DINO BOFFO E GIACOMO GALEAZZI
Del resto anche Benedetto XVI aveva dichiarato, nero su bianco, che in particolari situazioni di conoscenza reciproca un pastore avvertito può consentire a dare la comunione a una coppia di risposati, ma la norma dottrinale resta quella ancorata al comandamento "non commettere adulterio", che è prassi bimillenaria della Chiesa cattolica. "Ripensare" non vuol dire automaticamente "rovesciare". Del resto nessun prete cattolico può permettersi di negare pubblicamente la comunione a qualcuno che venga a prenderla nella celebrazione eucaristica. È un fatto di coscienza sia dei fedeli che del pastore. Le vie di "fuga" facile non sono quelle giuste».
PAPA FRANCESCO BERGOGLIO FOTO LAPRESSEhttp://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/bergoglio-lo-sa-la-chiesa-tedesca-apre-alla-comunione-per-i-divorziati-che-si-64166.htm
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