Papa Francesco mette in guardia da veggenti, messaggi quotidiani, annessi e connessi
Che Papa
Francesco non avesse in particolare simpatia i “veggenti” e tutto il
fenomeno che li circonda, non era un mistero. Già nella meditazione del 7
settembre scorso[1] Francesco metteva in guardia contro un certo approccio alla Fede ed alla conversione:
“C’è
poi un altro gruppo di cristiani senza Cristo: quelli che cercano cose
un po’ rare, un po’ speciali, che vanno dietro a delle rivelazioni
private”, mentre la Rivelazione si è conclusa con il Nuovo Testamento.
Il Santo Padre ha avvertito in questi cristiani la voglia di andare
“allo spettacolo della rivelazione, a sentire delle cose nuove”. Ma — è
l’esortazione che Papa Francesco rivolge loro — “prendi il Vangelo!”[2].
A questo
primo approccio abbastanza diretto – come è nello stile del Pontefice –
ha fatto seguito la lettera del Nunzio Apostolico Viganò ai Vescovi
Americani[3] nella
quale tramite Viganò Mons. Muller, Prefetto della Congregazione per la
Dottrina della Fede, richiamando espressamente la dichiarazione dei
Vescovi della Ex–Jugoslavia del 1991 avverte che “il clero e i fedeli
non hanno il permesso di partecipare ad incontri, conferenze o
pubbliche celebrazioni nelle quali la credibilità di tali «apparizioni»
venisse considerata come garantita”. La lettera prosegue: “Con
l’intento, pertanto, di evitare scandalo e confusione, l’Arcivescovo
Muller chiede che i Vescovi siano informati sull’argomento il prima
possibile”. Sconfessione esplicita dunque di tutto il fenomeno, e
soprattutto della rete di sostegno ad esso che continua prosperare e ad
infittirsi contro ogni obbedienza e prudenza.
Oggi, 14 novembre, Papa Francesco stesso torna sul tema e lo fa senza mezzi termini[4]. Secondo Radio Vaticana, il Pontefice ha dichiarato: “La curiosità ci fa dire: «Ma io conosco un veggente, una veggente, che riceve lettere della Madonna, messaggi dalla Madonna»”; “Ma,
guardi, la Madonna è Madre! E ci ama a tutti noi. Ma non è un
capoufficio della Posta, per inviare messaggi tutti i giorni. Queste
novità allontanano dal Vangelo, allontanano dallo Spirito Santo,
allontanano dalla pace e dalla sapienza, dalla gloria di Dio, dalla
bellezza di Dio”; “Gesù dice che il Regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione: viene nella saggezza”[5].
Non a caso, nel prosieguo del discorso, il Papa richiama Santa Teresa
(della quale è sempre stato molto devoto, come può testimoniare chi lo
ha visto quotidianamente recarsi a pregarla nei suoi soggiorni a Roma da
Vescovo e da Cardinale), Santa tutta protesa a Dio anche nella cose
quotidiane, che fuggiva quello “spirito di curiosità” che secondo il Papa è l’insidia pericolosa che muove il fedele verso veggenti, annessi e connessi.
Il
riferimento ai fatti di Medjugorie è nettissimo e solo chi non volesse
intendere non intenderebbe. Si tratta della nuova tappa di un percorso
di collisione che Francesco ha intrapreso per chiarire una volta per
tutte la natura e le implicazioni di quel che accade a Medjugorie,
percorso che non caso comprende anche il congelamento del dossier della Commissione Ruini, dossier pronto da tempo e tuttavia non ancora divulgato.
Certo, si potrebbe osservare che forse la cosa più grave del fenomeno Medjugorie non è solo il battage attorno a Vicka e compagni, non solo quindi la “curiosità” e la “confusione”, quanto piuttosto la chiara disobbedienza a tutti gli atti finora adottati dalla Chiesa[6], tutti univocamente tesi ad evitare quel che purtroppo invece accade: che si accreditino i “veggenti” e le “apparizioni”, incluse quelle nei palasport[7]. E perché ciò accade e continua ad accadere? Perché agli atti non seguono i provvedimenti. E’ difficile arginare un simile casus
se, nonostante una buona dozzina di pronunciamenti ufficiali,
continuano indisturbati a partire i pullman dalle Parrocchie e nel
programma del “pellegrinaggio” è prevista l’apparizione della
Gospa. Il problema è chiaramente a livello di sacerdoti, non tanto a
livello dei fedeli: se nel pullman non ci fosse il “Don” o non ci fosse
l’esponente del Rinnovamento dello Spirito (che per alcuni fedeli conta
più del “Don”), non sarebbe semplice riempirlo. Se poi il “Don”
riportasse dal pulpito o da altre pubbliche sedi gli avvertimenti di
Santa Madre Chiesa, sarebbe forse ancor più difficile trovare platea per
i “veggenti”.
Dunque,
Papa Francesco ha chiarito il proprio pensiero, in conformità a quanto
sinora statuito da Vescovi e Commissioni vaticane. Si può parlare di un
preludio alla presa di posizione che sarà presto assunta sulla scorta
del dossier Ruini, che nel frattempo potrebbe anche essere
rimaneggiato e riveduto? E’ presumibile. Pur essendo breve il tempo
finora trascorso dall’inizio del pontificato, si può affermare che
Francesco sulle questioni più spinose affianca i caveat di Mons.
Muller alle proprie meditazioni ed omelie, come due differenti strumenti
che seguano un medesimo spartito. Per la questione divorziati e
Sacramenti è stato così. E’ quindi plausibile che nei tre interventi del
7 settembre, del 28 ottobre e del 14 novembre Roma abbia voluto
preparare i seguaci della Gospa ad un impatto, ma questa è un’illazione.
Quel che è certo, si profilano tempi non facili per i “veggenti”
e per chi li sostiene; quanto alle anime che hanno trovato a Medjugorie
occasione di conversione, la loro Fede resterà certo salda anche dopo
le parole del Papa.
Massimo Micaletti
[1] http://www.vatican.va/holy_father/francesco/cotidie/2013/it/papa-francesco-cotidie_20130907_con-cristo_it.html
[3] http://radiospada.org/2013/11/scoop-documento-santa-sede-la-gospa-di-medjugorje-non-puo-essere-considerata-una-vera-apparizione/
[4] http://www.tempi.it/papa-francesco-la-madonna-non-e-un-capoufficio-della-posta-che-invia-messaggi-ai-veggenti-tutti-i-giorni
[5] Cfr. pure http://www.asianews.it/notizie-it/Papa:-la-Madonna-non-è-un-capoufficio-della-Posta,-per-inviare-messaggi-tutti-i-giorni.-29539.html
[6] Per una esauriente rassegna degli atti assunti dalla Chiesa sul punto, cfr. http://radiospada.org/2013/11/medjugorje-le-problematiche-tutte-le-condanne-e-la-spiegazione-teologica/
[7] Ex pluribus, http://www.ilgiorno.it/monza/cronaca/2010/10/11/397711-palasport_affollato.shtml
http://radiospada.org/2013/11/papa-francesco-mette-in-guardia-da-veggenti-messaggi-quotidiani-annessi-e-connessi/
Continua a leggere all'indirizzo: http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-ebrei-jews-judios-29683/
http://radiospada.org/2013/11/vatican-insider-forward-inserisce-papa-francesco-tra-i-50-ebrei-dellanno-e-coglie-loccasione-per-attaccare-benedetto-xvi/
Papa Francesco
Vatican Insider, Forward inserisce Papa Francesco tra i 50 ebrei dell'anno [e coglie l'occasione per attaccare Benedetto XVI]
La rivista americana Forward l'ha inserito come «fuori quota» esaltando il contributo che sta portando alle relazioni tra la Chiesa cattolica e gli ebrei. Ma nella motivazione c'è anche un attacco molto duro a Benedetto XVI
L'effetto Papa Francesco irrompe persino nella «lista dei 50 ebrei americani dell'anno». La rivista Forward - storica voce dell'ebraismo liberal stelle e strisce - ha deciso infatti di inserire anche Bergoglio nell'edizione 2013 della Forward 50, la sua annuale galleria di personaggi. Anche se va subito aggiunto che l'endorsement è accompagnato nella motivazione dall'ennesimo attacco gratuito alla figura del suo predecessore, Benedetto XVI.Continua a leggere all'indirizzo: http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-ebrei-jews-judios-29683/
http://radiospada.org/2013/11/vatican-insider-forward-inserisce-papa-francesco-tra-i-50-ebrei-dellanno-e-coglie-loccasione-per-attaccare-benedetto-xvi/
PREDICA POLEMICA
Papa Francesco contro Medjugorje "La Madonna non è un postino"
Bergoglio mette in guardia sui veggenti: "Maria non è un impiegato che invia messaggi tutti i giorni". E il pensiero va alle apparizioni in Bosnia
Papa Francesco
Curiosità spinta oltre l’estremo, una religiosità che cerca il sensazionale, veggenti o presunti tali che pretendono di ricevere messaggi divini ogni giorno, con una regolarità da «postino». Il Papa torna all’attacco dei comportamenti sbagliati, anzi capaci di generare confusione e peccato, di molti credenti. E usa parole che aprono un dibattito molto sentito dal popolo cattolico: con queste frasi si è voluto riferire o no ai veggenti di Medjugorje? Ecco cosa ha detto ieri, fra le altre cose, papa Francesco durante nella messa celebrata nella Cappella di casa Santa Marta, in Vaticano: «Lo spirito di curiosità genera confusione e ci allontana dallo spirito della sapienza che, invece, ci dà pace»; ci sono poi alcuni veggenti che considerano la Madonna come «un capoufficio della Posta, per inviare messaggi tutti i giorni», mentre i fedeli a capire che «il Regno di Dio è in mezzo a noi» e non bisogna «cercare cose strane».
Cristiani senza cristo
Le frasi in particolare riferite ai veggenti hanno riaperto la questione: l’attuale Pontefice pensa che le apparizioni di Medjugorie sia autentiche o no? E, di conseguenza, come giudica i veggenti che da oltre trent’anni avrebbero in consegna - alcuni ogni giorno - messaggi da parte della Madonna? I dubbi e le domande erano già state sollevate lo scorso sabato 7 settembre, quando, sempre a Santa Marta, Francesco ha criticato i cristiani «rivelazionisti». Le parole diffuse erano le seguenti: «C’è un altro gruppo di cristiani senza Cristo: quelli che cercano cose un po’ rare, un po’ speciali, che vanno dietro a delle rivelazioni private», mentre la Rivelazione si è conclusa con il Nuovo Testamento. In questi cristiani, ha stigmatizzato Francesco, emerge la voglia di andare «allo spettacolo della rivelazione, a sentire delle cose nuove».
Le omelie pronunciate a braccio dal Santo Padre nella cappellina di Casa Santa Marta, dove egli risiede e dove, quasi ogni mattina, celebra la Santa Messa assieme a vari gruppi di fedeli, non sono atti di Magistero, ma spesso vengono interpretate come tali; esprimono comunque il pensiero del Papa e anticipano talvolta i suoi atti di governo. Perciò su quelle frasi e su quelle pronunciate ieri si è scatenato il dibattito, soprattutto in Rete, sui siti specializzati e non solo. Qualche esempio di commenti tratti da alcuni siti: «Non credo che il Santo Padre sia contrario a Medjugorje perché lui stesso ci parla di prendere il Vangelo e nel Vangelo Gesù ci ha dato la chiave e cioè ha detto che dai frutti si vede se l'albero è buono e a Mediugorje i frutti sono super». C’è poi chi ricorda che «anche a Medjugorje si corre il rischio di correre dietro al sensazionalismo, di cercare i fenomeni straordinari, il sole che si muove, la statua fosforescente e cose del genere, mentre poi si trascura il contenuto dei messaggi che, quello sì, è evangelico».
Nel 2010 la Santa Sede ha istituito una speciale commissione internazionale d’inchiesta su quanto è accaduto e accade in quel villaggio dell’Erzegovina sconosciuto al mondo fino a mercoledì 24 giugno 1981 quando sei ragazzi su una collinetta brulla dichiarano stupefatti di aver visto una «giovane donna bellissima» che afferma di essere la Madre di Cristo e si fa chiamare «Regina della Pace». La commissione è presieduta dal cardinale Camillo Ruini e composta da 13 membri permanenti. I risultati definitivi di questa inchiesta saranno sottoposti prossimamente a Francesco per una decisione definitiva.
Non è facile il lavoro di questa commissione, perché, in questi tre decenni quel che è successo a Medjugorje è diventato il centro di un vastissimo movimento di devozione mondiale, con milioni di pellegrini sul luogo, ma anche decine di migliaia di persone che si radunano in ogni dove in nome della Regina della Pace. E questo riporta ad uno dei nodi più difficili, ossia al fatto che le apparizioni della Madonna in Bosnia-Erzegovina non siano un fenomeno concluso, anzi per la prima volta nella storia della Chiesa hanno un carattere seriale, che continua appunto da oltre trent’anni. Le grandi apparizioni ottocentesche di La Salette e di Lourdes, poi quelle di inizio del Novecento, a Fatima, si sono verificate nel giro di settimane, o al massimo, di mesi.
Devozione mariana
Il 21 ottobre scorso, con una lettera ai vescovi americani, il cardinal prefetto, Gerhard Müller, in occasione di una visita oltreoceano di uno dei veggenti, ha formalmente vietato ai fedeli di partecipare a «riunioni, conferenze o pubbliche celebrazioni» in cui venga data per certa e acclarata la credibilità delle apparizioni della Madonna balcanica, che ancora la chiesa non a certificato. Una prassi ordinaria, secondo alcuni, un tentativo di cautela rispetto a un uso troppo mediatico della presenza del veggente; un segno di eccessiva prudenza, o perfino di palese diffidenza verso i veggenti, secondo altri. I precedenti Pontefici avevano dimostrato attenzione, se non una chiara approvazione - nel caso di papa Giovanni Paolo II - verso i messaggi e i «buoni frutti» scaturiti dalla brulla collina di Medjugorje. Dal canto suo, papa Francesco ha sempre dimostrato una profonda devozione mariana. E sostiene e apprezza Radio Maria, creata da Padre Livio Fanzaga, che ha Medjugorje tra i suoi principali riferimenti e che si è imposta come un vero e proprio fenomeno mediatico.
di Caterina Maniaci
Cristiani senza cristo
Le frasi in particolare riferite ai veggenti hanno riaperto la questione: l’attuale Pontefice pensa che le apparizioni di Medjugorie sia autentiche o no? E, di conseguenza, come giudica i veggenti che da oltre trent’anni avrebbero in consegna - alcuni ogni giorno - messaggi da parte della Madonna? I dubbi e le domande erano già state sollevate lo scorso sabato 7 settembre, quando, sempre a Santa Marta, Francesco ha criticato i cristiani «rivelazionisti». Le parole diffuse erano le seguenti: «C’è un altro gruppo di cristiani senza Cristo: quelli che cercano cose un po’ rare, un po’ speciali, che vanno dietro a delle rivelazioni private», mentre la Rivelazione si è conclusa con il Nuovo Testamento. In questi cristiani, ha stigmatizzato Francesco, emerge la voglia di andare «allo spettacolo della rivelazione, a sentire delle cose nuove».
Le omelie pronunciate a braccio dal Santo Padre nella cappellina di Casa Santa Marta, dove egli risiede e dove, quasi ogni mattina, celebra la Santa Messa assieme a vari gruppi di fedeli, non sono atti di Magistero, ma spesso vengono interpretate come tali; esprimono comunque il pensiero del Papa e anticipano talvolta i suoi atti di governo. Perciò su quelle frasi e su quelle pronunciate ieri si è scatenato il dibattito, soprattutto in Rete, sui siti specializzati e non solo. Qualche esempio di commenti tratti da alcuni siti: «Non credo che il Santo Padre sia contrario a Medjugorje perché lui stesso ci parla di prendere il Vangelo e nel Vangelo Gesù ci ha dato la chiave e cioè ha detto che dai frutti si vede se l'albero è buono e a Mediugorje i frutti sono super». C’è poi chi ricorda che «anche a Medjugorje si corre il rischio di correre dietro al sensazionalismo, di cercare i fenomeni straordinari, il sole che si muove, la statua fosforescente e cose del genere, mentre poi si trascura il contenuto dei messaggi che, quello sì, è evangelico».
Nel 2010 la Santa Sede ha istituito una speciale commissione internazionale d’inchiesta su quanto è accaduto e accade in quel villaggio dell’Erzegovina sconosciuto al mondo fino a mercoledì 24 giugno 1981 quando sei ragazzi su una collinetta brulla dichiarano stupefatti di aver visto una «giovane donna bellissima» che afferma di essere la Madre di Cristo e si fa chiamare «Regina della Pace». La commissione è presieduta dal cardinale Camillo Ruini e composta da 13 membri permanenti. I risultati definitivi di questa inchiesta saranno sottoposti prossimamente a Francesco per una decisione definitiva.
Non è facile il lavoro di questa commissione, perché, in questi tre decenni quel che è successo a Medjugorje è diventato il centro di un vastissimo movimento di devozione mondiale, con milioni di pellegrini sul luogo, ma anche decine di migliaia di persone che si radunano in ogni dove in nome della Regina della Pace. E questo riporta ad uno dei nodi più difficili, ossia al fatto che le apparizioni della Madonna in Bosnia-Erzegovina non siano un fenomeno concluso, anzi per la prima volta nella storia della Chiesa hanno un carattere seriale, che continua appunto da oltre trent’anni. Le grandi apparizioni ottocentesche di La Salette e di Lourdes, poi quelle di inizio del Novecento, a Fatima, si sono verificate nel giro di settimane, o al massimo, di mesi.
Devozione mariana
Il 21 ottobre scorso, con una lettera ai vescovi americani, il cardinal prefetto, Gerhard Müller, in occasione di una visita oltreoceano di uno dei veggenti, ha formalmente vietato ai fedeli di partecipare a «riunioni, conferenze o pubbliche celebrazioni» in cui venga data per certa e acclarata la credibilità delle apparizioni della Madonna balcanica, che ancora la chiesa non a certificato. Una prassi ordinaria, secondo alcuni, un tentativo di cautela rispetto a un uso troppo mediatico della presenza del veggente; un segno di eccessiva prudenza, o perfino di palese diffidenza verso i veggenti, secondo altri. I precedenti Pontefici avevano dimostrato attenzione, se non una chiara approvazione - nel caso di papa Giovanni Paolo II - verso i messaggi e i «buoni frutti» scaturiti dalla brulla collina di Medjugorje. Dal canto suo, papa Francesco ha sempre dimostrato una profonda devozione mariana. E sostiene e apprezza Radio Maria, creata da Padre Livio Fanzaga, che ha Medjugorje tra i suoi principali riferimenti e che si è imposta come un vero e proprio fenomeno mediatico.
di Caterina Maniaci
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