Un apprezzamento come questo nessuno se lo aspettava da papa Francesco. Eppure è arrivato. E ha del clamoroso:
“Una volta Le ho detto, caro Mons. Marchetto, e oggi desidero ripeterlo, che La considero il migliore ermeneuta del Concilio Vaticano II”.
Perché Agostino Marchetto era la loro bestia nera, il loro critico più irriducibile, da sempre.
I “bolognesi” avevano annesso alla loro interpretazione del Concilio persino Benedetto XVI. Di papa Francesco fino a ieri dicevano entusiasti che “del Concilio parla poco perché lo attua nei fatti”, a modo loro, naturalmente. Mentre alle critiche di Marchetto non hanno mai puntualmente replicato. Semplicemente se ne facevano beffe, lo irridevano.
E ora se lo ritrovano davanti come “il migliore ermeneuta del Concilio”, insignito di ciò nientemeno che dal loro fu beniamino Jorge Mario Bergoglio.
Il riconoscimento del papa a Marchetto è stato reso pubblico il 12 novembre, in occasione della presentazione in Campidoglio di un volume in suo onore, edito dalla Libreria Editrice Vaticana.
Ecco il testo integrale della lettera del papa:
Caro Mons. Marchetto,
Con queste righe desidero farmi a Lei vicino e unirmi all’atto di presentazione del libro: “Primato pontificio ed episcopato. Dal primo millennio al Concilio ecumenico Vaticano II”. Le chiedo che mi senta spiritualmente presente.
La tematica del libro è un omaggio all’amore che Ella porta alla Chiesa, un amore leale e al tempo stesso poetico. La lealtà e la poesia non sono oggetto di commercio: non si comprano né si vendono, sono semplicemente virtù radicate in un cuore di figlio che sente la Chiesa come Madre; o per essere più preciso, e dirlo con ”aria” ignaziana di famiglia, come “la Santa Madre Chiesa gerarchica”.
Questo amore Lei lo ha manifestato in molti modi, incluso correggendo un errore o imprecisione da parte mia, – e di ciò La ringrazio di cuore –, ma soprattutto si é manifestato in tutta la sua purezza negli studi fatti sul Concilio Vaticano II.
Una volta Le ho detto, caro Mons. Marchetto, e oggi desidero ripeterlo, che La considero il migliore ermeneuta del Concilio Vaticano II. So che é un dono di Dio, ma so anche che Ella lo ha fatto fruttificare.
Le sono grato per tutto il bene che Lei ci fa con la sua testimonianza di amore alla Chiesa e chiedo al Signore che ne sia ricompensato abbondantemente.
Le chiedo per favore che non si dimentichi di pregare per me. Che Gesù La benedica e la Vergine Santa La protegga.
Vaticano 7 Ottobre 2013 Fraternamente,
Francesco
Con queste righe desidero farmi a Lei vicino e unirmi all’atto di presentazione del libro: “Primato pontificio ed episcopato. Dal primo millennio al Concilio ecumenico Vaticano II”. Le chiedo che mi senta spiritualmente presente.
La tematica del libro è un omaggio all’amore che Ella porta alla Chiesa, un amore leale e al tempo stesso poetico. La lealtà e la poesia non sono oggetto di commercio: non si comprano né si vendono, sono semplicemente virtù radicate in un cuore di figlio che sente la Chiesa come Madre; o per essere più preciso, e dirlo con ”aria” ignaziana di famiglia, come “la Santa Madre Chiesa gerarchica”.
Questo amore Lei lo ha manifestato in molti modi, incluso correggendo un errore o imprecisione da parte mia, – e di ciò La ringrazio di cuore –, ma soprattutto si é manifestato in tutta la sua purezza negli studi fatti sul Concilio Vaticano II.
Una volta Le ho detto, caro Mons. Marchetto, e oggi desidero ripeterlo, che La considero il migliore ermeneuta del Concilio Vaticano II. So che é un dono di Dio, ma so anche che Ella lo ha fatto fruttificare.
Le sono grato per tutto il bene che Lei ci fa con la sua testimonianza di amore alla Chiesa e chiedo al Signore che ne sia ricompensato abbondantemente.
Le chiedo per favore che non si dimentichi di pregare per me. Che Gesù La benedica e la Vergine Santa La protegga.
Vaticano 7 Ottobre 2013 Fraternamente,
Francesco
Marchetto è un sostenitore indefesso di quell’ermeneutica del Concilio Vaticano II che Benedetto XVI ha definito come “riforma nella continuità dell’unico soggetto Chiesa”.
La sua battaglia interpretativa, in vivace dialettica con quella della “scuola di Bologna”, è ripercorribile in questa sequenza di servizi di www.chiesa
> Vaticano II: la vera storia che nessuno ha ancora raccontato (22.6.2005)
> Grandi ritorni: Romano Amerio e le variazioni della Chiesa cattolica (15.11.2007)
> Confermato: il Concilio fu “svolta epocale”. La scuola di Bologna annette Benedetto XVI (11.12.2007)
> Le cinque giornate “conciliari” di Benedetto XVI (12.10.2012)
> La guerra dei due Concili: il vero e il falso (15.2.2013)
> Grandi ritorni: Romano Amerio e le variazioni della Chiesa cattolica (15.11.2007)
> Confermato: il Concilio fu “svolta epocale”. La scuola di Bologna annette Benedetto XVI (11.12.2007)
> Le cinque giornate “conciliari” di Benedetto XVI (12.10.2012)
> La guerra dei due Concili: il vero e il falso (15.2.2013)
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