Circa 8mila persone ricevute stamane
Papa Francesco ai neocatecumenali: “Andate nelle periferie scristianizzate”
Il Pontefice ha conferito oggi la "missio canonica" alle 450 nuove famiglie missionarie, da lui inviate a evangelizzare in tutto il mondo, soprattutto in Asia
Città del Vaticano"Care famiglie, cari fratelli e sorelle, vi incoraggio a portare dovunque, anche negli ambienti più scristianizzati, specialmente nelle periferie esistenziali, il Vangelo di Gesù Cristo". Con queste parole Papa Francesco ha conferito oggi la "missio canonica" alle 450 nuove famiglie missionarie del Cammino neocatecumenale, da lui inviate con questo gesto a evangelizzare in tutto il mondo, soprattutto in Asia. Presenti all’udienza circa 8mila membri delle comunità del Cammino.
"Evangelizzate - ha raccomandato loro Bergoglio - con amore, portate a tutti l'amore di Dio. Dite a quanti incontrerete sulle strade della vostra missione che Dio ama l'uomo così com'è, anche con i suoi limiti, con i suoi sbagli, con i suoi peccati".
"Dovunque andiate - ha poi aggiunto – vi farà bene pensare che lo Spirito di Dio arriva sempre prima di noi. Il Signore sempre ci precede!". Il Pontefice ha poi sottolineato la necessità di una speciale attenzione al contesto culturale nel quale le famiglie andranno a operare.
“Rispettate la volontà di chi lascia”
“La libertà di ciascuno non deve essere forzata, e si deve rispettare anche l’eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal cammino, altre forme di vita cristiana che lo aiutino a crescere nella risposta alla chiamata del Signore", ha raccomandato il Papa.
"Il cammino neocatecumenale - ha ricordato nel suo discorso - in quanto itinerario di scoperta del proprio Battesimo, è una strada esigente, lungo la quale un fratello o una sorella possono trovare delle difficoltà impreviste". "In questi casi - ha aggiunto il Papa - l'esercizio della pazienza e della misericordia da parte della comunità è segno di maturità nella fede". "Vi esorto - ha poi concluso - ad avere cura con amore gli uni degli altri, in particolar modo dei più deboli".
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Città del Vaticano"Care famiglie, cari fratelli e sorelle, vi incoraggio a portare dovunque, anche negli ambienti più scristianizzati, specialmente nelle periferie esistenziali, il Vangelo di Gesù Cristo". Con queste parole Papa Francesco ha conferito oggi la "missio canonica" alle 450 nuove famiglie missionarie del Cammino neocatecumenale, da lui inviate con questo gesto a evangelizzare in tutto il mondo, soprattutto in Asia. Presenti all’udienza circa 8mila membri delle comunità del Cammino.
"Evangelizzate - ha raccomandato loro Bergoglio - con amore, portate a tutti l'amore di Dio. Dite a quanti incontrerete sulle strade della vostra missione che Dio ama l'uomo così com'è, anche con i suoi limiti, con i suoi sbagli, con i suoi peccati".
"Dovunque andiate - ha poi aggiunto – vi farà bene pensare che lo Spirito di Dio arriva sempre prima di noi. Il Signore sempre ci precede!". Il Pontefice ha poi sottolineato la necessità di una speciale attenzione al contesto culturale nel quale le famiglie andranno a operare.
“Rispettate la volontà di chi lascia”
“La libertà di ciascuno non deve essere forzata, e si deve rispettare anche l’eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal cammino, altre forme di vita cristiana che lo aiutino a crescere nella risposta alla chiamata del Signore", ha raccomandato il Papa.
"Il cammino neocatecumenale - ha ricordato nel suo discorso - in quanto itinerario di scoperta del proprio Battesimo, è una strada esigente, lungo la quale un fratello o una sorella possono trovare delle difficoltà impreviste". "In questi casi - ha aggiunto il Papa - l'esercizio della pazienza e della misericordia da parte della comunità è segno di maturità nella fede". "Vi esorto - ha poi concluso - ad avere cura con amore gli uni degli altri, in particolar modo dei più deboli".
Papa Francesco al Cammino Neocatecumenale: grazie per quello che fate nella Chiesa e nel mondo
Grande festa nell’Aula Paolo VI in Vaticano, per l’incontro di circa 8mila membri del Cammino Neocatecumenale con Papa Francesco. Il Santo Padre ha inviato nuove famiglie missionarie a evangelizzare in tutto il mondo, soprattutto in Asia: si tratta di 414 famiglie in missione, delle quali 174 faranno parte delle 40 nuove “missio ad gentes” che verranno aggiunte alle 52 già esistenti. All’udienza sono presenti gli iniziatori e responsabili del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello, Carmen Hernández e Padre Mario Pezzi.
“Cari fratelli e sorelle – ha esordito il Papa nel suo discorso - ringrazio il Signore per la gioia della vostra fede e per l’ardore della vostra testimonianza cristiana. Grazie a Dio! Vi saluto tutti cordialmente, ad iniziare dall’Équipe responsabile internazionale del Cammino Neocatecumenale, insieme ai sacerdoti, ai seminaristi e ai catechisti. Un saluto pieno di affetto rivolgo ai bambini, presenti qui in gran numero ... Il mio pensiero va in modo speciale alle famiglie, che si recheranno in diverse parti del mondo per annunciare e testimoniare il Vangelo. La Chiesa vi è grata per la vostra generosità! Vi ringrazio per tutto quello che fate nella Chiesa e nel mondo”.
“E proprio a nome della Chiesa, nostra Madre, la nostra Santa Madre Chiesa gerarchica, come amava dire Sant'Ignazio di Loyola – ha proseguito - vorrei proporvi alcune semplici raccomandazioni. La prima è quella di avere la massima cura per costruire e conservare la comunione all’interno delle Chiese particolari nelle quali andrete ad operare. Il Cammino ha un proprio carisma, una propria dinamica, un dono che come tutti i doni dello Spirito ha una profonda dimensione ecclesiale; questo significa mettersi in ascolto della vita delle Chiese nelle quali i vostri responsabili vi inviano, a valorizzarne le ricchezze, a soffrire per le debolezze se necessario, e a camminare insieme, come unico gregge, sotto la guida dei Pastori delle Chiese locali. La comunione è essenziale: a volte - succede - può essere meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli ciò che il vostro itinerario esigerebbe, pur di garantire l’unità tra i fratelli che formano l’unica comunità ecclesiale, della quale dovete sempre sentirvi parte”.
Il Papa ha poi offerto un’altra indicazione: “Dovunque andiate, vi farà bene pensare che lo Spirito di Dio arriva sempre prima di noi. Questo è importante. Il Signore sempre ci precede! Ma pensate a Filippo, quando il Signore lo invia su quella strada e sulla carrozza c’era quel ministro dell’economia: lo Spirito è arrivato prima. Lui leggeva il Profeta Isaia, non capiva, ma il cuore ardeva. E così, quando Filippo si avvicina è preparato per la catechesi e per il battesimo. Lo Spirito sempre ci precede. Dio arriva prima sempre di noi. Anche nei posti più lontani, anche nelle culture più diverse, Dio sparge dovunque i semi del suo Verbo. Da qui scaturisce la necessità di una speciale attenzione al contesto culturale nel quale voi famiglie andrete ad operare: si tratta di un ambiente spesso molto differente da quello da cui provenite. Molti di voi faranno la fatica di imparare la lingua, a volte difficile, e questo sforzo è apprezzabile. Tanto più importante sarà il vostro impegno ad 'imparare' – lo ha detto Kiko – le culture che incontrerete, sapendo riconoscere il bisogno di Vangelo che è presente ovunque, ma anche quell’azione che lo Spirito Santo ha compiuto nella vita e nella storia di ogni popolo".
Infine, la terza raccomandazione del Papa: “Vi esorto ad avere cura con amore gli uni degli altri, in particolar modo dei più deboli. Il Cammino Neocatecumenale, in quanto itinerario di scoperta del proprio Battesimo, è una strada esigente, lungo la quale un fratello o una sorella possono trovare delle difficoltà impreviste. In questi casi l’esercizio della pazienza e della misericordia da parte della comunità è segno di maturità nella fede. La libertà di ciascuno non deve essere forzata, e si deve rispettare anche la eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal Cammino, altre forme di vita cristiana che lo aiutino a crescere nella risposta alla chiamata del Signore”.
Il Papa ha così concluso: “Care famiglie, cari fratelli e sorelle, vi incoraggio a portare dovunque, anche negli ambienti più scristianizzati, specialmente nelle periferie esistenziali, il Vangelo di Gesù Cristo. Evangelizzate con amore, portate a tutti l’amore di Dio. Dite a quanti incontrerete sulle strade della vostra missione che Dio ama l’uomo così com’è, anche con i suoi limiti, con i suoi sbagli, anche con i suoi peccati. Ed è per questo che ha inviato il Suo Figlio: perché Lui prendesse i nostri peccati su di sé. Siate messaggeri e testimoni dell’infinita bontà e dell’inesauribile misericordia del Padre. Vi affido alla nostra Madre, Maria, affinché ispiri e sostenga sempre il vostro apostolato. Alla scuola di questa tenera Madre siate missionari zelanti e gioiosi. Non perdete la gioia! Avanti!".
Nota
La “missio ad gentes” o “missione ai gentili” fa riferimento all’evangelizzazione nei luoghi nei quali non è presente il Vangelo e nelle quali è fondamentale realizzare la “prima evangelizzazione”. La maggior parte delle famiglie inviate da Papa Francesco sono famiglie europee – soprattutto famiglie spagnole e italiane. Ogni “missio” è composta da quattro famiglie, un sacerdote, un “socio” che lo accompagna (un laico o un seminarista), una sorella anziana in aiuto e tre giovani sorelle le quali, senza prendere i voti, collaborano alla missione. Le “missio ad gentes”, su imitazione del modello apostolico della Chiesa primitiva, si sviluppano nelle case, tra i non battezzati. Insieme, creano una comunità cristiana che mostra, tra i pagani, i segni della fede: l’amore (“Come io vi ho amato”) e la perfetta unità (“Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato”). Il Cammino è presente in 124 nazioni dei cinque continenti, in 1.479 diocesi con 20.432 comunità presenti in 6.272 parrocchie. Dopo l’udienza con Papa Francesco, il Cammino disporrà di: 100 Seminari diocesani missionari Redemptoris Mater; 2.300 seminaristi diocesani che fanno parte di questa iniziazione cristiana e che si preparano al presbiterato; 1.880 presbiteri diocesani ordinati in questi seminari. Più di 1.000 famiglie in missione distribuite in 93 paesi; 92 “missio ad gentes”.
“Cari fratelli e sorelle – ha esordito il Papa nel suo discorso - ringrazio il Signore per la gioia della vostra fede e per l’ardore della vostra testimonianza cristiana. Grazie a Dio! Vi saluto tutti cordialmente, ad iniziare dall’Équipe responsabile internazionale del Cammino Neocatecumenale, insieme ai sacerdoti, ai seminaristi e ai catechisti. Un saluto pieno di affetto rivolgo ai bambini, presenti qui in gran numero ... Il mio pensiero va in modo speciale alle famiglie, che si recheranno in diverse parti del mondo per annunciare e testimoniare il Vangelo. La Chiesa vi è grata per la vostra generosità! Vi ringrazio per tutto quello che fate nella Chiesa e nel mondo”.
“E proprio a nome della Chiesa, nostra Madre, la nostra Santa Madre Chiesa gerarchica, come amava dire Sant'Ignazio di Loyola – ha proseguito - vorrei proporvi alcune semplici raccomandazioni. La prima è quella di avere la massima cura per costruire e conservare la comunione all’interno delle Chiese particolari nelle quali andrete ad operare. Il Cammino ha un proprio carisma, una propria dinamica, un dono che come tutti i doni dello Spirito ha una profonda dimensione ecclesiale; questo significa mettersi in ascolto della vita delle Chiese nelle quali i vostri responsabili vi inviano, a valorizzarne le ricchezze, a soffrire per le debolezze se necessario, e a camminare insieme, come unico gregge, sotto la guida dei Pastori delle Chiese locali. La comunione è essenziale: a volte - succede - può essere meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli ciò che il vostro itinerario esigerebbe, pur di garantire l’unità tra i fratelli che formano l’unica comunità ecclesiale, della quale dovete sempre sentirvi parte”.
Il Papa ha poi offerto un’altra indicazione: “Dovunque andiate, vi farà bene pensare che lo Spirito di Dio arriva sempre prima di noi. Questo è importante. Il Signore sempre ci precede! Ma pensate a Filippo, quando il Signore lo invia su quella strada e sulla carrozza c’era quel ministro dell’economia: lo Spirito è arrivato prima. Lui leggeva il Profeta Isaia, non capiva, ma il cuore ardeva. E così, quando Filippo si avvicina è preparato per la catechesi e per il battesimo. Lo Spirito sempre ci precede. Dio arriva prima sempre di noi. Anche nei posti più lontani, anche nelle culture più diverse, Dio sparge dovunque i semi del suo Verbo. Da qui scaturisce la necessità di una speciale attenzione al contesto culturale nel quale voi famiglie andrete ad operare: si tratta di un ambiente spesso molto differente da quello da cui provenite. Molti di voi faranno la fatica di imparare la lingua, a volte difficile, e questo sforzo è apprezzabile. Tanto più importante sarà il vostro impegno ad 'imparare' – lo ha detto Kiko – le culture che incontrerete, sapendo riconoscere il bisogno di Vangelo che è presente ovunque, ma anche quell’azione che lo Spirito Santo ha compiuto nella vita e nella storia di ogni popolo".
Infine, la terza raccomandazione del Papa: “Vi esorto ad avere cura con amore gli uni degli altri, in particolar modo dei più deboli. Il Cammino Neocatecumenale, in quanto itinerario di scoperta del proprio Battesimo, è una strada esigente, lungo la quale un fratello o una sorella possono trovare delle difficoltà impreviste. In questi casi l’esercizio della pazienza e della misericordia da parte della comunità è segno di maturità nella fede. La libertà di ciascuno non deve essere forzata, e si deve rispettare anche la eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal Cammino, altre forme di vita cristiana che lo aiutino a crescere nella risposta alla chiamata del Signore”.
Il Papa ha così concluso: “Care famiglie, cari fratelli e sorelle, vi incoraggio a portare dovunque, anche negli ambienti più scristianizzati, specialmente nelle periferie esistenziali, il Vangelo di Gesù Cristo. Evangelizzate con amore, portate a tutti l’amore di Dio. Dite a quanti incontrerete sulle strade della vostra missione che Dio ama l’uomo così com’è, anche con i suoi limiti, con i suoi sbagli, anche con i suoi peccati. Ed è per questo che ha inviato il Suo Figlio: perché Lui prendesse i nostri peccati su di sé. Siate messaggeri e testimoni dell’infinita bontà e dell’inesauribile misericordia del Padre. Vi affido alla nostra Madre, Maria, affinché ispiri e sostenga sempre il vostro apostolato. Alla scuola di questa tenera Madre siate missionari zelanti e gioiosi. Non perdete la gioia! Avanti!".
Nota
La “missio ad gentes” o “missione ai gentili” fa riferimento all’evangelizzazione nei luoghi nei quali non è presente il Vangelo e nelle quali è fondamentale realizzare la “prima evangelizzazione”. La maggior parte delle famiglie inviate da Papa Francesco sono famiglie europee – soprattutto famiglie spagnole e italiane. Ogni “missio” è composta da quattro famiglie, un sacerdote, un “socio” che lo accompagna (un laico o un seminarista), una sorella anziana in aiuto e tre giovani sorelle le quali, senza prendere i voti, collaborano alla missione. Le “missio ad gentes”, su imitazione del modello apostolico della Chiesa primitiva, si sviluppano nelle case, tra i non battezzati. Insieme, creano una comunità cristiana che mostra, tra i pagani, i segni della fede: l’amore (“Come io vi ho amato”) e la perfetta unità (“Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato”). Il Cammino è presente in 124 nazioni dei cinque continenti, in 1.479 diocesi con 20.432 comunità presenti in 6.272 parrocchie. Dopo l’udienza con Papa Francesco, il Cammino disporrà di: 100 Seminari diocesani missionari Redemptoris Mater; 2.300 seminaristi diocesani che fanno parte di questa iniziazione cristiana e che si preparano al presbiterato; 1.880 presbiteri diocesani ordinati in questi seminari. Più di 1.000 famiglie in missione distribuite in 93 paesi; 92 “missio ad gentes”.
Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/articolo.asp?c=769298
del sito Radio Vaticana
Tre tirate d’orecchie del papa a Kiko e Carmen
L’aula delle udienze era piena come un uovo, la mattina di sabato 1 febbraio, al primo incontro del Cammino neocatecumenale con papa Francesco.
Stando alla meticolosa contabilità di questo movimento fondato da Kiko Argüello e Carmen Hernández, erano presenti all’udienza 414 famiglie pronte a partire in missione, delle quali 174 fanno parte delle 40 nuove “missio ad gentes” che vanno ad aggiungersi alle 52 già esistenti. Senza contare i novecento bambini e le circa cento famiglie da tempo in missione in diversi parti del mondo.
Nel suo discorso, papa Jorge Mario Bergoglio ha confermato ai neocatecumenali un condono. Ma non ha risparmiato tre robuste tirate d’orecchie.
Il condono riguarda i loro abusi liturgici. Da poco eletto al soglio di Pietro, Bergoglio bloccò l’esame di tali abusi intrapreso sul finire del pontificato di Benedetto XVI dalla congregazione per la dottrina della fede. Nel suo discorso, il papa non ha fatto alcun cenno alla liturgia. Quindi i neocatecumenali andranno avanti indisturbati a celebrare le loro messe bizzarramente rimodellate dai fondatori.
Ma su tre altri punti papa Francesco gliele ha cantate.
Il primo punto riguarda il rapporto con i vescovi del luogo, che è spesso duramente conflittuale. Il papa ha chiesto ai neocatecumenali di non piantar grane e obbedire, anche a costo di “rinunciare a vivere tutti i dettagli” del loro programma.
Il secondo richiamo riguarda il rispetto delle culture locali, verso cui in effetti i neocatecumenali mostrano scarso o nullo interesse, preferendo trapiantare identico, in qualsiasi angolo remoto del mondo, il sistema catechistico, liturgico, comunitario modellato da Kiko fin nei minimi particolari.
E la terza tirata d’orecchie riguarda il loro trattamento degli adepti. “La libertà di ciascuno – ha detto il papa – non deve essere forzata, e si deve rispettare anche la eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal Cammino, altre forme di vita cristiana”.
Il testo integrale del discorso di papa Francesco è nel sito del Vaticano, mentre in www.chiesa si può trovare un indice completo dei servizi dedicati al Cammino.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/02/01/tre-tirate-dorecchio-del-papa-a-kiko-e-carmen/
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