Al concistoro Kasper pone domande, le risposte arriveranno?
“Possiamo negare la remissio peccatorum?”. ll cardinale Walter Kasper, scelto dal Papa come relatore al concistoro sulla famiglia, ha posto domande senza fornire soluzioni, come gli aveva chiesto Francesco. A trarre conclusioni ci penserà il Sinodo di ottobre. Qualche linea chiara, però, il Pontefice l’ha data nel breve intervento che ha preceduto i lavori, e si tratta di parole che hanno valore orientativo, ha sottolineato padre Lombardi, portavoce vaticano. Innanzitutto, ha detto Bergoglio, la famiglia, “disprezzata e maltrattata” è “la cellula fondamentale della società umana” e la riflessione dovrà avere “sempre presente la bellezza della famiglia e del matrimonio”. Una riflessione che il Papa auspica “profonda” e che eviti di “cadere nella casistica”, perché ciò ne abbasserebbe la qualità. Quel che serve, ha detto poi Kasper, “è discernimento” e capire che ci sono situazioni diversificate, “regole generali ma anche situazioni concrete”.
Ed è su queste ultime che i cardinali riuniti a Roma stanno discutendo. Tutto ruota attorno al concetto di misericordia, come aveva dimostrato l’intervento dello scorso ottobre sull’Osservatore Romano del custode della fede Müller. Kasper – che si dice “d’accordo con il connazionale sulle questioni fondamentali”, anche se “meno rigoroso sulle questioni concrete” – nel suo intervento cita la misericordia e la pone come conseguenza del pentimento e come premessa per il perdono divino. Tempo fa, “una madre divorziata e risposata stava preparando il figlio alla prima comunione. Il figlio avrebbe fatto la comunione e lei no. E’ possibile questo?”. Domanda la cui risposta sarà data dal Sinodo. Ora è il tempo del discernimento.
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http://www.ilfoglio.it/soloqui/21992
E' stato il Concistoro delle domande
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-e-stato-il-concistoro-delle-domande-8515.htmE' stato il Concistoro delle domande
23-02-2014
Sessantanove interventi in due giorni pronunciati in un clima "di grande serenità e soddisfazione da parte di tutti i presenti per l'ampiezza e la profondità degli interventi", sottolinea padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana. E' questo il bilancio sommario del Concistoro straordinario sulla famiglia voluto da Francesco per iniziare a discutere i temi che saranno più approfonditamente dibattuti e analizzati nel Sinodo del prossimo ottobre e in quello del 2015.
Nessuna decisione è stata presa, anche perché non era quella la sede, aveva già chiarito Lombardi, che non a caso parlava delle riunioni nell'Aula nuova del Sinodo come di una sorta di ouverture in attesa che il dibattito entri nel vivo in autunno. Il confronto tra i cardinali è stato libero, nessuna scaletta prefissata: qualcuno ha preferito lasciare per iscritto il proprio intervento. A orientare la discussione, però è stata la lunghissima (ci sono volute due ore per la lettura integrale) relazione del cardinale Walter Kasper, scelto personalmente dal Papa prima di Natale. E' a lui, al teologo tedesco autore del libro Misericordia citato da Francesco nel corso del suo primo Angelus, lo scorso marzo, che Bergoglio aveva chiesto "un'introduzione di taglio teologico sulla bellezza della famiglia". La consegna era chiara: porre interrogativi, non dare risposte. E così ha fatto Kasper.
Nessuna decisione è stata presa, anche perché non era quella la sede, aveva già chiarito Lombardi, che non a caso parlava delle riunioni nell'Aula nuova del Sinodo come di una sorta di ouverture in attesa che il dibattito entri nel vivo in autunno. Il confronto tra i cardinali è stato libero, nessuna scaletta prefissata: qualcuno ha preferito lasciare per iscritto il proprio intervento. A orientare la discussione, però è stata la lunghissima (ci sono volute due ore per la lettura integrale) relazione del cardinale Walter Kasper, scelto personalmente dal Papa prima di Natale. E' a lui, al teologo tedesco autore del libro Misericordia citato da Francesco nel corso del suo primo Angelus, lo scorso marzo, che Bergoglio aveva chiesto "un'introduzione di taglio teologico sulla bellezza della famiglia". La consegna era chiara: porre interrogativi, non dare risposte. E così ha fatto Kasper.
Non c'è stato spazio per affrontare la questione delle unioni omosessuali, come era stato azzardato nelle settimana precedenti l'appuntamento concistoriale. Se più volte dai porporati è stata citata la Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II, con richiami alla teologia del corpo del Pontefice polacco, il punto attorno al quale è ruotata principalmente la discussione è stata la riammissione ai sacramenti dei divorziati risposati. E' su questo che la maggior parte dei cardinali ha preso la parola, per lo più portando in assemblea esempi concreti vissuti nelle rispettive diocesi. Da quanto emerso riguardo la relazione (che non sarà divulgata integralmente), Kasper è stato chiaro: l'insegnamento cattolico sull'indissolubilità del matrimonio non può cambiare. Chi si attende svolte dottrinali, dunque, è destinato a rimanere deluso. E' il caso, ad esempio, del vescovo di Treviri, mons. Stephan Ackermann, che recentemente aveva invocato un mutamento dell'insegnamento cattolico per adeguarlo ai tempi correnti, dal momento che anche l'Humanae Vitae di Paolo VI, come dimostrano i risultati al questionario inviato alle diocesi lo scorso novembre, "crea solo confusione".
Ma non sembrano essere questi i piani di Francesco, stando anche a quanto affermato un paio di settimane fa dal cardinale Sean O'Malley, arcivescovo di Boston e influente membro statunitense nella speciale consulta incaricata di riformare la curia: "Non vedo alcuna giustificazione teologica per cambiare l’atteggiamento della Chiesa su questo argomento, anche perché la Chiesa non può cambiare le sue posizioni a seconda dei tempi". Qualcosa, invece, forse si potrà fare sul piano dei casi concreti, ha spiegato Kasper, in quanto "non è immaginabile che uno possa cadere in un buco nero da cui Dio non possa tirarlo fuori".
Torna alla ribalta il valore da attribuire alla misericordia, già oggetto di confronto (a tratti anche teso) tra il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, il neocardinale Gerhard Ludwig Müller, e alcuni esponenti della gerarchia cattolica. Il custode dell'ortodossia era intervenuto lo scorso ottobre con un lungo articolo sull'Osservatore Romano, dove metteva in risalto il rischio di banalizzare il concetto di misericordia, dando quasi l'impressione "che Dio non potrebbe fare altro che perdonare". Avvertiva, Müller, che "al mistero di Dio appartengono, oltre alla misericordia, anche la santità e la giustizia" e che "se si nascondono questi attributi di Dio e non si prende sul serio la realtà del peccato, non si può nemmeno mediare alle persone la sua misericordia". Concetti che non erano piaciuti al cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Colonia, per il quale Muller non poteva permettersi di bloccare un dibattito avviato da altri. E anche il cardinale Oscar Maradiaga aveva stigmatizzato la posizione a suo dire troppo rigida del prefetto dell'ex Sant'Uffizio.
Torna alla ribalta il valore da attribuire alla misericordia, già oggetto di confronto (a tratti anche teso) tra il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, il neocardinale Gerhard Ludwig Müller, e alcuni esponenti della gerarchia cattolica. Il custode dell'ortodossia era intervenuto lo scorso ottobre con un lungo articolo sull'Osservatore Romano, dove metteva in risalto il rischio di banalizzare il concetto di misericordia, dando quasi l'impressione "che Dio non potrebbe fare altro che perdonare". Avvertiva, Müller, che "al mistero di Dio appartengono, oltre alla misericordia, anche la santità e la giustizia" e che "se si nascondono questi attributi di Dio e non si prende sul serio la realtà del peccato, non si può nemmeno mediare alle persone la sua misericordia". Concetti che non erano piaciuti al cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Colonia, per il quale Muller non poteva permettersi di bloccare un dibattito avviato da altri. E anche il cardinale Oscar Maradiaga aveva stigmatizzato la posizione a suo dire troppo rigida del prefetto dell'ex Sant'Uffizio.
Sulla questione è intervenuto anche Kasper, che si è detto "d'accordo con Müller sulle questioni fondamentali", anche se ha rimarcato il suo essere "meno rigoroso sulle questioni concrete". Ed è questa la traccia che l'ex presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani ha seguito durante l'esposizione della sua relazione, lodata venerdì mattina dal Papa come esempio di ciò che si definisce "fare teologia in ginocchio". Secondo il porporato già assistente di Hans Küng a Tubinga, è indispensabile rimarcare che "misericordia e fedeltà vanno coniugate in modo credibile". Un chiaro invito a non fare della misericordia un sinonimo di tolleranza, dunque.
A ogni modo, il dibattito è aperto e dal concistoro non è emerso un orientamento unitario. Il dibattito è appena avviato e per conoscere i risultati bisognerà attendere il completamento del cammino sinodale, che durerà "quasi due anni", come ha ricordato il Papa nel breve intervento che ha chiuso il concistoro, venerdì pomeriggio.
Al concistoro si discute di famiglia, ma a decidere sarà il Sinodo
22 - 02 - 2014Matteo Matzuzzi
Si è chiuso con la sorpresa più inattesa il concistoro straordinario, che ha visto per tre giorni riuniti a Roma più di centocinquanta cardinali. Poco prima delle 11, nella basilica vaticana ha fatto il suo ingresso il Papa emerito Benedetto XVI, con bastone e la greca d’ordinanza. Sorridente e rilassato, è andato a sedersi a fianco dei cardinali vescovi, poco oltre il patriarca di Antiochia dei Maroniti, il cardinale Bechara Rai. Francesco si è subito diretto dal predecessore, salutandolo calorosamente. Ratzinger si è subito tolto lo zucchetto bianco.
QUASI SETTANTA INTERVENTI AL CONCISTORO SULLA FAMIGLIA
Ieri sera, invece, si era conclusa l’ultima sessione delle riunioni cardinalizie sulla famiglia, prima tappa verso il Sinodo straordinario del prossimo ottobre e di quello ordinario del 2015. Sono intervenuti sessantanove porporati, trattando un’ampia gamma di temi. Il clima, ha detto padreFederico Lombardi, portavoce vaticano, “è stato di grande serenità e soddisfazione da parte di tutti i presenti per l’ampiezza e la profondità degli interventi”.
LA RELAZIONE DEL CARDINALE KASPER
Ad aprire i lavori era stata giovedì mattina la lunga e corposa relazione del cardinale Walter Kasper, teologo di valore e già presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’Unità dei Cristiani. Nel suo intervento, il porporato tedesco non ha fornito soluzioni – come peraltro gli era stato espressamente richiesto dal Papa –, bensì ha posto domande. Al centro dell’attenzione, oltre ai riferimenti fatti da molti cardinali alla teologia del corpo di Giovanni Paolo II, alla Familiaris Consortio e al Catechismo della chiesa cattolica, c’è stata la questione della riammissione ai sacramenti dei divorziati risposati. Kasper ha ribadito che la chiesa non può mettere in discussione l’insegnamento di Cristo sull’indissolubilità del matrimonio, ma che è necessario interrogarsi sull’approccio da mantenere nei casi concreti.
MENO RIGORE SUI CASI CONCRETI
E proprio su questi, il porporato tedesco ha confidato di essere “un po’ meno rigoroso del prefetto Muller”, il custode dell’ortodossia. Anche perché, aveva aggiunto, “non è immaginabile che uno possa cadere in un buco nero da cui Dio non possa tirarlo fuori”. Questo deve quindi essere il punto di partenza per la discussione, una sorta di “ouverture”, come ha aggiunto Lombardi, in vista degli appuntamenti sinodali. E’ il valore della misericordia a rappresentare il punto centrale della questione, e se l’impostazione di Muller è più rigida, quella di Kasper appare più morbida: “C’è un’uscita per colui che si pente e si converte. Ma un buco senza uscita è per me impossibile”.
NESSUNA DECISIONE E’ STATA PRESA
Nessuna decisione è stata presa, anche perché non era quella la sede dove decidere qualcosa. Spetterà ai Sinodi, in un percorso di due anni (ha notato il Papa), proporre una soluzione. A ogni modo, la bussola orientativa è rappresentata dall’intervento di Kasper, non a caso lodato da Francesco in apertura della sessione mattutina di venerdì, quando ha rivelato di aver riletto prima di addormentarsi l’intera relazione del teologo tedesco, e di aver riscontrato in essa ciò che si definisce “fare teologia in ginocchio”.
SI RIUNISCE LA SEGRETERIA GENERALE DEL SINODO
Da lunedì si riunirà la Segreteria generale del Sinodo sotto la guida del neo cardinale Lorenzo Baldisseri. Sul tavolo, le sintesi delle risposte al questionario inviato lo scorso novembre alle diocesi che nelle richieste d’Oltretevere sarebbero dovute rimanere riservate. Invece, qualche conferenza episcopale locale ha già fornito i primi risultati, quasi tutti accomunati dalla richiesta di andare oltre l’attuale insegnamento cattolico in fatto di morale sessuale.
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