(di Francesca Croci) Abbiamo raccolto una documentazione fotografica per vedere in che misura nell’era postconciliare il Santo sacrifico della Messa continui a rappresentare il cuore della vita della Chiesa. I risultati di quest’indagine sono desolanti. Le oltre 500 foto fin qui raccolte, a cui è stata dedicata una sezione speciale del sitoconciliovaticanosecondo.it, ci offrono un impressionante quadro della decadenza liturgica e spirituale in cui è immersa oggi la Chiesa.
Se queste celebrazioni eucaristiche, contrarie non solo alle norme liturgiche antiche e recenti, ma allo spirito di preghiera e di adorazione sono il culmine della vita cristiana, si può immaginare in che condizioni spirituali siano coloro che le frequentano. Queste immagini dimostrano anche che il Novus ordo celebrato secondo le indicazioni del Messale di Paolo VI è un’idea platonica, che si realizza in ben poche chiese e parrocchie. Le 500 foto andrebbero moltiplicate per 100 o per 1000 per dare un’autentica immagine della Chiesa odierna, in cui gli esperimenti liturgici sono la regola, la fedeltà alle rubriche l’eccezione. Non mancano documenti della suprema autorità che ricordano la necessità di considerare la Messa come un atto divino e non come un evento umano plasmato dalla creatività del prete (o del suo consiglio pastorale), ma queste raccomandazioni cadono regolarmente nel vuoto. Non ci troviamo di fronte solo a una crisi liturgica o a un crollo della fede, ma anche ad una profonda crisi di governo.
Finché gli abusi liturgici saranno tollerati e alcune volte anche incoraggiati dai Vescovi, non c’è da aspettarsi che la situazione possa migliorare. Davanti a tanto sfacelo, non resta che continuare a insistere perché sia tutelato il diritto dei sacerdoti e dei fedeli alla Messa di sempre. La Messa secondo il Rito romano antico, oggi detta “straordinaria”, rappresenta infatti un’oasi nel deserto liturgico e spirituale del nostro tempo. L’unica speranza di uscire dalla crisi religiosa contemporanea sta nella sorprendente rinascita di gruppi e comunità religiose che si mantengono fedeli alla dottrina e alla liturgia della Chiesa. La principale ragione della persecuzione a cui i fedeli alla Tadizione sono sottoposti è proprio il loro successo.
I novatori, che oggi occupano i vertici delle gerarchie ecclesiastiche, sanno bene che se si lascia alla Tradizione libertà di vivere e di espandersi, essa attirerà un numero sempre maggiore di fedeli e di vocazioni. Tutti gli altri spettacoli che si allestiscono intorno ai nostri altari sono destinati a svuotare le chiese e i seminari. Piantiamo i due alberi e giudichiamoli dai frutti….
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