Crisi, l'austerity del Papa: bloccati stipendi, straordinari e assunzioni, più servizi di volontariato
La crisi morde, l’austerity avanza e Papa Francesco corre ai ripari. Le previsioni economiche per
l’anno in corso sono tutt’altro che rosee. Gli esperti assicurano che sarà una stagione di vacche magre anche per le finanze vaticane e così la Santa Sede è intervenuta con dei tagli.Il Vaticano ha messo a punto una serie di misure in grado di contenere un eccessivo disavanzo e a farne le spese sono i lavoratori.
Blocco delle assunzioni, niente rinnovi contrattuali, sospensione di
tutti gli incarichi professionali, congelamento di promozioni e di passaggi di livello, divieto di fare ricorso al lavoro straordinario e a quello domenicale, ovviamente salvo casi eccezionali e motivati.
Tuttavia in caso di necessità è previsto però di poter affrontare l’eventuale emergenza attraverso il
volontariato «per far fronte a temporanee esigenze lavorative, a condizione che siano osservate
rigorosamente le disposizioni normative in materia». Le novità sulla gestione del personale sono
state messe nero su bianco e inviate a tutti i dicasteri e i pontifici consigli la scorsa settimana. La
circolare recapitata sulla scrivania di cardinali e arcivescovi porta la firma del nuovo Segretario di
Stato.
Monsignor Pietro Parolin invita così i responsabili delle amministrazioni ad attenersi alle ultime
disposizioni che, essendo vincolanti, devono necessariamente essere applicate senza alcuna
eccezione. «Desidero portare a Sua conoscenza come lo stato dei Bilanci Preventivi della Santa
Sede per il 2014 necessiti dell'immediata adozione di alcuni provvedimenti utili al contenimento
delle voci di spesa concernenti il personale».
La politica della spending review era nell'aria da tempo, caldeggiata dagli stessi cardinali che fanno
parte del Consiglio che sovrintende la vita economica del piccolo Stato, tutti allarmati dalle
relazioni stilate dai revisori internazionali della Prefettura degli Affari Economici. In pratica il
personale del Vaticano sta costando troppo. La pianta organica formata da dipendenti sia laici che
religiosi (inquadrati in dieci livelli contributivi), dal bilancio consuntivo consolidato del 2011 (che
si è chiuso con un disavanzo di 14.890.034 euro) risultava tra i capitoli di spesa più impegnativi. Al
31 dicembre contava 2.832 unità.
L’orientamento di Francesco è di ridurre progressivamente il peso di questa voce ma senza fare
ricorso ad alcun licenziamento, né alla cassa integrazione, né ad altre misure che potrebbero mettere
in difficoltà i lavoratori che hanno famiglia.
TURN OVER
I primi passi individuati per realizzare la spending review riguardano il blocco totale delle
assunzioni, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato, anche nell'eventualità di
sostituzione di lavoratori andati nel frattempo in pensione; segue il blocco dei rinnovi contrattuali a
tempo determinato (salvo casi eccezionali da documentare accuratamente), infine i conferimenti di
incarichi professionali e consulenze.
Stop anche alle promozioni e agli straordinari. Sono invece caldeggiati i trasferimenti interni per
favorire un migliore utilizzo delle risorse del personale, da un dicastero all’altro. Cosa che
sicuramente tornerà utile con l'accorpamento dei diversi pontifici consigli e con la razionalizzazione
di alcune strutture amministrative, proprio per semplificare e rendere più snella la burocrazia.
La riforma della curia intanto sta lentamente prendendo forma: i cardinali del G8 assieme al Papa in
questi giorni hanno iniziato ad esaminare le bozze di lavoro per migliorare il funzionamento di tutta
la curia nel suo insieme. Compreso lo Ior.
di Franca Giansoldati
in “Il Messaggero” del 20 febbraio 2014http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201402/140220giansoldati.pdf
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