ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.

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domenica 16 febbraio 2014

Salta bene chi salta ultimo?

 Metodo Berogoglio: anche Boffo se ne va, rimosso da Tv2000


Dino Boffo “non ha più la fiducia dell’editore”. E’ freddo il tono della comunicazione con la quale l’emittente dei vescovi, TV2000, è stata avvertita della rimozione e della “risoluzione del contratto” del suo direttore, personalità forte della Chiesa italiana degli ultimi 30 anni. Il presidente del Cda del network televisivo della Cei, Giovanni Traverso, ha parlato di decisione “maturata nell'ambito del nuovo riassetto in ambito Cei voluto da Papa Francesco”. 
 
Con la partenza di Boffo da tv2000 un altro pezzo chiave del sistema legato alla stagione dei cardinali Ruini e Bagnasco, è saltato. Il primo è stato il Segretario generale monsignor Mariano Crociata sostituito da monsignor Nunzio Galantino, quest’ultimo è stato incaricato dal Papa di avviare il ricambio di uomini e strutture alla Cei. L’arcivescovo di Genova è ancora in carica naturalmente, ma la sua distanza dalla Santa Sede sembra aumentare di giorno in giorno attraverso un lento stillicidio di decisioni papali che lo stanno isolando progressivamente. Fra pochi  giorni, infatti, arriverà anche la nomina cardinalizia del’arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti, considerato fra i candidati in pole position per la successione a Bagnasco.  
Tuttavia l’allontanamento di Boffo ha un significato più ampio. L’ex direttore di Avvenire aveva migliorato gli ascolti di Tv2000 ma non abbastanza da farla decollare: il progetto accarezzato a lungo da Ruini, di una televisione nazionale cattolica della Cei in grado di conquistare solidità commerciale e pubblico, non è mai andato in porto fino in fondo. In parallelo resta in piedi un sistema di emittenti locali d’ispirazione cattolica; sembra anzi che fosse nato un progetto alternativo a tv2000 di reti locali sostenute da Tele radio padre Pio, dal Ctv (il centro televisivo vaticano che diffonde le immagine del Papa in tutto il mondo) e da Telepace, il tutto su piattaforma satellitare in grado –  sulla carta – di garantire una riduzione dei costi. In ogni caso monsignor Galantino martedì prossimo andrà all’emittente a spiegare le ragioni della scelta, anche perché nei corridoi di Tv2000 si teme la smobilitazione generale. 
L’uscita di scena di Boffo è comunque legata allo smottamento di un altro pezzetto del potere ruiniano, l’ormai ex direttore di Tv2000 era legato infatti al cardinale che a lungo a governato la Cei e dominato la scena ecclesiale italiana mettendo in campo una strategia interventista dei vescovi dalla bioetica alla politica instaurando un rapporto preferenziale con il centrodestra. Boffo, nei lunghi anni della direzione di Avvenire, fu uno degli interpreti privilegiati di questa impostazione contribuendo dal punto d vista culturale a una sorta di ‘normalizzazione’ della Chiesa e del cattolicesimo italiani  il cui obiettivo era la progressiva emarginazione dei settori liberal o progressisti. 
Tuttavia nel 2009 Avvenire cominciò a ad aprire un discorso critico sul berlusconismo che precipitava negli scandali a sfondo sessuale, fu allora che il Giornale della famiglia Berlusconi diretto da Vittorio Feltri, attaccò violentemente Boffo pubblicando false accuse relative a molestie e comportamenti omosessuali del direttore di Avvenire. Il procedimento giudiziario esisteva ma la ‘velina’ della polizia con i particolari pruriginosi si rivelò una patacca. Boffo indicò nel direttore dell’Osservatore romano Gian Maria Vian e nel Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, i mandanti dell’operazione, il Vaticano naturalmente smentì con decisone. 
All’origine della vicenda ci sarebbe stato lo scontro fra lo stesso cardinale Bertone e la Cei per il controllo del Toniolo, la struttura che coordina il polo  universitario della Cattolica. Boffo fa parte del comitato d’indirizzo dell’Istituto, organismo guidato oggi dall’arcivescovo di Milano Angelo Scola – in passato dal cardinale Tettamanzi – e nel quale ritroviamo anche Gianni Letta, banchieri come Roberto Mazzotta, giuristi quali Cesare Mirabelli,  o esponenti come Paola Bignardi, ex presidente dell’Azione cattolica di scuola ruiniana. 
 La lunga traiettoria di Boffo, che oggi ha 61 anni, sembra dunque arrivata alla sua fase discendente  dopo essere stato un enfant prodige apprezzato da Mario Agnes e Vittorio Bachelet negli anni ’70, fino a legarsi al cardinale Ruini e aver stabilito un rapporto preferenziale con Comunione e liberazione. La figura di Boffo si è poi incontrata bene con il modello di Chiesa militante e interventista di Giovanni Paolo II, tuttavia oggi i tempi sono mutati e anche Bergoglio ha deciso di cambiare.   
Francesco Peloso 
Quest'articolo è apparso sul Secolo XIX
http://vaticantabloid.blogspot.it/2014/02/metodo-berogoglio-anche-boffo-se-ne-va.html 
SauroBrontolo alle 11:26
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1 commento:

  1. Angheran7016 febbraio 2014 alle ore 13:20

    E pensare che si era proteso in lodi sperticate per l'uscita di scena di Ratzinger , spandendo zucchero a velo sulle dimissioni e sull'arrivo di papa Francesco, tutto inutile...

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