che frequenta le riunioni della Massoneria...
Seguo con apprensione le vicende dell'Istituto del Buon Pastore (IBP) a cui la Santa Sede nel 2006 aveva riconosciuto l'uso esclusivo della liturgia tridentina e addirittura il diritto di promuovere una critica costruttiva al Concilio Vaticano II.
Accordi che "la Santa Sede" ora vorrebbe rimangiarsi, snaturando l'Istituto.
Da qualche anno l'IBP sta subendo un accanito tentativo di "normalizzazione" che ha visto alcune vicende surreali:
- un commissariamento per favorire la rielezione del superiore disponibile al biritualismo e a ridimensionare drasticamente la già timida critica costruttiva, rielezione poi avvenuta con una "maggioranza" di quattro voti su nove (sic) compreso il suo;
- una vera guerra contro i sacerdoti che hanno onestamente fatto ricorso (contro i quali non si contano i colpi bassi, come l'azzeramento dello "stipendio" e la minaccia di esilio in Colombia);
- la modifica dello Statuto dell'IBP per aprire porte e finestre al Novus Ordo (in termini tecnici: il rito tridentino non più exclusive ma solo "rito proprio", per cui il superiore può benissimo comandarti di celebrare il Novus Ordo in parrocchia);
- addirittura l'assegnazione, all'IBP, di un "Cardinale-consiglio" [sic] notoriamente partecipante delle riunioni della Massoneria.
Tutti i dettagli sono nella pagina di oggi di Disputationes Theologicae [qui] e nelle pagine collegate.
Per il momento nasce l'Associazione chierici San Gregorio Magno, che invito a sostenere (non solo con la preghiera).
Mi permetto, qui a margine, una breve riflessione.
Il metodo standard per snaturare una comunità è agire su due
fronti: al livello comunitario imporre una serie di ingiustizie grosse e
sfacciate, e al livello dei singoli combattere una interminabile guerra
di nervi controllando accuratamente ogni più piccola "deviazione". Lo
scopo è di far sentire isolati gli irriducibili, affinché
decidano di andarsene oppure diano modo di farsi cacciare via. Il
clericalismo non punta alla giustizia o alla verità, ma solo alla riuscita del piano. La legge viene "interpretata" o "applicata" a seconda del destinatario.
Alcuni strumenti del clericalismo: il banalizzare le questioni ("vuoi
davvero farti cacciar via per una cosuccia del genere?"), il far leva
sul quieto vivere ("non vuoi essere docile ai tuoi superiori?"), il
condurre un'instancabile guerra di nervi ("qui qualcuno sta rischiando
di farsi trasferire dall'altra parte della Terra")... Tutto questo
avviene con spettacolare frequenza nei seminari, nelle comunità
religiose, e mi sembra di vederlo chiaramente anche nel caso dell'IBP.
Che si differenzia da quello dei F.I. solo perché c'è qualcuno che non
accetta i metodi tirannici per un malinteso senso dell'obbedienza.
Anche se è sempre rischioso perché la conseguenza è una ulteriore frammentazione.
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