«La Chiesa esca da se stessa». Così ha convinto i prelati
La mattina del 9 marzo il cardinale Bergoglio parla ai cardinali nelle riunioni prima del conclave.
Le sue parole lasciano il segno. L’appunto del suo intervento viene raccolto dal cubano Jaime Lucas Ortega y Alamino
Si è fatto riferimento all’evangelizzazione. È la ragion d’essere della Chiesa. «La dolce e
confortante gioia di evangelizzare» (Paolo VI). È lo stesso Gesù Cristo che, da dentro, ci spinge.
1) Evangelizzare implica zelo apostolico. Evangelizzare implica nella Chiesa la «parresìa» di uscire da se stessa. La Chiesa è chiamata a uscire da se stessa e ad andare verso le periferie, non solo quelle geografiche, ma anche quelle esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore,
dell’ingiustizia, quelle dell’ignoranza e dell’indifferenza religiosa, quelle del pensiero, quelle di
ogni forma di miseria.
2) Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare diviene autoreferenziale e allora si
ammala (si pensi alla donna curva su se stessa del Vangelo). I mali che, nel trascorrere del tempo, affliggono le istituzioni ecclesiastiche hanno una radice nell’autoreferenzialità, in una sorta di
narcisismo teologico. Nell’Apocalisse, Gesù dice che Lui sta sulla soglia e chiama. Evidentemente il testo si riferisce al fatto che Lui sta fuori dalla porta e bussa per entrare... Però a volte penso che Gesù bussi da dentro, perché lo lasciamo uscire. La Chiesa autoreferenziale pretende di tenere GesùCristo dentro di sé e non lo lascia uscire.
3) La Chiesa, quando è autoreferenziale, senza rendersene conto, crede di avere luce propria; smette di essere il «mysterium lunae» e dà luogo a quel male così grave che è la mondanità spirituale (secondo De Lubac, il male peggiore in cui può incorrere la Chiesa): quel vivere per darsi gloria gli uni con gli altri. Semplificando, ci sono due immagini di Chiesa: la Chiesa evangelizzatrice che esce da se stessa; quella del «Dei Verbum religiose audiens et fidenter proclamans» [la Chiesa che religiosamente ascolta e fedelmente proclama la Parola di Dio, ndr ], o la Chiesa mondana che vive in sé, da sé, per sé. Questo deve illuminare i possibili cambiamenti e riforme che si devono realizzare per la salvezza delle anime.
4) Pensando al prossimo Papa: un uomo che, attraverso la contemplazione di Gesù Cristo e
l’adorazione di Gesù Cristo, aiuti la Chiesa a uscire da se stessa verso le periferie esistenziali, che la aiuti a essere la madre feconda che vive «della dolce e confortante gioia dell’evangelizzare».
di Jorge Mario Bergoglio (appunti di Jaime Lucas Ortega y Alamino)
in “Corriere della Sera” del 9 marzo 2014
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201403/140309bergoglio.pdf
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