SANTA CASA: la beata Anna Caterina Emmerich e le “rivelazioni” sulla miracolosa traslazione della Santa Casa di Loreto
A conferma, ancora, della “veridicità storica” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa vi sono, poi, anche altri Santi che hanno dato la stessa importantissima testimonianza, sempre “per rivelazione soprannaturale”: come, ad esempio, la mistica tedesca Beata Anna Caterina Emmerich (1774-1824), che con le sue “descrizioni minuziose”, e tutte – nel riscontro – corrispondenti al vero, di “luoghi” in cui mai si era recata, fece ritrovare (dopo secoli di dimenticanza) anche la casa di Efeso ove la Vergine Maria trascorse gli ultimi anni di vita e ove morì e fu assunta in Cielo in anima e corpo.
Anche lei costituì un autentico “miracolo vivente” per la gente a lei contemporanea, poiché, costretta dalla malattia all’immobilità, dal 1813 in poi si alimentò fino alla morte, per undici anni, della sola Comunione Eucaristica. Può un essere umano vivere senza nutrirsi per undici anni, vivendo della sola Comunione Eucaristica? Ed era anche “stigmatizzata”, come San Pio da Pietrelcina. Può “la scienza” spiegare “questi” “miracoli”?
Nel caso della Beata Anna Caterina Emmerich si può dire che, ancora di più che della rivelazione di Santa Caterina da Bologna, l’autenticità e veridicità delle sue “rivelazioni” e “visioni” avute (oltre che dal riscontro oggettivo fatto nella realtà), sono state avallate in modo straordinario proprio da Dio stesso, con il “miracolo vivente” della sua “sussistenza miracolosa” mediante il solo “nutrimento” della sola Comunione con Gesù Eucaristia. Non può perciò ella aver ingannato nessuno, se Dio stesso ne comprovava la veridicità di quanto affermava con il “miracolo vivente” che la sua vita stessa costituiva presso ì suoi contemporanei.
In proposito, Gesù stesso dice nel Vangelo (e ciò forse non vale anche per i suoi Santi?…): “Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere…” (Gu10,37-38). E anche “Se fossi io a render testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera; ma c’è un altro che mi rende testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi rende è verace” (Gv.5,31-32). E ancora: “Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero” (Gv.3,32-33).
A riguardo della Santa Casa di Loreto, la Beata Anna Caterina Emmerich – per anni immobile nel letto -la descrive con esattezza, pur senza averla mai vista, dichiarando che ivi avvenne l’Annunciazione dell’Angelo a Maria; e afferma anch’ella che la Santa Casa fu portata via da Nazareth proprio dagli “angeli” (quelli “veri”, quelli “spirituali”), e proprio “in volo”, e affermando
risolutamente (e testualmente): “Le pareti della Santa Casa di Loreto sono assolutamente le stesse di Nazareth” (cfr. “Le Rivelazioni di Caterina Emmerich – ed. Cantagalli, Siena, 1968, I°, p.140).
Questa è la descrizione del “trasporto angelico” della Santa Casa come ha avuto “in visione” – e più volte! – la Beata: “Ho visto spesso, in visione, la traslazione della Santa Casa di Loreto. (…) Ho visto la Santa Casa trasportata sopra il mare da sette angeli. Non aveva alcun fondamento (…). Tre angeli la tenevano da una parte e tre dall’altra; il settimo si librava di fronte: una lunga scia di luce sopra di lui (…)” (Beata Anna Caterina Emmerich, “Vita di Gesù Cristo e rivelazioni bibliche cap. IV par: 2°).
La Beata Caterina Emmerich, nel testo sopra riportato, “rivela” persino il numero degli angeli deputati da Dio a questo “miracoloso trasporto”: esattamente sette angeli.
Forse che “episodi” simili non si leggono anche nella Sacra Scrittura? (cfr. Es.l4.19,’ Es.23.2(I-23: Tobia 8.3: Dan.14,33-36; e tanti altri)… Forse che Dio non può far fare dagli angeli, nel Nuovo Testamento, quanto faceva a loro fare nel Vecchio Testamento? (cfr. anche At.8, 39-40). Non c’è anche scritto nel Salmo (90,12), a riguardo degli angeli: “Sulle loro mani ti porteranno…”?
Non sono solo espressioni figurate, perché anche se gli angeli per natura sono “puri spiriti”, quando però Dio li incarica di qualche “missione” presso gli uomini essi assumono “sembianze umane” e, letteralmente, si “materializzano”, come attesta il caso biblico “eclatante” dell’arcangelo Raffaele che accompagnò Tobia: “«Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore… Quando ero con voi. io non stavo con voi per mia iniziativa. ma per la volontà di Dio… A voi sembrava di vedermi mangiare, ma io non mangiavo nulla: ciò che vedevate era solo apparenza. Ora benedite il Signore sulla terra e rendete grazie a Dio. lo ritorno a colui che mi ha mandato. Scrivete tutte queste cose che vi sono accadute». E salì in alto. Essi si rialzarono, ma non poterono più vederlo. Allora andavano benedicendo e celebrando Dio e lo ringraziavano per queste grandi opere. perché era loro apparso l’angelo di Dio” (Tobia 12,15-22).
Tratto da “La veridicità storia della miracolosa traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto” di Giorgio Nicolini – Ed. Nicolini, www.lavoce.an.it
La Chiesa non si è mai pronunciata sulla "veridicita" della traslazione della Santa Casa in modo sopranaturale,il cui culto è demandato alla Pietà Popolare.
RispondiEliminaRicordo infatti che in una mia visita alla casa di Giacomo Leopardi a Recanati,nell'albero genealogico del poeta,risultava un avo,che aveva avuto,l'incarico governativo(Stato della Chiesa),di sovrintendente del trasporto dei materiali della S.Casa,dal porto di Recanati a Loreto.
Verosimilmente, il trasporto via mare è stato effettuato dai Crociati,al quale fu attribuito il nome di "angeli"; penso che già ritenere autentica la Santa Casa alla quale sono devoto,sia già moltissimo!
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