Fiction e realtà si accavallano, la verità evapora
Il giallo del triplice omicidio in Vaticano in un romanzo-thriller di Polchi
La Santa Sede dichiarò chiuso il caso in ventiquattr’ore. In realtà resta una strage senza verità la vicenda di Cedric Tornay, il vice caporale delle Guardie Svizzere morto la sera del 4 maggio 1998 insieme al suo comandante, Alois Estermann, e a sua moglie, Glady Moza Romero. Vladimiro Polchi ne propone una lettura controcorrente: dietro il triplice omicidio ci sarebbe il violentissimo scontro in Vaticano tra la fazione legata all’Opus Dei e la loggia massonica interna alle mura leonine.
Non è nuova l’ipotesi che il comandante possa essere stato vittima di un complotto per mantenere inalterati delicati equilibri di potere, messi in discussione dalla sua nomina. La madre del vicecaporale Torney, Muguette Baudat ha sempre dichiarato di non credere alla versione del suicidio del figlio contestando le conclusioni della giustizia vaticana. La Santa Sede, poi, ha sempre respinto come infondate le notizie riguardanti Estermann.Ma "I camaleonti" non è l’ennesima inchiesta giornalistica sui misteri d’Oltretevere. È un racconto scritto come copione cinematografico. Tra cronaca e finzione, il romanzo si snoda come la scaletta di un programma tv e significativamente è opera di un giornalista che è anche autore televisivo e teatrale. Ogni pagina è impastata di fatti ben documentati e circostanze minuziose però lo sguardo supera e ricompone dettagli e scenari sotto una luce nuova.
Segreti di Stato ed esigenze della società dello spettacolo prima confliggono poi contribuiscono in pari misura ad alzare una cortina di fumo che tutto avvolge e confonde. La trama è quella di un noir.
Personaggi di fantasia sono mescolati ai veri protagonisti del giallo. Valerio Busco, autore televisivo e alter ego di Polchi, ha passato i quaranta ed è nel mondo dello spettacolo da venti. Il suo programma sulla giustizia “La Giuria” ricorda il format di Porta a Porta e al triplice delitto in Vaticano dedica una puntata speciale.
Tra madri e fidanzate distrutte dal dolore, figuranti sconosciuti, ricostruzioni superpop della scena del delitto e coup de theatre, va in scena il “circo mediatico”. La versione ufficiale della Santa Sede viene smontata pezzo per pezzo: colpevole, movente, arma del delitto. Rimane, come un’inquietante enigma, la rappresentazione iniziale da incubo gotico: tre cadaveri dentro le sacre mura, a pochi passi dalle stanze del Papa.
Immagini e parole scorrono sullo schermo in attesa dell’ospite segreto, dell’”Entità” che sostiene di conoscere la verità. La speranza del “clamoroso scoop” anima il cinico mondo televisivo in un serrato alternarsi di ospiti in studio, filmati e pubblicità.
Nel corso della serata Brusco si rende conto di quanto la sua carriera sia in balia dei padroni della tv, ossia di quei camaleonti che «hanno la lingua retrattile e appiccicosa, occhi sporgenti che ruotano indipendentemente l’uno dall’altro: se molestati, possono gonfiarsi immettendo aria nei polmoni, soprattutto hanno la capacità di mutare».
Nell’attesa ossessiva delle «nuove rivelazioni», come quella, per esempio, che Estermann fosse una spia della Stasi e che, dopo aver subito un furto di dossier riservati, temesse per la sua vita, tanto da contattare un agente di Gladio per ottenere asilo politico negli Stati Uniti.
In epoche storiche come il Rinascimento i palazzi dello Stato pontificio erano teatro di intrighi, di avvelenamenti e uccisioni a colpi di spada e pugnale. Persino alcuni Pontefici sono stati al centro di vicende sanguinose.
La tv dei reality preferisce le trame di Agatha Christie, in cui l’assassino non è mai il primo sospettato. L'alloggio del comandante delle Guardie svizzere era in una posizione strategica, alla sinistra dell’ingresso di Porta Sant’Anna, in via di Porta Angelica. Sul terrazzo dell’appartamento c’è un punto di osservazione formidabile: si vedono sia via dei Pellegrini sia Porta Sant’Anna. Frammenti come gli rvm e i sonori di trasmissione. Fiction e realtà si accavallano, la verità evapora.
“I camaleonti”, di Vladimiro Polchi, Piemme, 2014, pagg. 224, 14.50 euro.
GIACOMO GALEAZZICITTÀ DEL VATICANO
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