RAFFIGURAZIONE DI SAN BERNARDO |
Vademecum di Bernardo da Chiaravalle per "una Chiesa povera"
"Tu sei Papa, agisci da servo: agli apostoli è interdetto il dominio". “È tempo di potare, il Papa è successore di Pietro, non di Costantino". "I vescovi diano gratuitamente ciò che gratuitamente hanno ricevuto". Per Benedetto XVI è "una lettura conveniente per i Papi di tutti i tempi". Secondo Giovanni XXIII "niente è più adatto e utile per un povero Papa come sono io e per un Papa di tutti i tempi". Sembra un instant book su Vatileaks o il programma del pontificato di Francesco e invece è stato scritto quasi nove secoli fa.
Mescolando sapientemente intelligenza politica ed esortazione spirituale, san Bernardo da Chiaravalle (dottore della Chiesa e secondo fondatore dell'Ordine cistercense) critica i mali della Chiesa e richiama ai doveri pastorali Eugenio III, suo discepolo e pontefice in un periodo di scandali, eresie e malcontento popolare. "Consigli per un Papa" (edito da Castelvecchi, 55 pagine, 7,50 euro) racchiude gli ammonimenti di uno dei padri dell'Europa moderna le cui spoglie furono profanate e disperse durante la Rivoluzione francese, tranne la testa, ora nella cattedrale di Troyes.
Alessandro III lo proclama santo nel 1174. Pio VIII, nel 1830, gli dà il titolo di Dottore della Chiesa. La diagnosi delle piaghe della Chiesa è attuale e penetrante come un pamphlet sulle recenti lotte di potere in Vaticano, mentre le attualissime considerazioni su come uscire dalla crisi dell'istituzione ecclesiastica si configurano come un piano d'azione per la bergogliana "Chiesa povera per i poveri".
San Bernardo invita il Pontefice ad assicurarsi che "orpelli variopinti non corrompano le sacre gerarchie" in quanto per gli uomini di Chiesa "la foggia delle vesti è indizio della deformità delle anime e dei costumi". Bernardo mette in guardia il Papa su coloro che lo circondano e sull'ambiente della Curia romana: "Quanto più si sono professati tuoi servitori, tanto più vogliono spadroneggiare".
Il modello è rappresentato dagli angeli nei quali "la contemplazione e l'azione coesistono in maniera armonica e complementare". Nel 1145 sale appunto al pontificato il suo discepolo Bernardo dei Paganelli (Eugenio III), e lui gli manda un trattato buono per ogni papa, ma adattato per lui, con l’invito a non illudersi su chi ha intorno: "Puoi mostrarmene uno che abbia salutato la tua elezione senza aver ricevuto denaro o senza la speranza di riceverne? E quanto più si sono professati tuoi servitori, tanto più vogliono spadroneggiare". Eugenio III lo chiama poi a predicare la crociata (la seconda) in difesa del regno cristiano di Gerusalemme. Ma l’impresa fallirà davanti a Damasco.
Bernardo arriva in una città e le strade si riempiono di gente. Ma, tornato in monastero, rieccolo obbediente alla regola come tutti: preghiera, digiuno, e tanto lavoro. Abbiamo di lui 331 sermoni, più 534 lettere, più i trattati famosi: su grazia e libero arbitrio, sul battesimo, sui doveri dei vescovi... E gli scritti, affettuosi su Maria Madre di Gesù, che egli chiama mediatrice di grazie (ma non riconosce la dottrina dell’Immacolata Concezione). Bernardo attacca duramente la dottrina trinitaria di Gilberto Porretano, vescovo di Poitiers. E fa condannare l’insegnamento di Pietro Abelardo (docente di Teologia e Logica a Parigi) che preannuncia Tommaso d’Aquino e Bonaventura.
"Consigli per un Papa", di san Bernardo di Chiaravalle, Castelvecchi, 2013, 55 pagine, 7,50 euro.
GIACOMO GALEAZZICITTA' DEL VATICANO
Anch'io avrei un consiglio per il presunto Papa Vescovodiroma. Molto breve e conciso: VATTENE.
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