Lo strano caso del Dottor “scuola cattolica”
e di Mister “lesbica”
Dopo le bolle di sapone del caso dell’insegnante “lesbica” di Trento – lo scriviamo con tutta la cautela e la riserva del caso… non si sa mai! – presentato come un fuoco pirotecnico dalla stampa rigorosamente “libera” e orgogliosamente “laica”, siamo allibiti di fronte alla crescente pavidità del mondo cattolico moderno e di fronte alle mancate correzioni del vescovo di Trento dopo la pubblicazione “urbi et orbi” della sua dichiarazione: «Non ci deve essere nessun tipo di discriminazione di tipo sessuale».e di Mister “lesbica”
Dagli organi ufficiali della gerarchia è venuta solo minimizzazione e dissimulazione, dagli ambiti cattolici “responsabili” e “conservatori”, sono venute le precisazioni giustificative più diverse per far capire che la “lesbica” non è stata allontanata perché tale e perché poteva essere oggetto di scandalo in una scuola cattolica… ma per altri e svariati motivi: tecnici, organizzativi, economici.
Insomma, la saga dell’ipocrisia, il festival del fatuo, il solito andazzo dei conigli travestiti da crociati.
L’unico serio, stavolta, è stato il vescovo di Trento che con la sua dichiarazione ha messo in chiaro le cose: niente discriminazione sessuale!
Caspita! Come se si fosse trattato della scelta tra un insegnante maschio “mediocre” e una insegnante femmina “valente”; come se una insegnante in una “scuola cattolica” potesse essere indifferentemente cattolica o anticattolica. Un vescovo, quindi, che invece di “insegnare” da cattolico, insegna da anticattolico… ripetendo a pappagallo i luoghi comuni della più triviale “laicità”.
Ora, che un vescovo possa avere poca dimestichezza con la sessualità, passi,ma che voglia far passare per discriminazione sessuale il distinguo sacrosanto tra normalità e deviazione, è cosa di cui dovrà certo rispondere al suo Creatore.
La domanda è: ma certi vescovi moderni, credono ancora nel Creatore? O si sono definitivamente convertiti alla nuova religione del Nuovo Ordine Mondiale che persegue tenacemente la distruzione della natura creata da Dio e della religione rivelata da Dio?
Questo strano caso rivela un altro aspetto della degenerazione a cui è giunta la predicazione cattolica e la tenuta della Fede: certi vescovi non si rifanno più al catechismo cattolico, ma ai cosiddetti diritti civili: il nuovo catechismo dei nuovi preti della nuova Chiesa conciliare.
Attenti, cari “pastori” che non accudite più le pecore! Si approssima sempre più il giorno in cui sarete i primi a cadere sotto la mannaia della persecuzione anticattolica che sta scatenandosi, e sarete i primi perché a quel punto non servirete più e verrete liquidati.
di Un cattolico allibito
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