Fuori della Chiesa c’e’ salvezza?
In realtà queste perplessità nascono dal fatto che siamo in piena
cultura relativista (non deve esistere nessuna verità assoluta) e
soggettivista (ognuno può crearsi la verità che vuole).
Prendendo il Magistero nella sua interezza, la Chiesa si presenta come assolutamente necessaria per la salvezza di ogni uomo.
C’è una famosa frase di origine patristica che dice: “extra Ecclesiam nulla salus”, ovvero:“fuori della Chiesa non vi è salvezza”.
Ebbene, questa frase è un’incontestabile verità di fede, è lo è perché è
stata continuamente ripetuta dai Padri e dal Magistero.
Ecco alcuni esempi di ciò che a riguardo dicono i Padri della Chiesa, il Magistero e il Nuovo Testamento:
I Padri
Origene (185-254): “(…) nessuno inganni se stesso: fuori di questa casa, cioè fuori della Chiesa nessuno sui salva.” (Homil.3, in Iosue 5)
San Cipriano (200-258): “Fuori dell’arca, il diluvio e la morte; fuori della Chiesa, la dannazione.” (De Unitate Ecclesiae, VI)
Lattanzio (250-320): “Soltanto la Chiesa cattolica
ritiene il vero culto. In essa la fonte della verità, il domicilio della
fede, il tempio di Dio; in essa se qualcuno non entri o da essa esca,
non ha speanza di vita o di salvezza.” (Divinae Institutiones 4, 30, II)
San Girolamo (347-420): “So che la Chiesa è stata
edificata su quella pietra (la Cattedra di Pietro). Chiunque mangi
l’agnello fuori di questa casa è profano. Se qualcuno non sarà nell’arca
di Noé, perirà nel diluvio.” (Epistola ad Damasum, 2)
Sant’Agostino (354-430): “L’uomo non può
raggiungere la salvezza se non nella Chiesa cattolica. Fuori della
Chiesa tutto può ottenere ma non la salvezza. Può ottenere onore, può
avere sacramenti, può cantare ‘alleluja’, rispondere ‘amen’, può tenere
l’Evangelo, la fede e predicare nel nome del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo, ma in nessun parte se non lella Chiesa Cattolica, potrà
trovare la salvezza.” (Sermo ad Caesarienses Ecclesiam plebem, 6)
Ancora sant’Agostino: “Chiunque è separato dalla Chiesa Cattolica è votato alla collera divina.” (Epistola CXLI).
Il Magistero
Il Concilio Lateranense IV (1215): “Fuori della Chiesa, nessuno, assolutamente, assolutamente nessuno può essere salvato.”
Pio IX (1792-1878): “(…)al di fuori di essa (la
Chiesa cattolica) non vi è la vera fede, né la salvezza eterna, perché
non si può avere Dio quale Padre se non si ha la Chiesa quale Madre, e a
torto uno può illudersi di fare parte della Chiesa, quando è separato
dalla Cattedra di Pietro, sull” quel è fondata la Chiesa.” (Singolari quidam, 222)
San Pio X (1835-1914): “Nessuna Chiesa, fuori della Cattolica-Romana può essere la Chiesa di Gesù Cristo e nemmeno parte di essa, (…).” (Catechismo maggiore, risposta alla domanda Che cosa è la Chiesa?)
Pio XII (1876-1958): “Ora tra le cose che la Chiesa
ha sempre predicate e che non cesserà mai dall’insegnare, vi è pure
questa infallibile dichiarazione che dice che non vi è salvezza fuori
della Chiesa.” (Lettera al Sant’Officio, del 8.11.1949). Queste
parole sono importanti perché un papa (in questo caso Pio XII) dice
chiaramente che la verità dell’extra Ecclesiam nulla salus (fuori della
Chiesa non c’è salvezza) non solo sarà sempre insegnata ma è anche una
dichiarazione infallibile.
Proseguiamo con Giovanni XXIII: “(…)gli uomini
possono sicuramente raggiungere la salvezza, solamente quando sono a lui
(Romano Pontefice) congiunti, poiché il Romano Pontefice è il Vicario
di Cristo e rappresenta in terra la sua persona.” (Omelia nel giorno della sua incoronazione, 4.11.1958).
Il Concilio Vaticano II (1962-1065): “Tutti gli
uomini che conoscono la Chiesa cattolica e sanno che cosa significa
necessità della salvezza, voluta da Dio a mezzo del Cristo, ma non
entrano nella Chiesa o non hanno la costanza di rimanervi, non possono
essere salvati.” (Lumen Gentium, 16).
Giovanni Paolo II: “Solo nella Chiesa c’è la Verità” (Veritatis Splendor, II, 64).
Il Nuovo Testamento
Per far parte della Chiesa bisogna ricevere il Battesimo, ebbene Gesù dice chiaramente:“Andate
in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e
sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (Marco 16,15-16).
Gesù rivolgendosi agli Apostoli (fondamenta della Chiesa) li indica come assolutamente necessari per aderire a Lui e al Padre: “Chi ascolta voi, ascolta me. Chi disprezza voi disprezza me, ma chi disprezza me disprezza il Padre che mi ha mandato” (Luca 10,16).
A Pietro dice: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia
chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò
le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra
sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà
sciolto nei cieli” (Mt 16,18).
Ancora sulla necessità di accogliere e ascoltare gli Apostoli: “Se
qualcuno non vi accoglie e non ascolta le vostre parole, uscite da
quella casa o da quella città e scuotete via la polvere dai vostri
piedi.” (Matteo 10,14).
Dice Gesù: “Se non vuole ascoltare nemmeno loro, và a riferire il
fatto alla comunità dei credenti. Se poi non ascolterà neppure la
comunità, consideralo come un pagano o un estraneo” (Matteo 18,17).
“Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del
Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare
tutto quello che io vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i
giorni, fino alla fine del mondo” (Matteo 28,19-20).
Conoscere il vangelo è indispensabile, e il vero vangelo è nella Chiesa
perché – dice san Paolo – l’accettazione di un altro vangelo pone fuori
dalla Comunità: “Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo
vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia
anatema!” (Galati 1,8).
Chiediamoci: se la Chiesa non fosse necessaria per la salvezza, quale
sarebbe il motivo per cui Gesù (come abbiamo già visto) ha comandato di
andare fino agli estremi confini della Terra (Marco 16,15-16)?
Sarebbe come mettersi dinanzi a Gesù in Croce è dirgli: “Perché ti sei
fatto uomo? Perché sei arrivato a tanto? La tua sofferenza è esagerata
ed inutile.”
Avremmo il coraggio di dire queste cose a Gesù? Eppure convincersi che
la Chiesa di Gesù non sia indispensabile per la salvezza, vuol dire
nullificare il Sacrificio di Cristo, vuol dire rendere inutile
l’effusione del Suo Sangue.
Ma chi è fuori della Chiesa non per sua colpa, può essere condannato per questo?
La Chiesa Cattolica da sempre ha affermato che chi si trova fuori della Chiesa senza colpa, non può, per questo, essere condannato.
A riguardo la dottrina cattolica ipotizza due possibili ignoranze: la cosiddetta dotta ignoranza e l’ignoranza invincibile.
Per dotta ignoranza (significativa contraddizione:
“dotta”/“ignoranza”) s’intende quella situazione in cui non si è mai
ricevuto l’annuncio cristiano, per cui si è in uno stato d’ignoranza
incolpevole, ma nello stesso tempo si desidera intimamente (ecco perché
si parla d’ignoranza “dotta”) di aderire alla Verità che purtroppo non
si conosce.
Per ignoranza invincibile s’intende invece quella situazione in
cui si è ricevuto l’annuncio cristiano, ma lo stato d’ignoranza è tale
(invincibile appunto) che non si può superare. Per esempio, un uomo
semplice completamente condizionato dal contesto ambientale e culturale e
che quindi non ha la possibilità di capire dove sta la verità e dove
sta l’errore.
Queste ignoranze sono di due tipi, ma, spesso, vengono entrambe definite con l’aggettivo di “invincibili”.
Cito un’affermazione di papa Pio IX. L’affermazione è tratta dall’enciclica Singolari quidam del 17.3.1856. Pio IX scrive: “(…)
nella Chiesa Cattolica, per il fatto che essa conserva il vero culto,
vi è il santuario inviolabile della fede stessa, e il tempio di Dio,
fuori del quale, salvo la scusa di una invincibile ignoranza, non si può sperare né la vita né la salvezza”.
Se ci si salva perché si è fuori dalla Chiesa ‘senza colpa’, allora vien meno il principio dell’ ‘extra Ecclesiam nulla salus’ (fuori della Chiesa non c’è salvezza)?
No, non c’è contraddizione.
Condizione necessaria per far parte della Chiesa è ricevere il battesimo. E’ pur vero però che non esiste solo il battesimo-di-acqua (quello che viene amministrato ordinariamente), esistono anche il battesimo-di-sangue e il battesimo-di-desiderio.
Il battesimo-di-sangue riguarda il martirio. Convertirsi da
adulto significa ricevere il battesimo dopo un’adeguata preparazione;
dunque, se intanto dovesse sopraggiungere il martirio, l’effusione del
proprio sangue per Cristo conferisce il battesimo.
Il battesimo-di-desiderio invece è più frequente. Un adulto è
in attesa di ricevere il battesimo, ma intanto sopraggiunge
improvvisamente la morte; ebbene, il desiderio di ricevere il battesimo,
in questo caso, lo battezza.
Prendiamo in considerazione quest’ultimo tipo di battesimo. Colui o
colei che si trova nella situazione della dotta ignoranza o
dell’ignoranza invincibile ha un desiderio di aderire al vero Dio; è un
desiderio implicito e non esplicito, ma è ugualmente un desiderio.
Dunque, colui che si trova in uno di questi due principi (dotta ignoranza e ignoranza invincibile) non è formalmente nella Chiesa, ma lo è sostanzialmente. E lo è sostanzialmente grazie ad una sorta di battesimo-di-desiderio.
In questo modo viene tanto salvaguardato il giusto principio che
possano salvarsi coloro che, in buona fede, non sono cattolici, quanto
il principio dell’extra Ecclesiam nulla salus.
Riguardo il desiderio implicito, papa Pio X, nel suo celebre Catechismo, dice: “Chi,
trovandosi senza sua colpa, ossia in buona fede, fuori della Chiesa,
avesse ricevuto il Battesimo, o ne avesse il desiderio almeno implicito;
cercasse inoltre sinceramente la verità e compisse la volontà di Dio
come meglio può; benché separato dal corpo della Chiesa, sarebbe unito
all’anima di lei e quindi in via di salute”.
Che cosa significano anima e corpo della Chiesa?
L’anima consiste in ciò che la Chiesa ha di interno e
spirituale: la Fede, la Speranza, la Carità, i Doni della Grazia e tutti
i tesori che si devono ai meriti di Cristo e dei Santi. Ilcorpo consiste
invece in ciò che la Chiesa ha di visibile e di esterno: la società dei
fedeli, il culto, il governo, la struttura, il ministero e
l’insegnamento.
Qual è il criterio che il Signore utilizza per capire se un’anima desidera davvero aderire a Lui?
[...] Il criterio è lo sforzo di seguire la legge naturale.
Scrive Pio IX nell’enciclica Quanto conficiamur moerore del 10.8.1863: “A
voi è assai noto che quelli i quali per ignoranza invincibile non
conoscono la nostra religione, ma conoscono la legge naturale ed i suoi
precetti da Dio scolpiti nei cuori di tutti e sono disposti ad ubbidire a
Dio e menano una vita onesta, questi con l’aiuto della luce e della
grazia divina possono conseguire la vita eterna; perchè Dio, il quale
vede, scruta e conosce le menti, gli animi, i pensieri, le disposizioni
di tutti, per ragione della sua somma bontà e clemenza non può
assolutamente permettere che sia punito con eterni supplizi chi non sia
reo di colpa volontaria”.
Dunque, la legge naturale è quella legge che è conoscibile
attraverso la ragione e che alberga nel cuore di ogni uomo
indipendentemente dall’atto di Fede. Certamente per chi è cristiano, con
l’aiuto della Grazia, è più facile l’individuazione e la pratica della
legge naturale, ma non è impossibile per chi cristiano non è.
[Fonte: Il Settimanale di Padre Pio]
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