Un frutto innegabilmente positivo del Sinodo sulla famiglia che oggi si avvia alla fine è di aver manifestato le intenzioni e i veri volti di molti. Non mi permetto di proferir parola sui prelati e vescovi di S. R. Chiesa: chi sono io per giudicare, ma ancora di più, chi sono io per speculare sui consacrati del Signore? In ordine sparso e facendo a caso qualche nome: di Mons. Bruno Forte, del Card. Schomborn, del Card. Ravasi, del Card. Kasper e del Card. Baldisseri ciascuno pensi quel che vuole.
Mi si consenta, tuttavia, di spendere qualche riga di commento sui “mezzi” di comunicazione “ufficiali” e “ufficiosi”, che in queste due settimane han saputo sapientemente tacere e normalizzare molte delle istanze uscite dai Padri sinodali, che grazie a Dio sono giunte altrimenti. Vorrei qui parlare soprattutto di Vatican Insider e del suo direttore, Andrea Tornielli. Un paio di giorni fa, su questo argomento qualcun altro ha proposto un’analisi che condivido in tutto. Oggi però, all’indomani della sofferta pubblicazione delle relazioni dei circuli minores al Sinodo, non posso non spendere due parole sull’articolo di sintesi che Andrea Tornielli dedica alla cosa [qui], un capolavoro di comunicazione partigiana.
Infatti, per chi quelle relazioni se le va a leggere davvero, la cosa che più di ogni altra risulta evidente è che quella che è ormai stata battezzata come “la linea Kasper” è uscita sconfitta su tutta la linea. Infatti, gli argomenti teologici addotti a sostegno del cambio di prassi per la comunione ai divorziati e risposati, argomenti a cui anche noi ci siamo dedicati [qui] [qui] non sono usciti malridotti dalla discussione dei padri, semplicemente non sono usciti proprio: bocciati da tutti e senza possibilità alcuna di appello, all’unanimità e da tutti i circuli minores senza nessuna eccezione. Ma di questa Caporetto teologica, il Dott. Tornielli ci informa (e solo a titolo di cronaca) nella seconda pagina del suo pezzo, che guarda caso normalmente è la meno letta, perché spesso passa inosservata. Il titolo, il sottotitolo e tutta la prima pagina invece, sono dedicate al tema della comunione ai divorziati e risposati, su cui il nostro afferma che “nel dibattito nei circoli minori, la maggioranza dei padri è favorevole a continuare a studiare la possibilità di ammettere ai sacramenti, in certi casi e a determinate condizioni, i divorziati risposati”. E giù a fare una bella analisi a dimostrazione della sua tesi che il sinodo lascia aperte le porte a questa possibilità, senza far menzione nella stessa analisi, della stroncatura di tutte le ragioni teologiche addotte a tale possibilità.
Per chi non avesse il tempo di andarlo a verificare da solo [qui] facciamo una rapida sintesi sull’argomento specifico a cui Tornielli ha dedicato la parte fondamentale del suo articolo, la comunione ai divorziati risposati.
Su 10 circuli minores di Padri Sinodali:
- 2 NO (Anglicus A, Gallicanus A);
- 1 SI (Italicus C) con limitazioni e comunque specificato non all’unanimità;
- 1 NO/SI (Gallicanus B) diviso a metà tra favorevoli e contrari, ma raccomanda la comunione “spirituale” per quelli che non possono accedere sacramentalmente per vari motivi;
- 2 ASTENUTI (Anglicus C e Hibericus A) non si pronunciano specificatamente a riguardo, ma Tornielli li tira dalla sua parte;
- 4 Manifestano la necessità di approfondire e studiare il tema, pur bocciando senza appello le motivazioni teologiche e insistendo sulla dottrina di sempre (Hibericus B) domandano un approfondimento di studio sulla materia, ma fondato su Familiaris Consortio n. 84 (Italicus A), con una soluzione comune nella comunione (Italicus B) e comunque una promozione della pratica della comunione spirituale (Anglicus B).
Questa è la “maggioranza” dei padri di cui parla Tornielli. Si converrà che si tratta di una "maggioranza" piuttosto esigua ed eterogenea, soprattutto se si tiene conto che le relazioni 2 Circuli che si sono astenuti dall'entrare nella questione specifica non sono entrati in nessuna altra questione specifica: Anglicus C ripropone ampiamente la dottrina classica sul matrimonio e sull'accoglienza e l'amore che la Chiesa ha nei confronti di tutti; Hibericus A pur non entrando nello specifico sollecita le unioni civili e i divorziati a sposarsi "per assecondare la chiamata di Dio fino a raggiungere la pienezza della comunione e della grazia divina", inoltre insiste nell'educazione degli sposi alla "castità e alla purezza" e sui divorziati che non possono ritornare al matrimonio bisogna dire che molte volte "essi sono testimoni eroici dell'indissolubilità e della fedeltà".
Tutta l'attenzione è incentrata da Tornielli sull'argomento controverso della comunione ai divorziati e risposati. Nonostante non fosse questo il desiderio manifesto di Papa Francesco e. soprattutto, visto che proprio lui stesso prima del Sinodo scriveva che "non bisogna focalizzare tutta l'attenzione sul tema della comunione ai divorziati risposati, quasi che questo fosse l'unico nodo sul quale i padri sinodali sono chiamati a confrontarsi e discutere" accusando di tale manovra quei porporati intervenuti pubblicamente...ma poi cade lui stesso in ciò che lamenta [qui].
Ripeto, nella sua analisi, sulla bocciatura totale della teologia á la Kasper e á la Forte neanche una parola, se non sinteticamente e per dovere di cronaca, come s'è detto, e nella seconda pagina.
Sul tentativo di non rendere pubbliche le relazioni dei circuli minores da parte della Segreteria del Sinodo, neanche una parola, se non un vago riferimento dove afferma che "al di là di una minoranza che si è fatta molto sentire (quella che, servendosi di alcune sponde mediatiche è all'origine delle fantasie sul Sinodo «pilotato» o «censurato»), sembra proprio esserci da parte di moltissimi padri sinodali, pastori a contatto in tutto il mondo con la realtà concreta delle famiglie e dei loro drammi, la volontà di mantenere aperta una porta su questo tema".
La prima cosa che mi viene da pensare è che se fosse stata una minoranza, per quanto rumorosa, non avrebbe avuto il peso di far rivedere alla Segreteria del Sinodo una decisione già presa e con ogni probabilità con il previo assenso del Santo Padre, che era presente.
Inoltre, la notizia delle proteste è stata riportata da autorevoli e informatissimi vaticanisti come Marco Tosatti e Sandro Magister [qui] [qui] che, en passant, sono probabilmente parte di quelle “sponde mediatiche” a cui Tornielli si riferisce, ai quali però non si può rimproverare di non essere onesti, veritieri e soprattutto “liberi”, entrambi con stile schietto, circostanziato e diretto. Di Tornielli mi mancano gli elementi per poter affermare le medesime cose, soprattutto se devo giudicare a partire dall'articolo in questione, o dalla "linea editoriale" apertamente sposata da Vatica Insider. Noto, tuttavia, che egli imputa a una "minoranza" di padri sinodali "che si è fatta sentire" l'origine di "fantasie" sul Sinodo «pilotato» o «censurato». Sarei curioso di sapere cosa Tornielli risponderebbe ai più che legittimi interrogativi che sono sorti dalle molteplici, pubbliche e oggettive "anomalie" e singolarità di questo sinodo [qui]. Ma quando non si hanno argomenti con cui rispondere, in genere, si glissa senza entrare nel merito e si tende a screditare l'interlocutore col titolo di fantasioso o complottista.
Alcuni altri piccoli particolari che registro: Marco Tosatti ha scritto l’ultimo articolo su Vatican Insider il 3 ottobre scorso. Non più gradito alla “linea editoriale”?
Il buon Tosatti, grazie a Dio, ha continuato a svolgere servizio informativo dal proprio Blog personale, san Pietro e Dintorni, su cui ieri in tempo reale ha postato la discussione animata di cui sopra e successivamente il felice epilogo e, proprio da ieri, “caso” vuole che non sia più possibile raggiungere i blog personali dei giornalisti collaboratori (dunque anche quello di Tosatti) dalla home page di Vatican Insider.
Per Tornielli i fatti riportati da questi giornalisti (o da loro emuli che non conosco) sarebbero fantasie. Da una parte c'è Tosatti che (in tempo reale) da la notizia che, dopo l’annuncio di non rendere pubbliche le relazioni dei circuli minores, “numerosi” sono intervenuti contro tale decisione, primo fra tutti il Card. Erdo, interventi “sottolineati da applausi fragorosi”, e Magister conferma, registrando anche un vigoroso intervento del Card. Pell; dall’altra c'è Tornielli che parla di “minoranza rumorosa” e "fantasie".
Inoltre, Marco Tosatti scrive [qui] che “sbaglierebbe chi volesse leggere ciò che è accaduto ieri al Sinodo come una fronda di cardinali conservatori di Curia contro i progressisti vicini al popolo portatori di tesi innovative. Sono stati i vescovi presenti al Sinodo, quelli che hanno la cura delle diocesi, e lavorano con e sulla gente, quelli che devono tradurre in opere pastorali concrete e lavoro quotidiano Disceptationes e Relationes a sconvolgere i giochi previsti”. Le relazioni stesse dei circuli minores rese pubbliche, in effetti confermano questa affermazione con la pressoché unanime bocciatura delle ragioni teologiche di cui sopra, e dei numeri della relatio relativi agli omosessuali, numeri che si sa inseriti da Mons. Forte. L'abbiam detto: è stata una Caporetto.
Allora, a questo punto, ci troviamo dinanzi al bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, oppure qualcuno qui è in malafede?
A chi fa "da sponda" Tornielli?
Perché nascondere, omettere, oscurare ed illuminare, in una parola “manipolare”, mostrando solo ciò che si desidera che lo spettatore veda o senta a discapito della realtà?
Questa sembra essere la linea “editoriale” scelta da Vatican Insider, ma a me non sembra onestà intellettuale. Infatti, questa politica è proprio ciò che contribuisce al formarsi di un sinodo virtuale, pericolo da cui lo stesso Tornielli mi sembra che mettesse in guardia prima del Sinodo, con riferimento a quei porporati da Kasper e da lui stesso schierati contro il Papa [qui], mentre invece quei porporati avevano solo accolto l'invito del Pontefice ad un dialogo aperto e sincero, riproponendo, tra l'altro, quel che la Chiesa ha sempre creduto in materia.
Questo non mi sembra essere un servizio alla verità.
Questo è ciò che hanno sempre fatto gli organi di stampa di partiti e fazioni: piegare la realtà ai propri fini per veicolare le masse, e se la realtà non si piega, tanto peggio per lei.
Questo è ciò che hanno sempre fatto gli organi di stampa di partiti e fazioni: piegare la realtà ai propri fini per veicolare le masse, e se la realtà non si piega, tanto peggio per lei.
Pubblicato da Hilarius Episcopus
Scusa Brontolo Sauro ma ho fatto qualche piccola correzione sull'originale...se ti va incollalo ex novo :)
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