PREGHIERA 29 Novembre 2014
PREGHIERA 29 Novembre 2014
di Camillo Langone | 29 Novembre 2014 ore 06:30
“Il documentario su un aborto chirurgico mostrato a scuola, durante l’ora di religione. Un filmato choc fatto vedere in classe per spiegare alle studentesse di 16 anni come si fa un’interruzione di gravidanza. E’ successo all’Istituto superiore Cardano di Milano. Dopo una settimana di indagini sull’accaduto, il preside Alfredo Petitto decide di sospendere l’insegnante” (Repubblica). “A seguito della segnalazione di alcuni genitori del liceo Cardano al preside dell’istituto il Servizio insegnamento della religione cattolica della diocesi di Milano ha avviato la procedura di revoca dell’idoneità all’insegnamento della religione cattolica del professore G.N.” (comunicato Diocesi di Milano). Ogni qualvolta si abbia la tentazione di criticare Papa Francesco ci si ricordi che in Conclave l’alternativa a Bergoglio era Scola.
http://www.ilfoglio.it/articoli/vr/123375/rubriche/preghiera-langone-bergoglio-scola.htm
“Il documentario su un aborto chirurgico mostrato a scuola, durante l’ora di religione. Un filmato choc fatto vedere in classe per spiegare alle studentesse di 16 anni come si fa un’interruzione di gravidanza. E’ successo all’Istituto superiore Cardano di Milano. Dopo una settimana di indagini sull’accaduto, il preside Alfredo Petitto decide di sospendere l’insegnante” (Repubblica). “A seguito della segnalazione di alcuni genitori del liceo Cardano al preside dell’istituto il Servizio insegnamento della religione cattolica della diocesi di Milano ha avviato la procedura di revoca dell’idoneità all’insegnamento della religione cattolica del professore G.N.” (comunicato Diocesi di Milano). Ogni qualvolta si abbia la tentazione di criticare Papa Francesco ci si ricordi che in Conclave l’alternativa a Bergoglio era Scola.
http://www.ilfoglio.it/articoli/vr/123375/rubriche/preghiera-langone-bergoglio-scola.htm
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Aborto. Non sta bene mostrare cos’è davvero. La scuola sospende l’insegnante e la Curia ambrosiana, di nuovo, si inchina al mondo
Un insegnante di religione sospeso perché ha fatto vedere alle sue alunne un film che mostra cos’è, nella sua cruda realtà, l’uccisione di un essere umano nel grembo materno. La società pagana insorge, la Curia obbedisce. Tutto ciò si chiama in un solo modo: tradimento. Grazie, Card. Scola
di Paolo Deotto
Oggi ne parlano tutti i giornali, anche se il fatto risale a un paio di settimane fa (vedi qui e qui). All’istituto superiore Cardano, a Milano, un insegnante di religione, G. N., decide di mostrare alle sue allieve cos’è realmente un aborto, cos’è realmente l’uccisione di un essere umano nel grembo materno. Proietta in classe il famoso cortometraggio “L’urlo silenzioso”, un film del 1984 che mostra nel dettaglio come, col permesso di leggi infami, si ammazza un bambino che ha il torto imperdonabile di non essere gradito.
Immagini crude, impressionanti? Certamente. Non c’è nulla di bello nel vedere un corpo che viene fatto a pezzi. “Per la prima volta guarderemo un bambino mentre viene dilaniato, smembrato, disarticolato, stritolato e distrutto dai gelidi strumenti d’acciaio dell’aborzionista”.
Le cronache ci dicono che le allieve che hanno assistito sono di terza liceo scientifico. Ergo, hanno mediamente 16 – 17 anni. A questa età purtroppo le nostre giovani sono fin troppo svezzate a quelli che una volta si chiamavano i “segreti della vita”. Del resto, anche giovani ben più giovani, fin dalle scuole per l’infanzia, sono ritenuti dal regime idonei a essere indottrinati, con teoria e con immagini, alle bellezze dell’onanismo e dell’omosessualità.
Ma l’aborto no, perbacco! Anzitutto è un diritto, sacrosanto diritto, sancito da anni di “lotte” democratiche. E poi notoriamente la vita sessuale deve essere libera, spensierata, magari un tantino animalesca, per cui ci accoppia (almeno non parliamo di “amore”, per cortesia!) quando e come capita, magari nei gabinetti di una discoteca. Se poi capita qualche disguido, beh, che problema c’è, un bell’aborto e tutto torna come prima. Le allieve sono scioccate dalle crude immagini: “Alcune di loro escono dall’aula sconvolte, incrociano un professore che esce da un’aula vicina, scoppiano in lacrime. «Così è troppo», si sfogano. La stessa cosa la diranno a casa i genitori. La prima a muoversi per capire cosa sia successo è la scuola, contattata dalle famiglie: dopo una settimana di indagini sull’accaduto, il preside Alfredo Petitto decide di sospendere l’insegnante”.
Fin qui siamo ai ragionamenti della società (in)civile, e tutto scorre liscio come l’olio, perché se le premesse sono folli e malate, le conclusioni non possono che essere folli e malate. La società (in)civile pretende di uccidere, ma non sopporta che si mostri cos’è un’uccisione. Suvvia, siamo personcine delicate! Il preside ha difeso il sacro diritto dei giovani di non capire gli abissi in cui siamo ormai caduti.
Gli insegnanti di religione sono abilitati dal competente ufficio della Curia. Uno potrebbe dire: “La Chiesa ha sempre condannato l’aborto, lo ha definito ‘crimine abominevole’, quindi di certo difenderà questo insegnante. Forse che in Curia ignorano che ogni giorno in Italia si uccidono trecento (ripeto, trecento) bambini? Forse che ignorano che l’aborto è ormai entrato nella mentalità corrente e quindi bisogna fare di tutto per combattere questa mentalità omicida?”
In Curia di certo non ignorano cosa sia l’aborto, non ignorano la gravità dell’offesa a Dio e alla vita. Non ignorano nulla. Ma hanno deciso che difendere la Verità è troppo pesante, e poi c’è il rischio di diventare impopolari. Così, ecco l’intervento da conigli: «A seguito della segnalazione di alcuni genitori del liceo Cardano di Milano al preside dell’istituto — si legge nel comunicato della Diocesi — il 10 novembre il Servizio insegnamento della religione cattolica della diocesi di Milano ha avviato la procedura di revoca dell’idoneità all’insegnamento della religione cattolica del professore G.N. per il venire meno della necessaria “abilità pedagogica”, ai sensi del canone 804 comma 2 del Codice di diritto canonico».
Perfetto. Siamo tutti d’accordo, un’azione comune tra Stato e Chiesa per la difesa della delicata sensibilità delle allieve del liceo scientifico Cardano. La difesa della Verità viene in secondo piano, capitolo “varie ed eventuali”. Molto eventuale, per una Chiesa che ha abdicato, non da oggi, al suo ruolo. Del resto la stessa Curia ambrosiana aveva di recente fatto le sue “scuse” per un questionario nel quale si chiedeva agli insegnati di religione di segnalare le scuole nelle quali venivano insegnate le folli teorie del “gender”.
Allora cerchiamo di avere almeno il coraggio di chiamare le cose col loro nome. La Curia di Milano ha tradito. Ha revocato l’idoneità a un insegnante sgradito al mondo, che ha usato modi decisi per far conoscere ai giovani la realtà del più spaventoso e incessante omicidio di massa che si consuma giorno per giorno, da decenni, che in Italia ha già causato sei milioni di vittime, e centinaia di milioni nel resto del mondo. Tradimento. Chi, se non la Chiesa cattolica, dovrebbe alzare la voce, “a tempo e fuori tempo”, contro un tale disastro morale?
Le scuse dopo il questionario, il caso dell’insegnante di Moncalieri, ora il caso dell’insegnante di Milano. Torniamo a fare una proposta già fatta: aboliamo l’insegnamento della religione cattolica. Così,in queste condizioni, che senso ha? Almeno cerchiamo di non essere, oltre che vigliacchi, anche ipocriti.
All’Arcivescovo di Milano, Cardinale Angelo Scola, possiamo dire solo che siamo infinitamente tristi e turbati. Un gregge senza pastore può solo pregare il Signore, affinchè mandi finalmente veri Pastori, veri uomini dotati di quel coraggio nella Fede che ormai sembra un ricordo del tempo che fu. Preghiamo perché Dio salvi questa Chiesa smarrita.
.
PS: la società (in)civile che si turba nel vedere cosa accade quando si esercita il “diritto” a uccidere, ci ricorda un precedente storico interessante. Nel corso del processo ad Eichmann, questi ebbe a dire che la decisione di “industrializzare” l’eliminazione degli ebrei – realizzata con i campi di sterminio e con la gassificazione – venne presa non solo per la “gran massa di lavoro”, ma anche perché le continue fucilazioni di massa, anche di donne bambini, alla lunga, turbavano gli uomini delle SS. Interessante, vero? La volontà omicida dei nazisti era ben precisa, ma si voleva tutelare la sensibilità… Cambiano i tempi, non cambia mai la tattica del demonio “bugiardo e padre di menzogna”.
http://www.riscossacristiana.it/aborto-sta-bene-mostrare-cose-davvero-la-scuola-sospende-linsegnante-la-curia-ambrosiana-di-nuovo-si-inchina-al-mondo-di-paolo-deotto/
Oggi ne parlano tutti i giornali, anche se il fatto risale a un paio di settimane fa (vedi qui e qui). All’istituto superiore Cardano, a Milano, un insegnante di religione, G. N., decide di mostrare alle sue allieve cos’è realmente un aborto, cos’è realmente l’uccisione di un essere umano nel grembo materno. Proietta in classe il famoso cortometraggio “L’urlo silenzioso”, un film del 1984 che mostra nel dettaglio come, col permesso di leggi infami, si ammazza un bambino che ha il torto imperdonabile di non essere gradito.
Immagini crude, impressionanti? Certamente. Non c’è nulla di bello nel vedere un corpo che viene fatto a pezzi. “Per la prima volta guarderemo un bambino mentre viene dilaniato, smembrato, disarticolato, stritolato e distrutto dai gelidi strumenti d’acciaio dell’aborzionista”.
Le cronache ci dicono che le allieve che hanno assistito sono di terza liceo scientifico. Ergo, hanno mediamente 16 – 17 anni. A questa età purtroppo le nostre giovani sono fin troppo svezzate a quelli che una volta si chiamavano i “segreti della vita”. Del resto, anche giovani ben più giovani, fin dalle scuole per l’infanzia, sono ritenuti dal regime idonei a essere indottrinati, con teoria e con immagini, alle bellezze dell’onanismo e dell’omosessualità.
Ma l’aborto no, perbacco! Anzitutto è un diritto, sacrosanto diritto, sancito da anni di “lotte” democratiche. E poi notoriamente la vita sessuale deve essere libera, spensierata, magari un tantino animalesca, per cui ci accoppia (almeno non parliamo di “amore”, per cortesia!) quando e come capita, magari nei gabinetti di una discoteca. Se poi capita qualche disguido, beh, che problema c’è, un bell’aborto e tutto torna come prima. Le allieve sono scioccate dalle crude immagini: “Alcune di loro escono dall’aula sconvolte, incrociano un professore che esce da un’aula vicina, scoppiano in lacrime. «Così è troppo», si sfogano. La stessa cosa la diranno a casa i genitori. La prima a muoversi per capire cosa sia successo è la scuola, contattata dalle famiglie: dopo una settimana di indagini sull’accaduto, il preside Alfredo Petitto decide di sospendere l’insegnante”.
Fin qui siamo ai ragionamenti della società (in)civile, e tutto scorre liscio come l’olio, perché se le premesse sono folli e malate, le conclusioni non possono che essere folli e malate. La società (in)civile pretende di uccidere, ma non sopporta che si mostri cos’è un’uccisione. Suvvia, siamo personcine delicate! Il preside ha difeso il sacro diritto dei giovani di non capire gli abissi in cui siamo ormai caduti.
Gli insegnanti di religione sono abilitati dal competente ufficio della Curia. Uno potrebbe dire: “La Chiesa ha sempre condannato l’aborto, lo ha definito ‘crimine abominevole’, quindi di certo difenderà questo insegnante. Forse che in Curia ignorano che ogni giorno in Italia si uccidono trecento (ripeto, trecento) bambini? Forse che ignorano che l’aborto è ormai entrato nella mentalità corrente e quindi bisogna fare di tutto per combattere questa mentalità omicida?”
In Curia di certo non ignorano cosa sia l’aborto, non ignorano la gravità dell’offesa a Dio e alla vita. Non ignorano nulla. Ma hanno deciso che difendere la Verità è troppo pesante, e poi c’è il rischio di diventare impopolari. Così, ecco l’intervento da conigli: «A seguito della segnalazione di alcuni genitori del liceo Cardano di Milano al preside dell’istituto — si legge nel comunicato della Diocesi — il 10 novembre il Servizio insegnamento della religione cattolica della diocesi di Milano ha avviato la procedura di revoca dell’idoneità all’insegnamento della religione cattolica del professore G.N. per il venire meno della necessaria “abilità pedagogica”, ai sensi del canone 804 comma 2 del Codice di diritto canonico».
Perfetto. Siamo tutti d’accordo, un’azione comune tra Stato e Chiesa per la difesa della delicata sensibilità delle allieve del liceo scientifico Cardano. La difesa della Verità viene in secondo piano, capitolo “varie ed eventuali”. Molto eventuale, per una Chiesa che ha abdicato, non da oggi, al suo ruolo. Del resto la stessa Curia ambrosiana aveva di recente fatto le sue “scuse” per un questionario nel quale si chiedeva agli insegnati di religione di segnalare le scuole nelle quali venivano insegnate le folli teorie del “gender”.
Allora cerchiamo di avere almeno il coraggio di chiamare le cose col loro nome. La Curia di Milano ha tradito. Ha revocato l’idoneità a un insegnante sgradito al mondo, che ha usato modi decisi per far conoscere ai giovani la realtà del più spaventoso e incessante omicidio di massa che si consuma giorno per giorno, da decenni, che in Italia ha già causato sei milioni di vittime, e centinaia di milioni nel resto del mondo. Tradimento. Chi, se non la Chiesa cattolica, dovrebbe alzare la voce, “a tempo e fuori tempo”, contro un tale disastro morale?
Le scuse dopo il questionario, il caso dell’insegnante di Moncalieri, ora il caso dell’insegnante di Milano. Torniamo a fare una proposta già fatta: aboliamo l’insegnamento della religione cattolica. Così,in queste condizioni, che senso ha? Almeno cerchiamo di non essere, oltre che vigliacchi, anche ipocriti.
All’Arcivescovo di Milano, Cardinale Angelo Scola, possiamo dire solo che siamo infinitamente tristi e turbati. Un gregge senza pastore può solo pregare il Signore, affinchè mandi finalmente veri Pastori, veri uomini dotati di quel coraggio nella Fede che ormai sembra un ricordo del tempo che fu. Preghiamo perché Dio salvi questa Chiesa smarrita.
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PS: la società (in)civile che si turba nel vedere cosa accade quando si esercita il “diritto” a uccidere, ci ricorda un precedente storico interessante. Nel corso del processo ad Eichmann, questi ebbe a dire che la decisione di “industrializzare” l’eliminazione degli ebrei – realizzata con i campi di sterminio e con la gassificazione – venne presa non solo per la “gran massa di lavoro”, ma anche perché le continue fucilazioni di massa, anche di donne bambini, alla lunga, turbavano gli uomini delle SS. Interessante, vero? La volontà omicida dei nazisti era ben precisa, ma si voleva tutelare la sensibilità… Cambiano i tempi, non cambia mai la tattica del demonio “bugiardo e padre di menzogna”.
Sono anti-abortista, ma non sono d'accordo col terrorismo divulgativo, soprattutto quando diretto a giovani adolescenti dalla psiche ancora in evoluzione, che chiede rispetto!
RispondiEliminaSe tanto mi da tanto, perché non portare gli stessi ragazzi nelle corsie d'ospedale ad osservare le sofferenze dei malati terminali cancro, dalla situazione completamente scevra da colpe!?...Cosa facciamo, due pesi e due misure?!...
ruben. mi dirai che il cancro non è una malattia grave non voluta ne inflitta dall'uomo. certo sono immagini terribili che io non riesco a guardare ma non confondiamo le cose. inoltre la violenza piu grande la fanno quelli che avallano inducono propagandano l'aborto. non chi è costretto alla difesa. la difesa è relazionata all'attacco. inoltre non credo che la prof non abbia debitamente avvertito gli alunni-
Eliminavolevo dire malattia grave.
EliminaNon mi sembra male che portino ragazzi a vedere ospedali con moribondi. Forse maturerebbero un pó prima. Pensare al propiodestino sempre aiuta
EliminaBlas
e già.... non è la realtà che è brutale, ma è brutale mostrare la realtà; non c'è peggior tanghero ed ipocrita di un cosiddetto cattolico "adulto" quello che levando il ditino ammonitore si leva a rimproverare non il malvagio ma colui che smaschera la malvagità.
RispondiEliminaLa psiche dei giovani va rispettata e intanto nelle scuole pornografia, sesso e pure droga dilagano tranquillamente , proprio in nome di quel rispetto; un rispetto talmente rispettoso che più propriamente lo si potrebbe chiamare paura.....
Claudio.
I ragazzi di quella età guardano spesso film di estrema violenza, con particolari raccapriccianti. Basti pensare ai vari polizieschi sulle indagini della polizia scientifica americana con viste di cadaveri e atti di violenza inauditi. Per non parlare di film splatter e horror. La reazione dei genitori e di tutta la catena scolastica è perciò ipocrita. Ma quella ecclesiastica è, a dir poco, pusillanime e vergognosa! Mercenari che lasciano che la pecorella sia sbranata dai lupi! Preghiamo per loro perché nel Giudizio le pecorelle saranno fatte entrare nel Regno...i nemici di Dio e della Verità no.
RispondiEliminaNon solo. Cent'anni fa, giovani di diciotto/vent'anni che avevano visto solo campagne, fiumi e cascine, furono scagliati, a milioni, nell'orrore del massacro reciproco. Sangue, interiora, putrefazione, atrocità di ogni tipo nel fango delle trincee. Non mi risulta che i Falkenhayn, i Cadorna, i Foch ecc. siano stati sospesi...
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