Faccio seguito all'articolo riferito alla mia persona e intitolato "Il caso Forte, le tariffe e… Quanti mugugni tra i vescovi", pubblicato a firma di Matteo Matzuzzi il 25 novembre 2014 sul sito da Lei diretto per esercitare al riguardo il mio diritto di rettifica a norma delle vigenti Leggi sulla Stampa.
Al riguardo chiarisco quanto segue:
I) La mia presenza all’Assemblea autunnale della Conferenza Episcopale Italiana, come a tutte le altre Assemblee, è dovuta al fatto che vengo convocato in ciascuna di tali circostanze nella mia qualità di Segretario Generale della Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori, a prescindere da chi mi indirizzi la relativa convocazione;
II) In tale circostanza, alcuni Ordinari mi hanno avvicinato per consultarmi in merito alla vicenda dell’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata, di cui sono Commissario Apostolico;
III) E’ opportuno, e rientra nella prassi prudenziale della Chiesa, che ciascun Moderatore Supremo di un Istituto di Vita Consacrata venga consultato dall’Ordinario prima che questi decida in merito all’accoglienza da accordare ad un Religioso suo suddito, specie se Sacerdote.
IV) Qualora Monsignor Galantino abbia raccomandato ai Vescovi di conformarsi con tale prassi, ciò rientra nelle sue competenze di Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana.
Con ossequio.
Padre Fidenzio Volpi OFMCapp.
Commissario Apostolico
Egregio padre Volpi,
la ringrazio anzitutto per l’attenzione che ha per il nostro quotidiano.
Quanto ai suoi chiarimenti riguardo all’articolo citato che – fra le altre cose – faceva riferimento alla sua presenza all’ultima Assemblea generale della CEI svoltasi ad Assisi, mi permetta di precisare alcune cose.
Quanto ai suoi chiarimenti riguardo all’articolo citato che – fra le altre cose – faceva riferimento alla sua presenza all’ultima Assemblea generale della CEI svoltasi ad Assisi, mi permetta di precisare alcune cose.
Che lei sia stato invitato nessuno l’ha messo in dubbio, è sui motivi dell’invito che nascono delle domande, soprattutto in relazione al suo atteggiamento verso alcuni vescovi.
Mi spiego: dalle sue parole si potrebbe ritenere che come Segretario Generale della Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori (CISM), lei abbia il diritto di partecipare alle assemblee della CEI o, quantomeno, che questa sia la prassi. Ma questo non consta leggendo statuto e regolamento della CEI, dove mai si cita una eventuale partecipazione del segretario CISM. Invece lo Statuto afferma che «A giudizio del Consiglio Episcopale Permanente, possono essere invitati a intervenire alle stesse sessioni, per la trattazione di questioni determinate e con voto consultivo, presbiteri, diaconi, membri di istituti di vita consacrata o di società di vita apostolica, laici» (art.14 §2). E l’art. 10 del Regolamento dice che lo stesso Consiglio permanente «ne stabilisce le modalità di partecipazione». Quindi la sua eventuale partecipazione dovrebbe essere decisa di volta in volta e circoscritta ad alcuni argomenti particolari che la coinvolgono.
Da qui si può comprendere lo stupore di molti vescovi che invece l’hanno vista partecipare ai lavori, senza che peraltro sia stato spiegato il motivo. Inoltre, diverse fonti sono concordi nel sostenere che la sua presenza ai lavori dell’assemblea CEI sia piuttosto recente. Sono certo che ci sia un motivo ragionevolissimo alla sua presenza, ma la sua lettera purtroppo non lo chiarisce.
Quanto poi ai suoi contatti con singoli vescovi, può darsi che qualcuno sia venuto da lei a informarsi (non ho motivo di dubitarne e comunque è cosa di cui non abbiamo parlato), ma ciò che abbiamo stigmatizzato nell’articolo è il fatto che lei abbia affrontato alcuni vescovi con fare e dire intimidatorio, per indurli a non accettare le richieste di incardinazione in diocesi di ex frati Francescani dell’Immacolata. Nella sua lettera lei non smentisce questa affermazione, e del resto le testimonianze che abbiamo in proposito sono varie. Al che ci si chiede fin dove si estendano i poteri del Commissario di un ordine religioso. Non consta di aver mai assistito a qualcosa di simile prima di ora.
Lei afferma che è prassi prudenziale che un vescovo consulti il superiore dell’ordine religioso da cui proviene un sacerdote che voglia essere incardinato in diocesi. Il che è puro buon senso, ma è appunto una consultazione. Ciò che sta avvenendo invece è una forte pressione - che arriva alle minacce – nei confronti dei vescovi per impedire che alcuni frati possano trovare “rifugio” in qualche diocesi o altro ordine religioso. O Francescani dell’Immacolata secondo la “regola” di padre Volpi, o nulla. Anche qui mi pare sia un fatto senza precedenti che mi sembra contrastare con il più elementare diritto alla libertà di coscienza, prima ancora che con il Codice di Diritto Canonico.
Nasce spontanea la domanda sul motivo di tanto accanimento, visto che tuttora i motivi del commissariamento dei Francescani dell’Immacolata - e le sue modalità e limiti temporali – non sono affatto chiari. Né grande aiuto viene dal sito ufficiale.
Qualcosa in più si capisce invece da un blog che si presenta come prossimo a lei, tanto che si chiama “In comunione con il commissariamento dei Frati Francescani dell’Immacolata” e che, peraltro, all’articolo di Matzuzzi succitato dedica un post semplicemente delirante. Ma in un altro post del 17 novembre, l’anonimo autore spiega il perché lei sia tanto preoccupato di evitare l’incardinazione di ex frati in diocesi: «Lo scopo finale delle richieste d’incardinazione in Diocesi appare chiaro: è la costituzione di una piattaforma di lancio, magari off shore come quella dell’Arcidiocesi di Lipa nelle Filippine o in diocesi di minoranza cattolica come in Inghilterra, per raggruppare chierici ordinati in sacris ed ex seminaristi FFI nella speranza di un ribaltone nell’attuale governo della Chiesa universale».
Insomma, dice il blog, lei agirebbe così – di concerto con chi l’ha invitata ad Assisi - perché sarebbe in atto un complotto per rovesciare papa Francesco ad opera di chierici ed ex seminaristi Francescani dell’Immacolata in combutta con alcuni vescovi che li accolgono in diocesi. Sarebbe veramente da ridere se non fosse che si presenta come spiegazione ufficiosa della vicenda.
Spero che lei voglia chiarire anche su questa ricostruzione e sulla precisa natura del blog che parla a suo nome.
Spero che lei voglia chiarire anche su questa ricostruzione e sulla precisa natura del blog che parla a suo nome.
Riccardo Cascioli come mai non sei attento allo stesso modo nello spaccare il capello ai tanti e ripetuti abusi del tuo manelli, sia prima del commissariamento che dopo? Eppure i manelliani, aizzati da manelli, si stanno facendo conoscere per tante iniziative disoneste, caratterizzate da una loro lotta di classe, contro la Congregazione, contro il Commissario, contro la Santa Sede e contro tutti quelli che smascherano le malefatte del loro santone-visionario. Come mai la tua sensibilità cattolica non si indigna per questi loro comportamenti anti-ecclesiali e quindi anti-cristiani e anti-tradizione? Sei forse anche tu un giornalista ad una dimensione? Hai gli occhi puntati solo dove vuole il santone-rovina-vocazioni? Apri gli occhi e vai a documentarti sulle tonnellate di abusi commessi dai manelliani sia prima che dopo il commissariamento. Oppure anche tu sei uno di quelli che "filtra il moscerino (Commissario) e ingoia il cammello (manelli)? La vostra cecità e ottusità sul caso manelli è senza scusanti. Aggiornati!
RispondiEliminaCaro Cascioli, trovo sconcertante e da dilettanti definire il post "DOLCE DISSENTIRE" (pubblicato sul blog "in comunione col commissariamento degli FI"), con una frase di comodo e insignificante (sarebbe delirante!) senza neanche uno straccio di argomentazione. E' lo stile schizzato dei manelliani che quando vengono colpiti nel segno, non sapendo e non potendo rispondere nulla, rispondono con queste frasette per liberarsi della necessità di riconoscere i loro errori. Il secondo articolo citato "SENZA ISTITUZIONE NON C'E' CARISMA" è una delle migliori risposte al vuoto prodotto dai manelliani. Se poi uno non capisce cosa è scritto il problema è suo! Qui l'errore - grossolano - l'ha fatto il Cascioli. Quello che è riferito nell'articolo non è certamente quello che lei ha capito storto: sono i manelliani che nella loro recente paranoia vivono ormai di fantasie mentali; è manelli - insieme alle sue marionette - che vorrebbe fare uscire i suoi-frati-e-suore-adepti nella speranza (tutta sue e tutta immotivata) di un impossibile e irrealizzabile ribaltone nella Chiesa. L'articolista trascriveva solo le "gravidanze isteriche" e le allucinazioni che popolano la mente di manelli e dei manelliani incapaci di vera obbedienza alla Chiesa: essi obbediscono solo al loro santone-idolo. Legga meglio cosa è scritto prima di sparare bufale, mai indicate.
RispondiEliminaGentile Signore delle 13e24 e delle 13 e 49 . Ma cosa le ha fatto Padre Manelli di tanto grave perche lei schizzi così tanto veleno nei Suoi confronti e anche verso le persone che vogliono bene al Padre. Si spieghi una buona volta con coraggio e dica quello che lei sa. Non si nasconda con le parole e con le accuse aleatorie. Chi sarebbero le marionette ? e perchè queste persone sarebbero paranoiche ?Lei oltre ad offendere padre Stefano senza un motivo provato, offende anche tanti fratelli cattolici , cattolici come penso lo sia anche lei . Non so come faccia a fare la comunione con Nostro Signore provando cos' tanto livore e odio. Mi dispiace molto per Lei . AVE MARIA
EliminaInvece di scrivere questi farfugliamenti sofistici - anonimo delle 16:59 - rispondi nel merito alle cose concrete che vengono dette! Questo Cascioli prende lucciole per lanterne e ribalta - lui sì in modo delirante - le affermazioni fatte nell'articolo "Senza istituzione non c'è carisma". Questa si chiama disonestà intellettuale. Questo stare sempre ad accusare la Santa Sede e stare lì a spaccare il capello su presunti - ma inesistenti - congiure vi qualifica come gente anti-ecclesiale.. Svegliatevi! Le prove contro manelli si accumulano sempre di più, se volete fare come lo struzzo che mette la testa nella sabbia per non vedere la realtà, ne verrà un grave danno alla vostro cammino spirituale. Uscite dalla vostra muraglia cinese di illusioni e prendete conoscenza di tutte le testimonianze contro gli abusi (e quanto altro) di manelli e dei suoi manelliani. Sono coloro che hanno commesso iniquità e soprusi in quell'Istituto, nascondendosi come bravi farisei, dietro la facciata perbenistica, che non dovrebbero fare la comunione e correre - se fossero pentiti - a fare una profonda confessione. Smettetela con la filastrocca infantile del livore: il livore è di coloro che - da tempo - sputano veleno e odio contro il commissariamento che è sacrosanto, giusto e necessario, forse solo un pò in ritardo. Informatevi sulle malefatte di manelli invece di difendere - scioccamente - un santone ormai fallito. .
RispondiEliminaSignore delle 18 e 02 . Pregherò per Lei. AVE MARIA
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