31 dicembre 2014. Termina un anno di orrori
Redazione
Chiudiamo un anno terribile. Con l’inizio del 2015 ricordiamoci che, se solo lo vogliamo realmente, abbiamo le armi per fermare la folle corsa verso la distruzione.
.
Chi è Padre Damon Jonah Kelly? È un monaco scozzese che, ci informa oggi il sito NoCristianofobia, è stato arrestato a Cambridge “per aver rivendicato la paternità di volantini, in cui definiva omosessualità, fornicazione, contraccezione, eutanasia, aborto e divorzio per ciò che sono ovvero peccati, specificando come il mondo gay corrompa «le giovani generazioni»”.
Se Riscossa Cristiana volesse eleggere “l’Uomo dell’anno”, questi potrebbe essere padre Damon Jonah Kelly, ultimo esempio di una repressione demoniaca che la”civilissima” Europa ormai attua in una preoccupante indifferenza generale, con un sistema mediatico tutto teso ad esaltare le “civili conquiste”, che sul filo conduttore di un comune orrore che sembra non avere mai fine, difendono aborto, omosessualità, eutanasia, in attesa di nuove e ulteriori perversioni.
Su Corrispondenza Romana Alfredo De Matteo riporta il caso di una mamma romana “costretta” a recarsi in Francia per non avere intralci al suo “legittimo” desiderio di disfarsi, col crimine dell’aborto, di un bimbo che forse aveva delle malformazioni. Molto meglio accopparlo, questo è l’allucinante ragionamento dei seguaci del’eugenetica.
Si consolino però i milanesi, che presto avranno la gioia di vedere nuove moschee. La città che già fu di Sant’Ambrogio non si limita però al “dialogo”, meraviglioso strumento per dimenticare le proprie radici e offrirsi in pasto agli avvoltoi, ma elimina anche chi vuole ancora insegnare nelle scuole i fondamenti della Fede cattolica, come Riscossa Cristiana ha ampiamente documentato.
E potremmo proseguire su tante altre cose. Ma qui ci preme sottolineare solo un fatto: se giustamente suscitano tanto orrore i crimini dei terroristi musulmani, che decapitano le loro vittime diffondendo su Youtube le loro gesta, dobbiamo renderci conto che abbiamo già in casa l’orrore, la negazione di Dio e dell’umanità, oltretutto contrabbandata come esercizio di “diritti”. Siamo già pronti per essere sgozzati dai terroristi seguaci di una falsa religione, l’islam, a cui abbiamo preparato il terreno creando una società ormai allo sbando, svirilizzata, anestetizzata di fronte al mare di peccato e di orrori in cui naviga.
Chiudiamo un anno terribile. Con l’inizio del 2015 ricordiamoci che, se solo lo vogliamo realmente, abbiamo le armi per fermare questa folle corsa verso la distruzione.
Non solo dobbiamo proseguire nella denuncia instancabile del peccato ormai divenuto norma e diritto, dell’ignavia di Pastori stanchi e vili, della menzogna che ha invertito i concetti di bene e di male. Dobbiamo sempre più imparare, o re-imparare, il valore della preghiera. Se la nostra Fede sarà grande come un granello di senape, ci ha detto Nostro Signore, potremo spostare le montagne.
Se i cattolici si risveglieranno e riprenderanno in mano il Rosario, e saranno fedeli ai Sacramenti e alle pratiche di devozione, sarà possibile invertire la marcia. Un’iniziativa come la Lega cattolica per la preghiera di riparazione è nata anche per questo.
Se proseguiremo nell’indifferenza o se continueremo a farci ubriacare da una presunta “fede” fatta di retorica in fritto misto di sociologia e “buoni sentimenti”, saremo finiti.
Abbiamo le armi. Comportiamoci da uomini e usiamole.
E a tutti auguriamo un 2015 ricco di ogni bene in Nostro Signore Gesù Cristo.
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Chi è Padre Damon Jonah Kelly? È un monaco scozzese che, ci informa oggi il sito NoCristianofobia, è stato arrestato a Cambridge “per aver rivendicato la paternità di volantini, in cui definiva omosessualità, fornicazione, contraccezione, eutanasia, aborto e divorzio per ciò che sono ovvero peccati, specificando come il mondo gay corrompa «le giovani generazioni»”.
Se Riscossa Cristiana volesse eleggere “l’Uomo dell’anno”, questi potrebbe essere padre Damon Jonah Kelly, ultimo esempio di una repressione demoniaca che la”civilissima” Europa ormai attua in una preoccupante indifferenza generale, con un sistema mediatico tutto teso ad esaltare le “civili conquiste”, che sul filo conduttore di un comune orrore che sembra non avere mai fine, difendono aborto, omosessualità, eutanasia, in attesa di nuove e ulteriori perversioni.
Su Corrispondenza Romana Alfredo De Matteo riporta il caso di una mamma romana “costretta” a recarsi in Francia per non avere intralci al suo “legittimo” desiderio di disfarsi, col crimine dell’aborto, di un bimbo che forse aveva delle malformazioni. Molto meglio accopparlo, questo è l’allucinante ragionamento dei seguaci del’eugenetica.
Si consolino però i milanesi, che presto avranno la gioia di vedere nuove moschee. La città che già fu di Sant’Ambrogio non si limita però al “dialogo”, meraviglioso strumento per dimenticare le proprie radici e offrirsi in pasto agli avvoltoi, ma elimina anche chi vuole ancora insegnare nelle scuole i fondamenti della Fede cattolica, come Riscossa Cristiana ha ampiamente documentato.
E potremmo proseguire su tante altre cose. Ma qui ci preme sottolineare solo un fatto: se giustamente suscitano tanto orrore i crimini dei terroristi musulmani, che decapitano le loro vittime diffondendo su Youtube le loro gesta, dobbiamo renderci conto che abbiamo già in casa l’orrore, la negazione di Dio e dell’umanità, oltretutto contrabbandata come esercizio di “diritti”. Siamo già pronti per essere sgozzati dai terroristi seguaci di una falsa religione, l’islam, a cui abbiamo preparato il terreno creando una società ormai allo sbando, svirilizzata, anestetizzata di fronte al mare di peccato e di orrori in cui naviga.
Chiudiamo un anno terribile. Con l’inizio del 2015 ricordiamoci che, se solo lo vogliamo realmente, abbiamo le armi per fermare questa folle corsa verso la distruzione.
Non solo dobbiamo proseguire nella denuncia instancabile del peccato ormai divenuto norma e diritto, dell’ignavia di Pastori stanchi e vili, della menzogna che ha invertito i concetti di bene e di male. Dobbiamo sempre più imparare, o re-imparare, il valore della preghiera. Se la nostra Fede sarà grande come un granello di senape, ci ha detto Nostro Signore, potremo spostare le montagne.
Se i cattolici si risveglieranno e riprenderanno in mano il Rosario, e saranno fedeli ai Sacramenti e alle pratiche di devozione, sarà possibile invertire la marcia. Un’iniziativa come la Lega cattolica per la preghiera di riparazione è nata anche per questo.
Se proseguiremo nell’indifferenza o se continueremo a farci ubriacare da una presunta “fede” fatta di retorica in fritto misto di sociologia e “buoni sentimenti”, saremo finiti.
Abbiamo le armi. Comportiamoci da uomini e usiamole.
E a tutti auguriamo un 2015 ricco di ogni bene in Nostro Signore Gesù Cristo.
http://www.riscossacristiana.it/31-dicembre-2014-termina-anno-di-orrori/
31 Dicembre 2014
di Barbara Palombelli | 31 Dicembre 2014
Tutti vogliono incontrare Papa Francesco. Tutti hanno fiducia in lui. Pochissimi, però, vanno a messa. A pochi metri da San Pietro, tre giorni fa, ad ascoltare la bellissima cerimonia dedicata alla Santa Famiglia, eravamo 14. Passata la gita parrocchiale di Natale, utile a ripassare “tu scendi dalle stelle”, le famiglie romane abbandonano di nuovo le chiese. Eppure, le letture bibliche (Genesi) che narravano di Abramo e Sara, del loro concepimento in tarda età del figlio Isacco erano e restano uno straordinario conforto per chi conosce e vive matrimoni e gravidanze complicate… mille volte meglio delle inchieste giornalistiche, per affrontare e vivere la quotidiana impresa di restare madri e padri. Antico e Nuovo Testamento offrono ogni volta motivi di riflessione alta, ti ci puoi rifugiare esausto dalle stupidaggini e dalle approssimazioni che ci circondano. Però, chi li sta a sentire? Conosco poche persone che affrontano il rito domenicale. Quelli che lo fanno – diversamente da me, io detesto il vippume fra i banchi di preghiera – vanno soltanto da padre X o da padre Y, magari attraversano mezza città per raggiungere il loro prete di moda. Tanti dicono: ci andrei, ma… Se li interroghi, gli amici raccontano luoghi inospitali, eppure le chiese della città sono meravigliose. Loro le trovano troppo fredde d’inverno e troppo calde d’estate, i microfoni funzionano male, si sente pochissimo, gli orari sono impossibili. Quello che nessuno ha il coraggio di dire, ma che ogni tanto la chiesa si dice da sé, è che le omelie sono noiose, spesso fuori sincrono rispetto al pubblico. In certi casi, sarebbe meglio uno spazio di silenzio assoluto, di meditazione personale sulle parole appena lette.
Cerchiamo qualcosa che non c’è, e un tempo c’era. Si vivevano all’interno della dimensione cristiana i problemi e le inquietudini: c’era ascolto per tutti. C’erano riti e spazi che oggi vanno trovati altrove. Crescono i luoghi e i corsi dove ci si astrae e si ripetono mantra e respirazioni nel silenzio totale, aumenta ovunque nel mondo il desiderio di recuperare la nostra parte individuale, segreta, spirituale. Ci incamminiamo per ore sui tappeti rotolanti delle palestre, nostro pellegrinaggio contemporaneo offerto a dio corpo, ci puniamo con le diete, in omaggio ai nostri avi che praticavano seriamente 52 e più giorni di astinenza dai cibi grassi (tutti i venerdì e l’intera quaresima), senza ammettere che tutto questo ci appartiene profondamente ed è un comportamento trasversale a tutte le culture e a tutte le religioni monoteiste. Vorremmo indicazioni per purificarci e a volte, chi può, scappa in Kerala, dove esistono ancora riti che qui abbiamo rinnegato. Dormire in una piccola branda, avvolti in lenzuola umili, succedeva anche nei conventi durante gli esercizi spirituali. E cos’era il Rosario, cos’erano i Vespri? ripetere all’infinito formule incomprensibili per staccare il pensiero dai drammi quotidiani. Oggi ci sono i mantra, identici nel tono e nel senso alle ripetizioni mariane. Ma tutto questo la chiesa non lo sa, non lo vuole sapere, lo etichettò molti anni fa con disprezzo, “New age”. Senza capire che le nostre necessità sono sempre le stesse.http://www.ilfoglio.it/articoli/v/124207/rubriche/papa-francesco/papa-francesco-messa-osservatrice-romana.htm
Bird Eye View di notizie
VATICANO fazioni in lotta - come il passare del tempo, diventa molto più chiara che un blocco silenzioso ma grande dei Vescovi non è contento del ritmo audace di riforme Papa Francesco sta imponendo sulla Chiesa. Abbiamo visto che, in preparazione al Sinodo, Francesco, ispirato dal card. Walter Kasper, ha fatto una spettacolare esibizione della sua politica in materia di comunione per le coppie in legami irregolari quando ha sposato 20 coppie ad una Messa solenne del Vaticano. Si aspettava di essere diligentemente seguiti dai Vescovi al Sinodo, ma ha sbagliato i calcoli. Tali orientamenti non sono stati approvati dai Vescovi di tale riunione, anche se Bergoglio ha sottolineato nel discorso di apertura che voleva essere obbedito, dichiarando che i Vescovi devono agire cum Petro et sub Petro .Registrazione di questo tranquillo opposizione era card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, in una intervista rilasciata al tedesco teologica mensileHerder Korrespondenz per il suo numero di dicembre. Schönborn ha riferito che al Sinodo ha suggerito la politica di "gradualità" per quanto riguarda il matrimonio.Secondo questa politica, la Chiesa dovrebbe consentire convivente coppie di accedere alla Comunione, perché presumibilmente sono sulla loro strada verso il matrimonio. In effetti, Schönborn ha suggerito che i Vescovi dimostrano tolleranza con questa marcia step-by-step. Egli ha espresso sorpresa per l'opposizione la sua proposta ha causato. Su entrambi la discussione matrimonio e l'insieme delle riforme di Bergoglio, ha emesso questa generalizzata conclusione:
THE AXIS RED - Pur vivendo queste difficoltà nel regno della Chiesa, Francesco non ha perso l'occasione di sostenere il comunismo nella sfera temporale. In effetti, il ristabilimento delle relazioni diplomatiche e revoca parziale della 50+ anni dell'embargo americano contro Cuba da Obama il 17 dicembre è venuto alla luce come un'altra iniziativa comunista del presidente americano.
'Discorso' Francis malattie "della Curia è stato ricevuto dal poker faccia Cardinali con politesse formale
"C'è una certa tentazione al momento di sognare di un potente Chiesa, un desiderio per il cattolicesimo politico che impressionare persone come nel 1930. Questi Cardinali ottenere estremamente preoccupati che il Papa è, per così dire, che scende dal suo trono. "( The Tablet 13 dicembre 2014, pag. 28) Dal momento che l'ordine del giorno per il 2015 Sinodo è stato rilasciato all'inizio di dicembre per i Vescovi di studiare , le due parti stanno già prendendo posizioni.Da un lato, abbiamo quelli che hanno fatto la critica pubblica della linea Kasper-Bergoglio sul matrimonio. Questo gruppo include il vescovo Athanasius Schneider dal Kazakistan, Cardinali Carlo Cafarra di Bologna, Camilo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana, Angelo Scola di Milano, Fernando Filoni e l'americano Raymond Burke.Inoltre, la candidatura di monsignor Bruno Forte per diventare vice- -Presidente della Conferenza Episcopale Italiana è stato debitamente silurata da una maggioranza dei vescovi italiani. Forte è uno dei fan di Bergoglio, che è stato nominato segretario del Sinodo. Questo boicottaggio diminuirà la sua autorità nel prossimo ottobre Sinodo.D'altra parte, Francesco ha iniziato il decapitando i Cardinali che hanno sia lui apertamente criticate o semplicemente rifiutato di cantare nel suo coro. Esempi di questo: CARD. Burke è stato sostituito da Arch. Dominique Maberti come capo della Segnatura Apostolica, mentre il card. Antonio Cañizares è stato sostituito dal card.Robert Sarah come prefetto della Congregazione per il Culto Divino. (Cf. ibid ., p. 31) Seguendo lo stesso ordine del giorno, ai primi di dicembre Francesco ha avviato una serie di colloqui sulla famiglia sottolineando le sue idee. Un altro colpo è stato ildiscorso papale alla Curia Romana il 22 dicembre, che tradizionalmente dovrebbe essere un cordiali auguri di Natale. E 'diventato un forte attacco Bergoglian sulla strada non miserablist di essere un ufficiale della Curia. Ha denunciato le "malattie" 15 della Curia che voleva vedere guarito. Cardinali impassibile e Monsignori lo ascoltava con un politesse formale. Vediamo che una grande quantità di sabbia sta entrando gli ingranaggi della macchina politica del Vaticano, rendendo più difficile per papa Bergoglio a continuare la sua alta velocità di marcia verso la distruzione del Chiesa gerarchica. Speriamo che, più sabbia intasare questi meccanismi e porre fine alla auto-demolizione pianificata da Francesco.THE AXIS RED - Pur vivendo queste difficoltà nel regno della Chiesa, Francesco non ha perso l'occasione di sostenere il comunismo nella sfera temporale. In effetti, il ristabilimento delle relazioni diplomatiche e revoca parziale della 50+ anni dell'embargo americano contro Cuba da Obama il 17 dicembre è venuto alla luce come un'altra iniziativa comunista del presidente americano.
Chi sostiene i dittatori cubani aderisce ai loro crimini mezzo secolo
Poco dopo le prime notizie, i media ha aggiunto un nuovo bit di informazione: le trattative sono state fatte in seguito allaispirazione di Francesco . Il Papa ha inviato lettere sia per Raúl Castro e Barack Obama sollecitando la fine dell'embargo;poi, nel mese di ottobre 2014, il Vaticano ha ospitato un incontro diplomatico tra le due parti in cui è stato forgiato l'accordo. Uno dei motivi non dichiarati di questo accordo è che Cuba sta attraversando una nuova crisi finanziaria causata dalla interruzione del flusso di petrolato venezuelana dollari in nella sua economia moribonda. Dal Venezuela si è entrato nel caos politico-economico, non può fornire la propria donazione abituale di sostenere la dittatura comunista di Castro Brothers. Invece di rivelare il suo fallimento al mondo, il regime comunista cubano può ora godere il forte sostegno degli Stati Uniti, dopo che l'amministrazione Obama si precipitò in per assisterla -. Nemico naturale degli Stati Uniti Così, Papa Bergoglio continua la stessa politica papale di salvataggio Il comunismo dai suoi fallimenti che è stato in vigore almeno dal storica visita di Papa Wojtyla per l'isola nel 1998, seguita da Papa Ratzinger del 2012. Tali visite sono stati debitamente analizzati in questa colonna (qui e qui ), come il sostegno vergognoso per il nemico peggiore la Chiesa ha offerto nel momento stesso in cui il comunismo era sul punto di perire. Poco TIA tornerà al tema della revoca dell'embargo americano contro Cuba. Noi pubblicheremo le collaborazioni da scrittori e lettori che riflettono la nostra opposizione a questo doppio tradimento da un Papa e un presidente americano. RELIGIOSI EXCLAIM VITTORIA - Il 16 dicembre, la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata ha emesso il repor finale t sul sei indagini year dalla Santa Sede sulle donne religiose negli Stati Uniti. L'inchiesta è stata avviata nel 2008 per ordine di Benedetto XVI sotto la direzione del card. Frank Rodé, Prefetto della Congregazione menzionato. I primi commenti, rilasciati quasi un anno nelle indagini, ha sottolineato che tutto questo corpo delle donne religiose negli Stati Uniti è stato contaminato da una "mentalità laica" e "spirito femminista." Dopo le proteste e le grida dalle sorelle sull'oppressione della "Chiesa maschile" nel corso degli "povere donne religiose," il quadro è cambiato con l'elezione di Francesco '.
Scheda. Bras Aviz al lancio del rapporto finale sulle donne americane religiose
Scheda. Rodé è stato sostituito dal card. João Brás de Aviz, che condivide pienamente la rivoluzione Francesco. Invece di critica, Aviz 'relazione finale elogia l'insieme delle sorelle per il loro ruolo attivo nella giustizia sociale, affermando che il loro lavoro risuona con "Papa Francesco' insistenza che nessuno di noi è esente dalla preoccupazione per i poveri".Nel corso di una conferenza stampa per lanciare il report, il card. Aviz ha affermato che le sorelle hanno agito con "sacrificio" per il bene di "bisogni spirituali, morali, educative, fisiche e sociali di innumerevoli persone". ( The Tablet , 20 dicembre 2014, pag. 47) Pertanto, la Vaticano ha chiuso un occhio alla secolarizzazione completa delle sorelle americane e il conseguente abbandono delle abitudini, vita religiosa e delle regole stabilite dai loro fondatori. Queste donne sono entrate nella sfera temporale predicazione socialismo, la lotta di classe, il femminismo, ecologia, l'accettazione dell'omosessualità, adesione al buddismo e di altre pratiche pagane nella loro spiritualità. Non appena le suore americane sono stati liquidati dalla presente relazione, le rivendicazioni femministe ha acquisito una nuova tono. Suor Joan Chittister concluso la sua analisi della relazione Aviz da imperiosamente chiedendo due punti: Il Vaticano deve mettere le donne in posizioni decisionali della Chiesa come prova della sua consistenza; non più indagini devono essere svolte senza prima ascoltare ciò che le religiose hanno da dire in proposito.Ancora una volta, un'altra imposizione di Francesco ...
http://www.traditioninaction.org/bev/174bev12_29_2014.htm
- See more at: http://www.ilgiudiziocattolico.com/1/321/cosa-festeggiamo-in-questo-capodanno.html#sthash.T2o9SETZ.dpuf
Cosa festeggiamo in questo capodanno?
La festa di capodanno, e soprattutto l’ansia collettiva per questa festa, non può certo essere catalogata fra le espressioni di maturità di una civiltà e di una popolazione: inconsciamente, si festeggia in massa il tempo che passa, senza pensare che il tempo che passa, anno dopo anno, ci avvicina inesorabilmente a ciò che non può suscitare allegria, né collettiva né individuale.
Qualche sociologo alla moda potrebbe obiettare che è proprio un rito per esorcizzare la paura del tempo che vola via. Ma in realtà, noi che scriviamo, non crediamo quasi mai ai sociologi, mai a quelli alla moda, né crediamo che la gente che si autoimpone di dover essere felice una precisa notte dell’anno – qualsiasi sia il proprio stato d’animo in quel momento della propria vita – sia in grado di percepire realmente che è parte di un rito di esorcizzazione di massa… La cosa è molto più terra terra…
Infine, qualcuno potrebbe dire che in fondo si festeggia non il tempo e la vita che passano, e nemmeno riti di massa, ma solo la speranza che l’anno nuovo sia migliore del precedente.
La speranza. È ancora di casa la speranza nel mondo occidentale odierno? Nel mondo che fu cristiano e ora sputa odiosamente e sciattamente nel piatto dove è cresciuto e si è nutrito di speranza (e di ricchezza di fede, di onore, di carità, di bellezza, di cultura, di civiltà, di arte, di scienza e tecnologia, oltre che di ricchezza materiale così abbondante da potersi permettere il lusso di aver donato tutto ciò al resto dell’umanità) per diciassette secoli? C’è davvero da festeggiare e sparare i botti? O magari sono giunti i giorni in cui sarebbe necessario e intelligente fermarsi a riflettere seriamente su quello che sta accadendo a un’umanità impazzita e senza più freno alcuno?
Non si tratta di non andare a casa di amici che ci hanno invitato, o di non spendere cifre esorbitanti per cenoni esorbitanti o di non ballare (per chi gli va di ballare): ognuno fa quello che crede. Si tratta invece di non mentire a noi stessi e di iniziare a dirci apertamente, senza più infingimento alcuno, l’amarissima verità, che ogni giorno ci appare sempre più tragicamente evidente, senza mai fare un passo indietro. E, pertanto, festeggiare il 2015, in queste condizioni, è qualcosa che sfugge a tutte le spiegazioni logiche e meno logiche, perché si festeggia la fine del nostro mondo. E questa sì che è una fine collettiva.
· Si continua a vivere come se non fosse vero che ai nostri bambini nelle scuole materne o elementari stanno iniziando a imporre il gender, ovvero la omosessualizzazione e perversione imposta dallo Stato per ottenere la distruzione legalizzata, anzi statalizzata e (hegelianamente) eticamente imposta, non di ciò che è cristiano, ma di ciò che è naturale, ovvero della famiglia, del ruolo del padre e della madre, della retta sessualità naturale, del senso pudore e quindi del senso stesso del Bene e del male, di ciò che è normale e di ciò che non lo è.
· Si continua a vivere come se non fosse vero che i nostri bambini vengono ogni giorno sempre più affidati a coppie omosessuali.
· Si continua a vivere come se non fosse vero che viene loro insegnato nella più tenerissima età la masturbazione personale e di gruppo, e dove? Nella scuola, ovvero dove si dovrebbe insegnare l’educazione e la civiltà.
· Si continua a vivere come se non fosse vero che chi protesta rischia la galera (specie se passa la legge Scalfarotto), e che ciò già avviene in altri Paesi europei.
· Si continua a vivere come se non fosse vero che l’eutanasia di Stato è già realtà, e non solo per i malati anziani, ma anche per i bambini (come in Belgio e Olanda), e che ciò significa che lo Stato non solo ci toglie il diritto alla vita già da quando siamo nel ventre della madre, ma ora anche una volta che ne siamo usciti: lo Stato è divenuto padrone della nostra vita e delle nostre famiglie e pratica la più infame eugenetica.
· Si continua a vivere come se non fosse vero che quello stesso Stato che difende all’inverosimile gli assassini, gli stragisti, gli stupratori, i violenti, i delinquenti di ogni risma, condanna a morte bambini ancora non nati o nati non “perfetti” o anziani ormai “inutili”; o anche adulti giovani in coma che non possono difendersi (qualcuno ricorda Eluana Englaro e chi l’ha condannata a morte?).
· Si continua a vivere come se non fosse vero che l’Italia è sotto invasione straniera, quotidiana, mentre in Africa e in Medio Oriente avanza l’islamismo terrorista e stragista, con migliaia di fratelli della fede scannati con modalità orribili.
· Si continua a vivere come se non fosse vero che la Repubblica Italiana, concepita serva dei vincitori della Seconda Guerra Mondiale e nata e cresciuta serva di stranieri per decenni, ha oggi perduto anche la sola sembianza di autonomia e indipendenza a favore di poteri occulti finanziari che la massacrano ogni giorno con tasse e provvedimenti burocratici imposti miranti a distruggere l’intera economia nazionale e soprattutto tutto ciò che di bello il popolo italiano aveva costruito con il proprio lavoro e ingegno.
· Si continua a vivere come se non fosse vero che la scomparsa della moneta nazionale, della propria Banca centrale e l’imposizione di una moneta artificiale e straniera ha reso gli italiani poveri quando non miserabili, creando di fatto il peggior impoverimento generale del nostro popolo dai tempi dell’unificazione e tutto questo con la complicità dei nostri politici seri e moderati.
· Si continua a vivere come se non fosse vero che gli italiani vengono ogni giorno aggrediti, spesso uccisi, da stranieri e se reagiscono si vedono mettere in prigione, mentre gli stranieri hanno sempre più tutele non solo giuridiche, ma anche economiche, a danno dei medesimi italiani, subissati di tasse fino a vedersi spesso distruggere il proprio lavoro, la propria famiglia, la propria dignità.
· Si continua a vivere come se non fosse vero che la Repubblica fondata sul lavoro ha il più alto tasso di disoccupazione di tutto il mondo occidentale, e uno fra i più alti del mondo in assoluto e che la gioventù italiana ha perduto non solo la gioia di vivere e di progettare, ma finanche la speranza di vivere una vita dignitosa per sé e per la propria famiglia.
· Si continua a vivere come se non fosse vero che tutto è “in crisi”: la famiglia, la scuola, l’università, l’amministrazione pubblica, l’economia, la cultura, l’arte, la letteratura, la libera intrapresa, l’intera società.
· Si continua a vivere come se non fosse vero che ci stiamo dimenticando, giorno dopo giorno, quanto era diversa e migliore, e più bella, l’Italia del passato, quando era abitata solo da italiani accoglienti e qualche straniero educato e lavoratore; quanto era meno povera l’Italia che produceva in proprio ed esportava i propri beni senza dover essere schiava di potentati stranieri; quanto era invidiata l’Italia fedele alle proprie radici religiose, culturali, civili.
· Si continua a vivere come se non fosse vero che ogni giorno il cristianesimo viene sradicato dalla vita pubblica e anche privata degli italiani come se fosse una peste, naturalmente con il pretesto di non dover offendere gli immigrati di altre religioni; come se non fosse vero che la religione degli italiani viene anche vilipesa e offesa in ogni maniera, anche la più sconcia, senza che nessuno reagisca.
A questo, e a molto altro che si potrebbe elencare, poi si aggiunge ciò che sta accadendo, ormai da decenni, nella Chiesa, un tempo la barca della certezza nei marosi della vita e della storia, oggi ormai una barca che sembra affondare negli abissi dell’adesione sconsiderata e ingenua al mondo che precipita nel tradimento verso Dio e verso il Bene.
Solo questo ultimo aspetto di follia degenerativa meriterebbe interi libri di approfondimento, fra teologi gnostici e seminari eretici, fra ordini religiosi disertati e chiese svuotate, fra suore che cantano e sacerdoti che ballano, fra liturgie blasfeme e un clero la cui unica preoccupazione è piacere al mondo, fra scandali obbrobriosi e preti maestri d’iniquità e corruzione, fra ricchezze immonde e tradimenti di ogni genere verso Dio e la sana dottrina di sempre.
Il vero problema, oggi, il problema chiave che permette questa immensa rovina collettiva (una rovina ovviamente premeditata, voluta e perseguita per secoli, che, generazione dopo generazione, sta oggi raggiungendo i suoi estremi dissolutori), nella Chiesa come nella società, è la mancata reazione dei buoni, di tutti coloro che (pur non essendo pochi, anzi) capiscono e soffrono ma non per questo reagiscono adeguatamente, per le più svariate ragioni. Il vero problema, in fondo, è l’abitudine.
La capacità di adattamento è la salvezza e la dannazione dell’uomo al contempo. Infatti, l’uomo – entro i limiti del possibile – cerca di adattarsi a tutto, e così riesce a sopravvivere (basti pensare ai poli, al deserto, in prigione, o magari in situazione di estremo dolore personale, ecc.) e questo è un bene. Ma la capacità di adattamento ha il risvolto della medaglia e può divenire un micidiale veleno che uccide l’anima: questo avviene quando l’uomo, per sopravvivere o magari solo per non voler subire danni e invece voler avere vantaggi e guadagni (di qualsiasi natura) accetta tutto, magari gradualmente, passo dopo passo nel tempo, magari dicendo a se stesso e agli altri che accetta questo passo per non cedere poi a quello successivo; precipitando così nell’accettazione di cose che solo poco tempo prima erano del tutto impensabili. E in questo modo il male avanza, inesorabilmente, e magari, solo per fare un esempio classico e incontrovertibile, si inizia a parlare di “dialogo fra le generazioni” e si arriva alla rivolta giovanile, si inizia a parlare di uomini padroni e si arriva al divorzio, si inizia a parlare di diritti delle donne e si arriva all’aborto legale, ovvero all’uccisione dell’innocente per antonomasia mentre si aborrisce la pena di morte anche per i più feroci assassini, si inizia a parlare di amore libero e si arriva all’imposizione dell’omosessualismo di massa, e quindi ai bambini affidati agli omosessuali (come se i bambini non avessero diritto ad avere un padre e una madre), e quindi alla promozione del pedofilismo “pacifico”, dell’incesto, della bestialità, del “poliamore”, del gender, e dell’inferno in cui stiamo tutti precipitando. E tutto questo solo in pochi decenni, tutto questo (che farebbe inorridire e impazzire non un uomo medievale ma già i nostri nonni) avviene sempre perché i buoni non reagiscono, si adeguano, si abituano, appunto. E i “cattivi”… lo sanno bene: è la loro forza, la loro arma vincente.
Forse, tra un botto e una grande abboffata, sarebbe il caso di iniziare a porsi la domanda: cosa sto festeggiando in questo capodanno del 2015? Cento anni fa, mio nonno, il mio bisnonno, forse trisnonno, era al fronte a combattere una guerra sbagliata solo per senso del dovere. Io invece per cosa sto combattendo? Non ho forse davanti a me un nemico infinitamente più feroce e infame, infernale e spietato, di quello che aveva mio nonno (e lo stesso potrebbero dire gli austriaci, ovviamente)? Cento anni fa gli italiani morivano a centinaia di migliaia per qualche chilometro di terra (che in buona parte neanche spettava loro): e noi, cosa stiamo facendo per i nostri figli e nipoti, che sono sotto attacco dell’inferno?
Ci abituiamo all’inferno. Ecco cosa facciamo. Anzi, critichiamo pure chi si oppone a tutto questo, magari tacciandolo di essere pessimista, o esagerato, o fanatico. Ma, mentre facciamo questo, ci dimentichiamo di cosa altri stanno preparando ai nostri figli (ai nostri figli, non a quelli degli altri: gli altri oggi siamo noi) che un giorno potrebbero puntarci il dito accusandoci di alto tradimento, tradimento verso di loro, verso la civiltà, verso il Bene, verso l’ordine del creato, verso Dio. E nella Grande Guerra, come in ogni guerra, i traditori e disertori venivano fucilati e impiccati, e additati al pubblico ludibrio.
Sappiamo che sono parole dure, ma duri, durissimi, sono i tempi che stiamo vivendo, i giorni di una guerra talmente atroce da essere più atroce di tutte le guerre di tutti i tempi messe insieme, perché è lo scontro epocale delle forze dell’inferno con i loro immensi eserciti (fatti di finanzieri quasi onnipotenti, politici burattini e traditori, giornalisti senza ritegno, forse oscure e settarie, giudici venduti, docenti e intellettuali prezzolati, e l’immenso numero degli ignavi già morti nelle loro anime) e le esigue ma indomite forze del Bene, di coloro che, non possedendo nulla se non la loro fede, il loro senso dell’ordine e dell’onore, la loro rabbia immensa contro l’ingiustizia, il loro amore per la civiltà e i più deboli, si affidano pienamente, pronti a pagare ogni prezzo, ogni giorno della loro vita, alla Divina Provvidenza e alla sua forse ritardataria ma certissimamente presente giustizia, una giustizia che arriva infallibilmente al momento della morte di ognuno di noi, ma che di tanto in tanto colpisce anche già su questa terra. E in questo abbandono lavorano ogni giorno al servizio di Colei che Dio stesso ha scelto come meraviglioso, purissimo e invincibile strumento di guerra contro tutti gli sgherri dell’inferno e che ci ha inviato, quasi cento anni fa, a donarci, tramite tre bambini innocenti, la più grande promessa della storia (dopo la Redenzione stessa): “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”.
Forse c’è una cosa da festeggiare in questo capodanno del 2015, specie per chi ha la grazia di essere cattolico e di capire cosa sta avvenendo nel mondo: un altro anno è passato, un altro anno ci avvicina a un meraviglioso centenario, un altro anno ci avvicina alla resa dei conti; che non sappiamo quando avverrà, ma che avverrà!
Mentre si brinda, chi brinda, brindi anche con questa promessa nel cuore (e chi non brinda preghi con tutto il proprio cuore): quella di non abituarsi mai a tutto questo e di combatterlo, come può, ogni giorno di questo 2015 e del tempo futuro della sua vita, secondo i disegni che Dio ha su di lui.
Chi scrive, ha preso indegnissimamente questo impegno e si offre, come può, a tutti coloro che vorranno fare altrettanto nella lotta comune della Grande Guerra dei nostri giorni, la guerra della civiltà.
Corrado Gnerre e Massimo Viglione |
Una chiesa a braccetto col mondo
Nei giorni scorsi, apprendiamo dal sito “bergogliano” Vatican Insider, si è svolto a Salerno un incontro che, sotto l'egida della Conferenza Episcopale Italiana, ha coinvolto leader ebrei e cristiani provenienti dall'Italia e da altre nazioni europee, dagli Stati Uniti, da Israele e dall'Iraq. L'articolo, come era ovvio aspettarsi, celebra ed enfatizza tale evento ricorrendo al solito linguaggio vaticansecondista che tanto piace alla mentalità progressista dei nostri tempi; perciò apprendiamo che tali leader “si sono incontrati, hanno parlato, ascoltato e delineato nuovi percorsi teologici ed educativi da cui non si può più tornare indietro”.
Ancora una volta dunque si richiamano i nuovi percorsi teologici (quelli, per intenderci, che non sono serviti ad altro fino ad ora che assecondare una pastorale tutta intenta a cambiare la dottrina di sempre invece che darne testimonianza) con annesso un augurio inquietante: da qui "non si può più tornare indietro". Altre belle paroline, queste ultime, che tradiscono in realtà il vero obiettivo di questa chiesa che vuol apparire buonista e misericordiosa a parole ma non nei fatti: avanti tutta verso la distruzione di ogni residuo di cattolicità ancora viva e caccia spietata contro chi ancora oppone resistenza appellandosi all'insegnamento autentico (in altre parole: la Tradizione) di Nostro Signore Gesù Cristo.
L'articolo in questione non poteva ovviamente farsi mancare il richiamo al guru modernista e progressista degli ultimi anni: il card. Martini: “Nel corso dell'incontro è stato rivelato un momento toccante di intimità tra il cardinale e il rabbino. E’ stato detto che un giorno prima della morte il Cardinal Martini, avesse chiesto di ricevere la benedizione del Rabbino Laras, presente al suo capezzale. Ciò fu fatto, e, a sua volta, il Rabbino Laras, ricevette quella del Cardinale Martini”. Dunque il fatto che un cardinale, per di più in punto di morte, chieda la benedizione di chi non crede nella divinità di Gesù Cristo dovrebbe essere una vera testimonianza cristiana...Non ci sono parole!
Così come non ci sono parole nell'assistere all'omertà e alla mancanza di intervento da parte di un Pontefice dinanzi alla testimonianza della martire Asia Bibi (condannata a morte dalla legge islamica per il solo fatto di essere cristiana) e al tempo stesso alle sue premure nel telefonare a Pannella, alle prese con il solito digiuno, augurandogli “buon lavoro” sebbene è risaputo, come scrive Vittorio Messori sul Corriere della sera, che il «lavoro» del leader radicale è consistito e consiste nel predicare che la vera carità sta nel battersi per divorzio, aborto, eutanasia, omosessualità per tutti, teoria di gender e così via...
Oppure alle sue ben più importanti occupazioni nel rilasciare interviste dal contenuto allucinante ad un gongolante Scalfari, al quale non pareva vero che un Pontefice ridicolizzasse e umiliasse in tal modo la Chiesa!
Oppure ancora, come pare, nel rincorrere “Il piccolo diavolo” Benigni e complimentarsi per la sua spiegazione dei 10 Comandamenti...
Tutto ciò è aberrante perché lo smarrimento, la confusione... sono provocate proprio da chi dovrebbe invece ergersi a baluardo della Verità, della chiarezza, della fermezza, della vera carità...sì, tutto ciò è aberrante e inquietante: chi dovrebbe opporsi alle logiche del mondo ritiene invece che è quantomai opportuno e salutare andarci a braccetto!
A tal proposito sciveva parole profonde Vladimir Solovev: “Il Cristianesimo è apparso come la buona notizia della salvezza per tutto il mondo. Infatti, tutto il mondo giace nel male. Cristo ci ha rivelato la via della salvezza da questo male che domina il mondo con il suo sacrificio ed il suo insegnamento. L'umanità è entrata in questa strada, ma sono pochi quelli che l'hanno percorsa, e finora la salvezza universale resta solo una buona notizia. E fino ad oggi il mondo giace nel male. Anche il senso vitale del cristianesimo è stato alterato prima dalle guide dell'umanità in una dottrina astratta, e poi è scomparso quasi completamente dalla coscienza degli uomini d'avanguardia e si è nascosto nella profondità tenebrosa dell'anima popolare. Il senso del cristianesimo non può neanche essere chiaro per coloro che si sentono bene in questo mondo. Per costoro anche la predicazione del Cristo era una parola muta, perché essi non vedevano il male per il quale Cristo era venuto a salvare il mondo. Non lo hanno visto e non lo vedono perché essi stessi sono del mondo e totalmente dominati dal male del mondo.
Coloro invece che sentono il peso di questo male e cercano la salvezza mostrano di non essere di questo mondo, ma da Dio” .
Che la Madonna ci aiuti e ci conduca a far parte di questi ultimi, donandoci il coraggio e la forza di andare controcorrente in un mondo popolato da lupi e falsi pastori sempre più spietati.
La Redazione
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