Il discutibile messaggio di papa Francesco
Da convinto miscredente non ho mai letto gli articoli di Vittorio Messori, sul Corriere della Sera. Non per disprezzo, ma per la prevista diversità di interessi. Oggi invece, leggendo il titolo del suo articolo, "I dubbi sulla svolta di Papa Francesco", mi sono chiesto se per caso le perplessità di un serio credente come lui non fossero simili alle mie. Le mie, rispetto all'attuale papato, sono irriferibili; le sue - come previsto - si sono rivelate piene di condizionali, di caveat, di dichiarazioni di umiltà, di sottomissione al Papa ed anche di riconoscimenti della superiore protezione che lo Spirito Santo accorda al Vicario di Cristo, e non certo a lui, Messori. E tuttavia la sostanza ultima è che siamo perfettamente d'accordo. Cosa che merita spiegazione.
L'evidente interesse di Messori è quello di preservare la Chiesa. Il mio, da miscredente, dovrebbe essere quello di distruggerla. Ed invece, eccomi qui a dargli ragione. Tutto dipende da Erostrato e, in parte, da Voltaire.
Erostrato voleva rendersi famoso ma, non avendo nessuno speciale merito, inaugurò una lunga schiera di dannosi imbecilli appiccando l'incendio al famoso tempio di Artemide, ad Efeso. Essendo il primo, riuscì a tramandare il suo nome alla posterità (malgrado l'intelligente divieto degli efesii di ricordarlo). Ne ricavò anche una meritata condanna a morte, che attribuiremmo al reato di stupidità.
Per i miscredenti, la Chiesa Cattolica potrebbe essere un'immane costruzione fondata sulla credulità popolare ma personalmente, come da pagano non avrei mai distrutto il tempio di Artemide, oggi non danneggerei mai volontariamente una religione frutto di tanti sforzi, di tanti sacrifici, di tanta intelligenza. Il Cristianesimo ha ispirato infiniti capolavori ed è parte fondamentale della cultura occidentale. Il rispetto lo ha meritato.
Il richiamo a Voltaire riguarda invece la sua teoria del "gendarme interno". La società è regolata esternamente dalla paura del gendarme, ma ciò non sarebbe sufficiente se nell'intimo non ci fosse quel "gendarme interno", inventato dalla cultura cristiana, che ci dà le regole morali. Voltaire reputava imprudente sopprimerlo e a questo concetto potremmo qui aggiungere che l'ateismo, la mancanza di senso della vita umana, la coscienza che si vive solo una volta e si muore definitivamente, sono fardelli fin troppo pesanti per la maggior parte delle persone. Dunque non c'è ragione di cercare di distruggere una dottrina consolante. Chi crede, non ha capito niente, forse, ma ha il vantaggio di credere di avere capito tutto: ed è un'illusione che sarebbe delittuoso distruggere.
Dunque è lecito parlare di una "linea politico-sociale della Chiesa" e del suo effetto sulla società. Fa parte della linea politica essere tradizionalisti o modernisti, insistere su certi dogmi o lasciarli in ombra, sottolineare certi precetti o parlarne con la bonomia di chi in fondo non li prende sul serio. Paolo VI sorprese tutti quando confermò la recisa opposizione della Chiesa alla pillola anticoncezionale. Infatti il silenzio del Vaticano, fino a quel momento, aveva fatto pensare a molti che ci si avviasse ad una politica di tolleranza. Non che la dottrina fosse cambiata, non che fosse possibile cambiarla, ma che in silenzio e praticamente la si mettesse in archivio. In questo i fedeli dimostravano, de facto, di comprendere che anche la Chiesa ha una politica. Anche la Chiesa cambia. E a volte, quando l'evoluzione è nettamente contraria alla dottrina (immutabile e ispirata dallo Spirito Santo) può semplicemente far finta d'averla dimenticata.
Ecco perché la linea pastorale di Papa Francesco è da disapprovare. Non soltanto perché a volte è contraddittoria, come illustra Messori, ma soprattutto perché, in qualche caso, va chiaramente contro la dottrina (1), e troppo spesso sembra voler ridurre il messaggio evangelico ad un messaggio d'amore. Il che non è contrario al Vangelo, ma è stato anche l'atteggiamento che ha portato un gran numero di eretici sul rogo. Per non parlare dello scisma protestante. Il Cristianesimo non è ciò che ne ha fatto il Vangelo, è ciò che ne ha fatto la Chiesa. Se ognuno è autorizzato a farsi un Cattolicesimo su misura, il Cattolicesimo non esiste più, e rischia persino di perdere il suo valore consolatorio. Se posso dubitare della dottrina della Chiesa sull'indissolubilità del matrimonio (fondata, questa, su una frase di Cristo, nel Vangelo) tanto da poter ottenere l'eucarestia pur vivendo in stabile concubinato con un'altra donna, chi mi assicura che veramente ci sia una vita dopo la morte, chi mi assicura che io abbia un'anima, e non sia un mammifero come gli altri?
Papa Francesco non vuole distruggere la Chiesa ma rischia di somigliare a quegli insegnanti che, per troppo amore per gli alunni, non impongono la disciplina, come voto non danno meno della sufficienza, e in totale non insegnano niente.
Gianni Pardo
(1) http://pardonuovo.myblog.it/2013/09/11/papa-francesco-strapazza-la-dottrina-5683046/ Mi scuso per l'autocitazione, ma qualcuno potrebbe giudicare azzardata l'affermazione. E qui quanto meno sono esposte le mie ragioni. Se si vuole, si può anche leggere: http://pardonuovo.myblog.it/2014/10/19/cardinali-miscredenti/
Accipicchia se si è svegliato anche Messori dalla gioia dei due papi vuol dire che siamo proprio arrivati al culmine delle esternazioni santamartesche . Forza ragazzi. jane
RispondiEliminaMa adesso che dirà Padre Livio di questa esternazione di Messori ? lo tratterà a pesci in accia ? forse vorrà anticipare le forche caudine dei gerarchi bergogliani per accattivasi le simpatie del "caro leader", nella speranza di un riconoscimento ufficiale alla sua radio ed alla sua causa. Finora ha fatto così, lo capisce anche un bambino dell'asilo, per questo non è più credibile, e le offerte sono crollate (come la simpatia ,che suscitava fino a qualche anno fa). Bravo Messori, comincia ad aprire gli occhi, e la bocca. Chissà che non accetti anche lui di passare tra i perseguitati, i derisi, gli emarginati, i supercriticati. Buon Natale a tutti
RispondiEliminaVorrei che molti dei cosiddetti credenti ragionassero con la logica lucidità di questo Gianni Pardo che peraltro si dichiara miscredente
RispondiEliminaE' più illuminato dallo Spirito Santo questo signor Gianni che Bergoglio.
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