“MIRACOLO” DELLA SINDONE - SÌ, PERCHÉ UN PAPA IN VISITA UFFICIALE IN UN TEMPIO VALDESE NON SI ERA MAI VISTO NELLA STORIA - LA VISITA IN OCCASIONE DEL VIAGGIO A TORINO PER L’OSTENSIONE DELLA SINDONE
Sarà una due giorni (21-22 giugno) intensa, quella di Francesco a Torino - La comunità nata dal predicatore francese Valdo nel Milleduecento appartiene alla galassia protestante. Furono perseguitati dalla Chiesa e dai reali cattolici, trovarono rifugio nelle valli del pinerolese chiamate, da allora, Valli valdesi…
Mauro Pianta per “la Stampa”
Qualcuno, nei sacri palazzi romani, lo ha già definito un «miracolo» della Sindone. Sì, perché un papa in visita ufficiale in un tempio valdese non si era mai visto nella storia. E invece succederà il prossimo lunedì 22 giugno quando Francesco, a Torino dal giorno prima per l’Ostensione e per rendere onore a San Giovanni Bosco nel bi-centenario della nascita, varcherà alle 9 del mattino la soglia della casa dei valdesi nel centralissimo corso Vittorio.
L’INCONTRO
«C’è sempre una prima volta», osserva il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della tavola valdese, 25 mila fedeli in tutta Italia. Bergoglio conosce i valdesi da quando era vescovo in Argentina. Eletto papa, ha poi ripetutamente espresso parole di amicizia per questa comunità. Nel settembre del 2013 ha incontrato il moderatore Bernardini. «Un incontro non formale che, - ricorda il pastore - insieme a parole e gesti molto apprezzati, ci hanno indotto a invitare il papa qui a Torino, nel primo tempio che i valdesi poterono costruire al di fuori del ghetto delle “Valli valdesi”, cinque anni dopo l’emancipazione concessa loro da Carlo Alberto nel 1848».
La comunità nata dal predicatore francese Valdo nel Milleduecento appartiene alla galassia protestante. Furono perseguitati dalla Chiesa e dai reali cattolici, trovarono rifugio nelle valli del pinerolese chiamate, da allora, Valli valdesi. L’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, nella conferenza stampa di ieri in Vaticano per la presentazione dell’Ostensione che si terrà dal 19 aprile al 24 giugno, ha dichiarato: «È un incontro molto importante e, notiamo, non sono i Valdesi che vengono a incontrare il papa, ma è il papa che va dai Valdesi. È sempre lui che fa il passo. È la Chiesa in uscita, come dice lui».
LA DUE GIORNI
Sarà una due giorni (21-22 giugno) intensa, quella di Francesco a Torino. Appena sceso dall’aereo incontrerà il mondo del lavoro. Ma in primo piano ci saranno anche malati, carcerati, poveri. E soprattutto i giovani. Domenica 21, nella città dei santi sociali, Francesco pranzerà con una famiglia Rom, con giovani carcerati del «Ferrante Aporti», con immigrati e senza fissa dimora. Al Cottolengo, nel pomeriggio, abbraccerà malati e disabili. «Le offerte raccolte durante l’Ostensione - ricorda mons. Nosiglia - verranno consegnate al Pontefice che potrà usarle per i poveri». In agenda, anche un momento «familiare»: i parenti piemontesi del Papa saranno a Torino e il 22 staranno a lungo con lui. Per loro, Messa e pranzo.
CONTO ALLA ROVESCIA
Il momento spirituale principale è invece la visita alla Sindone, il 21 mattina, in cattedrale. Poi nel primo pomeriggio una preghiera privata al Santuario della Consolata. Di seguito la tappa a Valdocco, alla Basilica di Santa Maria Ausiliatrice, dove incontrerà i Salesiani. Piazza Vittorio sarà il punto di riferimento per l’incontro con la gente: la mattina del 21 la Messa e il pomeriggio (ore 18) con i giovani. E Torino fa già il conto alla rovescia con 850mila prenotazioni per la Sindone, di cui il 10% dall’estero, e 4.500 volontari. Ma dal 19 aprile al 24 giugno, il periodo dell’esposizione del telo sacro, i pellegrini potrebbero essere molti di più. L’altro «miracolo» atteso dagli organizzatori.
CHIESA VALDESE ROMAhttp://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/miracolo-sindone-perch-papa-visita-ufficiale-97242.htm
La prima volta di un Papa in un tempio valdese
26 - 03 - 2015Matteo Matzuzzi
Per la prima volta nella storia, un Papa visiterà un tempio valdese. Accadrà il prossimo giugno a Torino, nel corso della visita di due giorni nel capoluogo piemontese.
LE PAROLE DEL PASTORE BERNARDINI
“Sarà un incontro all’insegna della sobrietà e della fraternità ecumenica che negli ultimi due anni abbiamo visto crescere e rafforzarsi”, ha detto il moderatore della Tavola valdese, il pastoreEugenio Bernardini: “Sobrietà e fraternità, del resto, sono tipiche della tradizione valdese ma anche dello stile di questo Papa che, in ripetute occasioni, ha saputo creare un clima di reciproca attenzione, aprendo così una nuova stagione ecumenica”.
“DA FRANCESCO GESTI MOLTO APPREZZATI”
Francesco aveva già incontrato il pastore Bernardini, nel settembre del 2013. Si trattò allora “di un incontro breve e non formale che, insieme a parole e gesti molto apprezzati, ci ha indotto a invitare il Papa nel primo tempio che i valdesi poterono costruire al di fuori del ghetto delle valli valdesi, cinque anni dopo l’emancipazione concessa loro da Carlo Alberto, nel 1848. E lo Spirito deciderà quali strade si apriranno nel cammino ecumenico che intendiamo procedere”, ha detto ancora il moderatore.
LA COMUNITA’ VALDESE SUDAMERICANA
“Nessun Papa, finora, aveva mai varcato la soglia di un tempio o di una chiesa valdese”, ha sottolineato Bernardini. Già quand’era a Buenos Aires, l’allora cardinale Jorge Mario Bergoglioaveva avuto modo di intrattenere costanti relazioni con i valdesi. Basti pensare alla presenza della Iglesia valdese del Rio de la Plata, che raggruppa i discendenti dei migranti che lasciarono l’Italia per cercare fortuna in Sudamerica. Una volta eletto Pontefice, poi, in più d’una circostanza ha espresso parole di amicizia e apprezzamento per loro.
LO STILE “APERTO ED ECUMENICO” DI BERGOGLIO
Come scrive Alberto Bobbio su Famiglia Cristiana, “anche mons. Nosiglia (l’arcivescovo di Torino, ndr) ha spiegato che la visita ai valdesi è molto importante e si iscrive nello stile aperto ed ecumenico di Papa Francesco”. Il Quotidiano Nazionale osserva che “quella del 22 giugno 2015 è una data destinata a passare alla storia del movimento ecumenico e dei rapporti tra Chiesa cattolica e protestantesimo, a due anni dalla grande celebrazione dei 500 anni dalla Riforma di Martin Lutero nel 2017. La visita di Papa Francesco al tempio valdese di Torino, infatti, rappresenta un passaggio importante, visto che mai prima d’ora un Pontefice aveva varcato le soglie di un tempio della più antica chiesa riformata al mondo (che affonda le radici nella Lione del XII secolo, ben prima di Lutero)”.
LE DISTANZE RIMANGONO
Certo, “abbiamo modi molto diversi e in certi casi opposti di comprendere la chiesa e non si può cancellare in due anni il risultato di un cammino secolare, ma oggi incominciamo un po’ tutti a comprendere che la pluralità e la diversità può non essere un peccato perché comunque l’umanità è fatta di pluralità e quando c’è il rispetto reciproco e una reale fraternità la collaborazione ci può essere, nonostante la diversità”, ha osservato ancora Bernardini in un colloquio apparso oggi sulla Stampa.
LA VISITA ALLA CHINATOWN DI PRATO
Ma entro l’anno ci sarà un’altra “prima” volta per un Papa. Il prossimo autunno, infatti, Francesco si recherà in visita alla Chinatown di Prato. Lo scrive oggi il Corriere della Sera, con Dario Di Vico che aggiunge: “La notizia sarà resa ufficiale nei prossimi giorni”.
in uscita....ma fuori di testa!tutto ma proprio tutto fuorché tradizione e dottrina!abbiamo fiducia che il Signore difenderà la "sua chiesa e i suoi fedeli"!amen!!
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