Dio acceca chi vuole perdere, o lo fa diventare cattolico tradizionalista
Dio acceca chi vuole perdere, oppure lo fa diventare cattolico tradizionalista. Un giorno un cattolico tradizionalista mi scrive perché vuole organizzi una raccolta di firme sulla Madonnina, onde sensibilizzare i milanesi circa la necessità di posizionare una copia della statua in città anziché all’Expo, o in città oltre che all’Expo (non ho capito bene).
Quando rispondo che il metodo della raccolta di firme mi sembra più radicale che tradizionale (non ce li vedo Donoso Cortés o Gómez Dávila impegnarsi ai banchetti), e che i milanesi sono del tutto desensibilizzati, e che non so quanto sia cattolico sostituirsi all’arcivescovo, lo Scola da me poco stimato ma ciò nonostante arcivescovo, il cattolico tradizionalista mi annuncia ghignante che a causa di questa inerzia andrò all’inferno. Il giorno dopo mi scrive una cattolica tradizionalista e vegetariana (esistono) per protestare contro il mio impegno onnivorista: non le elenco tutti i versetti del Vangelo che testimoniano l’onnivorismo teorico e pratico di Gesù Cristo solo perché i cattolici tradizionalisti, così come gli speculari cattolici nichilisti, al Vangelo sono del tutto sordi. Il giorno successivo mi scrive un altro cattolico tradizionalista brandendo un’altra miope polemica, e così via, tutti i giorni. Dio acceca chi vuole perdere e non posso certo criticarlo: posso però pregarlo di rallentare il ritmo degli accecamenti, già adesso mi sento piuttosto solo.
di Camillo Langone | 08 Aprile 2015
http://www.ilfoglio.it/preghiera/2015/04/08/dio-acceca-chi-vuole-perdere-o-lo-fa-diventare-cattolico-tradizionalista___1-vr-127511-rubriche_c296.htm
Mons. Bettazzi nominato cardinale… da Vatican Insider
Vatican insider, il quotidiano di notizie dalla Chiesa
diretto da Andrea Tornielli, ha una linea editoriale sempre più
schierata. Che si può riassumere così: bacchetta il cardinal Mueller,
prefetto per la Congregazione della Fede, e tutti gli altri cardinali
che la pensano come lui, ed esalta tutti i kasperiani, dovunque
e chiunque siano.
Questa linea, si badi, non sarebbe mai stata adottata solo due anni fa, quando l’amicizia tra il pontefice regnante e il suddetto cardinale era nota a tutti, vaticanisti di Vatican insider compresi.
Oggi occorre una nuova intervista che vada nella direzione filo-gay e filo-divorzio?
Si va a trovare il monsignore di 91 anni, dicesi 91, cioè il vescovo rosso Luigi Bettazzi. Non propriamente uno sulla cresta dell’onda, con particolari compiti ecclesiali.
Per dare un perché all’intervista, però, caso mai il lettore si chiedesse –“ma non è un po’ forzata, l’operazione?”- si prospetta nientemeno che una prossima nomina cardinalizia. Cosa costa?. Ecco la domanda del giornalista: Papa Francesco ha già creato diversi cardinali ultraottantenni. Potrebbe ricevere anche lei la porpora.
Si noti l’eleganza: far passare per un cardinale in pectore, e poi per un intimo seguace di papa Francesco, colui che è stato chiamato a sostenere la stessa posizione espressa dal giornale che lo intervista.
Ma non è finita. Bettazzi, neo cardinale di nomina Vatican Insider, ricorda il suo rapporto con due papi: Luciani e Giovanni Paolo II. Non proprio idilliaco:
“Luciani mi invitò a non turbare la fede della gente. Giovanni Paolo II mi bacchettò: “Si fa presto a scrivere una lettera a Berlinguer, quando non si è vissuto sotto i comunisti””.
Eh no, caro Bettazzi! Lei dovrebbe essere più gentile, e un po’ meno sincero. Il direttore del quotidiano che la sta intervistando è impegnato in una operazione importante: spiegare che tutto deve cambiare, ma in perfetta continuità con il passato!
Lei così rovina tutto! Tanto più che getta fango su Luciani, negando implicitamente la visione proposta da tempo dal dottor Tornielli, il quale ce lo ha dipinto in più occasioni come un eccellente aperturista, cosa che, come è stato ben dimostrato su la Croce di ieri, non è affatto (Luciani, dal canto suo, non può difendersi, ma le sue omelie e i suoi articoli parlano, per chi vuole leggerseli)
Ma leggiamo oltre l’intervista: Bettazzi ricorda la sua consonanza con il Ratzinger, giovane teologo, nel vicino… 1963! Un po’ come quel giornalista che per far dire a Benedetto XVI ciò che vuole lui, ignora 8 anni di pontificato e va a scovare un vecchio testo mai più riproposto di innumerevoli anni prima (indovinello: chi è quel giornalista?).
E infine Bettazzi ci fa sorridere, con una battuta: L’omosessualità: la questione del sesso va studiata, emancipandosi dai neoplatonici che facevano coincidere sesso e decadenza dello spirito.
Ahi le Sacre Scritture, troppo influenzate dai neoplatonici… Ahi questi neoplatonici, sono veramente un problema!
e chiunque siano.
Questa linea, si badi, non sarebbe mai stata adottata solo due anni fa, quando l’amicizia tra il pontefice regnante e il suddetto cardinale era nota a tutti, vaticanisti di Vatican insider compresi.
Oggi occorre una nuova intervista che vada nella direzione filo-gay e filo-divorzio?
Si va a trovare il monsignore di 91 anni, dicesi 91, cioè il vescovo rosso Luigi Bettazzi. Non propriamente uno sulla cresta dell’onda, con particolari compiti ecclesiali.
Per dare un perché all’intervista, però, caso mai il lettore si chiedesse –“ma non è un po’ forzata, l’operazione?”- si prospetta nientemeno che una prossima nomina cardinalizia. Cosa costa?. Ecco la domanda del giornalista: Papa Francesco ha già creato diversi cardinali ultraottantenni. Potrebbe ricevere anche lei la porpora.
Si noti l’eleganza: far passare per un cardinale in pectore, e poi per un intimo seguace di papa Francesco, colui che è stato chiamato a sostenere la stessa posizione espressa dal giornale che lo intervista.
Ma non è finita. Bettazzi, neo cardinale di nomina Vatican Insider, ricorda il suo rapporto con due papi: Luciani e Giovanni Paolo II. Non proprio idilliaco:
“Luciani mi invitò a non turbare la fede della gente. Giovanni Paolo II mi bacchettò: “Si fa presto a scrivere una lettera a Berlinguer, quando non si è vissuto sotto i comunisti””.
Eh no, caro Bettazzi! Lei dovrebbe essere più gentile, e un po’ meno sincero. Il direttore del quotidiano che la sta intervistando è impegnato in una operazione importante: spiegare che tutto deve cambiare, ma in perfetta continuità con il passato!
Lei così rovina tutto! Tanto più che getta fango su Luciani, negando implicitamente la visione proposta da tempo dal dottor Tornielli, il quale ce lo ha dipinto in più occasioni come un eccellente aperturista, cosa che, come è stato ben dimostrato su la Croce di ieri, non è affatto (Luciani, dal canto suo, non può difendersi, ma le sue omelie e i suoi articoli parlano, per chi vuole leggerseli)
Ma leggiamo oltre l’intervista: Bettazzi ricorda la sua consonanza con il Ratzinger, giovane teologo, nel vicino… 1963! Un po’ come quel giornalista che per far dire a Benedetto XVI ciò che vuole lui, ignora 8 anni di pontificato e va a scovare un vecchio testo mai più riproposto di innumerevoli anni prima (indovinello: chi è quel giornalista?).
E infine Bettazzi ci fa sorridere, con una battuta: L’omosessualità: la questione del sesso va studiata, emancipandosi dai neoplatonici che facevano coincidere sesso e decadenza dello spirito.
Ahi le Sacre Scritture, troppo influenzate dai neoplatonici… Ahi questi neoplatonici, sono veramente un problema!
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