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PILLOLE DI FEDE QUOTIDIANA, PAOLO DI FORTE DEI MARMI – MERCOLEDI’ 17 GIUGNO 2015

RIFLESSIONI SULLE LETTURE DI MERCOLEDI’ 17 GIUGNO 2015

PRIMA LETTURASeconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinti ‪9,6-11Fratelli, tenete a mente che chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene, come sta scritto: ha largheggiato, ha dato ai poveri; la sua giustizia dura in eterno. Colui che somministra il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, somministrerà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia. Così sarete ricchi per ogni generosità, la quale poi farà salire a Dio l’inno di ringraziamento per mezzo nostro.
Parola di Dio

RIFLESSIONI DI PAOLO DI FORTE DEI MARMI
Cari amici,
oggi San Paolo ci lancia un avvertimento che deve risuonare nelle nostre orecchie per tutto il giorno e poi deve entrare nel cuore: Dio ama chi dona con tanta gioia, “ciascuno dia quanto sente nel suo cuore non con tristezza ne’per forza” e poi ci ammonisce “chi semina poco poco raccoglierà mentre chi lo fa con abbondanza con abbondanza raccoglierà”. Tante volte cari amici penso ai regali che ho ricevuto  e che non erano fatti con il cuore ma solo per circostanza.

In quelle situazioni avrei rinunciato volentieri. Non e’ tanto il regalo in se’che ti riempie di gioia quanto il pensiero di un amico che compie quel gesto con tutto il cuore. Pensate un po’ quando Dio vede e osserva dalla finestra del Cielo le nostre azioni che non sono mosse da gioia. Quando ci capita di fare qualcosa ad uno dei suoi piccoli per dovere e non per amore disinteressato…il suo cuore è triste perché egli vede e legge ogni cosa che passa nei pensieri. Dunque, rimbocchiamoci le maniche perché tante volte ciò che a noi non piace o ci fa tanta fatica fare spesso per Dio e’ molto importante. Quante volte ho sbagliato e quanto volte ho seguito la strada del mio piacere e non del piacere e della gioia di chi ne aveva davvero bisogno. La preghiera ti fa capire queste cose perché aiuta a stimolare la coscienza che è il microfono di Dio dentro di noi. Un cuore generoso equivale a mezzo Vangelo conosciuto è compreso in profondità. Mille preghiere al giorno credo davvero che non facciano il paio con un cuore generoso…

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VANGELODal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo ‪6,1-6.16-18In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Parola del Signore

RIFLESSIONI DI PAOLO DI FORTE DEI MARMI
Cari amici,
quando si deve pregare il Padre Nostro che è nei Cieli bisogna entrare nella nostra cameretta, chiudere la porta e pregare il Padre nostro e Lui, che vede nel segreto, mi e  ci ricompenserà.
Così quando digiuniamo profumiamoci la testa, laviamoci il viso, perché la gente non veda che digiuniamo, ma solo il Padre nostro che è nel segreto; e il Padre nostro, che vede nel segreto, ci ricompenserà.
Così quando si fa l’elemosina, non bisogna mai che la mia sinistra sappia cosa fa la destra perché la mia e la nostra elemosina resti nel segreto e il Padre mio e nostro che è nel segreto ci ricompenserà.
Gesù ci dice invece che la ritualità dei farisei e degli scribi e’ invece opposta e contraria a quella che Lui ci insegna con tanto amore e per il nostro bene e a gloria di Dio: squilli di trombe, preghiere ritti nelle prime file per farsi vedere ed essere lodati ed ammirati da tutti.
Gesù cari amici vuole il nascondimento, la quiete, il silenzio per ascoltare che cosa ci suggerisce il Padre. Ogni tanto anche noi, che siamo sempre in mezzo ai rumori della vita quotidiana, prendiamoci il nostro tempo e saliamo su una collina, su un monte per stare lontani dai consensi e dalle Lodi e cercare con il cuore la preghiera che ci ha insegnato Maria sulla collina del Podbrdo, quella che si fa specialmente d’inverno quando non ci sono pellegrini e il vento soffia e no si può sapere da dove viene e dove va a finire.
Sento proprio che il Signore voglia suggerirmi molte cose in questa lettura, devo cercare di stare, ogni tanto, lontano dal caos e tuffarmi in luoghi speciali, come l’Averna, Medjugorje d’inverno dove il silenzio si sostituisce al caos assordante della mia vita. Se non faccio silenzio come posso ascoltare il Padre mio…?

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segnalato da

angheran@email.it