Padre Pio e il teatrino liturgico neocatecumenale
Poco prima di morire, padre Pio da Pietrelcina definì Kiko Argüello e Carmen Hernàndez «i nuovi falsi profeti».
Due mesi dopo la morte di padre Pio, Kiko e Carmen si stabilirono in
Italia (novembre 1968) per fondare il Cammino così come lo conosciamo
oggi.
Gli eventi descritti qui sotto, di oltre un secolo fa, sono un monito gravissimo contro le pagliacciate liturgiche neocatecumenali che proseguono ancor oggi.
A PADRE PIO GESÙ DISSE IN LACRIME: "LA MIA CASA È DIVENTATA UN TEATRINO PER DIVERTIRSI".
Il 12 marzo 1913, mentre padre Pio stava pregando, gli apparve Gesù, triste e dolorante, che gli disse: «Con quanta ingratitudine viene ripagato il mio amore dagli uomini! Sarei stato meno offeso da costoro se li avessi amati meno. Mio Padre non vuole più sopportarli».
Gesù soffre per il tradimento delle «anime più predilette», i sacerdoti, i quali sono i primi a lasciarlo da solo nelle chiese, ignorando il Tabernacolo: «Il mio Cuore è dimenticato, nessuno si cura più del mio Amore». Padre Pio riportò fedelmente anche la condanna del mondo sacerdotale: «La mia Casa è divenuta per molti un teatro di divertimenti; anche i miei ministri, che io ho sempre guardato con predilezione, che io ho amato come pupilla dell’occhio mio; esse dovrebbero confortare il mio cuore colmo di amarezze; essi dovrebbero aiutarmi nella redenzione delle anime; invece chi lo crederebbe..! Da essi debbo ricevere ingratitudini e sconoscenze. Vedo, Figlio mio, molti di costoro – a questo punto Gesù comincia a piangere singhiozzando – che sotto ipocriti sembianze mi tradiscono con comunioni sacrileghe». Come uscire da questo “pantano”? «Figlio mio, ho bisogno di vittime – disse il Signore a padre Pio – per calmare l’ira giusta e divina del Padre mio; rinnovami il sacrificio di tutto te stesso e fallo senza riservatezza alcuna». San Pio, sacerdote santo, rinnovò il sacrificio dal profondo del cuore. Mi chiedo quanti sacerdoti, allora, ma soprattutto oggi, hanno il desiderio di sacrificarsi per le anime e per confortare il Sacro Cuore di Gesù, così tanto disprezzato dagli uomini.
Il 7 aprile, dello stesso anno, un venerdì, Padre Pio
ebbe un’altra visione di Gesù, ma molto più tremenda della precedente.
«Mio carissimo Padre, venerdì mattina ero ancora a letto, quando mi
apparve Gesù. Era tutto malconcio e sfigurato», scrisse il santo
sacerdote cappuccino. «Egli mi mostrò una grande moltitudine di
sacerdoti regolari e secolari, fra i quali diversi dignitari
ecclesiastici, di questi chi stava celebrando, chi si stava parando e
chi si stava svestendo dalle sacre vesti. La vista di Gesù in angustie
mi dava molta pena, perciò volli domandargli perché soffrisse tanto.
Nessuna risposta n’ebbi. Però il suo sguardo mi portò verso quei
sacerdoti; ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di
guardare, ritirò lo sguardo ed allorché lo rialzò verso di me, con
grande mio orrore, osservai due lagrime che gli solcavano le gote. Si
allontanò da quella turba di sacerdoti con una grande espressione di
disgusto sul volto, gridando: “Macellai!”. E rivolto a me disse:
“Figlio mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io
sarò per cagione delle anime da me più beneficiate, in agonia sino alla
fine del mondo. Durante il tempo dell’agonia, figlio mio, non bisogna
dormire. L’anima mia va in cerca di qualche goccia di pietà umana, ma
ahimè mi lasciano solo sotto il peso della indifferenza. L’ingratitudine
ed il sonno dei miei ministri mi rendono più gravosa l’agonia. Ahimè
come corrispondono male al mio amore! Ciò che più mi affligge e che
costoro al loro indifferentismo, aggiungono il loro disprezzo,
l’incredulità. Quante volte ero li per li per fulminarli, se non fossi
stato trattenuto dagli angioli e dalle anime di me innamorate… Scrivi al
padre tuo e narragli ciò che hai visto ed hai sentito da me questa
mattina. Digli che mostrasse la tua lettera al padre provinciale…”.»
Sì, “macellai di anime”! Coloro che dovrebbero essere il conforto di Gesù e i pastori delle nostre anime, diventano coloro che crocifiggono nuovamente il Signore e che conducono le nostre anime alla perdizione. Cari sacerdoti, se non sarete santi, sarete dei “diavoli”. Meditate e tremate.
citato da: Epistolario [vol. 1] – Corrispondenza con i direttori spirituali (1910-1922), di San Pio da Pietrelcina (edizioni Padre Pio da Pietrelcina)
Gli eventi descritti qui sotto, di oltre un secolo fa, sono un monito gravissimo contro le pagliacciate liturgiche neocatecumenali che proseguono ancor oggi.
A PADRE PIO GESÙ DISSE IN LACRIME: "LA MIA CASA È DIVENTATA UN TEATRINO PER DIVERTIRSI".
Il 12 marzo 1913, mentre padre Pio stava pregando, gli apparve Gesù, triste e dolorante, che gli disse: «Con quanta ingratitudine viene ripagato il mio amore dagli uomini! Sarei stato meno offeso da costoro se li avessi amati meno. Mio Padre non vuole più sopportarli».
Gesù soffre per il tradimento delle «anime più predilette», i sacerdoti, i quali sono i primi a lasciarlo da solo nelle chiese, ignorando il Tabernacolo: «Il mio Cuore è dimenticato, nessuno si cura più del mio Amore». Padre Pio riportò fedelmente anche la condanna del mondo sacerdotale: «La mia Casa è divenuta per molti un teatro di divertimenti; anche i miei ministri, che io ho sempre guardato con predilezione, che io ho amato come pupilla dell’occhio mio; esse dovrebbero confortare il mio cuore colmo di amarezze; essi dovrebbero aiutarmi nella redenzione delle anime; invece chi lo crederebbe..! Da essi debbo ricevere ingratitudini e sconoscenze. Vedo, Figlio mio, molti di costoro – a questo punto Gesù comincia a piangere singhiozzando – che sotto ipocriti sembianze mi tradiscono con comunioni sacrileghe». Come uscire da questo “pantano”? «Figlio mio, ho bisogno di vittime – disse il Signore a padre Pio – per calmare l’ira giusta e divina del Padre mio; rinnovami il sacrificio di tutto te stesso e fallo senza riservatezza alcuna». San Pio, sacerdote santo, rinnovò il sacrificio dal profondo del cuore. Mi chiedo quanti sacerdoti, allora, ma soprattutto oggi, hanno il desiderio di sacrificarsi per le anime e per confortare il Sacro Cuore di Gesù, così tanto disprezzato dagli uomini.
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Sì, “macellai di anime”! Coloro che dovrebbero essere il conforto di Gesù e i pastori delle nostre anime, diventano coloro che crocifiggono nuovamente il Signore e che conducono le nostre anime alla perdizione. Cari sacerdoti, se non sarete santi, sarete dei “diavoli”. Meditate e tremate.
citato da: Epistolario [vol. 1] – Corrispondenza con i direttori spirituali (1910-1922), di San Pio da Pietrelcina (edizioni Padre Pio da Pietrelcina)
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