A PROPOSITO DEL PIANETA “GEMELLO”: SOLI… MA INFINITAMENTE AMATI
La recente scoperta di un cosiddetto pianeta “gemello” della Terra ha fatto tornare di moda l’interrogativo: ma siamo soli nell’universo? Ovviamente qualsiasi categorica risposta a riguardo sarebbe risibile. È bene però porci la questione da un punto di vista teologico e fare un adeguato e opportuno ripasso.
Si sa che dal punto di vista dottrinale non c’è nessun ostacolo a credere che esistano vite intelligenti su qualche altro pianeta lontano chissà dove. Sempre però che sia assicurato un punto fondamentale; e cioè che – qualora questi extraterrestri avessero anche loro peccato – sarebbero stati redenti dall’Incarnazione che è avvenuta sulla Terra e che eventualmente avrebbero conosciuto attraverso una particolare rivelazione. Questo perché l’Incarnazione del Verbo in Gesù di Nazareth ha avuto tanto un valore universale quanto definitivo e irripetibile.
Gesù Cristo ha una preminenza assoluta rispetto a tutto l’ordine della creazione. San Paolo lo dice chiaramente nella Lettera ai Colossesi: c’è un primato di Cristo su tutte (tutte!) le cose, primato che gli spetta come Verbo eterno e come Verbo incarnato, primato che gli spetta nell’ordine della creazione e nell’ordine dellaredenzione. Così dice san Paolo: «Questo Figlio è immagine del Dio invisibile; primogenito di tutte le creature, perché in Lui tutto è stato creato in cielo e sulla terra, le cose visibili e invisibili, i Troni e le Dominazioni, i Principati e le Potestà. Tutto è stato creato per mezzo di Lui e per Lui; ed Egli esiste prima di tutte le cose, e tutte le cose sussistono in Lui» (Colossesi I, 15-17). Dunque, se esistessero altre creature intelligenti e se queste avessero peccato, ci sarebbe comunque una centralità della Terra in quanto “luogo” dell’avvenuta Incarnazione e Redenzione.
Partendo da questo fatto (ma non solo) siamo convinti che la vita intelligente sia stata voluta da Dio solo sulla Terra. Eppure c’è chi obietta affermando una cosa che sembra avere una logica ma che in realtà non è del tutto scontata: perché dovremmo essere soli nell’universo se questo è così grande?
Ebbene, paradossalmente, è proprio questo argomento che ci spinge a ritenere che invece siamo soli. Il santo sacerdote don Dolindo Ruotolo (apologeta instancabile, autore di numerosissimi libri) ha scritto nel suo Commento alla Genesi: «Alcuni si stupiscono che Dio abbia potuto creare tanti innumerevoli corpi celesti “per la terra” che è uno dei più piccoli pianeti (…). Del resto Egli non lavora di più a formare gli elettroni di un atomo di quello che lavori a formare gli astri. Innanzi a Dio è “immensamente piccolo” il cielo con i suoi corpi colossali, come è ugualmente importante l’atomo con le sue particelle imponderabili. Dio solo è grande, e innanzi a Lui tutte le cose sono un nulla (…). Egli ha voluto dirci, nell’armonia dei cieli, l’idea più accessibile a noi della sua onnipotenza, della sua sapienza e del suo amore».
Su questo argomento s’innestano almeno quattro constatazioni importanti su cui riflettere.
Primo: Il significato della grandezza dell’universo. La grandezza dell’universo (universo che -attenzione! – non è infinito, ma grandissimo) serve a farci capire quanto ancora più grande sia Dio. Pensate: questo Dio, pur essendo così grande, pur conoscendo tutti i segreti dell’universo, s’interessa di ognuno di noi, di ogni nostra piccola imperfezione. Inoltre, questo Dio ci ha pensati singolarmente fin dall’eternità; ed è disposto a venire in ognuno di noi… a fare della nostra anima il Suo universo.
Secondo: Dio non ama in una prospettiva generalizzante e astratta. Quando diciamo che Dio ama l’umanità evidentemente vogliamo dire che Dio ama ogni uomo, ma – di per sé – non è questa una frase corretta. L’“umanità” figura come un’astrazione e l’amore di Dio non ha come oggetto l’astrazione. Dio ama l’uomo, ogni uomo nella sua singolarità. Facciamo questo esempio: una mamma che ha dieci figli non ha un quantitativo di amore che divide per dieci (un decimo per ogni figlio), ma amerà totalmente ogni figlio (dieci decimi per ogni i figlio). In analogia è così l’amore di Dio per ogni uomo. Pertanto, perché meravigliarsi del fatto che la vita possa essere solo sulla Terra? Come per una mamma la vita di un solo figlio vale quanto la vita di tutti i figli, così per Dio la vita di un solo uomo vale quanto la vita di tutti gli uomini… e così, per Dio, anche un solo pianeta può valere quanto l’universo intero.
Terzo: Il Cristianesimo è tutto nella vicinanza. Quando accade qualcosa di vicino a noi scatta uno strano meccanismo psicologico per cui ci sembra impossibile che quell’avvenimento così importante possa essere avvenuto proprio qui, vicino a noi. È un po’ il “nemo propheta in patria” che ben conosciamo. Ebbene è proprio del Cristianesimo essere l’unica religione della vicinanza. Il Dio cristiano è un Dio che non solo esiste, ma che c’è. Ovvero è un Dio che entra nelle faccende di ogni uomo e che è disposto a fare di quel singolo problema dell’uomo la Sua “preoccupazione”, come, appunto, una mamma che non si divide ma si dona totalmente per ogni figlio.
Quarto: La Storia della Salvezza si realizza nelle scelte individuali. La Storia della Salvezza si realizza attraverso le scelte che i singoli uomini hanno compiuto nel silenzio della propria coscienza. Dio ha predisposto il piano della Salvezza – che è per tutti – affinché passi attraverso le scelte dei singoli. Dal singolo uomo dipende la possibilità di salvezza per tutti. Tutto il Cristianesimo è legato ai turbamenti e alle scelte di singole persone: Adamo ed Eva, Noè, Abramo, Mosè… la Vergine Maria.
Concludiamo. Relativamente all’esistenza di altre vite intelligenti c’è libertà di opinione; e abbiamo espresso la nostra convinzione consapevoli che è solo una modesta opinione. C’è però un dato che speriamo di aver fatto capire: una delle bellezze del Cristianesimo è che in esso Dio è disposto a fare di ogni singolo uomo (anche il più misero e dimenticato) il Suo universo. Quindi –possiamo concludere – soli… ma infinitamente amati. E “soli” per modo di dire, perché nella Compagnia più grande e piacevole possibile!
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