Cari vescovi, rileggete Tucidide… e Biffi
UNA CHIESA LIQUIDA
Il cattocomunismo è la più incredibile anomalia genetica del cristianesimo; per certi versi peggiore della Teologia della Liberazione la quale aveva velleità più sociali e meno moraliste.
E di fronte al dramma dell’immigrazione il cattocomunismo dà il meglio di sé persino superando la retorica stomachevole del vecchio pacifismo con cui, ai tempi della guerra del Golfo, i preti impegnati riempivano le loro parrocchie di bandierine arcobaleno neanche fossero ad un raduno del Gay Pride. Frasi tipo: “anche Gesù era un migrante” sono addirittura più stupide del “Cristo fu il primo comunista”.
Il cattocomunismo è la più incredibile anomalia genetica del cristianesimo; per certi versi peggiore della Teologia della Liberazione la quale aveva velleità più sociali e meno moraliste.
E di fronte al dramma dell’immigrazione il cattocomunismo dà il meglio di sé persino superando la retorica stomachevole del vecchio pacifismo con cui, ai tempi della guerra del Golfo, i preti impegnati riempivano le loro parrocchie di bandierine arcobaleno neanche fossero ad un raduno del Gay Pride. Frasi tipo: “anche Gesù era un migrante” sono addirittura più stupide del “Cristo fu il primo comunista”.
La Chiesa italiana di questo squarcio di nuovo secolo non è più quella di Camillo Ruini, ma quella del card. Bagnasco e di monsignor Galantino; non più una straordinaria presenza forte e discreta, ma quella di un Presidente della Cei che si riduce, in campagna elettorale amministrativa, a difendere gli assessori amici colpiti dagli avvisi di garanzia e un Segretario dei vescovi che combatte a spada tratta il virus diabolico del populismo nel modo più populista possibile: sparando contro la politica.
Una Chiesa liquida e minimale, incapace di leggere la complessità del reale, fedele consigliera dello Spirito del Tempo che ci vuole rigorosamente passivi rispetti ai cataclismi che la storia sta producendo (con il contributo interessato delle elité del potere tecnocratico); spesso complice di chi vuole cancellare il “nomos” a fondamento della civiltà europea che la Chiesa stessa ha contribuito faticosamente a costruire con secoli di testimonianza, annunci ma anche guerre, lacerazioni, progressi, contrapposizioni, conflitti (a partire proprio da quello tra fede e ragione). Un nomos che ha dato vita alle nostre nazioni, al nostro diritto, alle nostre economie, alla nostra concezione della libertà individuale.
Una Chiesa liquida e minimale, incapace di leggere la complessità del reale, fedele consigliera dello Spirito del Tempo che ci vuole rigorosamente passivi rispetti ai cataclismi che la storia sta producendo (con il contributo interessato delle elité del potere tecnocratico); spesso complice di chi vuole cancellare il “nomos” a fondamento della civiltà europea che la Chiesa stessa ha contribuito faticosamente a costruire con secoli di testimonianza, annunci ma anche guerre, lacerazioni, progressi, contrapposizioni, conflitti (a partire proprio da quello tra fede e ragione). Un nomos che ha dato vita alle nostre nazioni, al nostro diritto, alle nostre economie, alla nostra concezione della libertà individuale.
LEGGERE TUCIDIDE
Se i vescovi italiani la smettessero di fare i replicanti della Boldrini e di Gino Strada potrebbero trovare il tempo di leggere Tucidide il primo grande realista della storia e recuperare la consapevolezza che la politica estera di uno Stato (quando esso è sovrano) si basa sul principio dell’interesse nazionale.
Questo principio non è un concetto astratto ma la base di sicurezza e stabilità che fonda il rapporto di lealtà tra lo Stato e gli individui che ne fanno parte;
Se i vescovi italiani la smettessero di fare i replicanti della Boldrini e di Gino Strada potrebbero trovare il tempo di leggere Tucidide il primo grande realista della storia e recuperare la consapevolezza che la politica estera di uno Stato (quando esso è sovrano) si basa sul principio dell’interesse nazionale.
Questo principio non è un concetto astratto ma la base di sicurezza e stabilità che fonda il rapporto di lealtà tra lo Stato e gli individui che ne fanno parte;
L’interesse nazionale traduce in epoca moderna, il concetto di “utile” che fin dai tempi antichi Tucidide vedeva contrapposto all’idea del “giusto”.
Uno Stato democratico si distingue da uno non democratico perché cercherà di far coincidere il più possibile i due concetti (utilità e giustizia); ma va da sé che se i due concetti non sono conciliabili, inevitabilmente uno Stato deve far prevalere ciò che per sé è utile sacrificando ciò che potrebbe essere giusto.
Non esistono obblighi internazionali (né umanitari) che possano contrastare con il principio fondamentale della propria sicurezza (cioè dell’interesse), pena la necessità di svincolarsi da quell’obbligo. Il principio della sicurezza è alla base dell’esistenza di un ordine sociale, ciò che giustifica l’esistenza di uno Stato e legittima la sovranità di una nazione.
Uno Stato democratico si distingue da uno non democratico perché cercherà di far coincidere il più possibile i due concetti (utilità e giustizia); ma va da sé che se i due concetti non sono conciliabili, inevitabilmente uno Stato deve far prevalere ciò che per sé è utile sacrificando ciò che potrebbe essere giusto.
Non esistono obblighi internazionali (né umanitari) che possano contrastare con il principio fondamentale della propria sicurezza (cioè dell’interesse), pena la necessità di svincolarsi da quell’obbligo. Il principio della sicurezza è alla base dell’esistenza di un ordine sociale, ciò che giustifica l’esistenza di uno Stato e legittima la sovranità di una nazione.
NOSTALGIA DI MONSIGNOR BIFFI
Giacomo Biffi è stato una delle più straordinarie figure del cattolicesimo italiano di questo passaggio di secolo. Grande teologo capace di spiegare la verità dell’Annuncio attraverso la favola di Pinocchio, dove Mastro Ciliegia diventa “il maestro dell’anti-fede (un legno è solo un legno)” e l’intera avventura umana della fuga, del ritorno e della “partecipazione al destino del Padre” racchiuso nella storia di Geppetto, la Fata Turchina e il Gatto e la Volpe.
Giacomo Biffi è stato una delle più straordinarie figure del cattolicesimo italiano di questo passaggio di secolo. Grande teologo capace di spiegare la verità dell’Annuncio attraverso la favola di Pinocchio, dove Mastro Ciliegia diventa “il maestro dell’anti-fede (un legno è solo un legno)” e l’intera avventura umana della fuga, del ritorno e della “partecipazione al destino del Padre” racchiuso nella storia di Geppetto, la Fata Turchina e il Gatto e la Volpe.
Il 12 Settembre del 2000 (15 anni fa!), Biffi pubblicò una nota pastorale che creò “scandalo e stoltezza” (come ogni verità irriducibile allo spirito del Tempo). Di fronte all’emergere del problema immigrazione (quando ancora esso non era il dramma epocale che stiamo vivendo) ammoniva sulla necessità di “salvaguardare l’identità della nazione italiana” perché “non tutte le culture sono conciliabili con la nostra”. E ancora, “l’Italia non è una landa deserta o semidisabitata, senza storia, senza tradizioni vive e vitali, senza una inconfondibile fisionomia culturale e spirituale, da popolare indiscriminatamente, come se non ci fosse un patrimonio tipico di umanesimo e di civiltà che non deve andare perduto”.
Biffi anticipava il tema attuale dell’islamizzazione dell’Occidente, del rischio reale che i flussi migratori di culture irriducibili alla nostra, alterino la nostra civiltà; e ricordava che se anche il cristianesimo non è più religione ufficiale di Stato, esso rimane la nostra “religione storica”, “fonte precipua di identità e ispirazione determinante delle nostre più autentiche grandezze”.
Il suo apprroccio realistico è lontano anni luce dalla Chiesa virtuale di Galantino e di Bagnasco: un Chiesa, la loro, utopica e perciò etimologicamente senza più luogo.
Monsignor Biffi è morto lo scorso luglio a 87 anni e se ne sente già la mancanza.
Biffi anticipava il tema attuale dell’islamizzazione dell’Occidente, del rischio reale che i flussi migratori di culture irriducibili alla nostra, alterino la nostra civiltà; e ricordava che se anche il cristianesimo non è più religione ufficiale di Stato, esso rimane la nostra “religione storica”, “fonte precipua di identità e ispirazione determinante delle nostre più autentiche grandezze”.
Il suo apprroccio realistico è lontano anni luce dalla Chiesa virtuale di Galantino e di Bagnasco: un Chiesa, la loro, utopica e perciò etimologicamente senza più luogo.
Monsignor Biffi è morto lo scorso luglio a 87 anni e se ne sente già la mancanza.
Su Twitter: @GiampaoloRossi
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Il garantismo alterno del card. Bagnasco
http://blog.ilgiornale.it/rossi/2015/08/22/cari-vescovi-rileggete-tucidide-e-biffi/
In nome della Legge (e non delle logge)
Un testo di scarsa utilità si potrebbe pensare, visto che da che mondo è mondo i le “brave persone” rispettano la legge mentre chi non lo fa è l’elemento antisociale da condannare. La sola frase “E’ illegale!” è in grado di atterrire i più, che dalla condizione di illegalità vogliono prendere le distanze chi per etica, chi per paura e chi per entrambe. Ma siamo veramente sicuri che stare dalla parte della legge voglia per forza dire stare dalla parte del Bene? Percorrere velocemente le evoluzioni storiche della giurisprudenza può offrire insoliti spunti di riflessione e prospettive difficilmente considerate, che nel futuro potranno assumere un importanza sempre maggiore nella vita e nella società.
La legge, intesa come codificazione di ciò che può o non può essere fatto, è da sempre associata al concetto di civiltà, in quanto unico mezzo in grado di impedire che la società sia regolata dalla legge del più forte, a prescindere da qualsiasi concezione di giustizia.
Sin dagli inizi della vita dell’uomo come essere sociale se n’è avvertita la necessità, e il principio fondante ogni legge sin dall’inizio dei tempi è stato quel senso di bene e di giusto che è insito nell’animo umano, anche se la coscienza diviene spesso malleabile in funzione delle circostanze.
Le società precristiane avevano come obbiettivo della legge quello del bene comune, a parte eventuali diritti eccezionali concessi ad un sovrano più o meno deificato, e questo bene comune era mantenuto con la forza nell’interesse stesso della comunità, che dalla relativa perdita di libertà dovuta alla presenza della legge guadagnava in cambio una sicurezza ed una stabilità che altrimenti sarebbero state irrealizzabili.
Dio stesso intervenne in tal senso, dando a Mosè le Tavole della Legge che ancora oggi rappresentano, senza mezze misure, i comportamenti che determinano la Salvezza o la dannazione dell’anima. Ciò che è stato proibito da Dio è in linea di massima quello che le leggi di quasi tutti i popoli non ammettevano, e che quindi non venne a costituire alcuna limitazione ai comportamenti umani superiore a quella che l’uomo stesso si era sempre imposto.
Con l’avvento del Cristianesimo e più tardi con la sua affermazione sociale dovuta all’alleanza tra Altare e Trono, la Legge Divina, basata sulla parola stessa di Dio e quella umana, basata sul volere dei capi della comunità, si unirono ancora di più, e grazie a ciò l’Europa conobbe per secoli una giurisprudenza che seppur rozza era apertamente volta alla realizzazione della Regalità sociale di Gesù Cristo. Anche il concetto stesso del potere, approvato dalla Chiesa, acquistò una legittimazione di tipo divino, e così come il Papa poteva concederlo allo stesso modo poteva revocarlo tramite la scomunica.
Essendo il potere che ispirava la legge (pur comprendendo errori umani) in stretta correlazione con la Chiesa e con la Legge Divina, il rispetto delle regole che ne scaturivano era sacrosanto ed allo stesso modo l’uso della forza per renderlo obbligatorio.
Con la fine dell’alleanza tra Altare e Trono, la sparizione delle Monarchie cristiane e la nascita degli stati nazionali secondo una concezione più moderna, la legge tornò ad una condizione precristiana, ossia slegata dall’idea di Divino ma purtuttavia avente come concetto ispiratore il bene comune, e la conservazione d’una certa morale sociale attraverso l’instaurazione d’una sorta di “religione civile” della quale il “Libro Cuore” è uno dei massimi esempi. Questa “religione” civile laica venne accettata abbastanza di buon grado dai cattolici del tempo, perché benchè costituisse un processo di tipo rivoluzionario era ancora pervasa, almeno in parte, da quei Valori cristiani che fino a non molto addietro erano stati le colonne della società. A parte in Francia dove il processo massonico e rivoluzionario conobbe i suoi aspetti più tristi e cruenti, seppur con le giuste riserve il cattolico del tempo riuscì a non arrivare a particolari conflitti duraturi con il nuovo galantuomo statalista e statolatra che la morale vigente andava imponendo. La legge, anche se privata del suo più importante presupposto, la provenienza Divina, rimaneva comunque in favore della società ed era amministrata in maniera aperta da Stati aventi piena ed assoluta sovranità. In alcune circostanze e soprattutto nei Paesi protestanti, la nuova classe liberal-borghese riuscì purtroppo a far approvare leggi anticristiane ed inumane che concedevano loro il diritto di sfruttare i propri lavoratori alla stregua di schiavi, e questo fu purtroppo il trauma scatenante del comunismo, la più grande tragedia che l’Umanità abbia mai conosciuto insieme alla demo(no)crazia.
Ciononostante, lo spirito delle leggi rimaneva più positivo che negativo, così come rimaneva doveroso rispettarle nella maggioranza dei casi.
Ma questo durò ancora poco. Privando le leggi di un fondamento trascendentale ed immutabile, come appunto la Legge Divina, queste non diventano altro che l’espressione della volontà di chi al momento si trova in condizione di poterle promulgare, più o meno indipendentemente, e tale volontà è funzione dei tempi, è mutevole ed è debole.
Le due Guerre Mondiali finirono per distruggere il concetto di nazionalismo che le aveva generate, sorto sulle rovine del patriottismo che era venuto meno venendo meno il concetto religioso (Patria, Terra dei Padri, quindi religiosa). I popoli d’Europa, dopo aver perso la Religione come Istituzione fondante della legge persero in tal senso anche la Patria (sarebbe più giusto dire Nazione, per quanto detto prima), ritrovandosi con gli ultimi Valori fondamentali relegati alla sfera puramente personale o quasi, come la Famiglia e l’Onore. Tali valori, perdendo progressivamente protezione da parte delle Istituzioni, non ressero alla melma rovente che arrivava da ogni parte attraverso il liberalismo da un lato ed il comunismo dall’altro, falsi nemici e figli bastardi della medesima meretrice massonica e rivoluzionaria. Alla base delle leggi prese sempre più piede il concetto anticristiano per eccellenza : la demo(no)crazia.
La Chiesa dal canto suo, di fronte ai tragici cambiamenti sociali non trovò di meglio da fare che “aprirsi al mondo”, ovvero ad adattarsi per paura di vedere il proprio terreno ridursi ai minimi termini, e questo generò i mostri e le mostruosità postconciliari che ben conosciamo.
Non è necessario ripercorrere i tragici passi che sono stati compiuti dal Vaticano II ad oggi, è sufficiente considerare le leggi attuali della gran parte dei Paesi occidentali in confronto con le leggi del mondo Tradizionale o post-tradizionale fino al Dopoguerra:
Dio è totalmente escluso, semplicemente viene ignorato.
Al di sopra delle cosette spicciole, il bene comune non ha più alcun valore, quel che conta sono particolari interessi di particolari potentati occulti.
Non sono stabilite da Governi sovrani, ma da fantocci nelle mani di quei potentati occulti i cui interessi sono ciò che viene maggiormente difeso.
Questo perché la gran parte dell’Occidente, e sicuramente tutti i Paesi della Nato, sono caduti nelle mani della Massoneria mondialista e dell’alta finanza giudaica, che anche quando non sono la stessa cosa collaborano con lo scopo di comandare di fatto un villaggio globale senz’anima né identità (di alcun tipo). Questi occulti burattinai attraverso organizzazioni sovranazionali come l’ONU, la NATO, la UE e altri, dettano le linee guida delle leggi agli “Stati” che ne fanno parte, ed attraverso organizzazioni economiche come il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, la Banca Centrale Europea e via dicendo creano le condizioni per le quali ai politici fantocci convenga legiferare quello che a loro viene più utile. E con il continuo bombardamento mediatico si rendono i popoli proni ad accettare tali leggi, o li si distrae con passatempi di vario tipo spesso orientati a corromperli.
Andando ad analizzare come le leggi di oggi influenzano la società, c’è davvero da spaventarsi.
La Chiesa.
Tendono ad estrometterla da ogni funzione pubblica e sociale, con il pretesto di presunte ingerenze politiche da parte sua che al contrario costituirebbero un suo dovere.
Incoraggiano anche un’islamizzazione controllata in funzione anticristiana, che verrebbe immediatamente bloccata quando diventasse una minaccia per la massoneria liberal-giudaica. Chissà se l’islamico che strilla minacce e si vanta delle sue “conquiste”, ottenute senza sforzo alcuno, lo sa che sta all’Occidente massonico come la feccia dei centri sociali sta alla Prefettura : ovvero che fa il pagliaccio in modo più o meno previsto, più o meno controllato e fintanto che gli viene permesso.
Il Papa.
Cercano di renderlo una specie di presentatore che metta tutti d’accordo, in maniera politicamente corretta… altrimenti è contro la legge, è anticostituzionale.
La Patria.
Semplicemente sparita, una parola romantica da vecchi. Le leggi attuali spingono verso l’internazionalizzazione e non contrastano l’immigrazione in modo adeguato, anzi danno ai clandestini privilegi che le classi popolari nazionali si sognano. Anche questa è storia vecchia, il “piano Karlegi” per l’annientamento dei popoli europei risale al 1923, anche se non è molto che la famigerata Merkel ha ricevuto il suo meritato “Premio Karlegi” per gli sforzi fatti in favore dell’Europa secondo il progetto massonico. La sovranità nazionale è stata fortemente limitata dalle organizzazioni sovranazionali massoniche e la sovranità monetaria nei Paesi della UE (e non solo) è completamente sparita, divorata dai banchieri e servita loro dai politici lustrascarpe.
La famiglia.
Niente è più attaccato dalle leggi vigenti, recenti e meno recenti, e da ciò che tali leggi permettono. A divorzio e aborto si è unita una propaganda martellante con l’intenzione di dividere la donna in due categorie principali : la lavoratrice mascolinizzata, carrierista e per nulla attraente e la smutandata che non fa che esibirsi in modo indecente. Due modelli di donne entrambi contrari all’immagine di moglie e madre cattolica che è sempre stato il pilastro della famiglia, e senza la quale la famiglia non può esistere.
Ormai alla mancanza di morale la legge non pone più alcun freno, ed il processo di pansessualizzazione lo si subisce anche senza volerlo : per esempio, basta entrare in “yahoo” e ci si ritrova sotto il naso, non richieste, una quantità di notizie metà delle quali sono riguardo a gente nuda, corna e porcherie varie. Sempre in tema di internet, la legge, così rigorosa riguardo ai diritti d’autore, non pone alcun freno alla diffusione della pornografia a meno che questa non coinvolga minori e che non sia chiaramente reale… con maggiori di età qualunque abominio è ammesso, e se non si tratta di fatti reali ma di disegni non è posto limite alcuno alla malvagità ed alla perversione ; tutto questo può raggiungere qualsiasi casa e qualsiasi bambino con poche cliccate. Sottolineiamo che per un cattolico la pornografia è peggio della droga, perché oltre a degli danni fisici ormai noti è una sozzura che fa marcire l’anima e manda all’Inferno. Ma la legge non si cura di nessuno dei due aspetti, tanto che la pornografia neicosiddetti “Paesi all’avanguardia” è diventata un cancro sociale.
L’ultimo attacco alla famiglia è la promozione della sodomia, che sta dando ai depravati d’ogni sorta più diritti di quanti abbiano le persone sane e normali, un po’ come l’immigrato clandestino che ha molti più diritti del cittadino a casa sua, secondo l’inversione della giurisprudenza tipica della demo(no)crazia ; ed è evidente perché la legge ha questo atteggiamento, che va al di là del finto buonismo (in realtà “cattivismo” verso i buoni e sani) del quale è impestata una parte dell’opinione pubblica : la legge protegge chi è più utile al piano massonico mondialista, e tanto più è utile tanto più è protetto.
La scuola.
Costituisce il primo laboratorio istituzionale di controllo mentale contrario alla Tradizione, e dopo decenni di insegnamento di teorie sinistrose e liberaloidi, unite ed un lassismo in odore sessantottino pressochè totale riguardo ai costumi, adesso vorrebbero unire il progetto di devianza programmata sin dalla più tenera età, che si potrebbe riassumere nella frase “Cerca di essere un invertito, ma se proprio non ci riesci vedi almeno d’essere un maiale”. Tutto questo con obbligo legale, e per quanto riguarda i cattivi da offrire come esempio negativo, è molto facile : i fascisti ed al limite l’Inquisizione.
Tutti gli altri sono buoni o comunque capibili, e se non si può dire che lo siano spesso si associano a questi due esempi di cattivoni codificati. I terroristi islamici, per esempio, vengono ogni tanto definiti in modo totalmente improprio come “nuovi nazisti”, quando per vigliaccheria si dovrebbero chiamare “nuovi partigiani”, e si fa riferimento al loro criminale fanatismo ammiccando a quello che secondo il pensiero progressista una volta avremmo avuto anche noi, prima d’essere “liberati” dal modernismo… che ci ha “liberato” dalla preghiera prima delle lezioni per regalarci la promozione della sodomia e dell’immoralità.
La sicurezza.
Parlando dell’Italia, se non assistiamo a delle vere ondate di criminalità è perchè l’invigliacchimento generale ha colpito anche i delinquenti, non certo per effetto delle leggi tolleranti e garantiste, le quali dimostrano di essere inflessibili solo con la vittima che si difende, il colpevole, specialmente se depravato o clandestino, è tutelato da un’interminabile serie di diritti. Chi non lo sarebbe mai è chi si battesse nella difesa dei Valori tradizionali, che verrebbe demo(no)craticamente accusato di essere “estremista”, “fascista”, “razzista”, “omofobo” e quant’altro la demo(no)crazia non possa tollerare in quanto contrario ai fini mondialisti… tutto il resto si può bene o male essere, pederasta, travestito, vandalo, drogato, stupratore, spacciatore, blasfemo, satanista ecc. fino a pedofilo che, seppur ancora condannato da quasi tutti, ora della fine qualche attenuante nelle leggi demo(no)cratiche può riuscire a trovarla, ma un “estremista di destra cattivo” no, quello non si può proprio essere e non ha diritto ad alcuna misericordia.
Al giorno d’oggi, in alcune occasioni i poliziotti si trovano ad impersonare un ruolo insolito, quello del mercenario masochista. Mercenario perché in quel che fa in tali occasioni non v’ è nulla di giusto, e masochista perché facendo parte dei ceti popolari è tra coloro che più patiscono l’attuale stato delle cose. In pratica, in queste circostanze fanno del male senza neppure procurare un vantaggio a sé stessi. E allora avanti, ad impedire che gli estremisti cattolici blocchino gli spettacoli blasfemi, avanti, a manganellare gli italiani che non vogliono essere invasi da orde africane… e dopo aver svolto questo sporco lavoro, loro stessi ,come quelli ai quali si sono ingiustamente opposti ed a volte anche di più, subiscono il male che hanno difeso.
Quando invece fanno qualcosa di giusto, la legge che difendono misura le loro azioni al millimetro, pronta a condannarli nel caso in cui non rispettino abbastanza i presunti diritti dei delinquenti.
Il fisco.
Non essendo un esperto mi limiterò ad un accenno. E’ evidente e grottesco come il lavoratore medio sia oramai l’utile idiota degli strozzini massonici e dei loro fantocci della politica, che tra enormi montagne di chiacchiere lo spremono come un limone e si arricchiscono sulla sua pelle.
O che utilizzano il denaro pubblico per portare avanti il progetto mondialista, tra concerti offerti ai depravati, appannaggi agli zingari ed assistenza completa ai clandestini. Ma se il cattolico a casa sua si trova in stato di necessità deve solo pregare Dio, perché pregare le Istituzioni gli sarebbe del tutto inutile… non è mica utile al mondialismo, lui!
Si potrebbe continuare ancora a lungo, e non è necessario farlo.
S’impone però una domanda : se a fare le leggi sono degli individui nemici di Dio e nemici nostri, quale autorità morale possiamo più riconoscere alla legge? “Legge” è solo una parola, caricata d’autorità da secoli nei quali aveva un valore legittimo o più o meno legittimo, ma oggi non è altro che la volontà di soggetti che vogliono corromperci per schiavizzarci, per ridurci come docili bestie da lavoro alle quali importa solo di riempirsi la pancia con quel che ricevono.
Purtroppo i segni in tal senso non sono per nulla positivi, e non lasciano presagire alcun riavvicinamento tra le “istituzioni” (volutamente in minuscolo) dei Paesi occidentali e coloro che ancora credono in Valori sani, Religione innanzitutto. Quindi tantovale iniziare ad abituarsi ad essere considerati dei fuorilegge, dei banditi, dei nemici pubblici o quello che sia ; se il prezzo della società sono l’apostasia e la degradazione meglio esserne esclusi, con tutto quel che ciò comporta. Anzi, se al giorno d’oggi ci si trova completamente in linea con la legge è bene farsi un serio esame di coscienza, perché sicuramente si sta sbagliando qualcosa, e forse qualcosa di grave.
Purtroppo, queste considerazioni che temo possano essere piuttosto profetiche sono ancora molto premature, e le “brave persone” ancora a lungo continueranno a dividersi tra pavidi incapaci di esporsi minimamente per paura di scontrarsi con il Disordine (Ordine? Non credo!) Costituito o anche solo con il pensiero dominante ed altri meno pavidi che si opporranno di certo alla melma infetta, ma sempre con educazione, rispetto, entro i limiti concessi dalla legge che citeranno anche in difesa delle loro posizioni. Purtroppo, le “brave persone” dovranno subirne di ogni prima di rinunciare alla loro morale benpensante che li vuole sempre e comunque dalla parte della legalità, a prescindere da chi sia a stabilirla, essendo soggetti oltre che all’ipnosi demo(no)cratica anche a quella legalitaria ad oltranza ; e sicuramente in molti faranno prima a cadere vittime della lobotomizzazione mondialista che a liberarsi di quest’illegittimo attaccamento a concetti ormai del tutto inattuali ed insostenibili.
Un pensiero rivoluzionario? Per nulla, se si pensa al fatto che un cattolico ha sempre avuto non solo il diritto ma anche il dovere di apporsi ai nemici di Dio, siano questi essere umani singoli, governi, leggi, eserciti o quant’altro, e nel deprecato quanto illuminato Medio Evo la scomunica di un re faceva decadere l’obbligo di fedeltà dei suoi vassalli.
Riprendendo le parole di San Paolo (at. 5,29), “Obbedite a Dio piuttosto che agli uomini”… “Nulla potestas nisi a Deo” (Non c’è autorità se non da Dio). Nessuna rivoluzione, quindi, ma pura Dottrina.Le rivoluzioni sono quelle che abbiamo già patito, e che hanno portato a questo disastroso stato delle cose : protestante (1517), liberale (1789), comunista (1917), ecumenica (1962-1965), sessuale (1968), mondialista (ai nostri giorni). Tutto quello che possiamo fare contro l’avanzare di questa tragica marea è una legittima controrivoluzione. Il primo teatro di questa controrivoluzione dobbiamo essere noi stessi, che dobbiamo identificare ciò che non dev’essere accettato ed innalzare una barricata morale dalla quale non si può e non si deve scendere, mai e in nessun caso ; successivamente, affrontare il Male che vorrebbero imporci con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, dalla resistenza passiva, il minimo, all’azione diretta, crescendo di pari passo con le possibilità soggettive ed oggettive.
Mi si può accusare di istigare all’illegalità? Finchè la legge continuerà ad opporsi a Verità, Giustizia e Natura non potrò fare altro che contrastarla.
Mi si può accusare di alimentare pensieri contro il Disordine Costituito? Finchè continuerà ad essere rappresentato da nemici di Dio e della parte sana dei cittadini non smetterò d’essergli ostile e di diffondere ostilità nei suoi vergognosi riguardi.
E queste non sono scelte, ma obblighi che il nemico stesso m’impone.
Anche i “cristeros” ed i vandeani furono considerati banditi, eppure si batterono per la più santa delle cause. E se a Mentana Garibaldi non avesse alzato velocemente i tacchi i papalini l’avrebbero giustamente impiccato da quel bandito massone che era, al contrario oggi ogni agglomerato italiano con più di cinquanta abitanti è appestato dal suo nome.
Non bisogna temere la parola “fuorilegge” o “bandito”, a meno che non sia in riferimento alla Legge di Dio, dall’osservanza della quale dipende la nostra Salvezza, od anche a quella dell’Onore, che ci rende degni o indegni innanzi alla nostra coscienza (ovviamente per chi ce l’ha).
Come scrisse un anonimo detenuto dell’immediato dopoguerra su di un muro del carcere milanese di San Vittore, durante le epurazioni messe a punto dai fenomeni sbucati fuori all’improvviso dai loro buchi dopo il 25 aprile, “Quando nel mondo la canaglia impera la patria degli onesti è la galera”. E nel caso che stiamo trattando non si parla semplicemente di onestà, ma di fedeltà a Dio, cosa infinitamente superiore, in questa vita e nell’altra.
Se a migliaia non si tirarono indietro di fronte ai leoni, non vorremo noi oggi tirarci indietro di fronte ai vermi, spero!
Alessio Bacin
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