ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 4 ottobre 2015

Chi vuol esser gaio, sia..del doman..

La Gaia Chiesa: miscredenza e volgarità





Bel colpaccio per il CorServa delle Banche sempre zelanti nella diffusione della famigerata Agenda omosessualista. Tutto normale, madama la Marchesa e che sarà  mai l'intervista di  un prete gay che grazie all'effetto Bergoglio fa il suo coming out a telecamere dispiegate? Oramai ci aspettiamo  di tutto,  anche un papa che spalanca le finestre delle stanze vaticane e che predica ai fedeli: "Sono gay, sono incompreso, i cardinali mi fanno lo stalking, pregate per me. Orate Fratres!".
E' questa la gravità della situazione: non ci stupisce più nulla, non ci indigna più nulla, non ci fa infuriare più nulla.  Un uomo che si veste da donna con lustrini e paillettes, mantenendo la barba, il pizzetto e i baffetti...e  che sarà mai? Di nome si chiama vagina (conchita) , di cognome si chiama pene (wurst). Ban-ki-Moon dell'Onu lo applaude in prima fila come testimonial di una minoranza oppressa  (ah, le minoranze!) e  lui/lei si becca uno di quei premi per la miglior canzone che nessuno avrebbe premiato se non fosse stato un uomo che si veste da donna mantenendo il pelo da uomo, che però vuole pure essere sexy con le forme femminili e tutto il resto...Insomma un Pan-Demonio globale,un poltergeist, un helter-skelter. E' questa l'essenza della Demon-krazia? Ma torno al punto...
L'altra sera i TG hanno ripreso la notizia già anticipata dal Corriere delle Banche, il quale si è  subito premunito di farne una versione in Inglese, per diffondere la lieta novella urbi et orbi. In tv il monsignore gaio a nome Krzysztof Charamsa che insegna teologia,   piange, ride, si commuove, fa outing, si stringe al suo compagno, critica quella chiesa così omofoba e intollerante che se l'è sopportato per anni, lo ha insignito del titolo di Monsignore gli dà un incarico di teologo facendo finta di non conoscere le sue tendenze e di non sapere che ha pure un "compagno". A proposito, ha vinto ancora il comunismo anche a letto : i partner etero e omo  che siano, si chiamano tutti egualitaristicamente "compagni". Ma andiamo avanti.

Ora la Gaia Chiesa deve pure fingersi rigorosa e indurlo alle dimissioni lui, la sua tonaca, i suoi libri, la sua Gaia Scienza  teologica e  pure il giovin "compagno". "Mi troverò un lavoro", fa sapere il reprobo.
Ma no, tranquilli, costui non dovrà faticare a lungo: c'è la tv, le ospitate in prima e seconda serata da Vespa, dalla Gruber, da Floris, dalla De Filippi,  ecc. Eppoi ha già bell'e pronto  un libro sulle angherie che ha dovuto patire  come "minoranza oppressa" nel Sant'Uffizio; forse se ne ricaverà  un film, quasi sicuramente una fiction in stile "Uccelli di Rovo" (versione gaia). Sarà su Fessbuk, cinguetterà coi tweet. E se la chiesa, in un sussulto estremo di dignità dovesse  per davvero buttarlo fuori, state certi che avremmo cortei omo di protesta davanti a S. Pietro per il "reintegro" del "perseguitato",  il quale  conosceva perfettamente le regole del ruolo che ricopriva, ma ha voluto forzare il blocco alla vigilia del Sinodo sulla Famiglia (quella naturale, si presume). Quel "reintegro" che si nega a chi ha perso un lavoro, non sa mettere insieme il pranzo con la cena e ha una famiglia a carico. Ma lì, non ci saranno cortei di protesta, dato che non è più  trendy difendere la famiglia.

Le roccheforti si espugnano dall'interno e non c'è dubbio che la Fortezza vaticana sia stata espugnata da tempo. Avremo la messa officiata da un trans? O da una lesbica? Avremo magari omelie pro LGBT con la benedizione interreligiosa di preti, rabbini, imam?
Dopotutto sta scritto nel Programma mondialista: le religioni ci daranno una mano. 


http://sauraplesio.blogspot.it/2015/10/la-gaia-chiesa-miscredenza-e-volgarita.html

LA CHIESA E LA GIOIA 


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Curiosamente proprio il severo Benedetto XVI ha tanto insistito sulla vocazione alla gioia della Catholica. Nulla da eccepire.
Eccepisco invece a chi – se sia Francesco o i suoi clerici adulatori, fate voi – sembra essere ossessionato dalla gioia. Quasi che la gioia sia la garanzia di non so che.
A volte invece, parola di fedele sovente gioioso, fa bene entrare in chiesa e trovare lo spazio per confrontarsi con la fatica, la sofferenza e il sacrificio, la tristezza e il senso di inutilità. Fa bene vedere che la nostra gioia è scaturita dal fianco aperto del Crocifisso, non del Pagliaccio.
Quindi anatemizzo laicamente la chiesa dell’euforia-a-tutti-i-costi, dal sapore così tanto infantilista e pre-adolescenziale, come hanno capito persino negli uffici della Pixar…
Il film, oltre ad ambientare il successo di un’avventura familiare nella città anti-familista per antonomasia, l’arcobaleno San Francisco, insegna che un pizzico di tristezza a volte aggiusta tutto, mentre la rincorsa della gioia fine a se stessa combina solo mille pasticci.
Dedicato a tutti quelli che, come me, oggi sono tristi, pensando che nel giorno di San Francesco inizierà la più dura battaglia che i tifosi di San Francisco abbiano mai preparato ai danni della Chiesa.

3 commenti:

  1. La sentite voi la putrescente puzza di cloaca che sta crescendo da tutte le parti . ? jane

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    1. Sì! E' un fetore ammorbante!
      Solo il profumo di Maria SS, col Suo rosario, può contrastarlo!

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    2. Ha ragione caro Brontolo. Allora diciamone tanti e offriamo anche le nostre grandi o piccole sofferenze alla Regina dei nostri cuori affinchè tale lordume perda la sua forza e sparisca per sempre nell' inferno da dove viene . jane

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