Hassakè (Agenzia Fides) - “Il senatore statunitense John McCain ha protestato dicendo che i russi non stanno bombardando le postazioni dello Stato Islamico, ma piuttosto i ribelli anti-Assad addestrati dalla Cia. Io trovo inquietanti queste parole. Rappresentano un'ammissione spudorata del fatto che dietro alla guerra ad Assad c'è anche la Cia, e che si tratta di un conflitto etero-diretto da circoli di potere lontani dalla Siria e dai loro alleati nella regione mediorientale”.
Così l'Arcivescovo siriano Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'Arcieparchia siro-cattolica di Hassakè-Nisibi, commenta con l'Agenzia Fides alcuni recenti sviluppi del conflitto siriano, segnati dall'intervento diretto delle forze militari russe contro le postazioni delle milizie jihadiste.
“La propaganda occidentale” sottolinea l'Arcivescovo Hindo “continua a parlare di ribelli moderati, che non esistono: nella galassia dei gruppi armati, quelli dell'Esercito Siriano Libero li trovi solo se li cerchi con la lente d'ingrandimento. Tutte le altre sigle, a parte lo Stato Islamico (Daesh), sono confluite o sono state fagocitate di fatto dal Fronte al-Nusra, che è il braccio militare di al-Qaida in Siria”. A giudizio dell'Arcivescovo siro-cattolico, “c'è qualcosa di veramente inquietante in tutto questo: c'è una superpotenza che a 14 anni dall’11 settembre protesta perchè i russi colpiscono le milizie di al-Qaeda in Siria. Che vuol dire? Che adesso al-Qaida è un alleato degli Usa, solo perchè in Siria ha un altro nome? Ma disprezzano davvero così tanto la nostra intelligenza e la nostra memoria?”
Nel colloquio con Fides, l'Arcivescovo Hindo ripete che “a decidere se e quando Assad dovrà andare via, saremo noi siriani, e non il Daesh o l'Occidente. Ed è certo che se Assad va via adesso, la Siria diventerà come la Libia”. L'Arcivescovo siriano lancia anche un allarme: “Ci giungono notizie tremende dalla città di Deir el Zor, assediata dal Daesh da molto tempo. I viveri non possono arrivare in città, non hanno più cibo, e la popolazione sta letteralmente morendo di fame. Occorre fare subito qualcosa, prima che sia troppo tardi”. (GV) (Agenzia Fides 2/10/2015).
Il “doppio gioco” di Washington mandato all’aria con l’intervento russo in Siria
di Diana Rojas
Gli Stati Uniti hanno lasciato intendere chiaramente il loro appoggio ai gruppi armati siriani già nell’inizio della campagna militare russa.
Con l’inizio dei bombardamenti dell’aviazione militare russa in Siria, gli Stati Uniti hanno drammaticamente incrementato la loro retorica contro gli attacchi della Russia e di chiunque non prenda parte alla loro “coaloizione” contro lo Stato Islamico in Siria ed hanno anche affermato che “la campagna militare russa è destinata al fallimento”.
Questa affermazione esprime chiaramente l’irritazione degli USA ed il loro timore che la loro fallita campagna contro l’ISIS sia messa in dubbio nell’ottenere i russi un successo lì dove il governo statunitense ha totalmente fallito.
Con l’inizio dei bombardamenti dell’aviazione militare russa in Siria, gli Stati Uniti hanno drammaticamente incrementato la loro retorica contro gli attacchi della Russia e di chiunque non prenda parte alla loro “coaloizione” contro lo Stato Islamico in Siria ed hanno anche affermato che “la campagna militare russa è destinata al fallimento”.
Questa affermazione esprime chiaramente l’irritazione degli USA ed il loro timore che la loro fallita campagna contro l’ISIS sia messa in dubbio nell’ottenere i russi un successo lì dove il governo statunitense ha totalmente fallito.
In realtà tutti i tentativi degli USA per influire nella crisi siriana sono stati un fallimento. Di recente, Washington si è vista obbligata a sospendere il suo programma di addestramento dei terroristi “moderati” quandoi due gruppi di questi ultimi sono stati sbaragliati e si sono arresi o sono passati nelle file del “Fronte Al-Nusra”, il ramo di Al Qaeda in SIra, con le proprie armi e dotazioni.
Alcuni responsabili del Dipartimento di Stato vedono l’implicazione della Russia negli attacchi contro i gruppi terroristi in Sira con “grave preoccupazione” e chiedono alla Russia di non lanciare attacchi aerei contro i gruppi terroristi differenti dall’ISIS, cosa che dovrebbe includere le organizzazioni terroriste come il “Fronte al-Nusra”, “Ahrar al Sham” e” l’Esercito Siriano Libero” ed altri gruppi di ideologia similare, che rappresentano un pericolo per la Siria non meno grave di quello dell’ISIS. In questo senso i responsabili del Pentagono hanno affermato che i primi attacchi delle forze aeree Rsse/Siriane sono stati diretti “probabilmente” contro aree che non si trovano sotto il controllo dell’ISIS.
In realtà gli USA, che sono stati gli autori della la creazione dell’ISIS, di Al Qaeda e di altri gruppi terroristi che devastano il mondo, oggi giorno intervengono in Siria non con il fine di lottare contro il terrorismo ma per rovesciare il governo legittimo di Bashar al Assad ed instaurare in governo fantoccio in Siria che serva oi loro interessi e quelli dei loro alleati regionali- Arabia Saudita, Turchia ed Israele (il “doppio gioco di Washington” mandato all’aria con l’intervento russo in Siria).
Gli USA non hanno alcuna intenzione di farla finita nè con l’ISIS nè con Al Qaeda, ma cercano piuttosto di strumentalizzarli per farli combattere contro le forze dei governi che intendono rovesciare o debilitare, come quelli della Siria, dell’Iraq, dell’Iran e della stessa Russia, paesi che seguono una politica indipendente da Washington. Una guerra occulta di sobillazione che gli USA portano avanti non soltanto in Siria ma anche in altri paesi.
Questo non significa che gli USA non siano disposti ad attaccare questi gruppi quando escono fuori dal loro controllo. Occorre ricordare, in questo senso, che gli USA hanno bombardato a suo tempo varie fazioni, includendo il gruppo Jorasàn, collegato con il Fornte al-Nusra, che avevano accusato di pianificare attacchi contro obiettivi dei paesi occidentali. L’attacco contro al-Qaeda fu fortemente critcato dai media degli oppositori siriani e da altri gruppi come l’Esercito Siriano Libero. Cosa questa che servì per smentire, una volta di più, il presunto carattere “moderato” di queste forze.
La reazione dei gruppi appoggiati dagli USA, di fronte ai devastanti attacchi aerei portati a compimento dai russi, è stata di rifiuto e di rabbia anche in questa occasione. Alcuni affermano che gli aerei russi li hanno bombardati ed altri affermano che la Russia avrebbe attaccato i civili. Il comandante dell’Esercito Siriano Libero è arrivato anche a minacciare la Russia di creare “un nuovo Afghanistan”.
Gli Usa da ultimo, hanno segnalato che continueranno i loro attacchi contro l’ISIS in Siria, dopo che la Russia li aveva avvisati di trattenere le loro operazioni con il fine di evitare incidenti aerei non desiderati. La Russia ha chiesto anche che le due nazioni si coordino assieme contro il terrrismo in Siria, cosa che gli USA si sono rifiutati dal fare.
Fonte: Al Manar
Traduzione: Luciano Lago
Nella foto in alto: un caccia bombardiere Su-34 dell’Aviazione russa in azione
Nella foto al centro: i terroristi del Fronte al-Nusra appoggiati dagli USA e da Arabia Saudita e Turchia
"Forse gli Usa sono alleati di al-Qaida?"
Se lo chiede l'Arcieparca siro-cattolico di Hassaké-Nisib, commentando le proteste americane per l'intervento militare russo in Siria
Roma, (ZENIT.org) Redazione
Sale la tensione tra Stati Uniti e Russia dopo che Mosca ha iniziato dei raid aerei nel territorio siriano. Nelle scorse ore John McCain, senatore statunitense già candidato alla presidenza della Repubblica degli Stati Uniti, ha detto alla Cnn con tono di protesta che gli aerei russi stanno bombardando anche postazioni non dell'Isis. "Posso assolutamente confermare che i primi raid – ha dichiarato il politico repubblicano – sono stati contro individui e gruppi finanziati e addestrati dalla nostra Cia".
La notizia, oltre a provocare la reazione di Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, il quale ha precisato che la Russia sta colpendo solo obiettivi terroristici, ha suscitato l'indignazione di mons. Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'Arcieparchia siro-cattolica di Hassakè-Nisib. Il presule, intervistato dall'agenzia Fides, ha definito "inquietanti" le parole con cui McCain afferma che la Cia ha addestrato ribelli anti-Assad.
"Rappresentano un'ammissione spudorata del fatto che dietro alla guerra ad Assad c'è anche la Cia, e che si tratta di un conflitto etero-diretto da circoli di potere lontani dalla Siria e dai loro alleati nella regione mediorientale”, ha detto. “La propaganda occidentale - sottolinea l'Arcivescovo Hindo - continua a parlare di ribelli moderati, che non esistono: nella galassia dei gruppi armati, quelli dell'Esercito Siriano Libero li trovi solo se li cerchi con la lente d'ingrandimento. Tutte le altre sigle, a parte lo Stato islamico, sono confluite o sono state fagocitate di fatto dal Fronte al-Nusra, che è il braccio militare di al-Qaida in Siria”.
A giudizio dell'Arcivescovo siro-cattolico, “c'è qualcosa di veramente inquietante in tutto questo: c'è una superpotenza che a 14 anni dall’11 settembre protesta perchè i russi colpiscono le milizie di al-Qaeda in Siria. Che vuol dire? Che adesso al-Qaida è un alleato degli Usa, solo perchè in Siria ha un altro nome? Ma disprezzano davvero così tanto la nostra intelligenza e la nostra memoria?”.
L'Arcivescovo ci tiene poi a sottolineare che devono essere i siriani, "e non l'Isis o l'Occidente", a decidere se e quanto Assad dovrà andare via. "Ed è certo che se Assad va via adesso, la Siria diventerà come la Libia”, prosegue mons. Hindo. Il quale lancia infine l'allarme sulla città di Deir el Zor la cui popolazione, assediata dall'Isis da molto tempo, "sta letteralmente morendo di fame".
(02 Ottobre 2015) © Innovative Media Inc.
http://www.zenit.org/it/articles/forse-gli-usa-sono-alleati-di-al-qaida
Il SILENZIO ASSORDANTE di giornali, televisioni, opinionisti, politici, talkshowisti davanti alla notizia che gli USA, la CIA, da tempo finanziavano e addestravano gruppi di “ribelli” in uno stato legittimo, la Siria, presente e riconosciuto all’ONU
Da un paio di giorni seguo le notizie che giungono dalla Siria, dove la Russia è intervenuta, su richiesta del governo siriano, per bombardare l’ISIS. Seguo anche tutte le notizie connesse e il loro impatto mediatico. Intanto, non riesco a trovare minimamente credibile l’immagine del “feroce” e “sanguinario” “dittatore” di nome Assad, di cui basta guardare la faccia per ricevere una impressione diametralmente opposta. Se quella è la faccia di un “sanguinario”, dovremo diffidare di ogni persona che incontriamo per strada, ad incominciare dal parroco e dalle suore e dame di carità. La Russia si è dunque mossa e dimostra di fare sul serio nel contrasto a criminali davvero feroci e indegni di appartenere alla razza umana: quelli dell’ISIS e Associati. Udite! Udite! Finanziati, sponsorizzati e addestrati, perfino curati quando vengono feriti, da tutta la banda solidale, veri criminali che siedono ai vertici del loro stato, e che possono così elencarsi: USA, Israele, Turchia, Arabia Saudita, Qatar e appendici varie che si chiamano “stati” ma che sono solo pompe di benzina, erogatori di petrolio estratto dalle viscere del deserto, come il Kuwait, che aveva dato pretesto per la prima guerra del golfo contro il feroce Saddam, appena un giorno prima alleato degli USA, che lo avevano istigato contro l’Iran.
Per bocca dell’americano, senatore repubblicano, McCain, ci si è subito lamentati dei bombardamenti russi e si è detto che colpiscono i “ribelli” finanziati e addestrati dalla CIA: clamorosa pubblica e autorevole ammissione! Non si tratta di una congettura dei soliti “complottisti”. Ma come?! Sarebbe a dire che mentre a Milano, nelle contestazioni per l’Expo, si sono criminalizzati i manifestanti che hanno imbrattato i muri, invece gli USA vanno ad armare, finanziare, addestrare, aizzare “ribelli” artificialmente prodotti ai danni di un qualsiasi governo non abbia il gradimento della Casa Bianca? Alla faccia della democrazia! Ricordiamo le elezioni che videro prevalere Hamas? Più regolari, controllate e democratiche non potevano essere. Solo che vinsero quelli che non dovevano vincere! Da allora Hamas è un movimento terroristico semplicemente perché è stato d’autorità inserito in una apposita lista dove chi ci entra è qualificato come “terrorista” e senza che poi si sappia bene cosa è questo “terrorismo”. Nessuno fino ad oggi – diceva un esperto dello stesso governo USA – ne ha saputo dare una definizione scientifica. Lo sei perché lo dico io, ed a dirlo è soprattutto Israele, che comunica i nomi alle commissioni che devono inserire quei nomi in apposite liste. Ci si dimentica di dire che lo stesso Israele non solo nasce a seguito di innumerevoli atti terroristici (David King Hotel, Ambasciata britannica a Roma), ma pratica tuttora il terrorismo, facendo uccidere chi vuole in qualsiasi parte del mondo e violando la sovranità degli stati. Le “false flag” sono da sempre una pratica da manuale.
In pratica, e non la tiro per le lunghe, ho da fare e non voglio passare la giornata a scrivere su una notizia che mi indigna molto, la sorte della Siria doveva seguire quella della Libia, per ragioni per nulla commendevoli. La Siria non ha avuto lo stesso rapido destino della Libia per la semplice ragione che Russia e Cina non hanno dato il benestare all’operazione, condotta peraltro in modo truffaldino e di cui noi italiani - privi di spina dorsale - paghiamo ancora le conseguenze, più di francesi e inglesi cui andiamo a leccare i piedi. A noi la danno a bere con la storia dei tiranni, dei dittatori che massacrano il loro stesso popolo, come a dire che ognuno può violentare la propria madre, ma poi dietro vi sono squallide storie di petrolio, di loschi interessi, di potere. La guerra contro Assad fu decisa e organizzata subito dopo che questi disse no al passaggio sul territorio siriano di un gasdotto che partendo da Qatar e Arabia Saudita avrebbe danneggiato la Russia della quale la Siria si professava fedele alleata. Le famose manifestazioni in Siria che erano seguite poco dopo la devastazione della Libia si erano avvalsi di cecchini (come in Ucraina) predisposti dalla CIA, per creare la bufala del “sanguinario dittatore” e sentirsi con ciò legittimati a seminare di morte e devastazione ogni angolo di Siria, Libia, Iraq, Yemen, Ucraina, Afghanistan... Sappiamo cosa hanno combinato e cosa combinano gli evangelizzatori dei “diritti umani”, gli esportatori di democrazia.
Ed in tutto questo i media cosa fanno? Tacciono quando vi è di che indignarsi, si stracciano le vesti quando devono ad arte creare i mostri. Dimostrano ancora una volta di essere quel che si sa sono: uffici dipendenti dai servizi d’informazione della CIA, del Mossad, delle varie agenzie governative con servizi e appositi ministeri per la «Comunicazione». Purtroppo, non vi è molto da sperare neppure nella contro-informazione. Possono chiudere siti come questo su cui scrivo, appena lo decidessero, valutando che anche una sola voce di verità nel deserto può essere dannosa, istigatrice di “odio” e da spegnere. La dittatura, quella vera, l’abbiamo in casa, non dobbiamo vederla altrove. Il “feroce” Assad è stato rieletto dal suo popolo lo scorso anno, in regolari elezioni, con l’80% dei voti. Da noi il presidente Renzi non è mai stato votato da nessuno, e così i due governi precedenti. Un parlamento dichiarato illegittimo dalla stessa Corte costituzionale ha l’impudenza di voler riformare la stessa costituzione. Se dovessimo definire la nostra forma di governo e di stato possiamo dire che vige un “colpo di stato permanente”, come ordinaria pratica di governo.
Per bocca dell’americano, senatore repubblicano, McCain, ci si è subito lamentati dei bombardamenti russi e si è detto che colpiscono i “ribelli” finanziati e addestrati dalla CIA: clamorosa pubblica e autorevole ammissione! Non si tratta di una congettura dei soliti “complottisti”. Ma come?! Sarebbe a dire che mentre a Milano, nelle contestazioni per l’Expo, si sono criminalizzati i manifestanti che hanno imbrattato i muri, invece gli USA vanno ad armare, finanziare, addestrare, aizzare “ribelli” artificialmente prodotti ai danni di un qualsiasi governo non abbia il gradimento della Casa Bianca? Alla faccia della democrazia! Ricordiamo le elezioni che videro prevalere Hamas? Più regolari, controllate e democratiche non potevano essere. Solo che vinsero quelli che non dovevano vincere! Da allora Hamas è un movimento terroristico semplicemente perché è stato d’autorità inserito in una apposita lista dove chi ci entra è qualificato come “terrorista” e senza che poi si sappia bene cosa è questo “terrorismo”. Nessuno fino ad oggi – diceva un esperto dello stesso governo USA – ne ha saputo dare una definizione scientifica. Lo sei perché lo dico io, ed a dirlo è soprattutto Israele, che comunica i nomi alle commissioni che devono inserire quei nomi in apposite liste. Ci si dimentica di dire che lo stesso Israele non solo nasce a seguito di innumerevoli atti terroristici (David King Hotel, Ambasciata britannica a Roma), ma pratica tuttora il terrorismo, facendo uccidere chi vuole in qualsiasi parte del mondo e violando la sovranità degli stati. Le “false flag” sono da sempre una pratica da manuale.
In pratica, e non la tiro per le lunghe, ho da fare e non voglio passare la giornata a scrivere su una notizia che mi indigna molto, la sorte della Siria doveva seguire quella della Libia, per ragioni per nulla commendevoli. La Siria non ha avuto lo stesso rapido destino della Libia per la semplice ragione che Russia e Cina non hanno dato il benestare all’operazione, condotta peraltro in modo truffaldino e di cui noi italiani - privi di spina dorsale - paghiamo ancora le conseguenze, più di francesi e inglesi cui andiamo a leccare i piedi. A noi la danno a bere con la storia dei tiranni, dei dittatori che massacrano il loro stesso popolo, come a dire che ognuno può violentare la propria madre, ma poi dietro vi sono squallide storie di petrolio, di loschi interessi, di potere. La guerra contro Assad fu decisa e organizzata subito dopo che questi disse no al passaggio sul territorio siriano di un gasdotto che partendo da Qatar e Arabia Saudita avrebbe danneggiato la Russia della quale la Siria si professava fedele alleata. Le famose manifestazioni in Siria che erano seguite poco dopo la devastazione della Libia si erano avvalsi di cecchini (come in Ucraina) predisposti dalla CIA, per creare la bufala del “sanguinario dittatore” e sentirsi con ciò legittimati a seminare di morte e devastazione ogni angolo di Siria, Libia, Iraq, Yemen, Ucraina, Afghanistan... Sappiamo cosa hanno combinato e cosa combinano gli evangelizzatori dei “diritti umani”, gli esportatori di democrazia.
Ed in tutto questo i media cosa fanno? Tacciono quando vi è di che indignarsi, si stracciano le vesti quando devono ad arte creare i mostri. Dimostrano ancora una volta di essere quel che si sa sono: uffici dipendenti dai servizi d’informazione della CIA, del Mossad, delle varie agenzie governative con servizi e appositi ministeri per la «Comunicazione». Purtroppo, non vi è molto da sperare neppure nella contro-informazione. Possono chiudere siti come questo su cui scrivo, appena lo decidessero, valutando che anche una sola voce di verità nel deserto può essere dannosa, istigatrice di “odio” e da spegnere. La dittatura, quella vera, l’abbiamo in casa, non dobbiamo vederla altrove. Il “feroce” Assad è stato rieletto dal suo popolo lo scorso anno, in regolari elezioni, con l’80% dei voti. Da noi il presidente Renzi non è mai stato votato da nessuno, e così i due governi precedenti. Un parlamento dichiarato illegittimo dalla stessa Corte costituzionale ha l’impudenza di voler riformare la stessa costituzione. Se dovessimo definire la nostra forma di governo e di stato possiamo dire che vige un “colpo di stato permanente”, come ordinaria pratica di governo.
Appendice
tratta da John Pilger:
(Fonte)
Dopo aver scritto, di getto, il testo di cui sopra, leggo questo pomeriggio un articolo di John Pilger, L’atto rivoluzionario di dire la verità, tradotto in “Come don Chisciotte”. Ne estraggo un brano che si collega direttamente al mio testo:
Ho avuto occasione di sentire personalmente John Pilger a Londra, in un Forum dedicato al mondo dell’informazione. Di lui mi è rimasta impressa una frase che cito spesso: “L’informazione è una emanazione del potere”, e sulla quale non smetto mai di riflettere quando tratto i temi dell’informazione e della comunicazione. Le ultime notizie fanno vedere come i Soliti gettino la maschera e si ventila l’ipotesi addirittura di un intervento diretto di Israele, dalla parte dell’ISIS... È davvero curioso, ridicolo, grottesco il flusso delle notizie, che provengono dai media embedded che riciclano le vecchie storie sui gas, demostratese false. Dal punto di vista di Assad, soccorsi dall’alleato russo, si dovrebbe considerare “buoni” i proiettili e quanto altro giunga dai “ribelli” addestrati e finanziati dalla CIA e Co., mentre si dovrebbe storcere il naso davanti ai proiettili “cattivi” che giungono appunto dall’ISIS... Una situazione più assurda non si poteva immaginare e deve ancora trovarsi il romanziere che la metta in scena. Le minacce di stampo mafioso ieri pronunciate da Netanayu all’ONU troverebbero così la loro consistenza. Brucia il rafforzamento di Hezbollah che già nel 2006 ebbe a sconfiggere Israele, respingendone l’invasione del Libano. Ma non possiamo inseguire la cronaca. Invitiamo i nostri Cinque Lettori a farsi accorti e a imparare a leggere gli eventi al di là e nonostante gli inganni mediatici di cui parla Pilger nel citato articolo, tradotto anche in italiano, di cui si raccomanda la lettura.È attualmente in atto un tentativo americano ed europeo di distruggere il governo della Siria. Il primo ministro David Cameron ne è particolarmente entusiasta. Questo è lo stesso David Cameron che io ricordo come un untuoso PR impiegato da una ditta di speculazioni della televisione commerciale indipendente britannica.
John Pilger
Cameron, Obama e il sempre ossequioso Francois Hollande vogliono distruggere quel che resta dell'autorità multi-culturale in Siria, un'azione che sicuramente aprirà la strada ai fanatici dell'ISIS.
Questa è una pazzia, naturalmente, e la colossale bugia che giustifica questa follia è che sarebbe per sostenere quei siriani che si sono ribellati a Bashar al-Assad nella primavera araba. Come rivela però Wikileaks, la distruzione della Siria è stata a lungo un cinico progetto imperiale che precede la rivolta della primavera araba contro Assad.
Per i padroni del mondo a Washington e in Europa, il vero crimine della Siria non è la natura oppressiva del suo governo, ma la sua indipendenza dal potere americano e israeliano – come è altrettanto vero che il crimine dell'Iran è la sua indipendenza, e la vera criminalità della Russia è la sua indipendenza, e che il vero crimine della Cina è la sua indipendenza. In un mondo di proprietà americana, l'indipendenza è intollerabile.
Indovinate chi invita i profughi in Germania.
Vladimir Shalak, accademico delle Scienze russo, è progettista di un software che analizza i contenuti di Twitter (Scai4Twi,Content Analysis System for Twitter). Un esercizio per nulla ozioso, anzi molto utile per l’intelligence, come vedremo.
L’accademico Shalak ha studiato 19 mila tweets originali (esclusi i re-tweet) che trattano di rifugiati, ricevuti dagli immigranti.
La maggior parte di questi tweet (hashtag #refugee), indicano la Germania (50%) e l’Austria come i paesi dove gli immigrati sono meglio accolti.
E il 93% dei tweet dedicati alla Germania contenevano messaggi entusiastici sulla generosità illimitata dei tedeschi: notizie, in arabo, sui terni che recano sulle fiancate il benvenuto in arabo, tifosi di calcio che negli stati inneggiano “Wilkommen” ai profughi, video di profughi ricevuto con fiori e dolci nelle stazioni, video-spot di immigrati che gridano “Amiamo la Germania!”.
Quanto ai 5704 tweets originali diffusi con l’hashtag #RefugeeWelcome più il nome di un paese, l’analisi mostra una “preferenza” ancora più alta per la Germania.
L’ovvia domanda che si è poi posto l’accademico Shalak è stata: da dove originano questi tweets con hashtag #RefugeeWelcome + Germania? Non di tutti si sono potute identificare le fonti di provenienza, che sono state evidentemente “nascoste” dagli autori. Ma di quelli di qui si è potuto risalire alle fonti, ecco i risultati:
Solo il 6 per cento di questi vengono dalla Germania! Quasi la metà vengono da paesi anglofoni: Regno Unito, Usa, Australia (!), Canada, per non parlare dell’India: sembra che i cittadini del mondo che parlano inglese si siano messi d’accordo per invitare suriani, afghani, negri africani, in casa d’altri. Ed è
difficile immaginare cittadini indiani – o australiani – così caldamente interessati a diffondere tra i profughi medio-orientali l’idea che in Germania saranno accolti a braccia aperte. Ma la cosa si spiega se si sa che l’India è all’avanguardia come fornitrice di servizi telecom-computeristici. Lo scienziato russo ha identificato una vasta operazione condotta per mezzo di “botnet”.
Che sono, nel gergo informatico, “malware o altri software dannosi che trasformano i computer d’altri, ignari utenti, in “robot” che eseguono automaticamente operazioni sul web ad insaputa dei proprietari del computer
stesso”. L’accademico ha identificato una vera tempesta di netbot moltiplicatori di messaggi:
il 27 agosto, 40 netbot automatici @changing_news, @changing_news1,…, @changing_news39 simultaneamente diffusi dagli Stati Uniti alle 8.33 del mattino:
«A new welcome: Activists launch home placement service for refugees in Germany and Austria #News #Change #Help»
Il primo settembre, lo stesso gruppo di botnet ripete il messagio.
Il 29 agosto, sono 80 i botnet a postare il messaggio “Migliaia di rifugiati ricevuto a Dresda, migliaia di persone sono scese in strada…”
Il 31 agosto, 50 botnet dall’Australia (creati tutti, si noti, un anno prima: il 14 febbraio 2014, alle 6 del mattino) diffondo la notizia che “le tifoserie calcistiche tedesche danno il benvenuto ai profughi”..
Il 1 settembre, altri 95 botnet di proprietà di un “ Media for Social and Cultural Impact”, con sede a Dallas (Texas) diffonde il messaggio: «German Soccer Fans Welcome Refugees Amid Ongoing Crisis: As Europe faces the challenge of a wave of migration…»
Inutile dire che l’effetto moltiplicatore provocato dai “robot” ha creato nei disperati dei campi-profughi in Turchia, Libano e Giordania, e addirittura in afghani e pakistani, lo stato d’animo collettivo che ha provocato l’ondata cui stiamo assistendo – incoraggiata ed amplificata poi dalla stupidità dei media e dei nostri politici. Sul fine cui mira simile strategia, ognuno può darsi la risposta. La mia è: ricordiamo che gli Stati Uniti sono dall’11 Settembre, l’Impero del Caos. Come ha spiegato George Friedman fondatore di Stratfor, ad un eletto pubblico del Council on Foreign Relations, in Ucraina come in Afghanistan, “Una volta destabilizzato il paese, il nostro dovere è compiuto”
Precisamente, Friedman è un docente allo US Amy War College e membro della RAND (un megafono del sistema militare-industriale), un influente insider nei meccanismi di potere americani, e un ebreo nato a Budapest.
“Soltanto l’integrazione Germania-Russia può minacciarci, non lo permetteremo (…) La destabilizzazione è il solo scopo delle nostre azioni estere. Non instaurare la democrazia; quando abbiamo destabilizzato un Paese, dobbiamo dirci: «Missione compiuta», e tornare a casa.
“La nostra incognita è la Germania. Che cosa farà? Non lo sa nemmeno lei. Gigante economico e nano politico, come sempre nella storia”.
La polizia tedesca tace gli stupri
“Le donne nei campi di prima accoglienza tedeschi sono pagate 10 euro per fare sesso con i rifugiati in cerca d’asilo, che all’80 per cento sono maschi adulti. Le guardie del campo fanno finta di non vedere perché anche loro fanno affari trafficando droga e armi”. Lo ha scritto Soeren Kern, dirigente di un Gatestone Institute, un think tank preoccupato per i diritti umani il cui presidente è – John Bolton , un fanatico neocon che è stato sottosegretario di stato con Bush figlio, ambasciatore all’Onu, diffusore principe della menzogna per cui Saddam aveva le armi di distruzione di massa, fanatico promotore delle guerre e destabilizzazioni, membro della American Enterprise, del PNAC (Project for a New American Century) che auspicò una “Nuova Pearl Harbor” – avvenuta poi l’11 settembre.
Il Gatestone tiene una lista degli stupri commessi dagli asilanti, musulmani per lo più, nei centri di raccolta germanici.
Una tredicenne medio-orientale ricoverata con la madre (/che aveva già subito violenza nel campo turco) a Detmold , Germania centrale. Un ragazzo di 14 anni, tedesco, stuprato da un arabo in un treno…”La polizia nella cittadina – bavarese di Mering ha avvertito i genitori di non lasciar i loro figlio giovani da soli, dopo che l’11 settembre “un uomo di pelle scura che parlava un tedesco cattivo” ha stuprato una sedicenne che tornava a casa dalla stazione ferroviaria, la quale è vicina a un campo di migranti”
Spiega la Kern del Gatestone: “Decine di altri casi di stupi o tentati stupri restano irrisolti”. La polizia nasconde i fatti all’opinione pubblica “per non legittimare i critici dell’accoglienza ai profughi” e non provocare “una crescita dell’estrema destra xenofoba”. Il che, potrei giurarci, è invece negli auspici di Bolton e dei creatori di tweets da Dallas. Forse perché tutti gli israeliani vogliono che l’Europa diventi come sono loro, razzisti, e che odiino tutti i musulmani. Forse semplicemente per disgregare la società tedesca troppo compatta culturalmente, e devastare l’economia, magari provocando scontri di strada, meglio se sanguinosi fra immigranti e neonazi tedeschi (in Ucraina li hanno allevati).
E d’accordo. L’Impero del Caos fa’ il suo lavoro. Non si può dire nemmeno che nasconda i suoi propositi su Germania ed Europa: Friedman di Stratfor avrà tanti difetti, ma non quello di non essere chiaro e diretto.
Ma che lavoro fanno i nostri politici, i nostri tecnocrati a Bruxelles e i nostri media, è un altro discorso. Perché favoriscono il piano. Perché demonizzano e calunniano chi cerca di resistervi?
Perché la resistenza c’è, ed è di livello politico alto. Il 23 settembre scorso, il potente partito democristiano della Baviera, CSU, alleato d ella Merkel, ha invitato con tutti gli onori Victor Orban, il premier ungherese. Il capo della CSU, Csu Horst Seehofer, ha salutato in Orbano il “difensore delle norme europee” e delle frontiere di Schengen. Censura, sull’evento, dei nosrti media, Con una eccezione: il Manifesto, che ha condito lo statista magiaro coi soliti insulti: “vuol reintrodurre la pena di morte”, è “In odore di antisemitismo”, eccetera.
Viene da ripetere la domanda angosciata che Vladimir Putin ha posto a noi occidentali, ai nostri governanti: “Ma comprendete quello che state facendo?”
“Capite quel che avete fatto?”. Putin agli occidentali
2015: fine delle menzogne americane
di Enrico Galoppini
Il
2015 verrà ricordato sui libri di storia come un anno fondamentale
nell’avventura del genere umano su questa terra: l’anno in cui la
menzogna americana s’è mostrata a tutti per quello che è. Nuda, senza
più veli, perché altro non poteva più fare.
Sono anni, decenni, secoli addirittura,
che l’America taglieggia, deruba, preda, attacca e distrugge (per
“ricostruire”!), usando la più grande macchina di raggiro mai messa in
piedi: i cosiddetti “mass media”.
Anche solo mantenendoci a questi ultimi
anni (non sia mai detto che la nostra “liberazione” venga messa in
discussione!), ne abbiamo sentite di tutti i colori pur di giustificare
le intenzioni malvagie degli Usa: “armi di distruzione di massa”,
“esportazione della democrazia”, “violazioni dei diritti umani”, “brogli
elettorali”, “intervento umanitario”, “bombardamenti chirurgici”. La
lista dei pretesti escogitati dall’America per attaccare a destra e a
manca è praticamente senza fine, perché senza fine è la brama di
sottomettere e sfruttare tutto e tutti.
Una serie inesauribile di frottole con
tanto di teatrino (come quella sull’antrace iracheno) che tutto il mondo
a loro sottomesso ha dovuto fagocitare a colazione, pranzo e cena,
quando per un’inveterata quanto nociva abitudine ci si piazza davanti ad
un telegiornale.
Col passar del tempo, effettivamente,
sono sempre più quelli che qualche dubbio sulle amorevoli e
filantropiche intenzioni americane se lo sono posto (la favola dell’11/9
è troppo grossa), ma in qualche modo, coi loro giochi da illusionisti
della politica e della “comunicazione” (si pensi alla carta del
“presidente di colore”), sono riusciti ancora a tirarsi dietro un certo
consenso.
Ma
è bastato l’inizio dei raid aerei russi in Siria a far saltare il tappo
sul pentolone delle bugie dell’America. Un pentolone dal quale è uscito
di tutto e di più: “Mosca attacca i nemici di Assad” (e cosa dovrebbe
fare, di grazia???); “la Russia deve coordinarsi con la Comunità
internazionale” (che coraggio, detto da chi fa da sempre come gli pare);
“i raid russi provocano vittime civili, tra cui bambini” (ma guarda un
po’, all’improvviso sono diventati dal cuore tenero!).
Il culmine di questa fuoriuscita di
liquami nauseabondi (perché questo è l’odore dell’essenza, del
concentrato dell’impostura) è stato il senatore McCain, che ha strillato
– subito ripreso da tutte le solerti agenzie occidentali, senza più una
stilla di senso del ridicolo: “La Russia attacca i ribelli finanziati
dalla Cia!”.
Il cerchio si chiude: a forza di menzogne si finisce per dire la verità.
Un momento che prima o poi doveva
arrivare. Quello in cui i peggiori delinquenti, ladri e truffatori che
la storia umana abbia mai visto confermano le stesse identiche cose che
un’informazione cosiddetta “alternativa” – che ovviamente, anche se
letta da tutti, non ha diritto di cittadinanza sui “grandi media” –
ripete incessantemente da anni.
A credere (per contratto) alle panzane
americane sono davvero rimasti solo certi giornalisti ed il loro
contorno di politicanti da strapazzo di un’Italia che, anche solo a
giudicare dai commenti dei lettori di qualsiasi testata,
sta con Putin e la Russia, ma che rischia di essere trascinata nel
baratro nel quale, assieme alle sue menzogne, finirà presto l’America.
http://www.ildiscrimine.com/2015-fine-delle-menzogne-americane/
Rischio di scontro tra aerei russi e statunitensi sulla Siria
OTTOBRE 2, 2015 LASCIA UN COMMENTO
Valentin Vasilescu, Reseau International 2 ottobre 2015La prima missione del bombardamento dell’Aeronautica russa in Siria, il 30 settembre, ha avuto luogo nel quadro della “pulizia” di un territorio a 25-50 chilometri a nord, est e sud-est di Jablah (Governatorato di Lataqia), dove si trova l’aeroporto internazionale Basil Assad, trasformato in base aerea russa. Per eliminare ogni minaccia di attacco a sorpresa contro la base aerea da parte dei ribelli islamici, l’Aeronautica russa mira le posizioni di SI e al-Qaida nei governatorati di Lataqia, Hama e Homs. Il governatorato di Lataqia si trova sulle coste mediterranee della Siria. Le missioni successive dell’Aeronautica russa dovrebbero tenere a mente i principi della scienza militare, tenendo conto della situazione delle grandi unità dell’Esercito siriano, in nome del quale agiscono. Pertanto, la Russia agirà metodicamente espandendo, passo dopo passo, la portata degli attacchi nel Governatorato di Lataqia. Questo mentre la coalizione guidata dagli Stati Uniti continua, con tutti i rischi che comporta, a bombardare obiettivi illusori dello SI. Sul principio dei piccoli passi, il secondo raid aereo russo del 1° ottobre si è spostato a nord di Lataqia, nel confinante governatorato di Idlib. Quattro aerei russi Su-24M2 hanno condotto tre voli in cui hanno colpito con bombe laserguidate le basi di al-Qaida a Jisr al-Shughur e Jabal al-Juiya nella provincia di Idlib. Otto altri aerei Su-24M2 hanno condotto due sortite contro i depositi di armi dello SI nella città di Huash, nel governatorato di Hama, già attaccati il 30 settembre da aerei Su-24M2. Si prevede che nei prossimi giorni, a seconda dei risultati di bombardamenti aerei, le truppe di terra siriane lanceranno le operazioni offensive nei governatorati di Idlib e Hama.
Finora l’Aeronautica russa non ha preso seri provvedimenti di protezione nei combattimenti, dato che non ha bombardato la Siria orientale e settentrionale, dove gli aerei possono incrociare quelli della coalizione anti-SI guidata dagli Stati Uniti. Nel nord della Siria, i combattenti curdi (ora alleati dell’Esercito nazionale di Bashar al-Assad) non sono riusciti a controllare il confine con la Turchia nel governatorato di Aleppo (Azaz e Jarablus). Tale discontinuità consente ai ribelli dello SI e, in misura minore, di al-Qaida, di ricevere nuove reclute, grandi quantità di armi e munizioni dalla Turchia. Secondo la mappa della situazione militare, diverse unità dell’esercito siriano che controllano la città di Aleppo sono circondate dai ribelli. Il governatorato settentrionale di Aleppo è occupato dai ribelli di al-Qaida, l’Oriente e il Sud dallo SI. Tra SI e al-Qaida vi è una collaborazione molto efficace.Per collegare Esercito siriano e combattenti curdi nel nord-ovest del Governatorato di Aleppo e sigillare il confine turco-siriano, va spezzato il dispositivo dei ribelli a nord e ovest di Aleppo. Ciò può essere raggiunto dai bombardamenti dell’Aeronautica russa. A meno di 100 km a nord-est del governatorato di Aleppo, nella Siria settentrionale, vi è la base aerea di Incirlik, dove vengono schierati F-16, AWACS e aerei RU-21J (ELINT) coinvolti negli attacchi aerei contro lo SI. E’ da questa base, la cui difesa è fornita da una batteria antiaerea statunitense di MIM-104 Patriot, che gli F-16 turchi bombardano il territorio curdo-siriano. Gaziantep e Kahramanmaras, im Turchia, sono a 25-35 km dal confine turco-siriano. È qui che gli spagnoli hanno posizionato la 1.ma batteria antiaerea del 74.mo Reggimento missili dotato di MIM-104 Patriot, con un raggio di azione di 100 km. Per evitare scontri con l’Aeronautica militare turca e degli Stati Uniti, la Russia dispiegherà in Siria 1-2 AWACS (Beriev A-50) dei 23 che dispone. Inoltre, i gruppi di aerei da combattimento russi, che svolgono attacchi massicci nel governatorato di Aleppo, saranno accompagnati da 4 Su-27M armati per il combattimento aereo, già arrivati in Siria. Questi gruppi d’attacco opereranno sotto la copertura di una potente interferenza elettronica fornita da contenitori SAP-518/SPS-171 e da velivoli ELINT Il-20M1.Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Finora l’Aeronautica russa non ha preso seri provvedimenti di protezione nei combattimenti, dato che non ha bombardato la Siria orientale e settentrionale, dove gli aerei possono incrociare quelli della coalizione anti-SI guidata dagli Stati Uniti. Nel nord della Siria, i combattenti curdi (ora alleati dell’Esercito nazionale di Bashar al-Assad) non sono riusciti a controllare il confine con la Turchia nel governatorato di Aleppo (Azaz e Jarablus). Tale discontinuità consente ai ribelli dello SI e, in misura minore, di al-Qaida, di ricevere nuove reclute, grandi quantità di armi e munizioni dalla Turchia. Secondo la mappa della situazione militare, diverse unità dell’esercito siriano che controllano la città di Aleppo sono circondate dai ribelli. Il governatorato settentrionale di Aleppo è occupato dai ribelli di al-Qaida, l’Oriente e il Sud dallo SI. Tra SI e al-Qaida vi è una collaborazione molto efficace.Per collegare Esercito siriano e combattenti curdi nel nord-ovest del Governatorato di Aleppo e sigillare il confine turco-siriano, va spezzato il dispositivo dei ribelli a nord e ovest di Aleppo. Ciò può essere raggiunto dai bombardamenti dell’Aeronautica russa. A meno di 100 km a nord-est del governatorato di Aleppo, nella Siria settentrionale, vi è la base aerea di Incirlik, dove vengono schierati F-16, AWACS e aerei RU-21J (ELINT) coinvolti negli attacchi aerei contro lo SI. E’ da questa base, la cui difesa è fornita da una batteria antiaerea statunitense di MIM-104 Patriot, che gli F-16 turchi bombardano il territorio curdo-siriano. Gaziantep e Kahramanmaras, im Turchia, sono a 25-35 km dal confine turco-siriano. È qui che gli spagnoli hanno posizionato la 1.ma batteria antiaerea del 74.mo Reggimento missili dotato di MIM-104 Patriot, con un raggio di azione di 100 km. Per evitare scontri con l’Aeronautica militare turca e degli Stati Uniti, la Russia dispiegherà in Siria 1-2 AWACS (Beriev A-50) dei 23 che dispone. Inoltre, i gruppi di aerei da combattimento russi, che svolgono attacchi massicci nel governatorato di Aleppo, saranno accompagnati da 4 Su-27M armati per il combattimento aereo, già arrivati in Siria. Questi gruppi d’attacco opereranno sotto la copertura di una potente interferenza elettronica fornita da contenitori SAP-518/SPS-171 e da velivoli ELINT Il-20M1.Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Siria: duello aereo tra Sukhoj Su-30SM russi ed F-15 israeliani
OTTOBRE 2, 2015 1 COMMENTO
Strategika51 2 ottobre 20156 caccia multiruolo russi Sukhoj Su-30SM hanno messo in fuga 4 caccia israeliani McDonnell Douglas F-15 al largo delle coste siriane. L’aviazione israeliana sorvola da mesi lo spazio aereo siriano, soprattutto presso la base navale e aerea di Lataqia, testa di ponte delle forze russe in Siria. Aerei israeliani generalmente seguono un piano di volo piuttosto complesso approcciando Lataqia dal mare. Nella notte tra 1 e 2 ottobre 2015, sei caccia russi Sukhoj Su-30SM sono decollati dalla base aerea siriana al-Humaymim verso Cipro prima d’intercettare 4 caccia israeliani F-15 in posizione di attacco. Sorpresi da una situazione inaspettata e probabilmente non preparata al duello con uno dei migliori caccia multiruolo russi, i piloti israeliani si sono rapidamente ritirati verso sud, volando ad alta velocità sul Libano. L’esercito libanese ha annunciato ufficialmente alle 23:13 (ora locale), che quattro “aerei nemici” (israeliani) avevano attraversato lo spazio aereo libanese.
Questo “incidente” tra aerei da guerra russi e israeliani ha stupito il comando della forze aeree israeliane, che ha dichiarato che l’eventuale battaglia aerea tra F-15 israeliani e Su-30 russi avrebbe portato alla distruzione dei quattro aerei israeliani. Israele ha fortemente protestato con Mosca sull’incidente, ma i russi hanno chiesto spiegazioni sulla presenza di aerei da combattimento israeliani nello spazio aereo siriano. L’incidente indica che lo spazio aereo siriano è ora sotto la protezione della forza aerea russa, causando irritazione a Washington.
L’incidente è stato ignorato dalle principali agenzie di stampa, ma la staffetta politica e mediatica di Israele negli Stati Uniti, Europa e mondo arabo rafforzerà gli sforzi per demonizzare il sostegno russo al governo siriano.Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Questo “incidente” tra aerei da guerra russi e israeliani ha stupito il comando della forze aeree israeliane, che ha dichiarato che l’eventuale battaglia aerea tra F-15 israeliani e Su-30 russi avrebbe portato alla distruzione dei quattro aerei israeliani. Israele ha fortemente protestato con Mosca sull’incidente, ma i russi hanno chiesto spiegazioni sulla presenza di aerei da combattimento israeliani nello spazio aereo siriano. L’incidente indica che lo spazio aereo siriano è ora sotto la protezione della forza aerea russa, causando irritazione a Washington.
L’incidente è stato ignorato dalle principali agenzie di stampa, ma la staffetta politica e mediatica di Israele negli Stati Uniti, Europa e mondo arabo rafforzerà gli sforzi per demonizzare il sostegno russo al governo siriano.Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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