Un docente del mondo che verrà
Dinanzi a tutto quello che sta accadendo nella Chiesa odierna, negli ultimi cinquant’anni ma in particolare negli ultimissimi anni e specialmente in questo ultimo pontificato, mi viene sempre da immaginare cosa potranno mai dire i nostri posteri qualora, nel frattempo, fosse davvero avvenuto ciò che oggi moltissimi, sempre più, sperano, auspicano, attendono, ovvero una punizione radicale da parte di Dio di questa fetida immondizia e l’avvento di una nuova cristianità purificata, secondo quanto varie profezie sembrano annunciare.
Immaginiamo per un attimo, così per gioco, la situazione. Immaginiamo che un docente racconti ai ragazzi di una classe di un’umanità ormai “purificata”, i nostri giorni. Cosa direbbe, come li descriverebbe?
“In quei tempi (ovvero gli ultimi cinquant’anni e oggi in particolare) teologi, soprattutto tedeschi e francesi ma non solo, parlavano di una “nuova Chiesa” da “edificare”, di una “fede matura” (poi divenuta “adulta”) con cui rileggere i dogmi del passato soggetti ormai a “evoluzione” che li adattasse ai “segni dei tempi”, quindi di una “nuova teologia”, auspicavano un nuovo rito più aperto al popolo, ove il centro della Messa non fosse più il Santo Sacrificio della Croce redentiva ma l’uomo stesso che si autocelebra in questo sacrificio simbolico dell’umanità tutta (rito che poi è puntualmente giunto e amministrato nelle lingue volgari), operarono perché fosse rivoltato di 180° il significato dell’ecumenismo cattolico, trasformandolo in un dialogo con ogni altra religione e prono ad ogni accomodamento teologico, pisicologico e umano al fine dell’unificazione religiosa al servizio del nuovo dio “umanità”;
poi arrivò un successore di Cristo che annunziò una “Nuova Pentecoste”, che avrebbe iniziato ad avverarsi tramite un nuovo Concilio, chiamato Concilio Vaticano II, che si prefiggeva non la condanna – come era avvenuto per i ventuno concili precedenti della Chiesa Cattolica – di qualche errore (e allora ve ne erano a migliaia), ma di promuovere “gioia e speranza”, umanesimo e pacifismo, e dialogo interreligioso con a i “fratelli separati” ex eretici protestanti, fino ad arrivare a coloro che erano, fino a poco tempo prima, i servi della “sinagoga di Satana”, nel frattempo divenuti “fratelli maggiori”;
poi venne un altro successore di Cristo che trasformò la sacra liturgia stessa della Chiesa secondo il fine prima detto e abolì il canto gregoriano per aprire a strumenti musicali come chitarre, tamburelli e oggettistica varia; le chiese furono svuotate delle immagini sacre cultuali, dei confessionali, degli inginocchiatoi, il Ss.mo Sacramento fu piazzato in un angolo, le chiese di nuova edificazione erano sgorbi inguardabili;
poi venne un altro pontefice che organizzò un raduno di tutte le cosiddette “religioni” (invitando anche esponenti delle religioni pagane, primitive e anche del buddismo, che religione non è) ad Assisi, creando così uno “spirito” nuovo e andando poi a rendere omaggio lui stesso, vicario di Cristo, in sinagoga e in moschea a divinità eterodosse e facendosi iniziare a riti woodoo con una cacchetta di cammello durante uno dei suoi viaggi in Africa; lanciò poi in tutta la chiesa la moda dei balli, delle danze, delle feste liturgiche, della Comunione distribuita in mano, e in nome del dialogo e della festa scomunicò un vescovo che si opponeva a tutto questo e manteneva l’uso dell’antico sacratissimo rito di Santa Romana Chiesa, mentre elesse vescovi, cardinali e teologi apostati alle più alte cariche della Chiesa (uno di loro, tale von Balthasar, proclamava apertamente che l’inferno è vuoto, mentre un altro, che lui elevò ad arcivescovo di Milano, negava di fatto la Resurrezione di Cristo e quindi la sua divinità);
poi venne un altro pontefice, che iniziò timidamente a denunciare questa deriva, e per di più restaurò la libertà di rito per l’antico rito romano, ma al contempo non disdegnò ugualmente di rendere omaggio in sinagoga e in moschea a divinità eterodosse e di incontrare i “fratelli separati” nei cosiddetti incontri interreligiosi: costui, per altro, si macchiò pure di un fatto mai accaduto prima, dimettendosi liberamente dall’essere Pietro, come se si trattasse di un posto dirigenziale di una grande multinazionale.
Poi venne un altro vescovo di Roma, il cui scopo palese era la distruzione, diretta e indiretta, di ogni oggettività del Depositum Fidei tramite la graduale ma costante affermazione della pastoralità come regola di adattamento dei dogmi e dei valori morali del Cristianesimo al mondo contemporaneo, tramite la costante condanna di ogni forma di tradizione cattolica e fedeltà alla fede di sempre, tramite lo scioglimento coatto e scandaloso di ordini religiosi fedeli alla dottrina di sempre, tramite il contatto continuo con i peggiori mostri pubblici e politici del mondo infernale di allora, tramite il prendersi gioco di decine di milioni di fedeli che abboccavano e accettavano, divenendo complici, ogni sua malefatta in quanto accecati dalla papolatria instaurata del pontefice che aveva preceduto il suo predecessore, il quale aveva fondato una presunta rinascita della fede pubblica non sulla verità di Cristo ma sul proprio carisma personale.
E sapete cosa accadde a causa di tutto questo e di molto altro ancora, di cui vi dirò nello specifico nelle prossime lezioni? Accadde che nella Chiesa della “Nuova Pentecoste” i preti e le suore ballavano e danzavano, gli ecclesiastici rubavano i soldi dei fedeli, durante i riti sacri si profanava il Ss.mo Sacramento con pizzette e dolcetti vari, che in molti luoghi non si pregava più Cristo e la Vergine Ss.ma ma la divinità comune a tutta l’umanità, che si negava pubblicamente la Resurrezione e pure l’Incarnazione, che la confessione veniva sconsigliata, che i crocifissi venivano tolti, che i preti lavoravano ad orario come impiegati d’ufficio e le loro omelie erano discorsi politici di stampo socialista e massonico, che assecondavano l’invasione islamica e di tutte i popoli dell’Europa al fine della distruzione politica, economica, etnica e umana degli europei e della stessa fede cattolica, che il sesto comandamento era pubblicamente ritenuto superato dall’affermazione della libertà individuale, e per conseguenza che nel giro di pochi decenni la chiese erano vuote, i fedeli ridotti al lumicino, specie nei paesi del nord-Europa, che interi ordini religiosi scomparivano o vivacchiavano aspettando la morte degli anziani, che se c’era un ordine rigoglioso per fede veniva distrutto.
Ma tutto questo è ancora nulla: accadde che il clero praticava senza ritegno l’immoralità privata e a volte pubblica; ma non solo: che molti di questi erano omosessuali e col tempo lo divennero pubblicamente, al punto da vantarsene e da praticare l’abominio senza più alcun ritegno alcuno. Ma non solo: non pochi di costoro erano pedofili incalliti, puttanieri, drogati, ladri, eretici, ribelli a Dio e schiavi degli uomini. Ma non basta. La cosa più grave di tutte, paradossalmente, non è ancora elencata in tutto questo e in tantissimo altro che si potrebbe aggiungere. La cosa più grave di tutte è che tutti costoro, dinanzi a tutto questo, non solo non si vergognavano, non si pentivano, non cambiavano, ma, ancora cinquant’anni dopo, come se nulla fosse, come se tutto fosse normale, continuavano costantemente, come in un mantra, a celebrare e glorificare quel concilio che era stata la causa dell’apertura del vaso di pandora di tutta questa caterva di mali incredibili e inimmaginabili.
È questa, forse, la colpa più grave e intollerabile di tutte queste generazioni di traditori, apostati, criminali, ladri, depravati, eretici, infami: l’aver sempre continuato a dire che per fortuna la Chiesa stava vivendo la sua “nuova pentecoste”, e che loro, per fortuna, non erano come la Chiesa dei 19 secoli precedenti, che era morta. È senz’altro questa la più grande di tutte le vergogne infami di quell’epoca: è la negazione dell’evidenza, che la Chiesa insegna essere peccato imperdonabile, in quanto commesso contro lo Spirito Santo. E la tragedia finale era che decine di milioni di buoni cattolici, vittime della papolatria e dell’inganno conciliare, accettavano tutto questo soffrendo tutta la vita interiormente solo per non criticare questa banda di criminali servi del demonio e divenivano di fatto loro complici nella dissoluzione generale.
Ma, grazie a Dio, ragazzi miei, la Madre di Dio ci ha salvati con il suo intervento, e ora noi siamo liberi da tanti mali e viviamo nell’unica Chiesa dell’unica Pentecoste fedeli e obbedienti a un Vicario di Cristo degnissimo e a un clero purificato. Grazie a Dio, tutto questo infernale complotto e tradimento è passato”. Questo immagino che direbbe, in breve, un docente ai suoi alunni nel mondo cattolico che verrà. Noi attendiamo, preghiamo e lavoriamo perché questo possa accadere il prima possibile.
OLIVIER CONTE DE LA FERE
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