Pericolo di scisma?
Da qualche anno si parla di “scisma sommerso” con riferimento a quella grande aliquota di ex-cattolici che non si riconoscono più nella Chiesa; ma, nel caso, occorrerebbe piuttosto parlare di apostasia.
Invece in prossimità dell’ultimo Sinodo si è profilato davvero uno scisma all’olandese, quando il capo dei Vescovi tedeschi ha dichiarato che i suoi colleghi non si sentivano dipendenti da Roma e che avrebbero seguito la loro strada senza aspettare il placet del sinodo. Quale strada? La strada del ripudio della morale cattolica che vieta qualunque rapporto sessuale al di fuori d’un matrimonio valido, che tra i cattolici è sempre sacramento.
Certamente il Vescovo era affiancato da altri Vescovi rahaneriani, come Kasper e Lehman, ma è stato subito contestato da cinque colleghi.
È intervenuto pubblicamente il Cardinale tedesco Muller avvisando, espressis verbis, che la strada ipotizzata dai tedeschi era propriamente scismatica.
Nel Sinodo i Vescovi tedeschi si sono poi calmati, sebbene alcuni tra loro facciano ancora affidamento sul “decentramento” che il Papa ha ammesso, nella linea prospettata da Pio XII e ribadita dall’ultimo Concilio.
Gli Olandesi al tempo di Paolo VI s’erano messi davvero sulla via dello scisma, ma bastò che uno di loro morisse perché la macchinazione scismatica si fermasse.
Don Ennio Innocenti
Il declino del cristianesimo tedesco è ormai inarrestabile
Nella chiesa luterana la situazione è anche più disastrosa. Dal 1990 al 2010 sono state chiuse 340 chiese, 46 delle quali sono state demolite. Nel prossimo futuro, prevede il responsabile finanziario degli evangelici tedeschi Thomas Begrich, “saremo costretti a vendere altri mille edifici”.
La cristofobia che scaturisce da un falso sentimento di accoglienza dei musulmani porterà Joachim Deterding, pastore di una chiesa evangelica di Oberhausen, a eliminare dalla sua chiesa il fonte battesimale e la croce. La situazione, naturalmente, peggiora nella ex Germania dell’Est.
Il sociologo Tom W. Smith sostiene che i cittadini dell’ex DDR hanno di gran lunga “il più alto tasso di ateismo al mondo” e, a detta del sociologo D. Pollack, sembrano oramai aver contagiato anche il resto della Germania che, sempre più, sta diventando una Gesellschaft ohne Gott (una società senza Dio). Quello che il nazismo e il comunismo non sono riusciti a fare, il secolarismo, il pensiero scientista e la post modernità stanno portando a compimento. Fra pochissima anni i cristiani tedeschi rimarranno una minoranza (al massimo il 15%). Già da ora si nota un forte tasso di abbandono della fede. Un milione di fedeli, secondo l’Istituto Sinus di Heidelberg, sarebbe già pronto a lasciare la sua fede cristiana (cattolica o protestante che sia). Nei prossimi anni “la chiesa cattolica perderà il 10% dei suoi fedeli ogni anno”. Altro dato tragico: se nel 1950 un cattolico su due partecipava alla Santa Messa, oggi lo fanno solo il 12%, e tra di essa l’età media è di più di sessant’anni (il dato di frequenza si abbassa al 4% nelle chiese protestanti). A causa del crollo dei praticanti, molte Chiese sono state “riciclate” come luoghi sociali e culturali vari e alcune sono anche state convertite in moschee. Nel 2020 i musulmani tedeschi raggiungeranno la cifra di venti milioni di fedeli e già oggi l’islam è la religione tedesca in maggior crescita.
Matteo Orlando
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