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giovedì 17 dicembre 2015

Da P2 a V2

Giubileo a “chilometri zero” e penitenza di Giovanni Lugaresi

zzzzsptrsmvtIl Giubileo (ancorché straordinario) della misericordia – e di che cosa d’altro, verrebbe da chiedere? – sta dando delle cocenti delusioni a destra e a manca, in àmbito clericale e fra i laici, specialmente i media: carta scritta e radiotelevisioni.
E’ frequente infatti leggere e/o ascoltare notizie (per loro) deludenti: per esempio, lo scarso afflusso di pellegrini a Roma; piazza San Pietro fino a qualche mese fa gremita di fedeli, ora piena soltanto a metà – una sorta di bicchiere mezzo vuoto!.
Poi ci sono gli immancabili ragionamenti, le conseguenti considerazioni (ovvie), eccetera: il pericolo derivato dalle minacce dell’estremismo islamico che Roma l’hanno citata, eccome se l’hanno citata!!! Inducendo timori e paure fra chi magari a Roma ci sarebbe andato
Ma, forse, è sfuggita un’altra ragione, se non “la ragione” di questo… assenteismo.

Quando Roma era la sola meta dei pellegrini dell’Anno Santo per lucrare l’indulgenza, l’affluenza era eccezionale. E con tanti mezzi, perfino a piedi, era un accorrere alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo. Un segno anche di penitenza, perché con qualsiasi mezzo si fosse raggiunta la capitale d’Italia e centro della Cristianità, uno sforzo, un sacrificio lo si doveva/poteva fare.
Ma oggi?
Se per decisione papale, l’indulgenza la si potrà lucrare in tutte le chiese cattedrali del mondo e poi in tante città in più di una chiesa, a che pro’ andare a Roma?
Hai il tempio a chilometro zero in quel di Vienna? Vai lì. Ce l’hai a New York? Vai lì. Certo, con il cuore contrito, con fede, ma quanto a sacrificio, non sappiamo!…
Ancora. Prendiamo la nostra Italia. Da un luogo qualsiasi non sarebbe poi tanto scomodo portarsi a Roma, eppure…
Eppure, non soltanto nelle chiese cattedrali di ogni città si potrà lucrare l’indulgenza, ma anche in tanti altri templi.
zzzzdiscountPer esempio, Padova: basilica di Sant’Antonio, chiesa cattedrale, santuario dedicato al cappuccino padre Leopoldo, i cui resti mortali, peraltro, unitamente a quelli del confratello Pio da Pietrelcina, verranno esposto in urne trasparenti in San Pietro.
Un altro esempio: Ravenna. Si potrà lucrare l’indulgenza in duomo, nel santuario di Santa Maria in porto (la “Madonna greca”), nella chiesa dell’Opera Santa Teresa del Bambino Gesù, e quindi nel duomo di Cervia (un tempo sede di diocesi, in seguito incamerata in quella di Ravenna).
In quante altre città, poi, oltre che nella chiesa cattedrale si potrà varcare la Porta santa di altri templi?
Ecco spiegato, dunque, perché poca gente arriverà a Roma, o meglio, meno di quanta ne possano prevedere operatori turistici, statistici, e gli stessi organi vaticani competenti.
Ed poi, come si diceva, verrà a mancare un “qualcosa” un tempo importante nella celebrazione del Giubileo, e in altre manifestazioni religiose: l’elemento penitenziale, cioè di una forma di penitenza anche fisica, che comporta sforzo fisico, materiale, incontro di difficoltà lungo un certo cammino.
Ma (viene da osservare): quanti discorsi, prediche, riflessioni, è dato ascoltare nelle nostre chiese, sulla penitenza?
Non è la prima volta che lo sosteniamo, ma vale la pena replicare, ribadire.
Tanti sacerdoti hanno sostituito a quelle che noi chiamavamo le due P (preghiera, penitenza) con la due V (venalità, vanità). Elementi, anche questi, dei quali le cronache dei media sono piene, mentre lo sono meno, molto molto meno degli altri due, cioè preghiera e penitenza.
Ma intanto, per questo Vaticano, le cose evidentemente andranno bene così: Giubileo a chilometro zero! Del resto, non lo sentiamo/leggiamo, questo modo di dire, “chilometro zero”, anche dalla e sulla pubblicità?!
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PS. Visto che abbiamo parlato di quel che certi sacerdoti ignorano e di quel che invece hanno abbracciato, si è anche notato che talune canzoni-canzonette della liturgia novus ordo parlano spesso di libertà, ma mai di Verità…

 –  di Giovanni Lugaresi



Redazione

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