2015, addio. Termina un anno terribile
Viviamo gli anni del demonio. Usiamo allora le armi più potenti che abbiamo: la preghiera, i Sacramenti, il Santo Rosario. E non scordiamoci che la Chiesa è di Nostro Signore Gesù Cristo, non di chi pro-tempore occupa, più o meno degnamente, la Cattedra di Pietro.
di Paolo Deotto
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Tra qualche ora milioni e milioni di persone stapperanno bottiglie per festeggiare… per festeggiare cosa? Forse per esprimere la gioia e la gratitudine verso Dio che ci dona un altro anno? No, per “festeggiare”, così, a casaccio, perché come può esprimere gratitudine a Dio una società annebbiata, quando la stessa Chiesa ha rinunciato alla predicazione, all’apostolato, alla custodia della Dottrina?
Si chiude un anno terribile. Un altro anno in cui nessuno metterà nel “bilancio 2015” il numero di bambini assassinati col crimine dell’aborto; ma per quel mare di sangue innocente arriverà il conto. Si chiude un anno in cui il vizio perverso dell’omosessualità è stato ulteriormente diffuso, e anche per tutte le anime consegnate al demonio arriverà il conto.
E potremmo elencare infiniti altri crimini, dall’eutanasia alla bestemmia continua, all’oltraggio reiterato contro il Sacro Cuore di Gesù e il Cuore Immacolato di Maria.
Se tutto questo accadesse solo nel mondo, non ci sarebbe da stupirsi. Principe del mondo è il diavolo, da sempre “bugiardo e padre di menzogna”. Che c’è di strano quindi se le menti invasate dal diavolo arrivano a parlare di “diritti” degli invertiti, di “diritto” all’aborto e di mille altri “diritti” che altro non sono che esaltazioni dei peggiori vizi? Che c’è di strano se l’uomo più potente della terra, lo sciagurato che regna a Washington, ha fatto del “matrimonio” tra pervertiti un punto d’orgoglio della sua amministrazione? Che c’è di strano se i quattro bambocci mediocri che ci rovinano da Roma lo imitano servilmente? Che c’è di strano se le poche Nazioni che non sono impazzite, prima fra tutte la Russia, vengono demonizzate e addirittura si rischia un conflitto di dimensioni planetarie? Nulla di strano, così come non dobbiamo stupirci di fronte all’invasione islamica dell’ex cristiana Europa, voluta, programmata e favorita in ogni modo da politici felloni.
La vera grande vittoria del demonio è un’altra, ed è rappresentata dal fatto di essere riuscito a infestare sempre di più la Chiesa. Un lavoro paziente, che dura ormai da decenni, sta dando sempre più frutti. Sono frutti velenosi, ma ci vengono offerti come prelibatezze. E se la stessa Chiesa, custode della Parola di Cristo, si è inchinata al mondo, in preda a un parossistico bisogno di essere “gradita”, cosa può accadere se non un disastro totale?
Non stiamo ad elencare le sciagure arrivate in questo 2015 da Santa Marta. I nostri lettori le conoscono bene. Ne ricordiamo solo alcune, tra tante, e già queste sarebbero più che sufficienti per aprire gli occhi:
Che fare quindi? Ci resta solo da piangere?
Tutt’altro. È tempo di guerra, e se non ci facciamo prendere anche noi dal torpore del cuore e della mente, possiamo e dobbiamo fare uso delle armi potenti di cui disponiamo: preghiamo, preghiamo incessantemente, e soprattutto ogni giorno recitiamo il Santo Rosario e accostiamoci alla Santa Messa soprattutto laddove sia possibile ancora assistere alla Santa Messa cattolica di sempre (clicca qui). Rileggiamo le parole dei Cardinali Ottaviani e Bacci sul “Novus Ordo” (clicca qui). Ricordiamoci che i Sacramenti sono mezzi oggettivi di salvezza, non vaghi simboli. L’Eucaristia, ricevuta dopo una valida Confessione, è la nostra forza.
Viviamo in purezza e in preghiera, non rinunciamo a difendere sempre e solo la Verità, non scordiamoci che la Verità si incarna in Nostro Signore Gesù Cristo. Non scordiamoci che la salvezza del mondo inizia dalla salvezza della nostra anima, perché se non saremo noi degni, le nostre preghiere varranno ben poco. Abbiamo la Tradizione e quasi duemila anni di Magistero che ci guidano. Abbiamo, sia ringraziato il Cielo, ancora dei santi sacerdoti che, seppur emarginati e maltrattati, resistono nella Fede e sono in grado di guidarci sulla buona strada.
E non cessiamo di amare la Santa Chiesa, e di pregare per lei, perché il Signore la liberi presto dallo strazio in cui vive. Forse abbandoneremmo nostro padre o nostra madre perché gravemente malati? E a maggior ragione, non possiamo abbandonare la Chiesa, ricordandoci sempre che il Capo della Chiesa è Nostro Signore Gesù Cristo. E quindi preghiamo anche per la conversione di quanti, pur arrivati ai vertici della gerarchia, hanno perso la Fede.
Questa sofferenza ci è richiesta. Viviamola da uomini.
Non a caso quel tal Padre Raniero Cantalamessa, predicatore, nientemeno,in Vaticano, ha di recente deprecato il culto “esagerato e sconsiderato” alla Madonna, perché così facendo turbiamo i nostri “fratelli” protestanti e mettiamo a repentaglio il sacro “dialogo”. Ce ne parla nel suo sito Antonio Socci . Nulla avviene a caso, e poche cose spaventano il demonio come la preghiera alla Beata Vergine e la Sua intercessione. Il demonio sa bene che la Madre di Cristo schiaccerà il serpente sotto il suo piede.
Capovolgiamo quindi ciò che ha detto Cantalamessa e sappiamo cosa fare: moltiplicare i Santi Rosari.
Ecco, questo è l’augurio che mi sento di fare ai lettori e agli amici di Riscossa Cristiana: auguro a tutti che il 2016 ci veda impegnati sempre di più nella preghiera, nell’accostarci ai Sacramenti, nella recita del Santo Rosario. Allora potremo ricominciare a vedere un po’ di luce. Buon 2016 a tutti.
http://www.riscossacristiana.it/2015-addio-termina-un-anno-terribile-di-paolo-deotto/
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Tra qualche ora milioni e milioni di persone stapperanno bottiglie per festeggiare… per festeggiare cosa? Forse per esprimere la gioia e la gratitudine verso Dio che ci dona un altro anno? No, per “festeggiare”, così, a casaccio, perché come può esprimere gratitudine a Dio una società annebbiata, quando la stessa Chiesa ha rinunciato alla predicazione, all’apostolato, alla custodia della Dottrina?
Si chiude un anno terribile. Un altro anno in cui nessuno metterà nel “bilancio 2015” il numero di bambini assassinati col crimine dell’aborto; ma per quel mare di sangue innocente arriverà il conto. Si chiude un anno in cui il vizio perverso dell’omosessualità è stato ulteriormente diffuso, e anche per tutte le anime consegnate al demonio arriverà il conto.
E potremmo elencare infiniti altri crimini, dall’eutanasia alla bestemmia continua, all’oltraggio reiterato contro il Sacro Cuore di Gesù e il Cuore Immacolato di Maria.
Se tutto questo accadesse solo nel mondo, non ci sarebbe da stupirsi. Principe del mondo è il diavolo, da sempre “bugiardo e padre di menzogna”. Che c’è di strano quindi se le menti invasate dal diavolo arrivano a parlare di “diritti” degli invertiti, di “diritto” all’aborto e di mille altri “diritti” che altro non sono che esaltazioni dei peggiori vizi? Che c’è di strano se l’uomo più potente della terra, lo sciagurato che regna a Washington, ha fatto del “matrimonio” tra pervertiti un punto d’orgoglio della sua amministrazione? Che c’è di strano se i quattro bambocci mediocri che ci rovinano da Roma lo imitano servilmente? Che c’è di strano se le poche Nazioni che non sono impazzite, prima fra tutte la Russia, vengono demonizzate e addirittura si rischia un conflitto di dimensioni planetarie? Nulla di strano, così come non dobbiamo stupirci di fronte all’invasione islamica dell’ex cristiana Europa, voluta, programmata e favorita in ogni modo da politici felloni.
La vera grande vittoria del demonio è un’altra, ed è rappresentata dal fatto di essere riuscito a infestare sempre di più la Chiesa. Un lavoro paziente, che dura ormai da decenni, sta dando sempre più frutti. Sono frutti velenosi, ma ci vengono offerti come prelibatezze. E se la stessa Chiesa, custode della Parola di Cristo, si è inchinata al mondo, in preda a un parossistico bisogno di essere “gradita”, cosa può accadere se non un disastro totale?
Non stiamo ad elencare le sciagure arrivate in questo 2015 da Santa Marta. I nostri lettori le conoscono bene. Ne ricordiamo solo alcune, tra tante, e già queste sarebbero più che sufficienti per aprire gli occhi:
- L’affermazione della “grazia dell’interreligiosità” e le visite fatte, in questa ottica, a valdesi e protestanti, per non parlare delle “preghiere interreligiose”. Il proselitismo, è stato archiviato come una “solenne sciocchezza” dalla stessa persona che con la sua frase “chi sono io per giudicare?” aveva rinunciato al dovere, ripeto: dovere, di insegnare dove è il bene e dove è il male.
- La distruzione del Sacramento del Matrimonio, operata col motu proprio che ha fatto scrivere a una nota personalità laicista che “conviene di più” sposarsi in chiesa, perché ormai è più semplice sbarazzarsi di un matrimonio religioso che di uno civile.
- La profanazione della Basilica di San Pietro, centro della Cristianità, con la proiezione di uno “spettacolo” pagano, aggiungendo l’oltraggio di aver fatto tutto ciò proprio nel giorno dedicato all’Immacolata Concezione.
Che fare quindi? Ci resta solo da piangere?
Tutt’altro. È tempo di guerra, e se non ci facciamo prendere anche noi dal torpore del cuore e della mente, possiamo e dobbiamo fare uso delle armi potenti di cui disponiamo: preghiamo, preghiamo incessantemente, e soprattutto ogni giorno recitiamo il Santo Rosario e accostiamoci alla Santa Messa soprattutto laddove sia possibile ancora assistere alla Santa Messa cattolica di sempre (clicca qui). Rileggiamo le parole dei Cardinali Ottaviani e Bacci sul “Novus Ordo” (clicca qui). Ricordiamoci che i Sacramenti sono mezzi oggettivi di salvezza, non vaghi simboli. L’Eucaristia, ricevuta dopo una valida Confessione, è la nostra forza.
Viviamo in purezza e in preghiera, non rinunciamo a difendere sempre e solo la Verità, non scordiamoci che la Verità si incarna in Nostro Signore Gesù Cristo. Non scordiamoci che la salvezza del mondo inizia dalla salvezza della nostra anima, perché se non saremo noi degni, le nostre preghiere varranno ben poco. Abbiamo la Tradizione e quasi duemila anni di Magistero che ci guidano. Abbiamo, sia ringraziato il Cielo, ancora dei santi sacerdoti che, seppur emarginati e maltrattati, resistono nella Fede e sono in grado di guidarci sulla buona strada.
E non cessiamo di amare la Santa Chiesa, e di pregare per lei, perché il Signore la liberi presto dallo strazio in cui vive. Forse abbandoneremmo nostro padre o nostra madre perché gravemente malati? E a maggior ragione, non possiamo abbandonare la Chiesa, ricordandoci sempre che il Capo della Chiesa è Nostro Signore Gesù Cristo. E quindi preghiamo anche per la conversione di quanti, pur arrivati ai vertici della gerarchia, hanno perso la Fede.
Questa sofferenza ci è richiesta. Viviamola da uomini.
Non a caso quel tal Padre Raniero Cantalamessa, predicatore, nientemeno,in Vaticano, ha di recente deprecato il culto “esagerato e sconsiderato” alla Madonna, perché così facendo turbiamo i nostri “fratelli” protestanti e mettiamo a repentaglio il sacro “dialogo”. Ce ne parla nel suo sito Antonio Socci . Nulla avviene a caso, e poche cose spaventano il demonio come la preghiera alla Beata Vergine e la Sua intercessione. Il demonio sa bene che la Madre di Cristo schiaccerà il serpente sotto il suo piede.
Capovolgiamo quindi ciò che ha detto Cantalamessa e sappiamo cosa fare: moltiplicare i Santi Rosari.
Ecco, questo è l’augurio che mi sento di fare ai lettori e agli amici di Riscossa Cristiana: auguro a tutti che il 2016 ci veda impegnati sempre di più nella preghiera, nell’accostarci ai Sacramenti, nella recita del Santo Rosario. Allora potremo ricominciare a vedere un po’ di luce. Buon 2016 a tutti.
– di Paolo Deotto
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