Francesco parla ai mass-media
21 marzo 2016
Caro Socci,
solo una breve riflessione sul continuo parlare di immigrati da parte di papa Bergoglio.
Tutta la comunicazione di Bergoglio è basata sulla costruzione di stereotipi, visioni semplificate che ricorrono continuamente nella sua predicazione perché la ripetizione crea l’effetto di un’illusione di verità. In campo pubblicitario si parla di “frequenza efficace”.
Ha gioco facile Tornielli a dire che il pontificato di Bergoglio non deve essere ridotto a slogan. Ma quella bergogliana è proprio una pastorale da slogan.
Bergoglio ce l’ha con la teologia e la dimensione “intellettuale” dei problemi, che sarebbe a suo dire lontana dalla “vita”. Ma in verità l’alto prelato ce l’ha col pensiero critico in genere.
Ecco un piccolo, ma penso eloquente, esempio del carattere stereotipato della predicazione di Bergoglio.
Queste le frasi e le immagini della predica di Bergoglio ad una ordinazione episcopale del 19 marzo 2016:
Le immagini proposte sono le medesime di una celebrazione analoga di quasi tre anni fa:
Chiediamoci: chi è il pubblico di riferimento di queste prediche? Il popolo di Dio presente alle celebrazioni?
No, il pubblico dei media. È sui media che Bergoglio vuole far colpo, con tecniche ben poco pastorali e fondamentalmente manipolatorie, a bassa pregnanza critica.
Un caro saluto,
Antonio Caragliu
Antonio Caragliu
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