Quando un cattolico
si permette di criticare il Papa
Fino a qualche tempo fa, se si volevano leggere delle critiche a questo nuovo papa che il Signore ci ha inflitto bisognava andarsele a cercare, da un po’ di tempo a questa parte i siti come il nostro faticano a stare al passo con le critiche che da più parti piovono sul povero Francesco; critiche ben meritate, peraltro, ma che non sembra preoccupino più di tanto Bergoglio, che di esse sembra nutrirsi famelico per attingere nuova linfa e combinarne sempre di nuove.
Ma non è di questo che ci occuperemo oggi, quanto del fatto che a certi cattolici sembra dispiacere che questo papa sia oggetto del fuoco incrociato di zelanti tradizionalisti, di preoccupati conservatori, di perplessi moderati, di stupiti modernisti e perfino di agitati protestanti… insomma di tutti. E forse la preoccupazione di certuni nasce proprio da questa pioggia di richiami critici, piuttosto che dalla preoccupazione di vedersi criticato il Papa.
Noi, che siamo un po’ maliziosi, e forse un tantino troppo irriverenti, consigliamo agli amici preoccupati, di riflettere sul fatto che Francesco I non è altro che lo stesso Jorge Mario Bergoglio che neanche troppo riservatamente ha tifato per il peronismo argentino; e si sa che nell’ascendenza peronista stava quel certo fascismo “sociale” che non disdegnava il famoso motto “molti nemici molto onore”. Da questo punto di vista, quindi, non stupisce che “Bergoglio vescovo di Roma” se le vada a cercare.
In realtà, il dramma non sta nelle critiche al Papa o nella leggerezza con cui questi le provoca, sta piuttosto nell’impatto intellettuale e psicologico che i gesti, le azioni e le parole di questo papa producono nell’animo dei fedeli cattolici, insieme con la disposizione d’animo che procurano nei non cattolici.
Detto così sembrerebbe che questo papa abbia un carisma formidabile, in grado di incidere sul sentire del mondo intero, in effetti, però, si tratta solo del fascino dell’orrido, del male, dello scomposto, che oggi costituiscono i nuovi parametri di tendenza e per i quali Francesco/Bergoglio sembra essere tagliato a pennello.
In effetti, quello che dovrebbe preoccupare tanti cattolici non è tanto la “critica al Papa”, quanto il “successo d’opinione” che riscuote Bergoglio. E non c’è bisogno di scomodare i Vangeli per considerare quanto sia un cattivo segno questo plauso del mondo: basta guardarsi intorno e usare un minimo di buon senso per rendersi conto che l’approvazione del mondo in cui oggi viviamo equivale al riconoscimento che le menti e i cuori di coloro che la provocano sono informati dalla vena dissolutoria e dalla perfidia.
Vogliamo dire che Bergoglio è un papa dissolutore e perfido?
Nient’affatto, diciamo semplicemente che è qualcosa di più: un incosciente che promuove ogni sorta di disordine e di scompostezza a tutto beneficio delle mire anticattoliche, antireligiose e contrarie a Dio che informano il Nuovo Ordine Mondiale promotore della dissoluzione dell’uomo e del mondo.
Com’è possibile che accada una cosa del genere?
Possibile che Bergoglio non si renda conto di quanto sia scomposta la sua predicazione?
Possibile che la grazia di stato che lo assiste, o lo dovrebbe assistere, non trattenga l’effluvio delle sue scompostezze e non addrizzi le direttrici storte su cui si muove?
La prima domanda contiene in sé la risposta: nessuno può accorgersi che sta facendo o dicendo una cosa scomposta quando è convinto che quella cosa è la più composta e la più corretta possibile. Affermare che “non esiste un Dio cattolico” non è un lapsus, ma l’espressione di un profondo convincimento: Bergoglio è convinto che quando si parla di Dio non servono aggettivazioni, talché dire “Dio cattolico” sarebbe scorretto; e questo non perché ritiene che si possa trattare di una tautologia, visto che Dio è di per sé solamente cattolico, ma perché ritiene che Dio non è quello che adorano i cattolici, ma quello che seguono tutti gli uomini del mondo, nelle forme e nei modi più diversi; il “Dio cattolico” sarebbe quindi una forma tra le tante, e pretendere che tale forma sia esclusiva delle altre, secondo Bergoglio è “una sciocchezza”.
Come si vede, non si tratta di miscredenza o di blasfemia, per Bergoglio si tratta di misconoscenza di Dio, di cui ha una concezione talmente umana da riuscire a concepirLo solo come una sorta di proiezione dell’umano, una proiezione nobile, rispettabile, intrisa di sentimento, carica di misericordia, ricolma di amore per l’uomo, ma una proiezione che a partire dall’uomo sale verso il Cielo e vi materializza un essere sentito e pensato a immagine e somiglianza dell’uomo.
L’esatto contrario della realtà.
Ma, si dirà, la grazia di stato non può mancare di aiutare questo successore degli Apostoli che è stato chiamato ad occupare il Soglio di Pietro con l’assistenza dello Spirito Santo, quindi non è possibile dire di Bergoglio tutto il male che si dice, come facciamo noi qui, perché è inevitabile pensare che quello che dice e fa goda dell’assistenza della grazia di stato e dovrà necessariamente contenere l’essenziale del buono e del bene.
A questo abbiamo già avuto modo di rispondere, quindi qui ci limiteremo a ricordare che l’assistenza dello Spirito Santo non agisce come una macchinetta a gettoni, per cui messa la moneta – fatta l’elezione – ecco venir fuori la mercanzia richiesta – il Papa desiderato. No! Non è così che funzionano le cose con lo Spirito Santo: Egli non manca di assistere i fedeli di Cristo, a seconda del loro stato, ma non interferisce con il loro libero arbitrio, giacché Dio pretende fedeli che lo servano con la volontà e l’intelligenza e non automi programmati o teleguidati dallo Spirito Santo.
Ogni fedele deve conquistarselo il Cielo e se la sua volontà e la sua intelligenza lo muovono in direzione opposta ad esso, egli è libero di sbagliare e di scavarsi la fossa nell’Inferno… che sia un padre di famiglia, che sia un ecclesiastico, che sia un vescovo, che sia un papa.
Lo Spirito Santo agisce, ma è l’uomo che deve acconsentire alla Sua azione, diversamente, lo Spirito Santo non “muove un dito” per cambiare il destino che l’uomo si è scelto.
Ed è inutile dire che Dio vuole che tutti gli uomini si salvino, dimenticando di aggiungere “si salvino da sé”; e non servono approfonditi studi di teologia per capire che le cose stanno così, perché il Figlio di Dio, quando è venuto sulla terra, avrebbe potuto raddrizzare il mondo con lo schiocco delle dita… e invece no!… è morto da uomo per aprire la strada del Cielo agli uomini che l’avevano smarrita, e col suo esempio ha insegnato che è con la volontà e il sacrificio che si conquista il Cielo e non col magico intervento divino che addrizzerebbe tutto, nonostante Egli non faccia mai mancare all’uomo l’aiuto della Sua grazia, che l’uomo però, ancora una volta, deve chiedere e meritare.
Ma allora, si dirà, dove ci conduce papa Bergoglio?
Semplicemente non ci conduce!
Potrebbe e dovrebbe condurci, ma se non lo fa e anzi ci dà il cattivo esempio e predica una dottrina sbagliata, è segno che il Signore nei suoi imperscrutabili disegni permette che sia così, e c’è da ritenere che lo faccia per mettere alla prova i suoi fedeli: che essi dimostrino di voler rimanere tali nonostante un papa scomposto e riprorevole!
E questo è il segno che stiamo vivendo tempi eccezionali, tempi dove le cose si fanno sempre più difficili e dove la tempra dei fedeli di Cristo viene vagliata col fuoco.
E una delle prove a cui siamo sottoposti è il vaglio della figura che il Signore ha permesso che sedesse indegnamente sul Soglio di Pietro. Se Egli lo ha permesso non possiamo essere noi a stabilire che non è possibile, perché è un fatto: Bergoglio sta a quel posto e noi non possiamo non riconoscere che è così; Bergoglio è il Papa del nostro tempo, non ce n’è un altro, e a lui dobbiamo tutto il rispetto dovuto al Vicario di Cristo, tutto il rispetto dovuto alla funzione che svolge, nonostante lo faccia malamente e disastrosamente… e questo rispetto non va all’uomo, che non ci interessa, ma alla funzione impersonata dall’uomo, perché è così che il Signore ha permesso che sia.
E tale rispetto per la funzione di Vicario di Cristo ci obbliga a preservare la valenza di tale funzione, per quanto ci compete, e a denunciare a voce alta tutte le deviazioni dell’uomo Bergoglio che contraddicono la vera dottrina, sminuiscono quella funzione e danneggiano tutta la Chiesa, mettendo a rischio la salvezza dei fratelli.
Non si tratta di “giudicare il Papa”, che è cosa che non ci compete e che non rientra nelle capacità di molti noi, ma si tratta di vagliare costantemente la rispondenza tra la Tradizione cattolica che ci viene dagli Apostoli e quindi dallo stesso Signore Gesù, e la predicazione e l’insegnamento moderni… e questa è cosa che rientra nelle possibilità di molti fedeli di Cristo e ad essi compete in forza della loro fede e in vista della loro salvezza.
Quando verrà il momento ci verrà chiesto conto anche di questo e non ci saranno scuse per aver taciuto quando avremmo dovuto gridare dai tetti… anche questo è un modo per vivere la nostra fedeltà al Signore Gesù; soprattutto in questi tempi eccezionali nei quali il Signore ha voluto che nascessimo e vivessimo.
E questa eccezionalità dei tempi è come uno spartiacque che separa i tempi normali della Chiesa dai tempi della tribolazione; che separa anche le norme dei tempi normali dalle nuove esigenze dei tempi eccezionali che non permettono più l’utilizzo di quelle norme. E questo lo diciamo perché è questa eccezionalità dei tempi che ci costringe a riprovare i detti e i fatti di Bergoglio, senza la minima esitazione per il fatto che occupa il Soglio di Pietro.
Se i tempi fossero normali sarebbe giusto il richiamo all’ubbidienza al Papa regnante e potrebbe essere anche giustificato il richiamo alla necessità di non riconoscerlo come Papa, se sbaglia, ma i tempi sono eccezionali e il richiamo al dovere di ubbidire al Papa non è più praticabile, pena la disubbidienza a Dio. E non dobbiamo certo essere noi a ricordare che è nostro dovere ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini; e quindi non saremo noi a ricordare che se Bergoglio predica e agisce come un uomo qualsiasi, è nostro dovere non seguirlo, non ubbidirgli e anzi riprenderlo e contrastarlo, senza alcun bisogno di dire che “non è papa”, perché papa lo è ed è per questo che lo contestiamo a viso aperto, per il bene del Papato, per il bene della Chiesa e per la salvezza delle anime.
si permette di criticare il Papa
Fino a qualche tempo fa, se si volevano leggere delle critiche a questo nuovo papa che il Signore ci ha inflitto bisognava andarsele a cercare, da un po’ di tempo a questa parte i siti come il nostro faticano a stare al passo con le critiche che da più parti piovono sul povero Francesco; critiche ben meritate, peraltro, ma che non sembra preoccupino più di tanto Bergoglio, che di esse sembra nutrirsi famelico per attingere nuova linfa e combinarne sempre di nuove.
Ma non è di questo che ci occuperemo oggi, quanto del fatto che a certi cattolici sembra dispiacere che questo papa sia oggetto del fuoco incrociato di zelanti tradizionalisti, di preoccupati conservatori, di perplessi moderati, di stupiti modernisti e perfino di agitati protestanti… insomma di tutti. E forse la preoccupazione di certuni nasce proprio da questa pioggia di richiami critici, piuttosto che dalla preoccupazione di vedersi criticato il Papa.
Noi, che siamo un po’ maliziosi, e forse un tantino troppo irriverenti, consigliamo agli amici preoccupati, di riflettere sul fatto che Francesco I non è altro che lo stesso Jorge Mario Bergoglio che neanche troppo riservatamente ha tifato per il peronismo argentino; e si sa che nell’ascendenza peronista stava quel certo fascismo “sociale” che non disdegnava il famoso motto “molti nemici molto onore”. Da questo punto di vista, quindi, non stupisce che “Bergoglio vescovo di Roma” se le vada a cercare.
In realtà, il dramma non sta nelle critiche al Papa o nella leggerezza con cui questi le provoca, sta piuttosto nell’impatto intellettuale e psicologico che i gesti, le azioni e le parole di questo papa producono nell’animo dei fedeli cattolici, insieme con la disposizione d’animo che procurano nei non cattolici.
Detto così sembrerebbe che questo papa abbia un carisma formidabile, in grado di incidere sul sentire del mondo intero, in effetti, però, si tratta solo del fascino dell’orrido, del male, dello scomposto, che oggi costituiscono i nuovi parametri di tendenza e per i quali Francesco/Bergoglio sembra essere tagliato a pennello.
In effetti, quello che dovrebbe preoccupare tanti cattolici non è tanto la “critica al Papa”, quanto il “successo d’opinione” che riscuote Bergoglio. E non c’è bisogno di scomodare i Vangeli per considerare quanto sia un cattivo segno questo plauso del mondo: basta guardarsi intorno e usare un minimo di buon senso per rendersi conto che l’approvazione del mondo in cui oggi viviamo equivale al riconoscimento che le menti e i cuori di coloro che la provocano sono informati dalla vena dissolutoria e dalla perfidia.
Vogliamo dire che Bergoglio è un papa dissolutore e perfido?
Nient’affatto, diciamo semplicemente che è qualcosa di più: un incosciente che promuove ogni sorta di disordine e di scompostezza a tutto beneficio delle mire anticattoliche, antireligiose e contrarie a Dio che informano il Nuovo Ordine Mondiale promotore della dissoluzione dell’uomo e del mondo.
Com’è possibile che accada una cosa del genere?
Possibile che Bergoglio non si renda conto di quanto sia scomposta la sua predicazione?
Possibile che la grazia di stato che lo assiste, o lo dovrebbe assistere, non trattenga l’effluvio delle sue scompostezze e non addrizzi le direttrici storte su cui si muove?
La prima domanda contiene in sé la risposta: nessuno può accorgersi che sta facendo o dicendo una cosa scomposta quando è convinto che quella cosa è la più composta e la più corretta possibile. Affermare che “non esiste un Dio cattolico” non è un lapsus, ma l’espressione di un profondo convincimento: Bergoglio è convinto che quando si parla di Dio non servono aggettivazioni, talché dire “Dio cattolico” sarebbe scorretto; e questo non perché ritiene che si possa trattare di una tautologia, visto che Dio è di per sé solamente cattolico, ma perché ritiene che Dio non è quello che adorano i cattolici, ma quello che seguono tutti gli uomini del mondo, nelle forme e nei modi più diversi; il “Dio cattolico” sarebbe quindi una forma tra le tante, e pretendere che tale forma sia esclusiva delle altre, secondo Bergoglio è “una sciocchezza”.
Come si vede, non si tratta di miscredenza o di blasfemia, per Bergoglio si tratta di misconoscenza di Dio, di cui ha una concezione talmente umana da riuscire a concepirLo solo come una sorta di proiezione dell’umano, una proiezione nobile, rispettabile, intrisa di sentimento, carica di misericordia, ricolma di amore per l’uomo, ma una proiezione che a partire dall’uomo sale verso il Cielo e vi materializza un essere sentito e pensato a immagine e somiglianza dell’uomo.
L’esatto contrario della realtà.
Ma, si dirà, la grazia di stato non può mancare di aiutare questo successore degli Apostoli che è stato chiamato ad occupare il Soglio di Pietro con l’assistenza dello Spirito Santo, quindi non è possibile dire di Bergoglio tutto il male che si dice, come facciamo noi qui, perché è inevitabile pensare che quello che dice e fa goda dell’assistenza della grazia di stato e dovrà necessariamente contenere l’essenziale del buono e del bene.
A questo abbiamo già avuto modo di rispondere, quindi qui ci limiteremo a ricordare che l’assistenza dello Spirito Santo non agisce come una macchinetta a gettoni, per cui messa la moneta – fatta l’elezione – ecco venir fuori la mercanzia richiesta – il Papa desiderato. No! Non è così che funzionano le cose con lo Spirito Santo: Egli non manca di assistere i fedeli di Cristo, a seconda del loro stato, ma non interferisce con il loro libero arbitrio, giacché Dio pretende fedeli che lo servano con la volontà e l’intelligenza e non automi programmati o teleguidati dallo Spirito Santo.
Ogni fedele deve conquistarselo il Cielo e se la sua volontà e la sua intelligenza lo muovono in direzione opposta ad esso, egli è libero di sbagliare e di scavarsi la fossa nell’Inferno… che sia un padre di famiglia, che sia un ecclesiastico, che sia un vescovo, che sia un papa.
Lo Spirito Santo agisce, ma è l’uomo che deve acconsentire alla Sua azione, diversamente, lo Spirito Santo non “muove un dito” per cambiare il destino che l’uomo si è scelto.
Ed è inutile dire che Dio vuole che tutti gli uomini si salvino, dimenticando di aggiungere “si salvino da sé”; e non servono approfonditi studi di teologia per capire che le cose stanno così, perché il Figlio di Dio, quando è venuto sulla terra, avrebbe potuto raddrizzare il mondo con lo schiocco delle dita… e invece no!… è morto da uomo per aprire la strada del Cielo agli uomini che l’avevano smarrita, e col suo esempio ha insegnato che è con la volontà e il sacrificio che si conquista il Cielo e non col magico intervento divino che addrizzerebbe tutto, nonostante Egli non faccia mai mancare all’uomo l’aiuto della Sua grazia, che l’uomo però, ancora una volta, deve chiedere e meritare.
Ma allora, si dirà, dove ci conduce papa Bergoglio?
Semplicemente non ci conduce!
Potrebbe e dovrebbe condurci, ma se non lo fa e anzi ci dà il cattivo esempio e predica una dottrina sbagliata, è segno che il Signore nei suoi imperscrutabili disegni permette che sia così, e c’è da ritenere che lo faccia per mettere alla prova i suoi fedeli: che essi dimostrino di voler rimanere tali nonostante un papa scomposto e riprorevole!
E questo è il segno che stiamo vivendo tempi eccezionali, tempi dove le cose si fanno sempre più difficili e dove la tempra dei fedeli di Cristo viene vagliata col fuoco.
E una delle prove a cui siamo sottoposti è il vaglio della figura che il Signore ha permesso che sedesse indegnamente sul Soglio di Pietro. Se Egli lo ha permesso non possiamo essere noi a stabilire che non è possibile, perché è un fatto: Bergoglio sta a quel posto e noi non possiamo non riconoscere che è così; Bergoglio è il Papa del nostro tempo, non ce n’è un altro, e a lui dobbiamo tutto il rispetto dovuto al Vicario di Cristo, tutto il rispetto dovuto alla funzione che svolge, nonostante lo faccia malamente e disastrosamente… e questo rispetto non va all’uomo, che non ci interessa, ma alla funzione impersonata dall’uomo, perché è così che il Signore ha permesso che sia.
E tale rispetto per la funzione di Vicario di Cristo ci obbliga a preservare la valenza di tale funzione, per quanto ci compete, e a denunciare a voce alta tutte le deviazioni dell’uomo Bergoglio che contraddicono la vera dottrina, sminuiscono quella funzione e danneggiano tutta la Chiesa, mettendo a rischio la salvezza dei fratelli.
Non si tratta di “giudicare il Papa”, che è cosa che non ci compete e che non rientra nelle capacità di molti noi, ma si tratta di vagliare costantemente la rispondenza tra la Tradizione cattolica che ci viene dagli Apostoli e quindi dallo stesso Signore Gesù, e la predicazione e l’insegnamento moderni… e questa è cosa che rientra nelle possibilità di molti fedeli di Cristo e ad essi compete in forza della loro fede e in vista della loro salvezza.
Quando verrà il momento ci verrà chiesto conto anche di questo e non ci saranno scuse per aver taciuto quando avremmo dovuto gridare dai tetti… anche questo è un modo per vivere la nostra fedeltà al Signore Gesù; soprattutto in questi tempi eccezionali nei quali il Signore ha voluto che nascessimo e vivessimo.
E questa eccezionalità dei tempi è come uno spartiacque che separa i tempi normali della Chiesa dai tempi della tribolazione; che separa anche le norme dei tempi normali dalle nuove esigenze dei tempi eccezionali che non permettono più l’utilizzo di quelle norme. E questo lo diciamo perché è questa eccezionalità dei tempi che ci costringe a riprovare i detti e i fatti di Bergoglio, senza la minima esitazione per il fatto che occupa il Soglio di Pietro.
Se i tempi fossero normali sarebbe giusto il richiamo all’ubbidienza al Papa regnante e potrebbe essere anche giustificato il richiamo alla necessità di non riconoscerlo come Papa, se sbaglia, ma i tempi sono eccezionali e il richiamo al dovere di ubbidire al Papa non è più praticabile, pena la disubbidienza a Dio. E non dobbiamo certo essere noi a ricordare che è nostro dovere ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini; e quindi non saremo noi a ricordare che se Bergoglio predica e agisce come un uomo qualsiasi, è nostro dovere non seguirlo, non ubbidirgli e anzi riprenderlo e contrastarlo, senza alcun bisogno di dire che “non è papa”, perché papa lo è ed è per questo che lo contestiamo a viso aperto, per il bene del Papato, per il bene della Chiesa e per la salvezza delle anime.
di Belvecchio
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1612_Belvecchio_Cattolico_critica_Papa.html
Chi sono i 45 critici della Amoris Laetitia
I firmatari del documento di critica alla Amoris laetitia, redatto da 45 teologi, filosofi, storici e pastori di anime non sono anonimi. Il loro elenco non è stato immediatamente reso pubblico per il carattere riservato della iniziativa, direttamente rivolta al cardinale Angelo Sodano, decano del Sacro Collegio e ai 218 cardinali e patriarchi. I firmatari chiedono ai cardinali, nella loro funzione di consiglieri ufficiali del Papa, «di inoltrare al Santo Padre la richiesta di ripudiare gli errori presenti nel documento in modo definitivo e finale, e di dichiarare autorevolmente che non è necessario che i credenti credano a quanto affermato dall’Amoris laetitia». Il documento, di 13 pagine, non è stato ancora pubblicato, mentre la lista dei firmatari è apparsa il 22 luglio sul National Catholic Reporter, da cui la riprendiamo.
Dr. Jose Tomas Alvarado
Associate Professor
Institute of Philosophy, Pontifical Catholic University of Chile
Associate Professor
Institute of Philosophy, Pontifical Catholic University of Chile
Rev. Fr. Scott Anthony Armstrong PhD
Brisbane Oratory in formation
Brisbane Oratory in formation
Rev. Claude Barthe
Rev. Ray Blake
Parish priest of the diocese of Arundel and Brighton
Parish priest of the diocese of Arundel and Brighton
Fr. Louis-Marie de Blignieres FSVF
Doctor of Philosophy
Doctor of Philosophy
Dr. Philip Blosser
Professor of Philosophy
Sacred Heart Major Seminary, Archdiocese of Detroit
Professor of Philosophy
Sacred Heart Major Seminary, Archdiocese of Detroit
Msgr. Ignacio Barreiro Carambula, STD, JDChaplain and Faculty Member of the Roman Forum
Rev. Fr. Thomas Crean OP, STDHoly Cross parish, Leicester
Fr. Albert-Marie Crignion FSVFDoctor designatus of Theology
Roberto de MatteiProfessor of History of Christianity, European University of Rome
Cyrille Dounot JCLProfessor of Law, the University of AuvergneEcclesiastical advocate, archdiocese of Lyon
Fr. Neil Feguson OP, MA, BDLecturer in sacred Scripture, Blackfriars Hall, University of Oxford
Dr. Alan Fimister STL, PhDAssistant Professor of Theology, St. John Vianney Seminary, archdiocese of Denver
Luke GormallyDirector Emeritus, The Linacre Centre for Healthcare Ethics
Sometime Research Professor, Ave Maria School of Law, Ann Arbor, Michigan
Ordinary Member, The Pontifical Academy for Life
Sometime Research Professor, Ave Maria School of Law, Ann Arbor, Michigan
Ordinary Member, The Pontifical Academy for Life
Carlos A. Casanova GuerraDoctor of Philosophy, Full Professor of Universidad Santo Tomas de Chile
Rev. Brian W. Harrison OS, MA, STDAssociate Professor of Theology (retired), Pontifical University of Puerto Rico; Scholar-in-Residence, Oblates of Wisdom Study Center, St. Louis, Missouri; Chaplain, St. Mary of Victories Chapel, St. Louis, Missouri
Rev. Simon Henry BA (Hons), MAParish priest of the archdiocese of Liverpool
Rev. John HunwickeFormer Senior Research Fellow, Pusey House, Oxford; Priest of the Ordinariate of Our Lady ofWalsingham
Peter A. Kwasniewski PhD, PhilosophyProfessor, Wyoming Catholic College
Dr. John R.T. Lamont STL, D.Phil
Fr. Serafino M. Lanzetta, PhDLecturer in Dogmatic Theology, Theological Faculty of Lugano, Switzerland
Priest in charge of St. Mary’s, Gosport, in the diocese of Portsmouth
Priest in charge of St. Mary’s, Gosport, in the diocese of Portsmouth
Dr. Anthony McCarthyVisiting Lecturer in Moral Philosophy at the International Theological Institute, Austria
Rev. Stephen Morgan D.Phil (Oxon)Lecturer & Tutor in Theology, Maryvale Higher Institute of Religious Sciences
Don Alfredo Morselli STLParish priest of the archdiocese of Bologna
Rev. Richard A. Munkelt PhDChaplain and Faculty Member, Roman Forum
Fr. Aidan Nichols OP, PhDFormerly John Paul II Lecturer in Roman Catholic Theology, University of Oxford
Prior of the Convent of St. Michael, Cambridge
Prior of the Convent of St. Michael, Cambridge
Fr. Robert Nortz MMA, STLDirector of Studies, Monastery of the Most Holy Trinity, Massachusetts (Maronite)
Rev. John Osman MA, STLParish priest in the archdiocese of Birmingham, former Catholic chaplain to the University of Cambridge
Christopher D. Owens STL (Cand.)Adjunct Instructor, Faculty of Theology and Religious Studies, St. John’s University (NYC)
Director, St. Albert the Great Center for Scholastic Studies
Director, St. Albert the Great Center for Scholastic Studies
Rev. David Palmer MAOrdinariate of Our Lady of WalsinghamChair of Marriage and Family Life Commission, Diocese of Nottingham
Dr. Paolo PasqualucciProfessor of Philosophy (retired), University of Perugia
Dr. Claudio PierantoniProfessor of Medieval Philosophy in the Philosophy Faculty of the University of Chile
Former Professor of Church History and Patrology at the Faculty of Theology of the PontificiaUniversidad Catolica de Chile
Member of the International Association of Patristic Studies
Former Professor of Church History and Patrology at the Faculty of Theology of the PontificiaUniversidad Catolica de Chile
Member of the International Association of Patristic Studies
Fr. Anthony Pillari JCL (Cand.)Priest of the archdiocese of San Antonio, chaplain to Carmelite nuns
Prof. Enrico Maria RadaelliInternational Science and Commonsense Association (ISCA)
Department of Metaphysics of Beauty and Philosophy of Arts, Research Director
Department of Metaphysics of Beauty and Philosophy of Arts, Research Director
Dr. John C. Rao D.Phil (Oxford)Associate Professor of History, St. John’s University (NYC)
Chairman, Roman Forum
Chairman, Roman Forum
Fr. Reginald-Marie Rivoire FSVFDoctor designatus of canon law
Rt. Rev. Giovanni Scalese CRSP, SThL, DPhilOrdinary of Afghanistan
Dr. Joseph ShawFellow and Tutor in Philosophy at St. Benet’s Hall, Oxford University
Dr. Anna M. Silvas FAHAAdjunct research fellow, University of New England, NSW, Australia
Michael G. Sirilla, PhDProfessor of Systematic and Dogmatic Theology, Franciscan University of Steubenville
Professor Dr. Thomas StarkPhil.-Theol. Hochschule Benedikt XVI, Heiligenkreuz
Rev. Glen TattersallParish priest, Parish of Bl. John Henry Newman, archdiocese of Melbourne
Rector, St. Aloysius’ Churchù
Rector, St. Aloysius’ Churchù
Giovanni TurcoProfessor of the Philosophy of Public Law, University of Udine
Fr. Edmund Waldstein OCist.Vice-Rector of the Leopoldinum seminary and lecturer in moral theology at the Phil.-Theol. HochschuleBenedikt XVI, Heiligenkreuz
Nicholas WarembourgProfesseur agrege des facultes de droitEcole de Droit de la Sorbonne – Universite Paris 1
(di Emmanuele Barbieri)
Vorrei puntualizzare che i due precedenti Papi sono stati pure fotografati con il gesto delle corna. Ricordate i balli di donne nude in Piazza San Pietro, il bacio del Corano, l'unzione con le ceneri Hindu di Wojtyla ? Qualcuno ha fatto delle polemiche, o io mi sono persa qualcosa?
RispondiEliminaUltimamente penso spesso agli scritti di don L. Villa e mi pongo la domanda:..... E se avesse avuto ragione? Questa domanda la potrei mettere come commento a tutti gli articoli che vengono pubblicati su questo lodevole sito.......
- Cristina