ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 15 agosto 2016

Ipsa conteret caput tuum!

 Maria di fronte al Protestantesimo

Tratto da: P. Amadio Tinti OSM:  MARIA DEBELLATRICE DELLE ERESIE


Cessato lo scisma d'Occidente, la Chiesa era quanto mai impegnata a ristabilire la disciplina, mediante una radicale riforma. Se non che, sotto il pretesto di ritornare alla vera vita cristiana, sorsero, eretici che pretesero riformare la Chiesa stessa. Questi furono Martin Lutero, Ulderico Zuinglio e Giovanni Calvino.
Con questo non vogliamo già dire che l'origine e la diffusione di questa pseudoriforma debba attribuirsi direttamente a Lutero, no; ma solo diciamo che Lutero e compagni trovarono il terreno preparato. Gli abusi e gli scandali che si deploravano nel secolo XVI, potevano dare occasione, ma non la vera causa delle aberrazioni luterane, perché, sebbene la corruzione fosse allora grande, non era però, ai tempi di Lutero come ai tempi di S. Pier Da­miani e di S. Bernardo. Né migliori erano i cosiddetti riformatori di una chiesa che, senza confronti, era più santa di loro. (Mauri. Lez. Eccl. P. II. p. 197).
I motivi che facilitarono la cosìddetta riforma di Lutero, vanno piuttosto ricercati nello scadimento della riverenza dovuta all'autorità Pontificia: scadimento che si era già verificato fino dai tempi della lotta di Filippo il Bello, dall'esilio di Avignone ecc.
Altro motivo fu pure la tendenza a separare dalla Religione il potere civile. Infatti si pretese allora di negare l'autorità Religiosa nei rapporti pubblici, sociali; a cui si aggiunse il fatto dell'Impero che da tempo aveva cessato di essere, secondo la sua istituzione, tutela dei diritti della Chiesa.
In questo stato di cose, apparve Lutero.
Lutero era figlio di un minatore. Nacque ad Esleben (Sassonia) il 10 Novembre 1483. A 14 anni studiò a Magdeburgo e ad Eisenach, presso i Padri Francescani. A 18 anni frequentò l'Università di Erfurt, dove ottenne i gradi di filosofia. In seguito, mentre attendeva allo studio del diritto, atterrito dalla morte di un suo amico che gli cadde al fianco fulminato, entrò (1503) nell'Ordine degli Agostiniani detti Monaci Eremiti.
Per quattro anni parve tutto dedito agli studi e a Dio. Nel 1507, ordinato Sacerdote, passò a Vittemberga, presso un Convento dello stesso Ordine, dove pubblicamente insegnò la Dialettica e la fisica di Aristotele.
Frate senza vocazione, a poco a poco cominciò a persuadersi che il giogo delle virtù Sacerdotali e Religiose gli erano ormai insopportabili. Nel suo orgoglio, non sapeva trovare un conforto e alcun aiuto nella preghiera. Si confermò sempre più nella persuasione che la natura umana è corrotta, e si consolava al pensiero di una fatalità di colpe, dalle quali si viene giustificati per la esterna applicazione dei meriti di Gesù Cristo, me­diante la fede.
Questa giustificazione esterna, senza le opere, è l'errore fondamentale di tutta la dottrina luterana. (Pighi. Hist. Eccl. To. III. p. 121).
Frattanto venivano pubblicate in Germania (15 Settembre 1517) le Indulgenze che Leone X concedeva ai fedeli che, in espiazione dei loro peccati, avessero concorso con elemosine alla costruzione del Tempio di S. Pietro in Roma.
A questa predicazione delle Indulgenze, Lutero alzò la voce, accusando i predicatori di vendere le Indulgenze allo scopo di arricchire e aprire la via ad ogni vizio, facendo credere al popolo che poi col denaro si potesse cancellare ogni peccato.
Il Papa Leone X adoperò tutti i mezzi per ricondurre Lutero a miglior consiglio, ma invano. Finché il 15 Giugno 1520, con la Bolla «Exurge Domine», furono condannate 41 proposizioni, tolte dalle opere di Lutero. Venne sospeso dalla predicazione, e gli fu fatta la minaccia di dichiararlo eretico se entro 60 giorni non avesse ritrattato i suoi errori. Ma Lutero continuò nella sua ostinazione al punto di rispondere alla Bolla con ingiurie ed opuscoli infami «Adversus execrabilem bullam anticristi», e di più il 10 Dicembre 1520, davanti alle mura di Wittemberga, in mezzo ad un gran baccano di gente, bruciò la Bolla Pontificia e il Corpus Juris Canonici.
Dopo forti polemiche con i Papi, dai quali venne scomunicato, e non poche contese con gl'Imperatori, Lutero moriva il 18 Novembre 1546, nella spaventevole insensibilità dell'impenitenza, fra le disillusioni e le amarezze del malcostume suo, e dei suoi discepoli. (Mauri.Lez. Eccl. P. II. p. 203).
Intanto Melantone, Zuinglio e Calvino ed altri eretici della medesima stregua, pur seguendo, in sostanza, gli insegnamenti di Lutero, vi andavano apportando non poche varianti, per cui il protestantesimo si suddivise in tante sette quante erano le diverse opinioni.
Non è facile poter dire i grandi mali che portò questa eresia dei protestanti alla Chiesa e alle nazioni in cui riusciva a penetrare...!
Oltre alla Germania, sede del luteranesimo, l'Inghilterra subì gravissimi danni. Enrico VIII, che aveva preso le difese del Cattolicesimo contro Lutero (1521), e si era meritato dal Papa Leone X il titolo di «difensore della fede», nel 1527, trascinato da una indegna passione verso Anna Boleyn, pretendeva da Clemente VII che venisse dichiarato nullo il suo matrimonio celebrato con Caterina di Aragona, da lui sposata nel 1509. Ma il Papa rispose non essere lecito quanto chiedeva Enrico.
Sdegnato per tale rifiuto, irritato per l'opera dei due Cardinali Capeggio Vescovo di Salisbury, e Wolsey, Cancelliere del regno, delegati dal Papa per esaminare la causa, Enrico VIII comandò che il Capeggio uscisse dall'Inghilterra, poi depose dalla carica di Cancelliere Wolsey, confiscandogli tutti i beni.
Non contento, si fece dichiarare dal Parlamento, oltre che re anche capo della chiesa in Inghilterra, accettando la dottrina dei protestanti.
Nel 1533 celebrò il matrimonio con Anna Boleyn, facendo credere al suo Cappellano di Corte di avere avuto la dispensa da Roma.
Privò del diritto al regno la figlia legittima Maria, dichiarando erede al trono Elisabetta, figlia naturale.
Scomunicato da Paolo III (30 Agosto 1535), Enrico non conobbe più freno. Si abbandonò ad ogni eccesso contro Vescovi, Abbazie, Monasteri, non che contro tutti i cattolici. Il Cardinale Fischer e il dottissimo Tommaso Moro, gran Cancelliere del regno, perché si opposero alle sue pazze deliberazioni, salirono il patibolo (1535).
Moriva Enrico VIII il 28 Gennaio 1547.
Ad Enrico successe Edoardo VI, che aveva nove anni. Dai suoi perfidi reggitori, fu introdotta una nuova costituzione ecclesiastica, con la quale veniva minacciata la morte a chi avesse ancora creduto al Primato di Pietro, al Purgatorio ecc. Ma Edoardo morì ancora giovanetto. Ad Edoardo successe Maria d'Aragona, che pensò a riconciliare lo Stato con Roma, ma anch'essa morì presto; ed il trono lo ebbe Elisabetta, il cui governo di 45 anni, può de­finirsi di dispotismo e di vergogna.
Queste rovine morali e religiose le subì pure la Francia, per gli Ugonotti. Questi Ugonotti formavano una comunità calvinista politico-religiosa. Da Ginevra, da Friburgo e da Berna scesero e si diffusero in Francia. Nel 1559 tennero a Parigi il loro primo sinodo in cui decisero di attenersi all'ordinamento ecclesiastico e alla costituzione presbiteriale di Calvino. In questa era pure compresa una professione di fede detta «confessione Gallicana», che stabiliva la pena di morte ai fedifraghi. La Religione Cattolica fu chiamata «culto idolatrico», le chiese «templi idolatrici», i Vescovi «malandrini», il Papa «anticristo».
Divenuti una falange di 800.000 unità, ebbero l'importanza di un gran partito. Sotto questo aspetto, si immischiarono nella lotta di successione al trono di Francia, fomentando guerre per la durata di trent'anni. Ovunque seminavano stragi ed orrori, come quelli della notte di S. Bartolomeo, in cui furono uccisi cinquemila Ugonotti (Encicl. Catt. P. III).
Sarebbe una impresa troppo grave voler descrivere gl'immensi mali che ne vennero alla Chiesa e a tante nazioni, per causa dei protestanti!
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Piuttosto ci domandiamo: Cosa ha fatto la Madre di Dio contro questi eretici e le loro dottrine?
Ci risponde la storia. Nel 1526 i calvinisti esordirono il loro ingresso in Parigi con insultare e oltraggiare il culto alla Madre di Dio. Mutilarono una statua della Vergine SS. ma, che era oggetto di grande venerazione ai francesi, e le spiccarono il capo. Il popolo di Parigi si sentì offeso e profondamente commosso da questo attentato contro la sua fede. Il re Francesco I fece fare un'altra statua d'argento dorato, molto più bella della prima, e, portandola egli stesso con le sue mani, seguito da una immensa processione, la collocò nel luogo ove era l'antica; mentre quella mutilata, nello stato di mutilazione, fu portata con grande pompa nella Chiesa di S. Gervaso, dove fu venerata sotto il titolo di Nostra Signora della Tolleranza (Nicolas. Vol. II. p. 231).
Chi non vede qui l'intervento della Vergine SS. ma che, dal sacrilegio, trasse motivo di un trionfo pubblico, a confusione della eresia?
Sempre in Francia, nella città di Salins, Maria liberava il popolo a Lei devoto dalla eresia calvinista:
Questa città aveva un umile e pio Religioso dell'Ordine Cistercense di nome Pietro Marmet. Egli passava gran parte del giorno e della notte davanti ad una Immagine della Beatissima Vergine, di cui era teneramente devoto, e non cessava di supplicarla con lagrime perché si prestasse alla liberazione del suo popolo.
I calvinisti ad ogni costo volevano impadronirsi di Salins: la guerra si faceva sempre più dura: stava ormai per essere assediata. Il popolo già si presentava alla mente gli orrori dei saccheggi e delle profanazioni, della carneficina che, in quei tempi, accompagnavano sempre le vittorie degli eretici.
Il Religioso Cistercense, nella previsione di tanti mali, si presentò ai Capi della città, e propose loro, se volevano uscirei da sì grave afflizione, di fare voto di edificare e consacrare un Tempio a Maria SS.ma. Il voto fu fatto, e fu pure designato il luogo dove sarebbe stato costruito.
Ascoltiamo, su questo avvenimento, ciò che scrive il Ricciardi nei suoi volumi intorno ai Santuari Mariani.
«Mirate, o Madre pietosa, ripeteva il P. Marmet davanti alla Immagine della Vergine, alla nostra afflizione! Se le porte della nostra città saranno forzate da quelle orde inferocite, il Santuario che vi dedichiamo, sarà il primo oggetto del loro furore... I Monasteri saranno abbattuti, le cose più sacre, profanate, la fede perseguitata... Alzate il vostro braccio e cada, per il vostro potere, la forza di coloro che minacciano i nostri altari. Salvate quelli che vi amano e che sono consacrati a voi. Siate la nostra liberatrice».
«Salins era per cadere nelle mani degli eretici, quando una fanciulla di dieci anni, in letto ammalata, alzò improvvisamente la voce esclamando: Ecco, ecco, la Madonna scaccia i nemici. Nello stesso momento il P. Marmet, levatosi dall'orazione, corse fuori dal Monastero, e a quanti incontrava ripeteva: Adesso, adesso la Vergine nostra Liberatrice sta mettendo in fuga i nemici. Così era. Gli eretici calvinisti, assaliti da improvviso ter­rore, abbandonarono il campo, senza che alcuno li minacciasse, e con la confusione di una vera fuga, si allontanarono lasciando gran parte dei loro bagagli».
«Indescrivibile fu l'esultanza del popolo che salutava la Madre di Dio quale sua Liberatrice. Fu costruito il Santuario. Venne innalzata sopra l'altare una statua della B. V. avente sul petto uno scudo e sotto ai piedi un trofeo di lance e bandiere, per attestare il trionfo sul nemico, dovuto alla Madre di Dio». (Ricciardi. Santuar. Marian. Vol. IV. p. 384).
Non è questo un trionfo di Maria contro i protestanti?
Cosa ha fatto ancora la Madre di Dio? Ha impedito che l'eresia protestante entrasse in Italia.
A Tirano, nella Valtellina, ai confini dell'Italia con la Svizzera, esposta agli assalti degli eretici, la Vergine Madre di Dio (1504) apparve ad un certo Mario Omodei, ordinandogli di dire al popolo che erigesse un Tempio dove Ella posava i piedi. L'eresia, proprio allora, minacciava di invadere la terra italiana. Ma il popolo della Valtellina eseguì a Tirano tutto quello che aveva chiesto la Madonna. Quando l'eresia tentò di passare dalla Svizzera in Italia, la Madre di Dio Maria, dal suo Santuario, parve dicesse: «Di qui non si passa», e l'eresia non entrò!
Il bel Santuario, ufficiato dai Servi di Maria, è tuttora là, centro di pellegrinaggio e di vita cristiana, che conferma ancora la potenza di Maria contro i nemici della fede.
A Pietralba di Bolzano, anch'essa esposta al pericolo della eresia (1553), la Madre di Dio apparve ad un certo Leonardo detto Weissensteniner, chiedendo che le si costruisse una Cappella. Nello scavare le fondamenta, si trovò una piccola statua della Vergine Addolorata, una Pietà, scolpita in quella stessa pietra bianca che abbonda in quella terra, da cui viene il nome Pietra Alba. Costruita la Cappella, la Vergine Addolorata cominciò a spargere tale ab­bondanza di favori e grazie, da chiamare attorno a sé turbe di fedeli che accorrevano da ogni parte d'Italia, dalla Germania ecc. E quando da quel confino italiano parve che il protestantesimo volesse entrare, Maria SS. ma Addolorata sembrava dicesse: Sono la forza di Dio... non entrerete!
Anche questo Santuario, ufficiato dai Servi di Maria, è tuttora centro di vita spirituale, per i tanti pellegrinaggi che là accorrono, perché si sentono protetti e difesi dalla materna bontà della SS. ma Vergine.
Non sono questi veri trionfi di Maria contro gli eretici?
Ma altre apparizioni e strepitosi miracoli potremmo ancora citare, avvenuti in quegli stessi anni in cui l'eresia tentava di entrare nella nostra terra italiana, con cui la Madre di Dio, presente a tutti i pericoli che minacciano i suoi devoti, dissipava le astuzie e le macchinazioni dei nemici della Chiesa.
Nè vale il dire che intanto vi sono nazioni, grandi nazioni, nelle quali predomina il protestantesimo, che anzi è la religione dello Stato.
Questo è vero. Però non bisogna dimenticare che in queste stesse nazioni, cattolici ne rimasero. Resistettero. Pagarono a caro prezzo la loro integerrima fedeltà alla Chiesa di Roma, ai suoi dogmi e al suo Pontefice. E questo, è vittoria.
Inoltre dall'origine del protestantesimo ad oggi, non troviamo più l'avversario che impiccava e squartava i cattolici. Nel 1791, in quelle nazioni, i cattolici potevano aspirare alla magistratura, celebrare il proprio culto in Chiese e Cappelle. Finché si è giunti alla legge che sanziona l'uguaglianza, dal punto di vista legale, tra i cattolici e protestanti.
Non parliamo poi delle tante conversioni che si succedono con un crescendo che ha del prodigioso, specialmente tra persone le più istruite e più quotate nella società. E non sono questi veri trionfi?
Conveniamone pure: la progressiva distruzione del protestantesimo conferma la lode alla gran Madre di Dio: «Gaude, Maria Virgo, cunctas haereses sola interemisti in universo mundo».

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