Ritorno al mondo pagano: il contributo occulto della droga
1° La droga: strumento di saggezza o di controllo?
Nell’articolo precedente abbiamo affrontato il tema della droga come mezzo di controllo delle masse, la cui legalizzazione non estirperebbe affatto il problema del traffico clandestino e della mafia. Non è un caso che massoni e mafiosi chiedano oggi a gran voce la legalizzazione delle droghe “leggere” , evidentemente sanno che l’eventuale legge non lederebbe affatto il loro business, come potrebbe farlo invece una legge in grado di strappare alle banche il monopolio di emettere moneta. Questa sì che sarebbe veramente una mazzata al cuore della cupola delle cupole, eppure nessuno schieramento né di destra né di sinistra presenta una proposta del genere, e ai cittadini sempre più privati di speranza per il futuro gli si da in mano la droga per stordirli sempre di più invece che un input positivo o un ideale per la quale lottare. Psicofarmaci, droghe più o meno pesanti e fiumi di alcool vengono già consumati dalla stragrande maggioranza dei popoli occidentali. I risultati sono sotto i nostri occhi e con la legalizzazione delle droghe leggere diffonderebbe vertiginosamente il loro consumo.
Tra l’altro, molti sono ancora convinti che la legalizzazione delle droghe possa portare benefici in ambito sanitario e terapeutico. Cominciamo col dire che il principale sostenitore delle campagne in favore della legalizzazione delle “droghe leggere” è un certo il dracula della finanza internazionale George Soros, alla quale non dovrebbe interessare molto la vostra salute. Gruppi di pressione stanno conducendo la campagna per schiacciare la proibizione della marijuana, e l’ultra-ottantenne Soros, sta aiutando le tasche di coloro che promuovono questa spinta. Il 2 aprile del 2014, Kelly Riddell del “The Washington Times”, rivelò dettagli su alcuni dei ruoli che Soros sta giocando nel dibattito pro-erba e, nel suo articolo, spiega come molte fondazioni del miliardario ebreo sionista, stiano combattendo la guerra contro il divieto della produzione e del consumo di marijuana. (1) Tuttavia nonostante l’evidenza dei fatti la favoletta della canna che cura il cancro continua a girare in televisione, e persino su alcuni sedicenti organi di informazione alternativa. Teoria che sta acquistando sempre più credito nonostante non esista uno studio che la convalidi. Infatti non la scienza, ma fu Bob Marley il primo a stilare la lista degli effetti miracolosi della cannabis, per il resto è noto quanto il re del raggae ci andasse giù pesante con la droga, non solo quella “leggera”.La marijuana è infatti considerata uno strumento di meditazione e ricerca della saggezza dai rastafariani, la curiosa fede religiosa che era praticata anche da Bob Marley, che considera il negus Hailé Selassié un Messia e una reincarnazione di Cristo, e a cui appartiene almeno il 5 per cento della popolazione giamaicana. Secondo i miti rastafari, la marijuana cresceva nell’Eden al fianco dell’Albero della conoscenza del bene e del male, e in seguito fu riscoperta dall’umanità dopo essere cresciuta sulla tomba del Re Salomone: saggio per eccellenza, e antenato di Hailé Selassié attraverso il matrimonio con la Regina di Saba. Tramite loro la “ganja” si è anche largamente diffusa nella farmacopea popolare e fra i giamaicani non rastafariani, nonostante questa sostanza continui a rimanere illegale nella patria di Marley, la Giamaica.(2) Alcuni dei sostenitori della legalizzazione insistono assurdamente sul fatto che hashish e marijuana sono piante naturali, create da Dio e quindi il loro consumo sarebbe cosa buona e giusta (!!) Ma anche la mancinella, lo stramonio comune, l’aconito napello, il tasso, il ricino, l’abro, la belladonna, l’edera velenosa, la cicuta, l’oleandro ecc ecc sono piante presenti in natura, ma sono notoriamente erbe velenosissime. (3) In questo articolo vedremo brevemente la relazione tra droga ed esoterismo, nonché arma di sovversione e controllo sociale. Ma per farlo occorrerà dare uno sguardo al passato.
2° Uno sguardo al passato: sesso, droga e rock’n roll. La rivoluzione della Scuola di Francoforte
Droghe, sesso e rock’roll, sono questi i pilastri di sovversione intellettuale favoriti dalla Scuola di Francoforte come strumento per schiavizzare le masse.
Siamo negli anni 30. L’idealismo marxista, l’odio di classe e il proletariato come elemento per scardinare la società erano sorpassati, perchè il proletariato come avevano capito i filosofi della scuola di Francoforte, non era più una forza rivoluzionaria. Gli ingegneri della società del futuro (tutti israeliti) spostatisi dalla Germania in America nel ’33 a causa delle persecuzioni naziste, videro finanziare le loro imprese dall’ American Jewish Committee che sostenne le energie di psichiatri, pubblicitari e studiosi di scienze cognitive, filosofi neo-marxisti e studiosi dei costumi di massa, e di fatto l’intera Scuola di Francoforte, composta da: Max Horkheimer, Henryk Grossmann, Leo Löwenthal, Siegfried Kracauer, Erich Fromm, Friedrich Pollock, Franz Leopold Neumann, e Jürgen Habermas, tutti israeliti tranne quest’ultimo. (4) Theodor Adorno ed Herbert Marcuse, veri protagonisti della rivoluzione del ’68, avevano prefigurato la trasformazione dell’uomo: non più lotta di classe e del proletariato la scuola di Francoforte aveva deciso di sostituirli il freudismo, ovvero lo scatenamento e la perversione di tutti gli istinti, in modo da poter distruggere l’individuo per poter mutare la società. Quindi non c’è più una lotta cruenta, guerre civili o rivoluzioni armate come avvenne nei paesi dove si installò il comunismo, ma un’egemonia delle passioni e degli istinti e la scuola di Francoforte è proprio la sistemazione filosofica di questa rivoluzione istintiva. La forza propulsiva del comunismo si era ormai arenata e secondo costoro era necessaria una demolizione della cultura religiosa occidentale ancora predominante, distruggendo la civiltà, la cultura e la religione, dall’interno. Le idee della scuola di Francoforte (leninismo+marxismo+freudismo) hanno portato alla contestazione giovanile del ’68 da un punto di vista politico, civile. Il ’68 ha rappresentato la perversione fisica e morale della gioventù studentesca che segna il passaggio tra una rivoluzione politica marxista-leninista che il mondo ha conosciuto nel 1917 ad una cosiddetta rivoluzione culturale, ma più che culturale sarebbe più esatto definirla rivoluzione di istinti e di passioni, ovvero lo scatenamento della concupiscenza che fino ad allora l’uomo aveva imparato a padroneggiare. La rivoluzione doveva essere di tipo antropologico: da animale razionale l’uomo doveva mutare in animale passionale; doveva divenire schiavo dei propri istinti perchè bisognava distruggere la padronanza che l’uomo aveva di sé. E’ una guerra scagliata contro ogni certezza dell’uomo; contro tutto cio che i filosofi greci chiamavano dogma (certezza), ossia, l’uomo è un animale razionale provvisto di un’intelligenza e una volontà in grado di potere arrivare con certezza alla verità. La nuova rivoluzione di istinti e passioni si scatena quindi contro l’Europa cristiana che ancora è basata sulla cultura greco-romana con pilastri del pensiero filosofico del calibro di Aristotele, Platone, filosofia portata al massimo livello dalla scolastica di San Tommaso D’Aquino.
“Un cervello vuoto è più favorevole al comunismo di un ventre affamato”.
Se nell’800 Marx si affidava al proletariato per scatenare la rivoluzione, noi dobbiamo basarci sui cervelli vuoti, ancora informi e deformati per formarli per riempirli di false idee, soprattutto agevolando gli istinti sfrenati, di modo che non siano più uomini (animali razionali) ma siano istintivi e facilmente governabili come gli animali. L’israelita ungherese György Lucas diceva appunto: “Non sono le masse a far la storia esse devono essere spinte da un’èlite intellettuale”. Dai laboratori della scuola ci sarà una diffusione capillare di musiche ritmate che prendono il sopravvento sull’intelletto, la volontà e l’appetito irascibile. Adorno diceva che non libri, articoli neanche conferenze o volantini che non arrivano dappertutto, ci vuole cinema, pornografia, radio TV e la musica orecchiabile perchè tutti la ascoltano ed è in grado di rimanere all’orecchio per arrivare alle masse, deve toccare ogni individuo non deve risparmiare nessuno. La contestazione riuscì a trovare nella musica un ulteriore canale di diffusione, sicuramente più incisivo. Il modello musicale che si sviluppava in contemporanea alla beat generation fu il rock and roll. Con questo genere quindi si arrivava ad un punto in cui libertà in musica, nei costumi e libertà sessuale si fondevano prepotentemente. La nuova non culturadi massa porterà al completo scatenamento delle passioni che porteranno alla massiccia diffusione della droga, omicidi, promiscuità sessuale, sempre meno rapporti fondati su solida roccia, e poche certezze per il futuro di ognuno. Le varie tappe di questa rivoluzione ci portano al panteismo una sorta di teismo generico, che spalancherà le porte della concezione di Dio-universo o universo Dio e alle pratiche occultiste orientali; l’emanazionismo cabalistico; il femminismo; lo sdoganamento dell’omosessualità e la rivolta contro l’autorità della famiglia; l’uso di droghe per raggiungere “stati di coscienza superiori”.(5)
3° Figli di Iside: gli hippie il primo movimento in sostegno della legalizzazione della droga
Dai culti di Iside sorti nel frattempo nella California emersero personaggi come Bateson creatore degli hippies, un movimento giovanile che ha avuto inizio negli Stati Uniti nel corso degli anni sessanta diffusosi in tutto il mondo, la cui moda i valori hanno avuto un notevole impatto sulla cultura, influenzando la musica popolare, la televisione, il cinema, la letteratura e l’arte in generale. La rivoluzione si espanse a macchia d’olio per tutto il globo, facendo creare in quasi ogni nazione una propria versione del movimento controculturale. Il movimento hippie, fu influenzato culturalmente da Hillel il Vecchio, Buddha, Henry David Thoreau, Hermann Hesse, Gandhi e da una visione tutta particolare con un’interpretazione tutto particolare e personale del Cristianesimo e di San Francesco D’Assisi. Nell’aprile del 1963 Chandler A. Laughlin III, cofondatore del gruppo hippie Cabale Creamery, istituì una specie di rito tribale religioso, con circa cinquanta persone che partecipavano ad una tradizionale cerimonia a base di peyote in un contesto rurale, che durava tutta una notte. Questa cerimonia combinava l’esperienza psichedelica con i tradizionali valori spirituali dei nativi americani. La diversità culturale e religiosa abbracciata dagli hippie guadagnò un’ampia accoglienza e la filosofia orientale e l’elemento spirituale raggiungendo un vasto pubblico. Il movimento hippie è stato infatti definito da molti studiosi e ricercatori come un vero e proprio movimento religioso. Gli hippie, in genere giovani e giovanissimi vegetariani, ambientalisti, tra i primi diffusori dello Yoga, dissacratori dei valori della tradizione e della società borghese esaltando la sregolatezza. avevano ereditato i valori sottoculturali della Beat Generation, creando una controcultura con proprie comunità che ascoltavano rock psichedelico, abbracciavano la rivoluzione sessuale e l’uso di stupefacenti come la cannabis, al fine di esplorare e allargare lo stato di coscienza, ma che di allucinogeni come l’LSD, la psilocibina e la mescalina, diffondendola tra i popoli nel corso dei loro viaggi che proprio in quegli anni venivano immesse sul mercato con rapida diffusione e di cui si teorizzavano le doti di espansione della mente.
L’eredità hippie può essere osservata nella cultura contemporanea in una miriade di forme – dalla salute alimentare, ai festival di musica, ai costumi sessuali contemporanei – ed ha influenzato anche la rivoluzione del cyberspazio. (6) Verso la metà degli anni ’70 il movimento hippie si avvia verso il tramonto, ma i falsi principi che hanno caratterizzato il movimento sesso, droga e musica rock diverranno ormai i punti cardine della gioventù odierna insulsa, superficiale senza carattere o valori, fatta di droga TV sesso anche “virtuale” grazie ai mezzi tecnologici odierni.
4° Sesso e droga come strumenti di schiavizzazione
La droga più o meno pesante, naturale o sintetica, rappresentava (e rappresenta tutt’oggi) un forte alleato per spappolare il cervello, per inibire le loro capacità critiche o intellettive dei giovani, e ridurne drasticamente la fertilità.Ci sarebbero valanghe di documenti e materiali da riportare a proposito dell’uso strategico delle droghe come arma di controllo di massa e sul ruolo della grande finanza e della politica sulle guerre e i colpi di stato per controllarne la produzione e il traffico, sulla loro creazione, sulla penetrazione e diffusione di droghe (pesanti o leggere) negli ambienti di studio (scuole, università) o negli ambienti di svago quali bar, pub o discoteche. Droga e sesso rappresentano le armi più sinistre e subdole per il controllo dell’uomo nuovo “liberato” dalla fede, e lasciato il balia dei suoi istinti più bassi; liberato dall’oggettivismo e della speranza cristiana, le cui crisi esistenziali verranno controllate attraverso la promozione di psicofarmaci, droghe e fiumi di alcool, sostanze in grado di alterare la personalità, che terranno sotto controllo il suo stato emotivo. In un estratto dal libro Asiatici (1925), il romanziere Artur Landsberger (1876-1933) scriveva:
«Un Paese non è altro che un corpo gigantesco: chi regola le sue funzioni genitali, influenza tutto il corpo e lo riduce in suo potere. Si prende un Paese attraverso il suo istinto più sviluppato, allora, quella generazione, senza più ritegno, perderà le sue forze e sarà in preda a un’ebbrezza di cui noi potremo regolarne la durata. Creando sempre nuovi stimoli, sapremo rendere permanete quell’ebbrezza e fare del Paese un‘isola di ossessi».
5° L’isola degli ossessi: il Nuovo Mondo di Aldous Huxley
Il ruolo della Golden Dawn nella diffusione dee creazione della cultura della droga fu uno dei più significativi. Da queste file uscì Il noto scrittore e “futurologo” Aldous Huxley, noto autore del romanzo “Brave New World” (Il Nuovo Mondo) tornato straordinariamente in auge nell’ultimo decennio a causa delle stupefacenti rivelazioni e profezie veramente singolari in esso contenute, se si considera che il romanzo venne pubblicato nel 1932. Huxley collaborava con i servizi segreti inglesi e americani; faceva parte di una dinastia molto potente: il nonno Thomas Huxley co-fondatore della Round Table, era stato chiamato il ”mastino di Darwin” perche’ aveva sostenuto la teoria anti-scientisfica darwinista fino a farla diventare una scienza imperante, mentre suo fratello Julian Huxley (noto eugenetista) sarebbe diventato il co-fondatore, nonchè primo direttore dell’Unesco. Entrambi i fratelli Huxley ebbero come mentore Herbert G. Wells membro della Golden Dawn che presentò Aldous al mago nero Aleister Crowley, che lo introdusse nella Golden Dawn.Aldous Huxley era stato già iniziato alla setta dei “Figli del Sole” setta dionistica alla quale appartenevano i figli delle èlites della Round Table britannica. (7) Huxley è noto anche per aver sostenuto l’uso di allucinogeni. Con il suo famoso libro “Le Porte della Percezione” indagò sugli effetti dell’LSD e partecipo’ alla sua sperimentazione da parte della CIA che pose le basi per la rivoluzione psichedelica degli anni ’70 e che dimostra ancora una volta quanto le sue intuizioni teoriche siano state poi effettivamente accompagnate dagli avvenimenti storici dei decenni del 900. Aldous Huxley collaborava ufficialmente con i servizi segreti inglesi ed americani è soprattutto noto per aver partecipato al programma di controllo mentale della CIA, Mkultra, (alla quale Huxley stava ai vertici) che sperimentato sui soldati in Vietnam era volto a sperimentare il comportamento anche attraverso metodi violenti quali: ipnosi, messaggi subliminali elettroshock e droghe.
In un mondo che ha rubato all’uomo qualsiasi mezzo trascendentale per raggiungere l’Altro Mondo con la semplicità dell’esperienza quotidiana, l’autore suggerisce il ricorso alla mescalina.
Huxley studiò tutta la sua vita gli effetti delle droghe, indispensabili per la fondazione del Nuovo Mondo che con l’aiuto dei media, droga e in tutte le sostanze capaci di atrofizzare la mente come un alleato infallibile. La droga, infatti, cambiando le reazioni chimiche nell’organismo, permette al cervello di abbassare le proprie difese, e conseguentemente all’uomo di accedere all’altra dimensione. Il titolo del saggio fu d’ispirazione per il nome del complesso rock The Doors e alcuni degli scritti sulle sostanze psichedeliche di Huxley divennero letture popolari tra i primi hippie. In un’ intervista del 62 Huxley spiego’ come funzionassero alcune tecniche di condizionamento mentale e di come queste affondino molto profondamente nella mente e nel corpo risultando difficili da eliminare al punto da convertire l’opinione pubblica in favore delle elite di potere, ponendo il soggetto in un vero e proprio stato di ipnosi specie se il soggetto e’ sotto stato di stress fisico o psicologico creando cosi’ una sorta di effetto allucinatorio, un po’ come fece Hitler in maniera assai piu’ limitata pero’ dato che a quei tempi ci si poteva esprimere solo attraverso la radio. Diceva Huxley:
“C’è bisogno di una nuova droga che conforti e aiuti la nostra dolorosa specie senza che il danno remoto sia maggiore del vantaggio immediato. Questa droga deve essere efficace in piccole dosi e sintetizzabile.” .
Il celebre futurologo disse “Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici”.
Sulla perversione dei costumi per dominare i popoli si esprimeva così:
“Man mano che la libertà politica ed economica diminuisce, la libertà sessuale ha tendenza ad accrescersi a titolo di compenso. E il dittatore sarà bene accorto a incoraggiare questa libertà. Aggiungendosi al diritto di sognare sotto l’influenza della droga, del cinema, della radio, essa contribuirà a riconciliare costoro con la schiavitù che è il loro destino.”
Nel romanzo distopico Brave New World, egli descrive infatti un mondo futuro, una società terrificante, in cui tutto è controllato e niente è affidato al caso, ogni essere ha il suo compito e nessuno può fare di più o di meno. Le persone sono controllate sin dalla nascita dalla “felicità”, intendo la felicità secondo la logica dei signori del Nuovo Ordine Mondiale. La società produce gli individui di cui ha bisogno (intelligenti, mediamente intelligenti, stupidi, molto stupidi) e per ognuno fabbrica una vita “felice”; con un lavoro commisurato alle proprie capacità e necessario alla comunità e divertimenti e svaghi commisurati al valore intellettivo. Ogni individuo appartiene ad una categoria (definita dalle lettere dell’alfabeto greco) e ogni cittadino, ama le cose adatte alla propria categoria. Ma come mai nessuno vuole “passare” di categoria e tutti sono “felici” della propria? Tramite il “condizionamento”. Tutti gli individui vengono creati in laboratorio e condizionati a non temere la morte, ad aborrire il sesso come mezzo di riproduzione e considerare “madre” e “padre” insulti etc(vedi oggi la proposta “genitore 1 e genitore 2!). Nella nuova società descritta puntigliosamente da Huxley non esisteranno più i rapporti monogamici infatti tutti appartengono a tutti: la famiglia tradizionale è stata abolita, così come il matrimonio o i rapporti di parentela; ogni cittadino può scegliersi il nome e cognome che preferisce. Sempre con finalità di controllo e di ordine, il Governo promuove i comportamenti socievoli e la costante ricerca di divertimenti di tipo consumistico. Anche la sessualità, controllata dai contraccettivi, è fortemente incoraggiata, per sviare in essa qualunque impulso di ribellione e tensione nei confronti della società. Le persone sono così portate alla poligamia e a legami assolutamente instabili e superficiali, mentre chi ama passare il proprio tempo da solo ed è incline alla monogamia non è visto di buon occhio. Molti progressi sono stati fatti allo stato attuale: sempre più frequentemente sentiamo parlare di “poliamore” Il fondamento del poliamore è il consenso consapevole di tutti gli individui coinvolti ossia totale onestà sulle altre relazioni che si intrattengono. Si parte dalla convinzione di poter amare più partner, quindi si possono avere molti amanti e intrattenere comunque relazioni. Il concetto di più unioni cozza innanzitutto con l’antiquata monogamia, uno dei principi fondamentali del sistema in materia matrimoniale, che vieta tutt’oggi la bigamia, un reato, previsto dall’articolo 556 del codice penale (8)
Sin dalla nascita, i bambini sono spinti a sfogare le loro pulsioni sessuali per evitare che da adulti si affezionino, e scelgano, un proprio compagno: la libera scelta, l’amore, in tal modo è negata precocemente a scopo preventivo, perché grave elemento di turbativa.. In definitiva, questo nuovo mondo appare nuovo solo perché è ben controllato, si tiene strettamente sotto controllo ogni deviazione dalla regola, ogni anelito di libertà, ogni tentativo di pensare con la propria testa ed estrinsecare i propri sentimenti. E se improvvisamente l’anima degli individui si risveglia improvvisamente portando un normale senso di insoddisfazione, ansia e tristezza, nessun problema, perché c’è il Soma, una sostanza stupefacente che fa stare bene, una potente droga antidepressiva, apparentemente senza effetti collaterali, che riduce alla docilità l’infelice, restituendogli una parvenza soddisfatta: ma appunto, il soma è solo un’altra arma di subdolo controllo delle masse, a discapito del singolo.
Il consumo di Soma, naturalmente è attentamente calibrato e ogni categoria umana ha diritto solo ad una quantità precisa, che viene distribuita gratuitamente e giornalmente ai “felici” abitanti del Nuovo Mondo. Dove manca la libertà subentra l’infelicità, ed ecco abbondare il soma che sì, galvanizza e rende placido l’individuo, ma è una droga, è un paradiso artificiale, è un surrogato, non dà la felicità, come per i tossici moderni la droga serve solo a posporre, a negare la realtà, rendendola tanto felice quanto fittizia. Anche la morte, nel “mondo nuovo” descritto da Huxley è stata esorcizzata: grazie ai progressi della medicina, gli uomini vivono sino ai sessant’anni, quando muoiono serenamente con una dose massiccia di Soma, una volta divenuti inutili alla produzione, esattamente come auspicato dal noto “oncologo” Umberto Veronesi. Non occorre quindi meravigliarsi quindi se gli sforzi dei nostri cari governanti visibili e non visibili sono volti alla continua e disperata sovversione dei costumi per diffondere capillarmente il consumo di droga, alcool e tutte le sostanze psicotrope in grado di alterare la personalità, ma non temete, è per il nostro bene: è infatti difficile già da adesso vivere in una società priva di certezze per il futuro; priva etica, di equilibrio, di sentimenti senza un aiuto esterno, soprattutto quando si perdono la fede e la speranza alla maniera cristiana… Fa eco ad Huxley un altro illuminato, l’ebreo Jacques Attali che nel suo libro “Breve storia del futuro” del 2006 scrive senza vergogna che i farmaci saranno legalizzati per intorpidire la crescente follia intorno a noi, distribuiti come “auto-riparatori”, diventeranno prodotti di consumo in un mondo senza legge morale. Non a caso i primi sperimentatori degli effetti delle droghe sul cervello videro nella Bibbia il primo grande ostacolo da debellare. Così diceva Huxley:
«Prima idea-chiave: agire sugli intellettuali: «Dobbiamo organizzare gli intellettuali e utilizzarli per corrompere l’Occidente, Queste droghe cerebrali, prodotte in massa nei laboratori, provocheranno cambiamenti enormi nella società. Ciò accadrà L’ostacolo a questa evoluzione, è la Bibbia».
Ad ogni modo il tema delle droghe costituisce una vera e propria ossessione per l’illuminato Huxley. Ogni volta, tuttavia, l’autore presenta il ricorso a queste sostanze da punti di vista diversi. In Brave New Word, la droga, era utilizzata come mezzo di controllo sociale ed evitava alla popolazione la percezione del dolore mentale, e quindi ne limitava la crescita. Sull’Isola di Pala è invece attraverso la medicina mokscha che si crea e gestisce un nuovo ordine sociale che rende l’Isola una sorta di paradiso perduto. Il ricorso alla mescalina nel suo saggio le Porte della Percezione si pone sulla stessa linea di quest’ultima opera: un mezzo per raggiungere la piena consapevolezza di sé e del mondo in cui l’essere umano si trova. In definitiva questo Nuovo Mondo è un mondo facilmente ben controllato perché chi vive nell’ignoranza, ignora il passato, da sempre l’ignoranza è un’arma di controllo delle masse consolate da droga, sesso e divertimenti vani lo strumento preferito dai dittatori per controllare i dissidenti. Niente di strano se Oppiacei e anfetamine furono le armi segrete del regime nazista. (9)
6° Lo strettissimo legame tra droga e occultismo
Il nome Soma scelto da Huxley grande conoscitore di occultismo e filosofie orientali per definire la droga del nuovo mondo non è un caso. In Oriente, gli antichi inni vedici cantano le lodo del “soma”, il “Re delle Piante”, l’onnipotente, il guaritore, il datore dell’immortalità, il cui consumo eleva l’adoratore a livello del divino, e che venne considerato una divinità.
William Sargant affermava:
«Nei suoi scritti e durante le conversazioni avute con me, Aldous Huxley insisteva sul fatto che la mescalina lo aveva portato alla presenza di Dio».
Cosa fosse il “soma” è incerto, ma poteva essere un fungo, l’Amanita muscaria o l’agarico della mosca. Il tantrismo e le altre sètte indiane “hanno continuamente fatto ricorso alle droghe per spostare il piano di percezione e raggiungere stati estatici e l’illuminazione mistica”. Le droghe, le pozioni, le sostanze chimiche e speciali preparati medici sono tuttora utilizzati per questo scopo» (10). L’uso di sostanze psicoattive come stimolatrici di visioni estatiche a scopo religioso, divinatorio o come produttrici di sollievo dalle sindromi dolorose, è antichissimo. Scritti che citano estratti di papavero (oppiati) sono stati ritrovati nella regione abitata dai Sumeri, in Medio Oriente, e si pensa che risalgano al 4000 avanti Cristo.Tutte le antiche culture pagane hanno usato lo stato alterato di coscienza, indotto dalle droghe, come ricerca di piacere o come sollievo dall’ansia. L’astronomo Carl Sagan (1934-1996) ebbe esperienze mistiche grazie all’uso di cannabis. Sagan, parlando come uno sciamano, ha dichiarato dopo molti viaggi sciamanici:
«Non mi considerano una persona religiosa nel senso comune, ma c’è un aspetto religioso in certi viaggi da cannabis […]. L’erba mi ha procurato sentimenti simili a ciò che si prova ad essere matto, e quanto usiamo la parola “matto” per evitare di pensare a cose che sono troppo dolorose per noi»!. (11)
Il ricorso alla droga per scopi spirituali e divinatori fu debellato con l’avvento del Cristianesimo. Il Nuovo Testamento offre infatti indicazioni simili a tal riguardo. Nella Lettera ai Galati (cap. V), San Paolo usa la parola greca «pharmakeia» per bandire la magia o la stregoneria, da cui deriva la parola «farmacia» per raggiungere stati alterati di coscienza. Tra gli abitanti dell’area compresa tra Colombia, Perù e Bolivia, a tempi delle colonizzazioni spagnole, come dimostrano alcuni reperti archeologici di sculture e ceramiche, la droga era ampiamente usata anche dalla popolazione per motivi mistici, religiosi, sociali e curativi. Ai conquistadores spagnoli la cosa non piacque, e vietarono la droga definendola“uno strumento del diavolo”. Il simbolismo magico della Golden Dawn si riallacciava a quello (presunto) dei Greci e degli Egiziani e i suoi capi erano ritenuti esseri invisibili, i cosiddetti Superiori Incogniti, senza corpo fisico, che trasmettono, secondo la propria volontà, parte dei loro poteri ad alcuni degli adepti. L’uso di allucinogeni e di orge sessuali aiutava, o meglio, si credeva che aiutasse le visioni mistiche e il potenziamento delle facoltà vitali, credenza che, come è noto, sembra giustificare anche oggi il ricorso alla droga e agli eccessi sessuali propagandatisi dalla Golden Dawn fino alla New Age e alle aspettative esoteriche dell’Era dell’Acquario. Anche la famosa Louise Ciccone (in arte Madonna) ha dichiarato di aver fatto uso di droga per sentirsi vicina a Dio. Secondo Madonna l’uso della droga sarebbe necessario per raggiungere “Stati superiori di Coscienza”. Una considerazione estremamente coerente con la visione gnostica-satanica che considera la droga un pasto sacro da sostituirsi all’Eucarestia come affermò l’attivista sessantottino Timothy Leary, primo fantasmatico patrocinatore dell’LSD, che intendeva diffondere la nuova droga comeuna sorta di eucaristico “pasto sacro”, libagione per le masse al fine di accellerarne il processo di illuminazione.
7° I viaggi mistici del satanista e primo missionario Aleister Crowley
Non è un caso che le droghe furono la principale fonte di ispirazione del mago nero Aleister Crowley, denominato la grande bestia. Nel suo manuale The Book of the Law («Il libro della Legge») fà un’affermazione che ha avuto profonde conseguenze sia nel XX che nel XXI secolo. Crowley era convinto che il libro gli fosse stato ispirato da un’entità che aveva comunicato attraverso di lui:
«Questo libro mi è stato dettato al Cairo tra mezzogiorno e l’una del pomeriggio per tre giorni consecutivi, l’8, il 9 e il 10 aprile 1904. L’Autore si chiamava Aiwass, e mi ha chiesto di essere “il ministro” di Hoor-paar-kraat».
Quale fu il messaggio di Aiwass?
«Io sono il Serpente che dà Conoscenza e Delizia e gloria fulgida, ed eccita i cuori degli uomini con ebbrezza. Per venerarmi prendete vino e strane droghe di cui dirò al mio profeta, e inebriatevene! Non vi faranno alcun male. É una menzogna, questa follia contro sé stessi. L’esibizione dell’innocenza è una menzogna. Sii forte, o uomo! Sii lussurioso, godi d’ogni cosa dei sensi e del rapimento: non temere che alcun Dio possa rinnegarti per questo». (12)
Crowley stesso seguì fino in fondo questo principio. Egli «fu un prodigioso consumatore di hashish, di oppio, di cocaina e di eroina molto prima che queste droghe fossero conosciute dal grande pubblico» (13). Crowley espose un principio diabolico che in questa sede non può essere ignorato se si vuole comprendere appieno la visione del mondo di buona parte della musica moderna e dell’industria dell’intrattenimento. Secondo Crowley, ogni opera letteraria, artistica, musicale e cinematografica prodotta sotto l’influenza delle droghe può seguire il solco spirituale tracciato dal Serpente «che dà Conoscenza e Delizia», anche se i produttori, i registi, i musicisti o i parolieri non ne sono consapevoli. Nel suo libro Diary of a Drug Fiend, Crowley afferma che certe «sostanze come l’eroina e l’alcol possono essere usate e dovrebbero essere usate per scopi di adorazione, ovvero per entrare in comunione con “il Serpente che dà Conoscenza e Delizia e gloria fulgida”, con il genio che sta “al centro di ogni Stella”».(14).
Illustri discepoli seguirono le linee di Crowley tra cui Colin Wilson, il tristemente noto entomologo divenuto poi, non si sa come, sessuologo Alfred Kinsey i cui scritti stanno alla base dell’ideologia gender. (15) Sulla Costa Est degli Stati Uniti,si mossero i professori di Università di Harvard, Ralph Metzner e Richard Alpert e Timothy Leary il più noto attivista per la legalizzazione della droga che collaborava strettamente con Allen Dulles, capo della CIA per il progetto MK Ultra. Essi difesero l’uso delle sostanze psicotrope nella psicoterapia, nell’autoanalisi e per usi religiosi e spirituali. A proposito dell’LSD, Leary disse:
«Espandi la tua coscienza e trova in essa estasi e rivelazione».
La concezione droga-religione di Leary era molto frequente nei suoi scritti.
«Ci consideriamo come degli antropologi del XXI secolo che abitano in una capsula temporale situata negli oscuri anni ’60. Su questa colonia spaziale, stiamo cercando di creare un nuovo paganesimo e una nuova dedizione alla vita quale arte».
E ancora ribadisce
«Ci siamo schierati contro il concetto cristiano di un unico Dio, di una sola religione e di un’unica realtà che ha contaminato l’Europa per secoli e l’America fin dai giorni della sua fondazione. Le droghe che aprono la mente a realtà multiple ci portano inevitabilmente ad una prospettiva politeistica dell’Universo. Sentiamo che è giunta l’ora dell’avvento di una nuova religione umanista basata sull’intelligenza, sul pluralismo amichevole e sul paganesimo scientifico»
Leary flirtò con l’occulto e fu anche membro dell’Ordine degli Illuminati di Thanateros. Sempre nel 1963, assieme a Ralph Metzner, Leary scrisse un libro intitolato The Psychedelic Experience, basato sul Libro Tibetano dei Morti, una summa del sapere esoterico, in cui si tratta diffusamente di ogni possibile aspetto della via tantrica alla liberazione dal ciclo infinito di nascita e morte, un’approfondita descrizione del processo di morte ricavata dalla vasta letteratura tibetana sullo yoga supremo. (16)
Leary, sosteneva la possibilità di viaggiare al di fuori del corpo (esperienze extra-corporee, Out Of Body Experiences), di riprogrammare la propria psiche, di dirigere in prima persona la propria evoluzione e, infine, di prendere contatto con la «mente universale» (un concetto, solitamente identificato dalla divinità indiana Brahman,molto comune nelle religioni e nelle filosofie dell’India). Lo studioso di occultismo Robert Anton Wilson (1932-2007), anche lui seguace di Crowley, racconta che Leary ebbe un’illuminazione mentre stava usando il mazzo dei Tarocchi disegnato dal magus. Egli comprese di essere «Crowley rinato per completare la sua opera e preparare l’umanità alla coscienza cosmica […]. John Lennon, incuriosito dal libro The Psychedelic Experience, lo comprò e trascrisse praticamente i versi iniziali del libro per dare vita a Tomorrow Never Knows, canzone che chiude l’album Revolver. Nel ’69 Leary, partecipò alla registrazione della canzone Give Peace a Chance con John Lennon durante il famoso bed-in di quest’ultimo con la moglie Yoko Ono contro la guerra in Vietnam.
8° Ritorno al paganesimo: sia fatta la volontà dell’uomo
In un articolo su psicolab.net, lo psicologo e giornalistaFrancesco Albanese ci spiega che l’uso delle droghe è stato oggi l’uso di queste sostanze si è persa perchè perché il rito sacro (il paganesimo) ha perso gran parte della propria ragione di esistenza. (17) Ritengo -dice Albanese- che la sempre maggiore evoluzione dal punto di vista tecnico/scientifico di cui nel tempo l’essere umano si è reso protagonista lo abbia portato ad una sempre maggiore involuzione della dimensione spirituale”. Ma niente paura sempre Albanese ci dice che la “necessità di ritorno alle origini” al quale stiamo assistendo negli ultimi anni si sta concretizzando in via molto generale nella tendenza New Age, o nella sempre maggiore richiesta di terapie cosiddette alternative come omeopatia, naturopatia, cromoterapia, eccetera, testimonia che il contatto con la dimensione più interiore, non tangibile. Affidarsi alla divinità perché “sia fatta la sua volontà” pare assurdo inaudito per questi signori e contro il bene dell’individuo, che può ottenere pace e guarigione attraverso stati alterati di coscienza (…). “Nella preghiera, infatti, -prosegue Albanese- ci si affida alla divinità, attribuendole potere decisionale incontrastato ed assoluto “sulla propria sorte” e ad essa si chiede che taluni aspetti della vita prendano la direzione che desideriamo. Invece, nei casi di elevazione spirituale emblematica, come nel caso di Gesù di Nazareth, alla divinità si chiede semplicemente la forza di accettare ciò che la stessa divinità ci ha riservato: «Abba, Padre, tutto ti è possibile. Allontana da me questo calice; tuttavia non quello che voglio io, ma quello che Tu vuoi.”
Inaudito, primitivo, out! Per fortuna che questa assurda fede in Cristo sta per essere debellata. Il Cristianesimo formava uomini liberi, capaci al sacrificio e sottomessi alla volontà di Dio, il sistema oggi vuole uomini consumatori, schiavi dei propri vizi, soggetti alle loro elucubrazioni mentali, e al potere temporale degli uomini che gli regaleranno piaceri e di vizi, ma non la libertà, quella vera.
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