Niente voto di consacrazione illimitata alla Madonna, niente unità con i terziari.
L’abolizione del voto di Consacrazione illimitata all’Immacolata è quanto di peggio si potesse sferrare contro le radici dell’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata, in questa fase di persecuzione .
L’aver reso facoltativo il voto mariano di Consacrazione illimitata alla Madonna, oltre alla terribile conseguenza di privare l’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata della sua principale caratteristica identitaria, colpisce anche i laici consacrati al Terz’Ordine Francescano dell’Immacolata (TOFI). La ragione è molto semplice.
Il TOFI nasce dalla famiglia religiosa dei Francescani dell’Immacolata, con essa condivide il voto mariano di Consacrazione illimitata alla Madonna e, in tal modo, profonda le proprie radici nel 1° Ordine e nel 2° Ordine, rispettivamente il ramo maschile e quello femminile. Con la professione pubblica del voto si dà origine ad un “vincolo molto più stretto” con gli altri rami della Famiglia religiosa.
Il TOFI trova la sua ragion d’essere, la sua identità costitutiva, nel voto mariano di totale consacrazione alla Madonna; pertanto, la scelta di rendere facoltativo questo singolarissimo voto nel 1° Ordine, indebolisce le fondamenta dell’unità tra i religiosi e tra i religiosi e i laici.
Questo fine diabolico, nel senso di divisorio, molti di noi l’avevano già capito, ma anticiparlo a mezzo stampa avrebbe solo offerto il fianco ai taglieggiatori del web e della carta stampata, amici dei frati sovversivi.
Forse adesso è anche più chiaro perché i terziari non hanno accettato l’assistenza spirituale di sacerdoti Francescani dell’Immacolata che hanno scelto di schierarsi contro il loro Fondatore, e che poi, come stanno confermando i fatti, hanno acconsentito di vivere non rispettando più la regola della povertà comunitaria, l’obbligatorietà del voto mariano. In tal modo si sono posti, di fatto, contro la Chiesa che ha approvato tutto ciò.
In buona sostanza l’Istituto ha assunto una nuova fisionomia che rinnega, incontrovertibilmente, la forma di vita originaria dell’istituto, così voluto dai loro Fondatori e approvato da San Giovanni Paolo II. Quindi ci si chiede: “Cosa c’entra la foto dei due Fondatori sul sito ufficiale dei Francescani dell’Immacolata, quando l’Istituto non condivide più nulla del carisma fondante?”
Allo stato possiamo dire che nella novella Famiglia religiosa sono presenti due correnti di pensiero che accomunano due fazioni di religiosi e laici; quelli che sono fedeli alle Costituzioni e alla Traccia approvata dalla Chiesa e quelli che si sono o si vogliono distaccare. Se veramente il commissariamento in atto non vuole assumere quello che sembra un tratto già segnato di epurazione, distruzione o appiattimento dell’Istituto dei FFI, può avviarsi verso una sola soluzione: dividere l’Istituto e lasciare che ciascuno vada per la sua strada. In mancanza mostrerà, in modo sempre più evidente, il volto della persecuzione.
Ci sarà ancora spazio per la libertà in questo periodo storico della Chiesa?
La soppressione del carattere obbligatorio del voto mariano innesca un processo di allontanamento tra le anime e l’Immacolata. A tale affermazione probabilmente si obietterà che l’eliminazione del voto non vuole implicare la riduzione d’intensità del legame con la Madonna… Ma il non considerare obbligatorio questo tipo di legame con Lei, non è già sminuire l’intensità del rapporto? La risposta è fin troppo ovvia. Di conseguenza, indebolendo la relazione con la Madonna diminuisce anche il legame tra i tre rami della Famiglia francescana; il primo Ordine, il secondo Ordine e il Terz’Ordine.
Tutto ciò lo conferma pienamente san Massimiliano, il quale scrive: “… se … diminuisce la nostra unione all’Immacolata, allora rallenta anche la “cementificazione” reciproca tra le anime. Perfino se questo indebolimento è semivolontario, è già nocivo.”
Figuriamoci quando è istituzionalizzato!
Comitato a difesa dei Fondatori dei Francescani dell’Immacolata
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