IL PAPA POTREBBE TOGLIERE IL CAPPELLO AI CARDINALI DEI
“DUBIA”. LA MINACCIA ADOMBRATA DAL DECANO DELLA ROTA, PINTO.
Mons. Pio Vito Pinto, Decano della Rota Romana, cioè l’ente che decide in ultima analisi nel campo delle nullità matrimoniali, ha avanzato l’ipotesi che il Pontefice regnante potrebbe anche privare della porpora i quattro cardinali che seguendo una prassi consolidata nella Chiesa hanno chiesto alla Congregazione della Fede, e di conseguenza al Papa, di chiarire cinque “Dubia” relativi alla Amoris Laetitia.
Pinto, come riporta Religión Confidencial, si riferiva soprattutto ma non solo ai cardinali Walter Brandmüller, Raymond Burke, Carlo Caffarra e Joachim Meisner, che di fronte alle evidenti ambiguità del testo dell’esortazione, e alla confusione di grande ampiezza che ne è seguita, hanno chiesto a settembre al Pontefice di chiarire alcuni punti su divorziati e risposati ed eucarestia. Non ricevendo alcuna risposta, e, aggiungiamo noi, probabilmente informati del fatto che non sarebbe venuta nessuna risposta, due mesi più tardi hanno reso pubblica la loro lettera, i cosiddetti “Dubia”.
“Quale Chiesa difendono questi cardinali – si è chiesto Pinto? – Il Papa è fedele alla dottrina di Cristo. Quello che hanno fatto è uno scandalo molto grave che potrebbe addirittura portare il Santo Padre a ritirar loro il cappello cardinalizio come già è accaduto in qualche altro momento della Chiesa. Il che non vuol dire che il Papa tolga loro la posizione di cardinale, ma potrebbe farlo”.
A una domanda relativa a chi sostiene che la Chiesa cattolica stia abbracciando la Riforma protestante, il Decano della Rota ha spiegato che “Lutero ha distrutto la fede cattolica degli apostoli. La Chiesa cattolica crede che nell’eucarestia sia presente Gesù Cristo, e il protestantesimo non crede nella presenza reale di Cristo nella Comunione. Questa è la grande differenza”.
Marco Tosatti
http://www.marcotosatti.com/2016/11/29/il-papa-potrebbe-togliere-il-cappello-ai-cardinali-dei-dubia-la-minaccia-adombrata-dal-decano-della-rota-pinto/
Il Decano della Rota: "Il Papa potrebbe privare del
cardinalato i contestatori di Amoris laetitia"
Mons. Pinto: "Brandmüller, Burke, Caffarra e Meisner
hanno commesso uno scandalo molto grave. Non si può dubitare dell'azione dello
Spirito Santo"
Matteo Matzuzzi
Roma. "Quale chiesa difendono questi cardinali? Il Papa è fedele alla dottrina di Cristo. Ciò che hanno fatto questi cardinali è uno scandalo molto grave che potrebbe portare il Santo Padre a privarli della berretta cardinalizia, come è già accaduto in altre epoche della chiesa". A dirlo, aReligión Confidencial, è stato mons. Pio Vito Pinto, decano della Rota Romana. I cardinali di cui parla sono Walter Brandmüller, Raymond Leo Burke, Carlo Caffarra e Joachim Meisner, rei di aver prima inoltrato al Pontefice quattro dubia circa l'applicazione dell'esortazione post sinodale Amoris laetitia sulla famiglia, quindi di aver diffuso tale missiva al pubblico non avendo ottenuto risposta da Francesco.
Il decano della Rota ha aggiunto che "questi quattro cardinali, come altre persone della chiesa che pongono in dubbio la riforma del Papa Francesco e la sua esortazione apostolicaAmoris laetitia, stanno discutendo due sinodi dei vescovi sul matrimonio e la famiglia. Non un sinodo, ma due! Uno ordinario e l'altro straordinario. Non si può dubitare dell'azione dello Spirito Santo!".
A giudizio di mons.Pinto c'è poco anche da discutere sulla presunta mancanza di risposte da parte del Pontefice: "Il Papa non ha risposto direttamente a questi quattro cardinali, ma indirettamente ha detto loro che essi vedono solo bianco o nero, quando nella chiesa, invece, ci sono varie sfumature di colori".
Mons.
Pinto, Decano della (già Sacra) Rota Romana, in una conferebeza
all'Università Ecclesiastica di S. Damaso a Madrid ha detto, rispondendo
ad una domanda, che il Papa, tecnicamente, potrebbe togliere il cappello cardinalizio ai 4 Cardinali che hanno espresso i 5 dubbi sull'Amoris Laetitia poichè essi avrebbero creato scandalo nel contestare un'esortazione che è frutto di due Sinodi e quindi, secondo Mons. Pinto, opera dello Spirito Santo.
29/11/2016
5:34 pm
MiL - Messainlatino.it
robertus
Web site view http://blog.messainlatino.it/2016/11/il-papa-potrebbe-togliere-la-porpora-ai.html
La notizia viene riportata anche da Tosatti nel suo blog "Stilium Curiae" di oggi 29.11.2016.
Innanzi tutto si ricorda che la revoca della porpora è una decisione grave e presa pochissime volte dal Papa (nei tempi contemporanei) per gravissime colpe del cardinale coinvolto (da ultimo si pensi a Mons. O'Brien a cui nel 2015 Francesco ha tolto la berretta per seri scandali sessuali).
Ora, non volendo certo insegnare il diritto canonico a Mons. Pinto, però pare che il Sinodo (istituito solo nel 1965), pur avendo composizione episcopale "universale", non equivalga affatto ad un Concilio Ecumenico presieduto dal Papa (assemblea sola in cui opera - o almeno dovrebbe operare - lo Spirito Santo).
Inoltre il Sinodo ha solo mero scopo consultivo e non deliberativo, salvo decisione diversa del Papa (cfr. Codice di Diritto Canonico can. 342 e ss; si veda anche Apostolica Sollicitudo). Ai due Sinodi sulla famiglia il Papa non ha conferito tale facoltà, conservandone quindi la natura meramente consultiva.
Inoltre, per quanto si ricordi da ormai risalenti studi di diritto canonico, tra i documenti pontifici ispirati dallo Spirito Santo non vi entrano le esortazioni sinodali che sono promulgate solo per fare conoscere i lavori del Sinodo ma non sono nè atto di governo nè legislativo, nè tanto meno ispirate dal Consolatore. E maggiormente non lo sono quelle ambigue e con manifeste contraddizioni con la Dottrina della Chiesa Cattolica.
Quindi, con buona pace di Mons. Pinto, Amoris Laetizia resta un'esortazione "conoscitiva", che fa una sintesi delle proposizioni (alcune scellerate) dei vescovi sinodali ma non è certo opera dello Spirito Santo.
Inoltre, se bastasse criticare il Papa per meritare la punizione dello s-porporamento, allora meriterebbe la medesima censura anche il Card. Zen? Ieri l'Arcivescovo emerito di Hong Kong, di cui nessuno oserebbe mettere in dubbio la serietà e la fedeltà alla Chiesa, ieri ha dichiarato che, in merito alla questione della Chiesa cinese, il Papa sta sbagliando poichè non conosce il comunismo cinese e non ha il background necessario per sapere come relazionarsi con il Governo e, ha agginto, siglare l'accordo proposto sarebbe una resa della S. Sede e significherebbe "tradire Gesù Cristo" (parole del Card. Zen; cfr. il Foglio, del 28.11.2016).
E se Mons. Pinto dimostra di conoscere che la porpora cardinalizia, essendo un privilegio onorifico concessa dal Papa, può essere giustamente tolta, saprà anche che il Papa potrebbe essere deposto se dichiarato eretico (da un Concilio) qualore pubblicamente
affermasse dottrine in contrasto con il Magistero infallibile
precedente, di Concilii o di altri suoi predecessori.
"
Innanzi tutto si ricorda che la revoca della porpora è una decisione grave e presa pochissime volte dal Papa (nei tempi contemporanei) per gravissime colpe del cardinale coinvolto (da ultimo si pensi a Mons. O'Brien a cui nel 2015 Francesco ha tolto la berretta per seri scandali sessuali).
Ora, non volendo certo insegnare il diritto canonico a Mons. Pinto, però pare che il Sinodo (istituito solo nel 1965), pur avendo composizione episcopale "universale", non equivalga affatto ad un Concilio Ecumenico presieduto dal Papa (assemblea sola in cui opera - o almeno dovrebbe operare - lo Spirito Santo).
Inoltre il Sinodo ha solo mero scopo consultivo e non deliberativo, salvo decisione diversa del Papa (cfr. Codice di Diritto Canonico can. 342 e ss; si veda anche Apostolica Sollicitudo). Ai due Sinodi sulla famiglia il Papa non ha conferito tale facoltà, conservandone quindi la natura meramente consultiva.
Inoltre, per quanto si ricordi da ormai risalenti studi di diritto canonico, tra i documenti pontifici ispirati dallo Spirito Santo non vi entrano le esortazioni sinodali che sono promulgate solo per fare conoscere i lavori del Sinodo ma non sono nè atto di governo nè legislativo, nè tanto meno ispirate dal Consolatore. E maggiormente non lo sono quelle ambigue e con manifeste contraddizioni con la Dottrina della Chiesa Cattolica.
Quindi, con buona pace di Mons. Pinto, Amoris Laetizia resta un'esortazione "conoscitiva", che fa una sintesi delle proposizioni (alcune scellerate) dei vescovi sinodali ma non è certo opera dello Spirito Santo.
Inoltre, se bastasse criticare il Papa per meritare la punizione dello s-porporamento, allora meriterebbe la medesima censura anche il Card. Zen? Ieri l'Arcivescovo emerito di Hong Kong, di cui nessuno oserebbe mettere in dubbio la serietà e la fedeltà alla Chiesa, ieri ha dichiarato che, in merito alla questione della Chiesa cinese, il Papa sta sbagliando poichè non conosce il comunismo cinese e non ha il background necessario per sapere come relazionarsi con il Governo e, ha agginto, siglare l'accordo proposto sarebbe una resa della S. Sede e significherebbe "tradire Gesù Cristo" (parole del Card. Zen; cfr. il Foglio, del 28.11.2016).
Sappia Mons. Pinto che più dei 4 cardinali che chiedono chiarimenti sulla ortodossia, genera maggiore scandalo un Papa che invece di garantire l'unità e della Dottrina della Chiesa, fa venire dubbi sulla solidità della "roccia del Vicario di Pietro nei marosi" (si veda discorso di Mons. Gänswein, 17.07.2016).
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"Deve essere soprattutto noto che il Romano Pontefice può statuire nuove leggi dove gli Evangelisti hanno taciuto. Dove però il Signore apertamente, o i suoi Apostoli e i Santi Padri che ad essi succedettero hanno determinato qualcosa in forma di sentenza, lì il Romano Pontefice non può dare una nuova legge, piuttosto deve confermare ciò che è stato proclamato a costo del sangue e della vita. Se infatti tentasse di distruggere - Dio non voglia! - ciò che insegnarono gli Apostoli e i Profeti, si proverebbe non che emette una sentenza, ma piuttosto che erra."
Urbano II - Bolla "Sunt quidam", anno 1090"
Roberto
29/11/2016
fà più scandalo che il vescovo di Roma preferisca rapportarsi con atei e assassini "ammorbidendo" a suo piacimento il mandato di Cristo affinché la misericordia copra i peccati senza bisogno di pentimento ....credere di salvarsi senza merito...si profila il peccato contro lo Spirito Santo ... bel regalo gli fà!
RispondiEliminaPrendiamo nota che il mons. Pio Vito Pinto, decano della (ex Sacra) Rota Romana e più papista del papa in persona, si permette di lanciare avvertimenti di tipo mafioso e gravemente intimidatorio.
RispondiEliminaBERGOGLIO (per piacere) DIMETTITI
RispondiEliminaC'e' maretta in Vaticano. Bene,bene
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